Temi che hanno appassionato questi ultimi giorni di inverno e che ci terranno incollati al televisore, davanti ad un piatto di pasta fumante, mentre nei pochi centimetri di verde delle nostre citta’, gli uccellini cominciano a cantare, e’ stato e sara’ la par condicio, la censura e la satira politica. Sembrerebbe il nostro, un suicidio: perche’ cominciare proprio ora un giornale "d’opinione", proprio adesso che i toni sono accessi e che siamo tutti un pochino piu’ impauriti nel dare giudizi personali. Togliete il condizionale, e’ un suicidio. Anzi, speriamo proprio di venire censurati, attendiamo impazienti un comunicato da un’autorita’ che ci diffidi, perche’ da soli non siamo in grado di frenarci. Abbiamo bisogno anche noi di un regolamento, di norme precise e dettagliate, di una bacchettata, di un sette in condotta che ci rimandi! Noi siamo quei figli vissuti senza i genitori, noi siamo i piccoli abbandonati davanti al televisore, mentre i nostri giovani parentes giocavano alla politica o a fare gli imprenditori-operai. Siamo quella "gioventu’" che ha sudato per arrivare dove e’ arrivata, piu’ di tutti gli altri, perche’ avevamo in testa un mondo pieno di ideali e di buoni sentimenti, un mondo che nella realta’ non e’ mai esistito, siamo cresciuti portandoci dietro frustrazione e disprezzo, che ora, riverseremo, implacabilmente, su questo spazio web. Sentenzieremo condanne politiche/ morali, censureremo a nostro piacimento politici, sociologi, economisti, statistici, matematici e chi piu’ ne ha ne metta. Lo faremo fino a quando ci sara’ permesso. Non siamo rivoluzionari, siamo solo povera gente che scrive cio’ che pensa, non vogliamo guerre e nemmeno una pace utopica del mondo intero, non vogliamo prendere ai ricchi per dare ai poveri, non vogliamo legalizzare le droghe (...oddio...se ne potrebbe parlare!), non vogliamo nemmeno imporre il divieto di caccia su tutto il territorio nazionale, non cerchiamo la gloria, non aspiriamo ad una tessera politica, non vogliamo essere eletti, non ci aspettiamo consenso, non miriamo nemmeno al denaro, ad un conto in banca in Svizzera ( ..oddio...se c’e’ qualche benefattore...se ne potrebbe di nuovo parlare!! ). Nessuno, vi prego permettetemelo, ci para il sedere. Siamo solo dei totali incoscienti che sperano di sfruttare il piu’ possibile, questo periodo di liberta’ d’espressione che ci consente internet...perche’ l’Italia e’ piccola e stretta, quanto tempo credete che ci rimanga, perche’ qualche buon tempone non decida di porre regole rigide di "par condicio" ( adesso si chiama cosi’) anche tra il popolo di internet? Questo e’ il nostro spirito, almeno credo di esprimerlo. Ormai siamo salpati, non c’e’ nulla da fare, l’unico rimedio per sopprimere le nostre idee e di coloro che le condividono e’ quello di incatenarci all’interno di un faro di un’isola sperduta nel mezzo dell’oceano; ma visto che ormai tutto il mondo e’ stato scoperto e nessun centimetro e’ rimasto libero...buona lettura.


ELISA

vitellozzo78@hotmail.com

 

 

 

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