I FORZATI

La carriera. La carriera innanzi tutto. Molto denaro, molto prestigio.

Dopo una giornata di lavoro sfibrante, l’uomo tornava a casa felice di quanto aveva programmato di concludere in un assai prossimo futuro. La moglie, ancora tesa per una giornata intessuta di continui e plateali tentativi di affermazione personale, lo accolse con cipiglio autoritario In quanto manager anche lei. I due bimbi di quattro e sei anni gli corsero incontro cercando, a loro volta, di affermare la loro giovane età con una tempesta di domande e richieste .Mentre i bambini mangiavano l’uomo, sottoposto a traiettorie di domande con sottofondo di becera spazzatura televisiva, non riuscì a leggere il suo giornale d’economia e si limitò quindi ad accarezzarlo con amorevole comprensione. Sistemati i pargoli per la notte riuscirono a mettersi a tavola anche loro. Il tempo di mangiare e scambiarsi ipotetiche, e scontate, previsioni economiche. Mezzanotte. Domani, sabato, sarebbero venuti a cena amici da considerare importanti per la loro eventuale possibile utilità. Il sabato passò con intensa attività per i preparativi della cena, figli, giardino, riparazione infissi, tinteggiatura recinzione, figli,…

Alle diciotto sfiniti e sporchi di troppi, non tutti decifrabili materiali, cominciarono a prepararsi. La donna si espresse con peculiare creatività in un trucco consono alla situazione e l’uomo cercò per i propri capelli una sfumatura decisamente più volitiva e dirigenziale. Ancora una volta, non avendo il tempo di leggere il quotidiano d’economia ma non avendo neanche la forza di alzare una mano per la stanchezza, l’uomo si limitò ad accarezzarlo soltanto con lo sguardo. Ore venti. Campanello. Benvenutiiiii!!!!

Per un momento tutti si guardarono quasi con sospetto, osservandosi con ostinata attenzione, cercando di capire l’importanza e le reali possibilità delle persone dai dettagli dell’abbigliamento. Quanti psicologi dicevano che le persone si conoscono dalle scarpe!

Un solo particolare accomunava tutti gli uomini : gli orologi erano bene allacciati sopra i polsini della camicia. Fu un susseguirsi di esibizioni personali. Gli uomini si comunicarono le ultime novità tutte convergenti perché tutte derivate dagli articoli finanziari del giorno. Le donne arricchirono le loro conversazioni con gli ultimi pettegolezzi. Le esibizioni continuarono fino alle due del mattino e, poi, come al solito, si ripromisero di rivedersi al più presto. Che degne persone! Avrebbero, davvero, potuto essere molto, molto, molto utili. Crollarono addormentati. Domani, domenica, avrebbero potuto recuperare.

Alle sette in punto del mattino i due figli irruppero nella stanza saltando sulla pancia dei due disgraziati che, con occhi stralunati, ricominciarono la loro routine: figli, residui della cena, riassettare la casa……

Nel parco due bambini, ignari, giocavano a fare i grandi e pregustavano la felicità del loro futuro: una bella famiglia con tanti pargoli….

Nell’attico di fronte lo scrittore solitario uscì sulla terrazza e, dopo una lunga e piacevole conversazione con sua figlia Fatima, tornò, come sempre, ad essere padrone del proprio tempo e del proprio spazio.

FRANCO A.

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