LA LETTERA DI LUANA CLICCA QUI le risposte e riflessioni sotto riportate - ne abbiamo stampato anche un libro cartaceo - della serie - quaderni rossi - per richiederlo scrivere a giornale@namir.it - oppure stampati tutta questa pagina. ---------------------------------- cara luana nn ti conosco ma ...un po' ti ri-conosco ,nella tua lettera sfogo.molto bella e circostanziata.il limite e' spostare l'accento e nn solo quello su responsabilita' altre e alte,come se la sinistra nn fossimo in tanti e nn quattro politici. Si perde anche se si vince se ad imperversare e' una concezione istituzionale della politica,fatta dai professionisti e dai partiti,e nn dalle singole tante persone che si definiscono di sinistra.ma che nn si riconoscono abbastanza potere e responsabilita'nel loro agire:ed io x primo. Sara' frutto della crisi della sinistra ma io trovo anche "naturale"che abbiamo perso,nn si puo pensare di essere sempre e solamente noi nel giusto:e la democrazia,il voto popolare,e le verita' difficili da accettare degli altri cosi' diversi da noi,lontani. Forse siamo un po' imbevuti di onnipotenza nel crederci di essere depositari assoluti di verita' e di ritenerci i soli legittimi attori sociali presenti in questo mondo,talmente convinti da ritenersi perfetti e insostituibili. In questi gg leggo tante riflessioni sulle e a ridosso delle elezioni,molto interne a logiche di potere,troppo.come se la politica si esaurisca in un linguaggio e in una visione del mondo e delle cose e persone sopratutto un po' ristretto a vincere o perdere il potere/elezioni/posti...ma questa e la realta no?secondo me bisogna allontanarsi e salire e guardare le cose con occhi aperti e critici liberi da pregiudizi e convinzioni.forse riusciremo allora a trovare contatto con uno spirito nuovo piu' giusto che sara' capace di cambiare in profondita'. grazie della possibilita' di avere scritto queste 4 righe massimo ------------------------------------ Direi
"per ora, abbiamo perso".
--------------------------------- e
continueremo a perdere, perchè i signori della politica
stanno ancora a chiedersi come mai hanno perso --------------------------------- Cara
Luana, si perde pure con le "fantasticherie
ideologiche", che non
------------------------------- Perché
si è perso?
-------------------------------- Concordo
con gran parte dell'analisi fatta ma, sopra ogni cosa,
abbiamo
-------------------------------- Non è oggi che il comunismo è scomparso dalle aule del parlamento ma sono quarant'anni. Chi appartiene alla casta non puo' combattere la casta. Complimenti Luana, gran bella analisi politica sei una brava compagna. Saluti comunisti - JOEROSS ---------------------------------
----------------------- Ritengo il passo tutto pervaso da retorica populistica d'antan, stile anni '70 per intenderci: ciò non significa che i problemi sottolineati all'ottanta per cento non esistano. sulle analisi anche se sommarie concordo per oltre la metà. Abbandonerei l'idea che fosse buona la politica del PCI filosovietico (che filosovietico lo era anche se non si sottolinea nel discorso questo aspetto). Bisogna ripartire dall'informazione, dal dialogo con le persone e dalla promozione della riflessione e dalla lettura di libri e giornali, possibilmente riducendo il ruolo della TV nella propria vita (anche questa può sembrare retorica, ma la TV anche quando non è usata per fini sfacciatamente di parte come si verifica spesso specie in Italia riesce spesso comunque ad essere banalizzante e soporifera). Bisogna sfatare di conseguenza il luogo comune per cui in tempi di vacche magre la gente ha da pensare ad arrivare alla fine del mese e alle bollette e ai prezzi che rincarano quindi non può pensare all'informazione e ai diritti e alla Costituzione perché queste sono cose che riguardano tutti noi e incidono o possono incidere anche sul nostro modo di vita materiale (cosa che costantemente a reti e menti unificate, talora anche a sinistra, ci si ostina a negare); mentre in tempi di vacche grasse (o di vacche grasse per un maggior numero di persone e di vacche meno magre e per meno persone) ci si dovrebbe occupare solo dei consumi perché tanto a leggere e ad arrabbiarsi e a patire ci sarà tempo poi. Intanto perché non lanciare singoli boicottaggi? delle TV quando propongono programmi canaglieschi o dei TG quando non informano o addirittura mentono? di singoli prodotti ortofrutticoli quando costano troppo? delle pizzerie e dei ristoranti quando nel passaggio all'euro hanno lucrato sui prezzi delle loro consumazioni? Gli esercizi pubblici sono tanti che non possono reggersi solo sull'affluenza degli evasori fiscali, dei benestanti e delle partite IVA: costoro non possono per solidarietà col barista o col ristoratore fare cinque colazioni in un giorno o andare cinque volte a cena fuori in un giorno per sostenere i conti del bar o del ristorante, per cui il consumatore oppresso, o più precisamente, per rifuggire dal lessico che fa tanto rivoluzionarismo ottocentesco, taglieggiato, ha tanto da fare perché ha un FORTISSIMO potere contrattuale. Sul discorso dell'emigrazione dovuta alla povertà concordo, ma è molto difficile far passare la riflessione che la povertà nei paesi africani è spesso indotta dal costo dei generi alimentari imposto dal mercato internazionale e dal tipo di coltivazioni che si pratica nei paesi poveri, tutto orientato all'esportazione e non al consumo locale; io da parte mia l'ho capito dopo varie letture e lunghe riflesioni, ma dopo tutto questo lavorio sono a pensarlo uno e uno solo; come si fa a convincere la maggioranza dei cittadini, primo passo per agire sugli organi internazionali? c'è sempre il problema della gente che non arirva alla fine del mese... e chi ci arriva bene ha da pensare a trarre gratificazione dai propri consumi!. Sulla violenza alle donne c'è da dire che è ben vero che la donna è talora (o spesso) vittima di una subcultura orientata alla prevaricazione del genere femminile, è anche vero che lo stupro è allo stesso tempo ispirato dalla cultura della prevaricazione: l'uomo statisticamente in genere più forte fisicamente (specialmente se con altri) può essere portato a prevaricare come l'astratto mercato se ne frega di affamare chi non ha i mezzi per pagare la propria sussistenza ai prezzi fissati da esso mercato. I punti sono tanti ma la soluzione non è dietro l'angolo. L'unica cosa da fare è pensare, documentarsi, concentrarsi magari di volta in volta su un singolo problema e lì battere e ribattere: Berlusconi, le sue reti e i suoi fiancheggiatori quando vogliono lo sanno fare magistralmente. Grazie dell'attenzione Alessandro De Cristofano Pisa ----------------------- Ricominciamo
col prenderci ciò che abbiamo lasciato: il nome, la
bandiera, i canti...e poi la cultura, le letture, la
storia, la rabbia di chi è incazzato perchè precario,
perchè è avvelenato dai rifiuti tossici, perchè
è chiamato terrone o negro o marocchino....ricominciamo
a trasmettere ai giovani la passione che ha animato la
Resistenza. Con un aggancio al passato...perchè la via
non venga smarrita ancora, è necessario ricordare da
dove veniamo: dalla sinistra vera, contro il razzismo e
lo sfruttamento della destra vera, in ogni sua forma.
Perchè oltre alla lotta di classe c'è quella per la
nostra salute per la nostra terra che non vogliamo
avvelenare, e la nostra terra non finisce quando comincia
quella degli altri: l'aria è di tutti!
----------------------- AVEVAMO
PERSO ANCHE SE VINCEVAMO. M.DELPAPA -------------------------------------------- su molte diagnosi hai
ragione. Ma sui rimedi siamo alle solite. Non puoi andargli a
spiegare che è colpa del Capitale. Devi
-------------------------- BOCCIATO LARCOBALENO, ORA LA PAROLA TOCCA AI COMUNISTI ! ? Esuccesso!
Berlusconi è tornato, anche grazie a Veltroni, mentre la
sinistra scompare con un risultato disastroso e
limprobabile Arcobaleno è stato sonoramente
bocciato dallelettorato con il 3% senza raggiungere
il quorum ne alla Camera dei Deputati ne al Senato, non
ottenendo così alcuna rappresentanza istituzionale. E
pensare che partiva, sulla carta (nelle elezioni del
2006) con il 10,2% alla Camera e l11,6% al Senato
(sommando i risultati di Rifondazione Comunista,
Comunisti Italiani e Verdi e addirittura senza
conteggiare la Sinistra Democratica). Qualcuno
potrà obiettare che quellaggettivo
improbabile poteva essere usato anche prima.
Modestamente, alcuni di noi, tra cui il sottoscritto, lo
avevano detto. La cattiva condotta della sinistra con il
governo Prodi e il tradimento programmatico e
ideale rispetto alla grandiosa manifestazione del 20
Ottobre, la cancellazione della Falce e del
Martello, da molti auspicata da altri contrastata
ma alla fine subita per necessità, un progetto politico
privo di una missione e certo per nulla
alternativo al Partito Democratico, le stesse modalità
di scelta di adesione dei partiti (non un congresso, a
volte neanche la riunione degli organismi dirigenti
preposti) sono il racconto obiettivo di questa
disavventura. Il problema, come sempre accade in
politica,è però la questione della
percezione di quello che stava accadendo,
consapevolezza che certo non albergava non solo nella
maggioranza dei gruppi dirigenti dei partiti della
sinistra, ma anche in una considerevole parte dei
militanti. Bertinotti,
e quelli che lo hanno seguito pedissequamente, con
l'eclettismo che li ha caratterizzati, sono riusciti a
fare quello che neppure ad Occhetto era riuscito:
distruggere la sinistra! Oggi
ci vuole un nuovo inizio! Per ritrovare la fiducia nella
parte del popolo che non si riconosce nelle
disuguaglianze di questa società. Una opzione che passa
necessariamente da una analisi approfondita di quello che
accade in Italia e nel mondo. Proprio oggi, quando le
contraddizioni del capitalismo guerra e terrorismo,
disuguaglianze sociali sempre più accentuate, collasso
ambientale del pianeta- appaiono sempre più grandi.
Proprio adesso, quando la nozione di superamento
del capitalismo è più che mai attuale. Proprio
ora appare evidente come la scelta comunista nel XXI
secolo sia assolutamente sensata e necessaria. Dobbiamo
riportare la fiducia nella nostra gente e, soprattutto,
dobbiamo fare in modo che questa fiducia possa esser
rimeritata. Laffermarsi
del bipartitismo segna la crescente
americanizzazione della politica. Si vuole
chiudere lanomalia del caso italiano
dove, dal dopoguerra in poi, per oltre quarantanni, il
più grande Partito Comunista dOccidente, assieme
ad un formidabile movimento operaio, pur non partecipando
al governo, aveva fortemente condizionato la scena
politica e sociale del nostro paese. Dalla scuola per
tutti alluniversalismo della prestazione sanitaria,
dallo Statuto dei lavoratori al rifiuto della
monetizzazione della salute sui luoghi di lavoro,
innumerevoli sono state le conquiste che hanno modificato
concretamente i rapporti di forza tra le classi in Italia
in quel periodo. Una funzione progressiva del conflitto
tra lavoro e capitale che trainava anche
le vittorie sui diritti individuali, dal
divorzio allaborto. Poi
è arrivata la difficile stagione dal 1991 fino ad oggi,
quando si è tentato di tenere aperta
la questione comunista, provando a più
riprese a modificare la realtà con la partecipazione, in
modi diversi, ai governi del paese. E stato giusto
provare I risultati sono sotto gli occhi di
tutti: 1994 coalizione dei
progressisti, 1996
desistenza con lUlivo, 1998
divisione dei Comunisti, gli uni al governo, gli altri
contro, 2001 i Comunisti Italiani dentro
lUlivo, Rifondazione Comunista fuori, 2006
tutti e due i partiti comunisti al governo
Sono
passati 14 anni e la nostra gente non si ricorda una
conquista sociale o anche solo di principio
che , in qualche modo giustifichi quelle modalità di
rapporto coi governi . Nel frattempo , la base
sociale della sinistra, la nostra base sociale, si
restringeva sempre di più
Oggi
dobbiamo interrogarci sul fatto che quel capitolo si è
chiuso, tragicamente, con un risultato disastroso per
tutta la sinistra. Bisogna ripartire da qui, considerando
appunto che lo stare nel centrosinistra ha prodotto
questi risultati. E solo un approccio miope potrebbe
appellarsi al fatto che è Veltroni che ha voluto
disfarsi della sinistra per riproporre in
qualche modo un rinnovato quanto non augurabile rapporto
col PD. Questo partito rappresenta infatti oggi
(anche se non nella percezione di molti dei suoi
militanti ed elettori) la migliore soluzione per i
poteri forti che scottati dal
protagonismo reazionario e populista di Berlusconi- hanno
ormai un evidente bisogno di una forza che sappia
cloroformizzare il conflitto di classe e, al
tempo stesso, neutralizzare qualunque
evidente contraddizione. Il PD sarà, in sostanza,
obbiettivamente funzionale a questo sistema capitalistico
certo proteso alla massimizzazione dei profitti ma intelligentemente
attento alla ricerca di una pace sociale che
blocchi una qualunque risposta od organizzazione da parte
delle classi popolari. Per
questi motivi serve avviare da subito una riflessione
analitica ed un processo organizzato che sappia essere
per le classi subalterne un vero punto di riferimento. La
questione comunista emerge oggi con prorompente evidenza,
anche perché dove non vi sono partiti comunisti
organizzati ed influenti nella società, come in
gran Bretagna e stati Uniti, di fatto non esiste la
sinistra. Lo
stesso risultato elettorale ci dice che anche da noi
senza il partito comunista la sinistra scompare. Un
processo di costruzione che deve avere al centro la
vicenda del lavoro, con tutte le sue attuali
contraddizioni. Per riuscire a collegare con un
filo rosso tutte quelle particolarità che
oggi rendono lo sfruttamento del lavoro ancora più
generalizzato che nel passato, dal lavoro dipendente ai
ceti medi proletarizzati, dalle nuove forme di
disoccupazione intellettuale alla precarizzazione
permanente. Tre
sono i cardini della discussione che, schematicamente,
dovremmo affrontare: Una
nuova riflessione e pratica dellantimperialismo
nellera della globalizzazione capitalistica, sia
nei confronti di quello americano, dominante, che
di quello europeo, nascente. Lalternatività
allamericanizzazione della politica e quindi
al Partito Democratico, appunto per una alternativa
di sistema e di società. Una
nuova soggettività dei comunisti, cui possano
partecipare tutte e tutti coloro che intendono impegnarsi
per il superamento di questo modello di società, al di
là delle attuali, e certo non autosufficienti,
organizzazioni di appartenza. Un percorso che voglia
sperimentare forme nuove rispetto alla politica
attuale (critica ai processi di personalizzazione e
incentivazione alla direzione collegiale, superamento
della politica come mestiere, revocabilità degli
incarichi di direzione sulla base della valutazione dei
risultati ottenuti e molto altro ancora). Come
vedete un nuovo inizio, per cui servirà
lintelligenza di tutti e limpegno di ognuno. di Marco RIZZO ------------- Abbiamo tanto perso che quando mi è arrivato dall'Istituto Gramsci l'Appello da firmare mi sono detta.... a che pro? tanto non cambia nulla e domani sarà come ieri e oggi come... tutti gli altri giorni. Discutevo di politica da bambina quando dicevo in casa "i soldi non sono l'unica cosa importante al mondo" e mi rispondevano "sono importanti, vedrai..." e non volli mai credere ...Oggi non credo ancora, ma vedo che chi CREDE o dice di CREDERE al Dio quattrino sta legato alla sua seggiola con i suoi simili e noi illusi ci mangiamo parole dette da bambini, e con quelle non ci sfameremo mai. Tutti i giorni vergognosamente leggo di chi si batte per avere di più, per intascare il più e il meno di chi non ha e impotente mi domando: debbo continuare a combattere questi mulini a vento che mi accompagnano da sessanta annni, che mi accompagnano da quando sentivo che la carne veniva comprata al mercato nero per sfamarmi e poi dopo mi sono presa una anemia perniciosa che mi ha tenuta in un letto per nove mesi e nutrito a bistecche di cavallo..?...che odiavo e che mi facevano pensare "come faranno quelli che non potranno comprarle?" " vedi i soldi sono utili!!!!!" e mio padre era uno di quelli che ha sempre pagato le tasse che doveva ...e sua figlia pure poi...e ancora ora....pensionata statale... e se potessi fare un bilancio per la dichiarazione, sarei capace di non falsificarlo? Forse sì ...perchè sono una delle ultime coglione rimaste in circolazione sposata ad un coglione e con due figli coglioni...con una malattia non riconosciuta dallo Stato (ma lo debbo scrivere con la Esse maiuscola? serve?)...ma allora siamo rimasti solo noi quattro? Angela (non sono così importante da denunciare un cognome:..) ---------------------------------- Più
semplicemente, ma non vuole esser una battuta, hanno
perso perché i consensi li hanno presunti senza
guadagnarseli: tipico di una parte della sinistra. Grande
arroganza culturale e incapacità di osservare ed
esaltare le diversità territoriali del nostro Paese. Non
sono errori da poco e come ha detto forse il più
intelligente tra gli oppositori (tale DAlema)
occorreranno dieci anni per rimediare. Per
altri eventi come quelli romani poi anche più recenti,
la storia nulla insegna. A volte non basta invertire i
nomi sulle poltrone e sperare che nessuno se ne accorga.
Suvvia ci sarà tempo per meditare. Non è una
tragedia ciò che è accaduto a Roma quasi come se tutti
i destini della Nazione dovessero per forza di cose
dipendere da questa capitale e che diamine! Troveranno
pure qualcosa da fare al bravo Rutelli
magari
riportare in garage il pullman di Veltroni che tanti
sorrisi ha dispensato alla Nazione. Apprezziamo
la semplificazione: niente destra
estrema, niente
sinistra
estrema, niente partiti ombra
determinanti, niente ricatti. Solo due partiti: PD e PDL
che sia alterneranno alla guida. Una volta a te e una a
me, una a me, una a te e così via
che meraviglia!
Tutto in ordine, tutto sotto controllo e tutti sotto
controllo (sic!) , da perfetto paese anglosassone, senza
sobbalzi, senza clamori
calma piatta insomma.
Partiti unici, partiti omogenei, grandi, estesi che tutto
sanno e tutto e tutti rappresentano
uh che
bellezza!...uh! che tristezza!...ma la storia va avanti e
nel nostro Paese i personaggi tuttofare o i principi non
sono durati tutta una vita. Siamo diversi e per fortuna
molti non omologabili, non prodotti in serie. Liberi
pensatori che preferiscono camminare a piedi senza
accettare passaggi né sui pullman, né voli di compagnia
di bandiera. BRUNO ------------------------------- brucia
tanto............. -------------------------- Abbiamo
perso per il semplice motivo che non siamo stati capaci
di educarci ------------------------------------ mi
auguro che aver perso..abbia reso consapevolezza...a chi
ancora non aveva capito la difficile situazione...
---------------------------------- abbiamo
perso, sì! Ma non parli di quanti, invece di
intervenire ----------------------- Io
ho pensato che per l'ultima volta volevo votare un
partito con Luisa ----------------------------- Nel leggere questa tua meil mano mano mi girava nella testa quella bellissima canzone di Gaber: qualcuno era comunista perche'.......!!!!!! Io sono comunista, ma adesso non va'piu' di moda chiamarci compagni, ne tantomeno COMUNISTI !!!!!!!! Siamo "Liberal" Ecco secondo me perche' si perde e perche' abbiamo perso, il senso di appartenenza, il senso di essere tanti , il senso di essere popolo, popolo di sinistra, popolo comunista!!!!!!!! Non e' piu' di moda !!!!!!!!! L'altra sera sentivo in televisione il discorso di un mio vecchio compagno di scuola ora e' onorevole o deputato non so' per i diessini si chiama Pino Battaglia, parlava bene, ma ......mi ha mandato sms "solo" per ........!!!!!!! Ed io sono la sua compagna di classe operata al cervello !!!!! Io sono la sua compagna di classe handicappata legge 104 art. 3 comma 3 , io sono, io sono la scema che ad ogni assemblea Telecom prende la parola e si infervora per i problemi dei colleghi dello stipendio delle storture !!!!!! Io sono la cretina che ha chiesto di essere trasferita ad una sede di lavoro vicino la propria abitazione con il beneficio della legge 104 e........per me non c'e' posto !!!!!!!!! Io sono ......quella che ancora nonostante tutto crede ancora che il comunismo, o meglio l'antagonismo ai fascisti che davvero stavolta si nono presi tutto , Governo centrale, Roma con alemanno e............non so' quanti altri comuni e regioni ,crede ancora che ci sia posto per chi come me crede ancora in un mondo migliore, dovenon si debba piu' morire nelle fabbriche e sui posti di lavoro, e tutto cio' accade ancora che accada poi sotto i governi di sinistra e, o cosi definiti, e' inaccettabile, poi le lacrime di Occhetto , di D'alema di Fassino di chiunque altro porti in pubblico la bandiera di Sinistra ma non abbia piu' la voglia o il coraggio di sentirsi e di gridare sono comunista , quando si vedono le svastiche i pugni di ferro e quant'altro per le stade del paese, e' a di poco spaventoso !!!!!! Ora ti abbraccio forte COMPAGNA ; sperando che ti faccia piacere essere chiamata ancora cosi' !!!!!!! Un
abbraccio dalla Compagna
Marina ( Forse ora potremmo
cominciare a sperare di Vincere di nuovo ) --------------------------------- SIAMO TUTTI EXTRAPARLAMENTARII risultati del terremoto politico del 13 aprile disegnano uno scenario ben diverso dal consueto. Ma la novità (purtroppo) non è la vittoria delle destre (ampiamente scontata al di là della meramente propagandistica rincorsa di Veltroni), né il successo della Lega (che già due volte, in passato, aveva superato gli indici attuali). Il successo berlusconiano era previsto perché preparato da un governo vergognosamente appiattito sulle compatibilità con il grande capitale europeo e nazionale, e reso possibile dalla incompetenza (ma anche dalla connivenza) assoluta del ceto politico della sinistra cosiddetta estrema (sic! vd. la presidenza della Camera barattata per il programma). Pressoché nulla di quanto promesso è stato realizzato: non una legge sul conflitto dinteressi; non labrogazione delle leggi ad personam o di quelle a favore degli inquisiti; non lapplicazione delle sentenze europee contro lo strapotere televisivo di Mediaset; non leliminazione drastica della controriforma della scuola; nulla per lambiente (neppure il rispetto dei parametri di Kioto); scalfite appena la Bossi-Fini sullimmigrazione e la sudditanza assoluta agli USA; pressoché intonsa la legge Biagi; nessuna revisione della linea seguita dal primo governo Prodi-DAlema in termini di limitazione del diritto di sciopero e di monopolio dei diritti sindacali in favore delle OOSS concertative; tutto il tesoretto a Montezemolo ed ai suoi amici... La sinistra non solo si omologa (e poi perde), ma lo stesso Partito Democratico (in verità sempre più di centro) si rende ben disponibile ad invasioni ed occupazioni dallesterno: il fenomeno del dipietrismo ed il giustizialismo (in genere) non possono diventare di sinistra soltanto perché (paradossalmente) vengono preferiti a quel che resta del Partito Socialista. E invece evidente che la Casta della Sinistra lArcobaleno non immaginava neppure lo tsunami che lavrebbe investita, tanto che Bertinotti, appena quattro mesi prima delle elezioni, aveva dato disponibilità ad una modifica costituzionale di tipo tedesco (sbarramento al 5%), mentre ha raggiunto a malapena il tre. Il dato rilevante è quindi la sparizione dal parlamento di ogni residuo del partito togliattiano, cosa inusitata in Italia (che dellesistenza dei Verdi non sera mai accorto nessuno... solo i magistrati che indagano su viaggi e capricci di Pecoraro Scanio). La
prima cosa che emerge è il crollo delle dighe endogene:
il mito operaio non tiene più. Ma anche questa è cosa
già vista. Coloro che sinterrogano stupiti sulla
trasmigrazione di un quinto dellelettorato
comunista verso la Lega, dimenticano quanto
già successo da tempo, ad esempio in Francia, con interi
quartieri proletari passati dal PCF a Le Pen sotto
limpatto della guerra fra poveri e delle
contraddizioni (sicurezza) innescate dallo sfruttamento
selvaggio dei fenomeni migratori. Per
la sinistra nostrana è un evento che scuote dalle
fondamenta certezze date per scontate da più
dottantanni: chi dimentica la sicumera del
vecchio PCI, il cui ultimo militante era per
statuto sempre pronto a distribuire sprezzanti
lezioni di sagacia politica? Come possono capacitarsi,
ora, che non sono neanche più capaci di guadagnare un
seggio alla Camera? Anche perché è ormai chiaro a tutti
che la debácle non ha origine solo nel
tradimento della svolta a destra
del PD, nello schiacciamento, nella chiamata al
voto utile contro il faccendiere di Arcore,
bensì in qualcosa di ancor meno accettabile e
metabolizzabile per quel che resta dellapparato
comunista. Fuor di contingenza, si tratta ormai
dellesaurimento totale della ragion dessere
della scuola politica marxista nella sua interezza (fatte
salve le residue ragioni dellanalisi economica). Un
problema non più risolvibile con edulcorazioni,
ingegnerie o con il semplice richiamo allidentità
o alla pura proposta (ri)organizzativa. Se è vero che
lassenza dei simboli tradizionali dal logo
dellArcobaleno non ha aiutato in
visibilità, è però preminente un malessere di fondo,
non recuperabile con lennesima (nuova)
costituente comunista, ridotta ormai a mero richiamo
della foresta per gli ultimi branchi (molto sparsi) di
quel che era una volta la specie dominante a sinistra.
Gli schemi e limmagine sono sempre più desueti ed
impresentabili: il fine che giustifica i mezzi, la
dittatura di partito e del (sul) proletariato (in
funzione di capitalismo di stato), mera riproposizione
acritica di categorie ultradigerite dalla storia, come
loperaiolatria. I nuovi gruppi dirigenti sono
invecchiati in fretta e la senilità impedisce loro di
vedere oltre le usuali dietrologie, oltre la logica
dellaccerchiamento e del complotto. Non ci sono
solo la americanizzazione
dellelettorato, gli effetti perversi di una certa
globalizzazione (delocalizzazione e mutamento
della figura stessa del produttore) o la perfidia della
CIA: è il senso comune a non accettare più le vecchie
ricette. Certo,
non si tratta di una crisi ragionata e assorbita
razionalmente dallelettorato della falce e
martello, ma gli elementi di una profonda rottura interna
tipica di quei casi in cui si decide con lo
stomaco ci sono tutti! Stiamo
dunque parlando della svolta elettorale più
significativa, quanto, per ovvi motivi, la meno
analizzata dai politologi dopo queste elezioni:
travasi a parte, dei due milioni ed
ottocentomila voti rossi che mancano allappello e
fatta la tara di quel poco che hanno raccolto le due
mini-scissioni del PRC (comunque determinanti nella
sparizione dei seggi), buona parte sono finiti
nellastensionismo. Un astensionismo che continua a
crescere, concentrandosi però questa volta (comera
inevitabile dopo la disillusione totale del governo
Prodi), soprattutto a sinistra. Il
rischio di tutto ciò oltre ai danni irreparabili
che il popolo delle libertà produrrà
inevitabilmente (ma che sono in linea con quanto già
visto con il centro-sinistra ed il pensiero
unico) è lassenza di analisi, e quindi
lassenza di un nuovo necessario protagonismo
(quello della sinistra libertaria). E evidente:
lastensionismo in sé non serve se non ci si
lavora. Mai come oggi sè data (dunque) la
necessità di ragionare di politica. Stiamo
per entrare in un periodo particolare ma delicato, nel
quale la rappresentanza (in assenza di mediazioni
istituzionali) diverrà più diretta: il ruolo della
piazza sarà centrale. Ma siccome la presenza
di piazza non è cosa fine a se stessa, diviene
determinante la capacità di proposta politica: quel che
resta del tardo-bolscevismo giocherà le sue carte nel
tentativo di ricondizionare le masse per
stabilire unegemonia capace di riportare la falce e
martello nel Palazzo, per ridiventare mediazione
istituzionale. Ma sbaglierebbe i suoi conti chi pensasse
che è solo la radicalità degli slogan e dei
comportamenti esteriori (nella quale sconfitti ed orfani
cercheranno lultima spiaggia dellidentità)
il veicolo della ripresa di protagonismo: allalba
del Terzo Millennio contano finalmente molto di più la
genuina radicalità delle idee e del progetto. Essere
rivoluzionari è elemento didentità, ma
soprattutto nella proposta. Per due motivi. In primis
perché per affermare la necessità del cambiamento
bisogna saper dimostrare di poter e saper ottenere dei
risultati hic et nunc (per vincere bisogna convincere).
Secondariamente perché cè bisogno di
uninversione della prassi. Lantipolitica non
è una novità: negare lautonomia della politica lo
è, ovvero dimostrare di saper davvero subordinare la
politica alletica. La qual cosa prevede anche delle
capacità di studio ed osservazione che non stanno certo
nella semplice negazione del ragionamento politico.
Occorre la capacità di mettere in atto il gradualismo
rivoluzionario, proporre sistemi di riorganizzazione ed
aggregazione, di autogestione e prima liberazione (anche
culturale), immediatamente praticabili dalla (e nella)
società civile. Legemonia delle idee non è
egemonia politica nel senso negativo del termine
ovvero limposizione di eterodirezioni che sono solo
una variabile del potere ed occorre saperla
praticare. Allo stesso modo, non è legemonia dei
fatti da criticare, ma quei fatti che tendono solo a
stabilire legemonia (di un gruppo dirigente
autoreferenziale). Speriamo di non rivedere invece (e di
nuovo) predicazioni (ed imposizioni) ancora indirizzate a
riproporre lo scontro per lo scontro, deviazioni del
tutto simboliche dellimmagine e della realtà
(molto più complessa) dello scontro sociale, che danno
il senso dellinvoluzione. Occorre
ripensare e rimettere in campo in grande stile la
proposta comunalista, se si vuole togliere spazio
alladattabilità ed al lobbysmo politico anche e
soprattutto locale, vero dominio del voto di scambio e
dellaccettazione della delega di potere in cambio
di favori e sudditanza. Ma su questo terreno si giocano
più in piccolo e con minori responsabilità,
eppur sempre con un ruolo incistato nel panorama
clientelare anche alcune delle ultime chances per
quel che resta dellapparato istituzionale
dellArcobaleno, rimasto con poco contante e pochi
favori da distribuire a livello nazionale. Da tale punto
di vista, occorre aggiungere che anzi la vera crisi
comincia adesso (con le relative diaspore). Occorre
ripensare lorganizzazione (ed il suo ruolo), quale
strumento duttile ma coordinato seriamente a livello
nazionale, unorganizzazione che, anche se la si
vuole leggera, richiede comunque un
sacrificio della criticità assoluta così
come dellautoreferenzialità dei piccoli gruppi e
dei singoli individui. Ma lelemento fondamentale di
ogni entità collettiva è un vero (creativo e
produttivo) senso dappartenenza: senza impegno,
sforzo strategico e progetto, non cè capacità di
convinzione, non cè protagonismo né utile
politico. Occorre
ragionare di anarcosindacalismo, soprattutto in una
situazione nella quale i sindacati genericamente
alternativi restano privi di padrini politici
o vedono almeno incrinarsi il legame con partiti e
partitini che hanno preteso sinora di utilizzarli come
cinghia di trasmissione e/o gruppo di pressione su
mamma CGIL a trazione PD (sempre preferita
perché prodiga di distacchi dal lavoro e favori
personali), secondo la vecchia logica comunista che ha
sempre preteso la subordinazione del sindacato al
partito-guida di turno. Costruire una vera
autonomia del mondo del lavoro è lultima chance
che hanno i ceti subalterni (del lavoro, del precariato e
del non-lavoro) per ritornare ad esprimere forme di
protagonismo. Lanarcosindacalismo (se dichiarato
come tale) con la sua propria autonomia (da ogni
stereotipo ed ideologismo di partito), assume
quindi un ruolo strategico nellorganizzazione del
conflitto. La
radicalità non è dunque elemento meramente formale,
bensì questione di sostanza e non può prescindere dalla
volontà (chiaramente espressa e comprensibile) di farsi
intendere e capire, nellauspicato (e finalmente
salutare) sacrificio dellautocompiacimento
(autoreferenziale ed elitario) del ghetto ideologico e/o
impolitico. E il coraggio di proporre elementi
nuovi e sperimentali, elementi non graditi dagli schemi
di qualunque ortodossia. E necessario unire
protesta e proposta, promuovere un agire condiviso e
plurale, capace di conquistare spazi, dosare e calibrare
lazione perché sia condivisa e condivisibile: non
per adattamento, ma per preparare elementi
più forti e decisivi di cambiamento. La radicalità non
è nella rottura estemporanea, nella marginalità,
nellautocompiacimento dellappartenenza ad una
specie altra serrata in un recinto, ma nella
determinazione (e quindi nella preparazione) di un
cambiamento qualitativamente alto (etico): radicale,
appunto. In
quanto ai reduci del comunismo, devono ripartire... dal
basso. Si
ricomincia da qui: siamo tutti extraparlamentari. Per noi
non è una novità. Stefano dErrico --------------------------------------- che avevamo già perso quando il cinema di sinistra ha accettato al sua mercificazione proponendo gli stessi valori del potere non solo nei contenuti ma anche nei metodi di produzione che sono diventati subordinati al potere economico e non hanno neppure più cercato contenuti da esprimere. Quando i registi di sinistra hanno portato le stesse gravatte e le stesse scarpe lucide di quelli di destra , solo un po più casual . Quando abbiamo smesso di rompre e siamo stati rotti. quando le nostre batrttaglie sono state economico referenziali e non per nuovi contenuti dentro e fuori. Ma abbiamo perso???, ma quando mai?? E quando mai avevamo vinto ?? Quarantanni dalla parte degli sconfitti mi hanno insegnato qualcosa a non dire noi ma io quando è una responsabilità e un dovere politico e culturale , a non dire mio ma nostro quando è un diritto imprescindibile e collettivo Ogni volta che sembravamo vicini a vincere mi sono accorto che stavo per morirne fregato dalle consorterie piccole e o grandi , dalle cordate potenti o miserrime dai capetti o dai politicantini dai presidenti culturali ma mai disinteressati dal potere costituito riprodotto in ogni minima manifestazione pubblica o privata potere oltretutto inutile ed inefficace come tutti i poteri coecitivo e teso al privilegio di pochi come tutti i poteri imbecille ed avvilente marco capitelli ----------------------------------------------- Apprezzo
il tuo sdegno morale e mi commuove (veramente)la tua
esigenza di limpidezza, ma riscontro anche (e ne ho
parlato e parlo in tutte le sedi politiche che mi
capitano), una mancanza di informazione. Si
è perso il senso delle cose ,quelle che interessano
tutti
------------------------------------ E' tutto
verissimo, ma certamente saprai che già ce lo
aveva predetto Engels:
----------------------------------- Cosa posso dire, non potrei aggiungere nulla a
tutto ciò che tu hai così
----------------------- chi percepisce ancora
leco dei bollettini di guerra (dopo
oltre 64 anni!), sente il bisogno di ricevere dei
bollettini di pace quale ossigeno per la sua
speranza (di vedere un mondo migliore). La violenza
insita in società come la nostra (nelle quali i ricchi
diventano sempre più ricchi, i poveri diventano sempre
più poveri: basta avvicinarsi alla Caritas in certi
giorni di ogni mese) è stata strumentalizzata, a fini
elettorali, come richiesta di sicurezza-ordine
pubblico risultando prolifica di consenso. Consenso proveniente anche
da quello che tu ben rappresenti. Su quel tipo di
strumentalizzazione della violenza noi non siamo stati
daccordo: labbiamo detto, continuiamo e
continueremo a dirlo. In calce trovi il testo
completo della lettera già ricevuta dal presidente del
Senato e della Camera: devono rompere limmorale
silenzio sui morti e feriti per incidenti stradali: una
immensa carneficina molto piu' tragica di quella di una
guerra. Abbiamo comunicato loro
che non accettiamo la strumentalizzazione del termine
sicurezza riferito esclusivamente all'ordine pubblico,
alla lotta alla criminalità, a certa pulizia etnica. Cordialmente. Vito De Russis ----------------------------------------- che aggiungere? in quello
che hai scritto c'è tutto. No,
------------------------------------------- Non credo che si possa far politica ritenendosi più belli, più bravi, più intelligenti, più istruiti di chi non la pensa come noi e poi piangersi addosso perchè siamo più belli, più bravi, più intelligenti, più istruiti e la gente non lo capisce e preferisce i comunicatori da drive in. Una cosa è certa: la sinistra che rappresenta (o dovrebbe) le istanze, i problemi, i dubbi di chi nella sinistra storicamente intesa si riconosceva non esiste più, o comunque non ha rappresentanza. Non esiste più perché non ha peso economico, non esiste più perché non ha banche o grandi imprese, non esiste più perché si deve essere tutti belli, andare tutti in crociera, avere il certo televisore, la certa macchina, essere fascinosi eccetera eccetera. La sinistra non è fatta da radical scic in loden ed attico, intelligenti ed istruiti, già comunisti della domenica, intellettuali illuminati. Ci sono (o c'erano) fasce di popolazione che non si preoccupava dell'eterodossia del certo regista, scrittore, commediografo: la loro condizione non lo permetteva, il lavoro li demoliva, debilitava, ma non per questo rinunciavano a sognare un mondo più giusto, più equo, e anche a impegnarsi perché questo sogno potesse diventare realtà. Dagli anni ottanta in poi abbiamo assistito al progressivo processo di imbarbarimento e instupidimento della gente: il cittadino non è più persona, ma cliente da convincere a comprare; la sensibilità, la facoltà di analisi e critica è stata bombardata, più o meno velatamente, dalla politica del panem et circenses: gossip, veline e calciatori occupano e preoccupano più delle morti bianche; i media non sono più filogovernativi o d'opposizione, sono tutti allineati e coperti, e l'articolo di Luana, che pur sembra una persona che ragiona, lo dimostra. L'informazione indipendente (per esempio Indymedia) viene costantemente soffocata e le notizie scomode non trapelano o argomenti e problemi che meriterebbero un dibattito ampio, perché di interesse generale al di là delle convinzioni o divisioni politiche, vengono presentati solo quando è già stato deciso cosa fare, vedi le grandi opere pubbliche di grande impatto ambientale o sociale o partire per una guerra o sottoscrivere trattati. Alla politica del cittadino non importa nulla, o almeno questo sembra. Il ruolo di chi doveva comunicare ed informare è diventato quello di dividere e rendere egoisti, impaurire, creare ad arte gli stati d'animo che poi legittimino l'applicazione di decisione già prese che devono apparire però legittimate dall'opinione pubblica. A quarant'anni, cresciuto negli anni ottanta e novanta, ho queste sensazioni. Non m'aspetto grandi concessioni dall'alto, da nessun relativamente alto se ne voglia attendere. Credo nell'impegno e nella sensibilità dei singoli, dei gruppi più o meno grandi. Credo poco o per niente alle adunate oceaniche, di qualsiasi natura siano, costantemente strumentalizzate da chi poi sale sul palco ad arringare il popolo. I grandi temi internazionali, gli equilibri politici ed economici, vengono discussi e gestiti da chi si preoccupa solo del proprio prestigio, del proprio capitale, del proprio potere. Non so quale giovamento poi ne traggano, se non quello di conservare i privilegi che hanno, e la cosa mi sembra abbastanza meschina. Ma forse appartengo alla categoria dei perdenti, o a quella dei sognatori... Saluti Luca Brogin ------------------------------------------
Cara Luana, faccio un solo esempio: la sicurezza è tante cose (è vero è anche e soprattutto un problema culturale) ma non si può negare che SICUREZZA E' INSIEME TANTE COSE, se si vuole assumere e confrontarsi con i problemi concreti o anche solo con i problemi PERCEPITI dalla gente= - poter camminare tranquilli in strada il giorno e la notte e dovunque - lavorare conoscendo ed evitando al massimo i rischi di farsi del male - fare città ospitali e a misura di esseri viventi, dove uomini e donne, bambini e vecchi non rischino di essere investiti da una macchina o di morire di smog o di rumore se vanno a piedi o in bicicletta - fare città e quartieri dove si ritrovino non solo i templi del consumo e del commercio, ma anche riferimenti ambientali, culturali, storici, sociali: piazze, monumenti, spazi verdi e giochi, asili, scuole, presidi sanitari, centri sociali e culturali, vigili di quartiere - Etc... Questo farsi carico della complessità senza rancori e pregiudizi, questo farsi carico e cercare/trovare le soluzioni nel confronto aperto ALLA COMPLESSITA', senza sottovalutare i problemi di tutti, QUESTA E' LA SOLA POLITICA BUONA CHE POTREBBE ... un giorno ... ANCORA TORNARE A VINCERE Simone Sani
se prima i giovani
erano tutti "bamboccioni" (analisi di una
fenomenolgia che invece di studiarne il recupero è stata
fatta emblema di accusa sociale) oggi invece siamo tutti
"fannulloni". Silvana Grippi --------------------------- "se i popoli stanno bene nel proprio paese difficilmente prendono le valige per andarsene " infatti la mia soluzione è fare le valige e andarmene... M --------------
Abbiamo e hanno perso perché la SINISTRA è morta e sepolta, quando hanno cambiato il simbolo, c'era già aria di sepoltura... Ma sai che ti dico? Io sono contenta che abbiano preso sto schiaffone, gliene avrei dati tanti io!!! Mi dirai ma ora ci tocca sto governaccio....bene, per dirla alla Montanelli, bisogna quindi che la "maggioranza" che l'ha votato se lo becchi per prima!!! "Montanelli: Mi auguro, adesso naturalmente scandalizzerò tutti, la vittoria di Berlusconi, perché Berlusconi è una di quelle malattie che si curano con il vaccino. Per guarire di Berlusconi ci vuole una bella iniezione di vaccino di Berlusconi. Bisogna vederlo al potere e io credo che il ribaltone fu la più grossa sciocchezza che abbia fatto l'Italia."(da un intervista di Enzo Biagi del 2001...) Non è cambiato nulla! la gente è stata lobotomizzata!!! sia a destra che a sinistra le persone delegano i soliti noti perché gli dicano come pensare, hanno svenduto il proprio cervello!!! e quando Grillo urla le nostre rabbie, lo denigrano perché fa Paura.....loro ne hanno paura perché se tutti ci svegliassimo e gridassimo con lui, si cacherebbero sotto! Altro che qualunquista, altro che tutte le menate che dicono su di lui... Hanno detto, dopo quella bella e onesta ultima azione del viscido Visco di mettere on line i redditi...che Grillo,cazzo, guadagna un sacco!!! E allora??????????????''''''' e allora??? perchè Totti può guadagnare il triplo di Grillo ma nessuno si scandalizza??? perché invece che il cervello usa meglio le gambe? perché è la droga di molti tifosi? perché intorno a lui ci sono giri di miliardi?? Noi nel frattempo, dobbiamo pensare veramente a ricreare una Politica che abbia un'Etica, un Senso, un Ideale, che si funzionale allo sviluppo del nostro Paese che è quarto mondo!!!! Se e quando dovessimo uscire dalla Dittatura che ci hanno imposto, chi mai potremmo votare? quando mai troveremo una CLASSE DIRIGENTE idonea? Avremo mai più qualcuno con i coglioni fumanti che riesce a fare una minima cosa per il Paese?? Il problema vero è proprio questo: chi cazzo possiamo sognare che Governi? non esiste!! speriamo in qualche arrivo di Extraterrestri, almeno forse loro sono più evoluti....ma se tiguardi intorno, fra i terrestri presenti in Parlamento, ti viene da piangere.... che dire Luana, io ormai ho 62 anni e la vita me la sono vissuta, a me fanno tanta pena i giovani che già stanno male ora, figuriamoci fra un po'..... Marina ------------------------------------------------ Condivido
parte delle tue obiezioni, ma penso anche che gran parte
della nostra sconfitta sta nella fallimentare esperienza
di governo in cui noi siamo riusciti ad incidere e a
migliorare la vita degli Italiani. Questo è dovuto
sicuramente a nostri errori, ma ritengo
anche alle resistenze alla realizzazione del
programma provenienti dal PD. Penso che ora bisogna
tornare a comprendere il disagio della società e ad
interpretarlo, radicandosi nei territori e nella società
italiana. Il momento è drammatico,
non per Rifondazione o per la Sinistra Arcobaleno, ma per
tutto il paese. Saluti, Francesco Muciaccia (Coordinatore dell'ufficio di segreteria dell'On. Franco Giordano) -------------------------------- avevamo perso perchè
il buon Nichi Vendola,quando gli ho chiesto un incontro
------------------------------- a proposito dei recenti
risultati
E' il caso del comune
di Roma dove Rutelli ha pagato I programmi, a loro
volta, non possono essere
La verità è timida e
si cela dietro molti veli. E' perché la nostra
società che punta ai numeri sta facendo Vi è poi un altro
aspetto che va corretto ed è
---------------------------------- DOPO LE ELEZIONI, OLTRE LA SINISTRA Grazie anche a una legge elettorale confliggente con la nostra Costituzione (benché adesso le precedenti polemiche in merito si siano del tutto attutite, né la legge precedente era migliore)[1], le elezioni del 13-14 aprile 2008 hanno rimesso in sella Berlusconi & soci, con piena maggioranza alla Camera e al Senato con meno del 40% dei voti reali, mentre circa il 20% del paese non ha votato significativo il circa il 3% in piú di astenuti , tante le schede annullate e bianche (sebbene di difficile computo) e circa il 7% di voti è andato a liste fallite per mancati quorum, per cui circa il 30% del popolo italiano non è rappresentato nel nuovo parlamento. Però vi siedono almeno 70 ineleggibili (condannati da sentenze definitive o salvati da caduta in prescrizione), compreso il candidato presidente del Consiglio, peraltro in pieno conflitto dinteresse. Nonostante ciò, e anche proprio perciò, il nuovo quadro parlamentare ha siglato un forte terremoto, ha segnato una grossa trasformazione ancora una volta pare «la storia avanza dal lato cattivo», come diceva Hegel? Le analisi politologiche sono insufficienti, perché restano negli schemi dati ideologici (uso il termine «ideologia» nellaccezione marxiana: «coscienza distorta», mistificata e mistificante, che mistifica gli stessi mistificatori) , slittati rispetto alla realtà. Va, infatti, ricordato e ribadito che cosa sottostà a queste elezioni, come alle vicende precedenti e a quelle future: da un ventennio almeno, la «classe politica» parte integrante e costitutiva, nelle sue diverse frazioni e fazioni, insieme al grande capitale trasnazionale, la grande finanza, la grande industria, i vari circoli e lobbies daffari, della «casta» dominante, e sua componente necessaria, perché gli imperativi economici possono essere attuati solo attraverso le disposizioni, le misure o il laisser faire della politica, delle istituzioni, dello Stato ha portato avanti, con indiscutibile continuità di fondo, ossia attraverso i governi di centrosinistra e di centrodestra, cioè tramite la destra, il centro e la sinistra, la costruzione del precariato, la distruzione delle condizioni del lavoro, la devastazione delle pensioni, la svendita del patrimonio pubblico, lapertura di tutti gli spazi possibili al privatismo, lo smantellamento dei servizi pubblici, la caduta delleconomia, il massacro della democrazia costituzionale, lobbedienza a grande capitale transnazionale, grande finanza e potenze estere, il coinvolgimento nella «guerra infinita». È proceduta su questa stessa linea nei venti mesi dellultimo governo Prodi e continuerà con il prossimo governo Berlusconi. Ed è ciò che ci sta riducendo a un paese del «terzo mondo», un pontone al servizio dei comandi geostrastrategici e geoeconomici altrui, nello scatenamento delle «grandi opere» inutili e dannose, degli investimenti immobiliari e della rendita fondiaria, con la distruzione dei nostri territori e città storiche e artistiche, nellavvitamento della rovina delle condizioni di salute e ambientali. A questi dati di base vanno rapportate le elezioni, tenendo conto che ogni frazione e fazione della «classe politica» ha concorso, sí, con le altre per imporre se stessa, almeno come componente, ma per lattuazione della linea di fondo sul proprio impianto, ovvero le modalità di ottenere a essa il consenso, o il non dissenso, della popolazione. Tuttavia è precisamente la linea portata avanti e attuata, tuttora in atto e ulteriormente avanzante, che colpisce la grande maggioranza della popolazione e il complesso del paese. Ebbene, in tale contesto, nella spoliticizzazione di massa, strabordante e ormai da tempo[2], che dà luogo alla ricezione di interessi immediati scissi da ogni contesto, innestati in vari ideologismi spoliticizzazione che è laltra faccia della politicizzazione professionale (ossia della «classe politica», che espropria i cittadini dalla politica), supportata dal sistema dellinformazione (i media, con tutte le schiere di pennivendoli, mestatori, imbonitori, collusi e tirapiedi che li pervadono e infestano), nonché dallo stesso devastato sistema della formazione (fino alluniversità) , nelloculato occultamento di quanto è in atto nel complesso e a causa dei colpi subiti (piú cocenti, perché piú recenti) nelloperato del governo Prodi, ebbene, in una loro rilevante parte gli italiani si sono rivolti ancora al PdL di Berlusconi & Co. (obnubilato il suo disastroso precedente governo) e hanno, inoltre, premiato le promesse di difese parziali e a ogni modo subalterne, e la demagogia autoritaria, della Lega Nord, nonché il suo fittizio identitarismo locale. Ma il neonato Pd, pur sconfitto, viene a sua volta premiato nella sua adesione allesistente, condita di tante promesse, in affinità con lavversario PdL, e mostra la forza del sostegno degli interessi e cordate connessi alla sua gestione nelle regioni dette rosse, e anche altrove contando poi sullapporto del paraurti legalitaristico di Di Pietro. Da parte loro, gli ex-, ma neo-, e sempre-dc di Casini e soci ce la fanno, pur con affanno, e sono presenti, pronti ai loro tatticismi e possibilismi. Il resto, quello dei voti andati dispersi nei fatti, pur anchesso basato su vari richiami ideologici, non ha persuaso dai destri facinorosi (con le loro canagliesche nostalgie e proposte strumentali) ai socialisti (coloro che hanno reso indecente la stessa parola «socialista»), da quelle che definisco liste-parassite (improvvisate, per opera alcuni personaggi della «classe politica» e/o avventurosi aspiranti, su furbate che strizzavano locchio, o alla campagna ecclesiastica contro laborto, o alle difficoltà crescenti dei «consumatori», o alle condizioni dei pensionati, o ai problemi degli handicappati, o ancora alla notorietà di Grillo e grillini, oppure ai movimenti di liste civiche e comitati vari, inventando una sedicente «lista civica nazionale», etc.), per arrivare alle autoproclamate avanguardie proletarie comera piuttosto prevedibile. Prevedibile anche lo scarso successo della Sinistra, benché non fino a questo punto. Ma le cose avvengono a salti: lArcobaleno affonda nel disastro elettorale e scompare dalle istituzioni nazionali centrali troppo palese per ampia parte del suo elettorato lincongruenza fra i suoi discorsi e il concreto operare[3]. La scomparsa della Sinistra non è tale, né tale si considera, il Pd ha colpito, travolto, sconvolto gli apparati delle sue quattro componenti e i loro seguiti, militanti, elettori attivi, nonché non pochi commentatori. Si levano buoni propositi da ogni parte: tutti i gruppi dirigenti (ossia le frazioni e fazioni di «classe politica» etichettate Sinistra) recitano il mea culpa, tanti aderenti dicono che il mea culpa è di tutti e tutti colpevoli, nessun colpevole , e nello sbandamento generale si sventagliano le proposte: chi vuole rilanciare il partito comunista con tanto di simbolo con falce e martello[4], chi Rifondazione come «partito di classe», chi vuole una confederazione fra le componenti attuali, dato che la Sinistra lArcobaleno è stata un cartello elettorale, e chi, invece, vuole che diventi un vero partito, come «sinistra unita e plurale» intanto i singoli partiti permangono, pur dissestati. E tutti indicano che bisogna tornare fra i lavoratori, o comunque fra la gente, o di fare come la Lega per raccogliere i bisogni (espressione un po ridicola, ma tantè), etc. Ma la crisi della Sinistra è irreversibile. Viene da lontano la faglia si verifica già dalla fase che va dalla Comune di Parigi alla fondazione del Partito operaio socialdemocratico tedesco, dal 1871 al 1875, però non è questo il luogo per riprendere tale analisi, storica e teorica e ha condotto a oggi. Alcuni lo hanno rilevato da tempo, fra cui chi scrive. E, se è poco elegante autocitarsi, sarò giustificato dal fatto che quanto esaminato e previsto si è realizzato. Almeno dal 92, ho espresso come la sinistra avesse quale sua vera funzione quella di mantenere nel sistema le spinte e tensioni contro, volgendole a favore del sistema stesso[5]. E lho approfondito, precisato e ribadito di recente, indicando, inoltre, che ormai «lavoratori e povera gente sono stati messi in libertà»[6] come si è ampiamente dimostrato. Al di là dei proclami, buoni per fideisti e attivisti vari, interessati e loro seguiti, la Sinistra[7], per svolgere le sue funzioni, storiche e organiche proprio nel presente rafforzamento della divisione in classi della società e nellaumento del potere del capitalismo, con il supporto dello Stato , deve mantenere un residuo controllo elettorale su almeno parte delle classi subalterne[8]. Ed è questo che il mix di legge elettorale antidemocratica, spoliticizzazione di massa e «messa in libertà» di gran parte delle classi subalterne, contraddizione fra discorsi[9] e pratica, ha messo in discussione. Aggiungo qui che la crisi della Sinistra evidenziata dallo scompaginamento attuale è indice che questa è il primo insieme di frazioni della «classe politica» che viene immolato sullaltare del perseguimento nel nostro paese degli imperativi di fondo del grande capitale e delle potenze che lo supportano né poteva essere altrimenti, dato che le premesse e le promesse che caratterizzano lideologia della Sinistra sono risultate sempre piú del tutto stridenti con il suo ruolo e funzione. Giunge cosí a conclusione quanto marciva ed è straboccato con la caduta del «muro», il crollo dellUrss e dei regimi dellEst, la rapida riconversione allultracapitalismo, o comunque al capitalismo, dei paesi a «socialismo di Stato», la conversione di partiti comunisti, etc. La crisi è irreversibile, perché la Sinistra dovrebbe, per poterla risolvere, mutare la sua natura, ossia cessare di essere ciò che è stata e che è. E non potendo essere altro da se stessa, senza supporto nelle istituzioni centrali con la visibilità e i flussi di fondi che ne conseguono sarà ben arduo che i vari pezzi della Sinistra, scissi o riappiccicati, riescano a combinare qualcosa di fattivo. Ma non va nemmeno auspicato, né tantomeno sostenuto, perché i tentativi, che continueranno a essere messi in atto, potranno fare solo altri danni. La Sinistra scompaginata e disastrata va rimessa a ciò che è stata e vi va lasciata, contro ogni illusione[10]. Questo, senza accettare discorsi confusi e confondenti né di destra né di sinistra, pensiamo solo alle iniziative concrete, e cosí via, che restano sempre nel contesto ideologico dato , e invece riconnettendo il passato al presente, nellattenzione a quanto già è in atto, procede, si muove, per andare avanti: oltre la sinistra come elaborazione e progetto, iniziativa e azione[11]. È la «messa in libertà» dei lavoratori e della gente che ha reso ormai in parte rilevante fluido lelettorato i discorsi diffusi per cui eh, il paese è di destra, gli italiani vanno a destra, sono a destra, etc., sono errati in base ai voti reali, sono anche giustificativi per tutto larco della «classe politica» che va dalla sinistra al centro, e si situano sempre nel politicismo ideologico. Fluidità maggiore dellelettorato, spoliticizzazione, subalternità, caduta di ogni diffusa adesione alla visione di un possibile altro e oltre, hanno portato alla scelta di ciò che cè, dividendosi fra destra e centro. Tuttavia un vuoto si è aperto: di rappresentanza e di referenza, di soluzioni reali e di prospettive, nei nodi che si avvitano. Si è aperto e incombe, precisamente laddove non si punti semplicemente a raccogliere alcune esigenze, dei lavoratori e popolari in genere, dicendo di volerne affrontare gli effetti, ma occultandone le cause cosí fa la destra, Lega compresa, e cosí fa il centro , lasciandole in una tutela parziale, secondaria, di dubbia efficacia, quando non meramente parolaia, e a ogni modo sempre confinata nella subalternità. Questo vuoto si situa in un quadro pericoloso, per le ulteriori sorti della democrazia e per le, interconnesse, condizioni economiche, sociali, ambientali, culturali, civili del paese, che peggioreranno nello scatenamento delle operazioni mistificanti e repressive della destra sul piano culturale (o meglio subculturale) e delle libertà civili, nella creazione di spauracchi fittizi (come «il comunismo», in una risibile e desueta imitazione americanistica), nella ricerca di assimilare al «terrorismo» ogni battaglia popolare e democratica, vera e incisiva, nella riduzione degli spazi di democrazia, anche «formale», etc. Un vuoto in un quadro pericoloso, dove, però, si staglia la via da percorrere. Poiché tutto si sta (potenzialmente, ma non solo) ricombinando nei movimenti urbani che si situano nello spazio urbano, i quali hanno il senso di fondo (potenziale, ma che sta emergendo nella coscienza) di restituire i cittadini a se stessi, come cittadini effettivi (dalle città e paesi al piano nazionale) intendendo con il termine «cittadini» la grande maggioranza di lavoratori e gente semplice, che non opprime gli altri e neanche aspira a farlo, per via diretta o indiretta, a livello personale , è necessario raccordare tutte le realtà possibili in tutto il paese liste civiche, presenti e potenziali[12], comitati vari, associazioni di diverso genere, nonché singoli cittadini[13] nella ricomposizione dalla frammentazione e dispersione tuttora esistenti. Questo, per condurre in modo combinato la sola strategia possibile: affondare lo scavo fra «classe politica» (dal livello nazionale a quello locale) e complesso della «casta» di cui è componente, da un lato, e cittadini che vogliono essere, rimanere e affermarsi come tali, dallaltro. Affondare lo scavo, ossia puntare a tagliare le basi della «classe politica»-«casta» a livello locale, puntando a quello regionale, e da qui al nazionale, mirando ad assumere la gestione locale o comunque a costituire unineludibile opposizione, organizzando e promovendo la vera democrazia, e sviluppandone forme attive, dirette, dal basso. E organizzare questo movimento unitario da intendere come movimento di liberazione, dalla «classe politica»-«casta», dagli imperativi devastanti su tutti i piani, dal disastro in atto , in forme federative e confederative, al fine non di costruire un partito, ma per ricomporre la parte la parte dei lavoratori e della gente semplice, che è la vera grande maggioranza della popolazione , per condurre tutte le iniziative necessarie: una sola è la linea di fondo e uno solo è il nemico da combattere, al di là del suo presentarsi in diverse varianti, modalità, frazioni, fazioni. Questo è il compito urgente. E il momento è ora. Senza ottimismi e senza certezze, perché le difficoltà sono enormi, a partire dalla confusione e distorsione di idee. Ma è questa lunica possibilità presente, la sola possibilità che rimane. MARIO MONFORTE
[1] La nostra Carta costituzionale è organicamente proporzionalista, tanto che i costituenti non si preoccuparono di specificarlo, poiché era ovvio il principio elementare della democrazia elettivo-rappresentativa: «una testa, un voto» e rappresentanza in proporzione. Le violazioni iniziano quando si è convinta la maggioranza degli italiani che leffetto i rappresentanti dei partiti eletti su base proporzionale fosse la causa della degenerazione partitocratica e si è cominciato a escogitare marchingegni «maggioritari», nelloblio della grande battaglia condotta contro la «legge truffa» del 53 (in cui «premio di maggioranza» era però molto contenuto rispetto ai piú recenti meccanismi di «premio»). Da notare che il fu governo Prodi non ha fatto alcunché per una legge piú consona alla democrazia costituzionale. [2] Spoliticizzazione che si ripresenta nei tanti pur interessati alla politica i quali spesso e volentieri esprimono poco altro che credenze, fedi, tifo. [3] Elettori e militanti un po meno accecati non hanno potuto non vedere che non ha fatto niente contro la partecipazione alla guerra, lampliamento delle basi militari, contro il precariato, contro i guasti delleconomia e dellambiente (si veda, per portare un solo esempio, la truffa dei Cp6 pagati sulle bollette energetiche, che vanno alla lobby incenitorista), per non parlare del conflitto dinteresse, del sistema dellinformazione, della giustizia e lelenco potrebbe continuare. Né hanno potuto non vedere che cosa la Sinistra ha fatto e fa dove si trova nei governi regionali e locali: chiacchiere, per poi adeguarsi e concorrere allandazzo. [4] Cosí i capi del Pcdi, pensando in tal modo di raccattare un po di voti in piú dei nostalgici; ma vi saranno dei problemi con il gruppo anchesso falcemartelluto di Ferrando, nonché con quello di Turigliatto, né è certo facile che si accordino troppe le divergenze teoriche, oltre che pratiche, e soprattutto su chi comanda. [5] «La sinistra ha seguito la sua sorte di componente rilevante della modernità: da molto, troppo tempo, si è appiattita sul capitalismo e sul suo Stato (o sullaltra faccia complementare, quello che fu il «socialismo di Stato») e ormai il suo ruolo, la sua composizione, la sua sostanza sia come opposizione [ ], sia come forza di governo nell«alternanza» sono la conciliazione-composizione della riproduzione dei rapporti di produzione e di potere [ ]. Di qui il vero declino della sinistra. Di qui lapprodo alla politica del colpo su colpo [ ], dellimprovvisazione [ ], della degenerazione (il potere politico per il potere [ ], con la sua leva, il denaro). Di qui il vuoto teorico, riempito di riferimenti scombinati»; M. Monforte, Non una conclusione, ma una premessa, «Il Ponte», n. 12, dicembre 1992, pp. 69-70. [6] Riprendendo e combinando le analisi di H. Lefebvre e J.-C. Michéa, «la sinistra è stata ed è la vera continuatrice dellideologia liberale-libertaria del liberalismo, ossia della natura di fondo del capitalismo. Dove ha potuto, lo ha imitato attuando la crescita economica tramite lo Stato (in Russia, poi in Cina, nei paesi dellEst europeo) [ ]. Altrove, ha concorso alla crescita capitalistica, alla sua gestione e preservazione. Infine, si è scissa dal socialismo dei lavoratori e classi subalterne: in Francia negli anni sessanta del Novecento, ma, nei seguenti anni settanta-ottanta, anche altrove. Lavoratori e povera gente sono stati messi in libertà, al di fuori da un peso politico proprio, cessando di apparire come realtà sociale compatta e vasta eppure, benché si affermi che sono un comparto marginale o secondario, i lavoratori costituiscono sempre la componente piú ampia della società»; M. Monforte, Il fallimento della sinistra, «il Ponte», n. 12, dicembre 2007, p. 76. [7] Indicativa la stessa denominazione di Sinistra sostitutiva di «socialismo», «comunismo», etc. , sorta in base alla collocazione nei banchi dellAssemblea nazionale della Rivoluzione francese del 1789, che, in sé non qualifica granché, se non appunto lorganicità al sistema: infatti, cè una sinistra in ogni coalizione, partito, movimento, cioè vi sono settori che rivolgono maggiore attenzione al popolo, ma sempre per una piú incisiva realizzazione delle prospettive della loro coalizione, partito, movimento e vi è stata una sinistra dc, anche una sinistra fascista [8] Cfr. M. Monforte, Il fallimento della sinistra cit., p.76 ss. [9] La cultura della Sinistra è ridotta da tempo a pieno ideologismo, che copre la completa mancanza di teoria, progetto, programma, tanto che la sua stessa presentazione alle ultime elezioni come «la Sinistra lArcobaleno» è avvenuta su nientaltro che uno zoppicante programma liberal. [10] Cfr. M. Monforte, Il fallimento della sinistra cit., p.79. [11] Detto da tempo: «non vedo nessunaltra possibilità, se non tradurre la posizione da assumere [ ] nella prospettiva [ ] della costruzione-fondazione di quella che si può chiamare metasinistra [ Il che indica] la direzione: riprendere temi e problemi, approcci e metodi [ ], tagliando ciò che è morto, [ ], ricongiungere teoria e prassi, pensiero e progetto [ ], per affrontare la complessità del reale su tutti i suoi livelli; per ampliare da subito il presente, [ ] e riaprire lavvenire, ben diverso dal mero futuro»; M. Monforte, Non una conclusione, ma una premessa cit., pp. 70-71. Cfr. Id., Il fallimento della sinistra cit., p. 79. [12] Intendendo quelle vere, non quelle fittizie, maschere di pezzi della «classe politica», anche locale. [13] Ivi compresi coloro che sono andati, in modo consapevole, al non-voto, ma anche coloro che comprendono i fuorviamenti a cui sono stati soggetti. --------------------------------- Le elezioni sono andate male per la sinistra? E un punto di vista al quale cercherò di rispondere con alcune riflessioni. Sono da sempre un elettore di sinistra ed ho sempre pensato che alcuni organismi politici fossero inclini alla capacità di rinnovarsi e di sperimentare nuove strade della politica, convinto della naturale propensione della sinistra di incarnare quel movimento progressista forte e innovatore. Le lotte antiautoritarie degli studenti negli anni 70, la resistenza contro le centrali nucleari, il divorzio , laborto, la coscienza di nuove forme di sviluppo rispettose dellambiente, la crescente coscienza in difesa della legalità e della rispettabilità dei rappresentanti dello stato, sono solo alcuni dei temi che hanno caratterizzato liniziativa politica della sinistra. Con le ultime elezioni politiche ritengo che in qualche modo si sia fatta chiarezza tra una classe politica oramai avulsa dalla realtà del territorio e dalle persone e coloro che oramai , proprio per questi motivi, non hanno trovato motivazioni per dare mandato ad essere rappresentati da alcuno. Il provvedimento sullindulto, laumento della pressione fiscale e gli aumenti continui dei prezzi forse non spiegano completamente la sconfitta del centro sinistra ma in parte la motivano. Credo che l inattività della cosiddetta sinistra radicale, latteggiamento vago sulla questione delle nostre truppe impiegate allestero e la scarsa considerazione della crescente domanda di sicurezza che viene dalla gente potrebbero essere alcuni dei motivi per i quali il centrosinistra ha perso consensi. Per quanto mi riguarda io sono uno di quegli elettori che ha votato alternativamente per rifondazione per i verdi e per i comunisti italiani ma che alle ultime elezioni, seppure non votando per queste forze politiche, non ha votato per il PD, ritenendo non convincente nemmeno la campagna elettorale fatta da Veltroni . Questa ultima questione pone una domanda: i voti persi dalla sinistra Arcobaleno sono stati vampirizzati dal PD? La risposta è no, chi non ha dato sostegno a Bertinotti e compagni è perché ha trovato una assenza di proposta politica da costoro. Alla domanda , perché le elezioni sono andate male per la sinistra? Potremo rispondere con un po di umiltà : perché la sinistra non è stata in grado di convincere nemmeno quegli elettori più fedeli(come me) che alla fine hanno preferito non votare. Paradossalmente mi sento di dire che venendo meno il sostegno dellelettorato arcobaleno la sconfitta di tutto il centrosinistra sia stata determinata proprio da coloro che non hanno saputo conservare questi consensi. Distinti Saluti Tricoli Giuseppe --------------------------- SINISTRA (dopo Roma): Discussione aperta a tutte/i. Stimolare lemergere di una nuova classe dirigente per un progetto condiviso dei territori. Non mi soffermo sullanalisi della sconfitta epocale della sinistra; non perché non ce ne sia bisogno (anzi è un obiettivo prioritario che occuperà i prossimi mesi e anni), ma perché credo che lanalisi e il progetto di ricostruzione a sinistra deve ripartire proprio dal metodo che si userà per percorrerli. Suggerisco una discussione aperta a tutti quelli che ne sono interessati: questo è infatti il primo confine da superare subito, cioè una discussione che non può rimanere chiusa dentro ciò che resta delle rappresentanze partitiche. Il risultato della sinistra non è spiegabile se non in parte, con il bugiardo voto utile di Veltroni, e comunque non giustifica il tracollo. Il responso delle urne è impressionante. Cè bisogno di sinistra? Direi che neanche coloro che hanno militato per decenni nella sinistra possono essere convinti con argomenti nominalistici o simbolici. Cè bisogno di risposta convincente ad una infinità di situazioni, di problemi, di domande parcellizzate e a prima vista contraddittorie che emergono dai territori e che si congiungono -questo è molto importante- a dinamiche globali. Allaumento della parcellizzazione degli interessi e delle spinte ideali e valoriali, ci troviamo, paradossalmente, ad una semplificazione categorica e mirata del quadro politico, che oggi propone solo due varianti solo parzialmente antitetiche, più spesso contigue e comunque entrambi accessorie a ciò che, sopra di loro, comanda, letteralmente impera secondo la nuova dogmatica del mercato globale e delle sue dinamiche indipendenti e naturali. Questa paralisi evidente del sociale e del politico rispetto alleconomico, è, io penso, uno dei motivi principali del risultato elettorale italiano che, in mancanza di alternative credibili, riconosce prevalente possibilità di incidere sul quadro dato, a quei soggetti politici che lavorano ad una sorta di autodifesa verso tutto ciò che sembra mettere in discussione il posticcio e provvisorio benessere scarso e solo materiale- a cui i 40 anni dopo il 68 ci hanno abituati. Dietro la vittoria delle destre cè cioè il sentimento del crollo incipiente, della grande crisi che si avvicina, e quindi dei nemici che si moltiplicano come in un turbine di fantasmi che attaccano il quotidiano: Cina, Immigrazione, Stato fiscale, ecc. Ma, paradossalmente, la vittoria delle destre -completa dopo il risultato di Roma-, mostra la voglia di un ritorno in grande stile allo Stato (nazionale) visto come estremo difensore degli interessi/privilegi acquisiti negli ultimi decenni: Stato che deve difendere gli interessi dei piccoli/medi produttori, della massa di lavoratori/consumatori, della massa dei timorosi che hanno il terrore di perdere uno status identitario (sociale, culturale, nazionale) che in effetti non cè è del tutto posticcio-, ma cè in quanto riprodotto quotidianamente ed egemonicamente da un enorme apparato di propaganda. Se la sinistra è interessata a combattere e a vincere contro questa enorme sfera sovrastrutturale che letteralmente protegge e nasconde il nucleo del problema, alimentata da un complesso mediatico costruito ad hoc, è obbligata a fare una sua rivoluzione interna. Che consiste innanzitutto nel riconoscimento della impossibilità della semplificazione: questo vuol dire in estrema sintesi sinistra plurale. Cioè riconoscimento della pluralità di condizioni, di problemi e prospettive di lettura individuali e di gruppi sociali. E quindi, riconoscimento della ricchezza sociale presente che deve avere voce e pari opportunità di espressione e di uditorio. Ovvio che le nuove classi dirigenti della sinistra non possono essere semplici somme di poche presunte entità identitarie, che nellimmaginario delle persone valgono come gli altri innumerevoli altri gruppi o lobbies che si muovono a livello sociale e a cui, proprio per ciò, non viene riconosciuta più capacità di rappresentanza. Questo significa la Casta. Intanto, quindi, le future classi dirigenti, devono essere plurali e aperte ad un interno proliferare di competenze e di saperi, politici e non. Tanto aperte cioè, quanta è ampia la capacità del cosiddetto mercato, di produrre merci personalizzate che soddisfano la varietà (tutta costruita dal marketing) dei consumatori, ovvero delle macchine desideranti e non dei puri soggetti razionali che costituivano il mondo della politica nel 900. Tanto aperte per ciò che riguarda la sinistra- quanto è ampia la capacità dei singoli soggetti e persone di produrre direttamente la propria condizione di sopravvivenza e di vita (ciò che avviene spesso al di là e contro la politica). Tutto ciò si misura nel globale (e tanti segni sono già presenti, come lemergere dei paesi in via di sviluppo e quello di interi continenti, come lAmerica Latina, ben oltre una rinsecchita sinistra europea, che mostra le poche novità solo dove è in grado di andare oltre le proprie tradizioni storiche come in Germania) e si misura nel locale, ove i modelli di assetto e di sviluppo dei territori non possono essere copiati o mutuati per forza da altri modelli solo per il fatto di aggettivarsi come moderni (fatto che si è ripetuto e si continua a ripetere anche a sinistra) a discapito delleffettiva vivibilità e di opportunità occupazionali nuove per le quali necessita però una potente capacità di progettazione e di messa in gioco di ogni variabile o fattore/soggetto produttivo. Rapporto PIL-Ambiente-Beni comuni Non si vede proprio alcuna necessità e interesse di continuare in una gestione del coeso tran-tran istituzional-clientelare che ha contraddistinto molti anni di azione a sinistra anche in vaste zone del Centro Italia, che, anche se ha ottenuto storicamente risultati significativi, corre oramai il rischio di essere interpretato sempre più frequentemente sotto la categoria della casta. Ma cosa può unificare questa auspicabile pluralità di letture e di intenti che può diventare nuova classe dirigente ? Cè una semplice considerazione che ha mobilitato milioni di persone in tutto il mondo negli ultimi 10 anni (e prima): che un mondo migliore è possibile e necessario. E ciò da solo può differenziare la sinistra da tutti quelli che immaginano che questo mondo vada o mantenuto così comè, o solo amministrato e regolato un po meglio. Ma laltra condizione indispensabile è che il sistema di rappresentanza sia sempre più implementato da forme di ampia e diffusa partecipazione e confronto al di là del momento del voto. Le enormi contraddizioni che abbiamo di fronte, il crollo del capitale finanziario e della miseria del pensiero unico neoliberista in tanti paesi dalla fine degli anni 90 fino al 2002, ma ora anche nelle roccaforti della nuova finanza (Uk e USA), dimostrano come al solito- che in Italia arriviamo con diversi decenni di ritardo allappuntamento con la storia, o che, peggio, siamo un paese in cui strutturalmente convivono la borghesia più ignorante dEuropa come diceva Pasolini/Orson Wells ne La ricotta, insieme ai presupposti permanenti di regressioni razziste e fasciste causate dallimpotenza della politica nostrana e dallincapacità di far emergere una nuova interpretazione, egemonica in quanto condivisa, della fase storica che attraversiamo. Ed è davvero sorprendente che la nostra capacità di analisi sociale e politica, che per decenni è stata un riferimento per molti nel mondo intero, sia oggi un sbiaditissima immagine di ciò che fu. Soprattutto perché proprio ora, come già accennato, la insostenibilità delle condizioni globali comporterebbero la possibilità di un ritorno alla Politica e allo Stato da sinistra e non, viceversa, da destra, come è accaduto e sta accadendo con gli eventi dellAprile 2008. Tremonti, vero cervello del nuovo governo di Berlusconi, interpreta questa straordinaria novità (fatta di neoprotezionismo e di critica allo status-quo con accenti no-global), e indica in fin dei conti, il ritorno della politica sulla scena. Una politica ed uno Stato che si intenderanno tendenzialmente autoritari, come accade in ogni situazione di crisi, poiché le condizioni straordinarie lo richiedono. Lasciamo ai volenterosi la possibilità di confrontare gli esiti che ebbe la grande crisi del 1929 nei diversi paesi e nel nostro, in particolare. Abbiamo parlato di Sinistra, ma pare più che ovvio che queste riflessioni riguardino in tutto e per tutto quella debole entità, nata post-matura, che si chiama Partito Democratico, almeno quella parte di classe dirigente di questo partito più attenta alla concretezza delle questioni che alle alchimie costituzionali o di semplificazione del quadro della rappresentanza: il quale potrebbe ulteriormente semplificarsi anche in direzioni non gradite Cè quindi molto da capire e da ri-studiare. Cè molto da lavorare, insieme. E del tutto chiaro che a questa discussione debbano partecipare tutti, compresi coloro che sono stati bocciati dal risultato elettorale nella loro qualità di dirigenti. Ma essi non hanno titolo adeguato per dirigerla, o orientarla. La scarsa abitudine e volontà di coltivare le migliori piante, fa sì che il territorio venga talvolta colonizzato dallerba gramigna, o, se dice male, diventa un deserto. Per questo la varietà, la libera relazione e il confronto tra le macchine desideranti è uno dei beni comuni principali. Da tutelare e da coltivare. Siccome cè solo un anno per la prima raccolta utile, la nuova semina deve cominciare subito. Rodolfo Ricci -------------------------------- Roma una città
fascista..................... AUSEGATO -------------------------------- Vi allego le analisi sul voto fatte da un ex parlamentare e siccome so come queste persone non abbiano capito nulla sulle legnate storiche che stanno prendento vi faccio una previsione : nella nostra provincia il PD con gli alluvionati della sinistra arcobaleno PERDERANNO PROGRESSIVAMENTE alla elezioni locali tutte le posizioni di potere che hanno conquistato con le elezioni nei comuni della Val di Magra a iniziare da Sarzana; in quelle dentro alle Municipalizzate rimaranno in "secula seculorum" GIANFRANCO FERRARI LA SVOLTA «Anche alla Spezia il sindaco Federici avrebbe ottenuto meno voti cattolici» Lipotesi, ovviamente, è solo di scuola, ma è molto probabile, a mio giudizio, che, se al comune di Spezia si fosse votato in questo turno, Massimo Federici sarebbe stato eletto ugualmente sindaco, però al ballottaggio. Un anno fa, infatti, lattuale vento di destra che scuote il Paese (e che a Roma è diventato uno tsunami) non soffiava ancora così forte. E facile pensare che oggi qualche effetto lavrebbe avuto anche alla Spezia, dove il ballottaggio fu evitato per poco. Anche se è molto difficile pensare che avrebbe consentito lelezione a sindaco di Burrafato o di altri candidati dellattuale opposizione. In realtà, però, questo vento non è solo di destra. E anche un vento di antipolitica, per cui, anche alla Spezia, sarebbero cresciuti i voti delle liste civiche, variamente strutturate e composte. Così come gli astenuti. Ed è un vento (questa per me è una preoccupazione seria) che vede i cattolici sempre più orientati, comè avvenuto appunto a Roma, su scelte conservatrici. Anche a Spezia dove pure il cattolicesimo democratico conserva radici solide Federici (e Fiasella, ma anche chiunque altro fosse stato al loro posto) avrebbero avuto questa volta meno voti cattolici. Tutto questo, per fortuna, non è avvenuto, visto che si è votato un anno fa. Ma deve essere motivo di attenta valutazione da parte delle Forze politiche, e, per quanto mi riguarda, di un PD che rischia già ora una crisi non superficiale. Non sono accettabili valutazioni consolatorie del tipo abbiamo fatto anche troppo, cosa si voleva di più ?. In politica queste ragioni non valgono. Meno che meno quando i livelli di partecipazione (e quindi di ascolto degli elettori)mostrano di non essere ancora sufficienti. Il problema, almeno per me, non si chiama certo Veltroni. Tra tutti, forse, egli è uno dei meno responsabili. E non si tratta neppure (come invece talora qualcuno chiede) di riproporre correnti o alleanze interne di vecchio tipo. Niente può essere come prima. Se non vogliamo vivere per almeno ventanni in unItalia berlusconiana (come purtroppo io credo possibile: e Spezia non si sottrarrebbe a questo cattivo sortilegio) occorre avviare una nuova e concreta strategia dellattenzione verso gli stati danimo reali della gente. A cominciare da coloro che più abbiamo vicini e che spesso finiamo per trascurare,magari dando il loro voto per scontato, quando scontato, ormai, non lo è più EGIDIO BANTI EX SENATORE PD --------------------------------------- Ho salutato con vera gioa la caduta di
Rutelli, un radicale, travestito da margherita che ha
svenduto tutto il nostro credo e la nostra casa ad un
gruppo di cameleonti per costruie un che cosa' non si
sa!!
hai perso perché tutte le cose che dici non
ci sono più da anni, la gente di
FASCISTI ROSSI Come Tutti sanno ormai i
Consiglieri Regionali in Umbria guadagnano netti circa
12.000 euro al mese tra Indennità, Diaria e rimborsi,
previsti da ben due Leggi Regionali: Notare, che mentre Ma, quello che mi sono
chiesto, quando ho conosciuto queste cifre, è: se lo
meritano? Tutto sommato se in Umbria le Tasse fossero
basse, i servizi: ospedali, scuole, trasporti,
fossero efficienti, e poco costosi, se in sostanza il
lavoro dei nostri Consiglieri regionali, provinciali e
comunali e dei parlamentari) desse buoni risultati, se in
pratica se li guadagnassero davvero quei soldi, BEN
VENGA, io non sono invidioso, io sono insoddisfatto e
penso che :A) non se li meritano, B) sono comunque
troppi, soprattutto i soldi che prendono i Consiglieri
regionali, in confronto a noi normali cittadini, che
lavoriamo tutti giorni e produciamo e soprattutto
li manteniamo a Nostre Spese. Nellestate del 2004
Costituimmo in Umbria un Comitato Referendario regionale,
con lo scopo di abrogare lart. 1 della Legge
regionale 22/97, allo scopo di abolire Il terzo referendum invece
mirava ad abrogare tutti quei cavilli e burocratismi
nelle normative regionali che permettono ancora oggi di
rinviare od annullare le richieste referendarie
regionali. Ricordiamo come ad oggi in Umbria non si è
mai potuto svolgere nessun referendum regionale
nonostante numerose richieste e ripetute raccolte di
firme: il referedum regionale nel 1992 contro le Centrali
a carbone di Pietrafitta e Bastardo, quello per
ununica Asl regionale nel 1995, quello contro il
nuovo Statuto regionale nel 2000, neanche quello per
labrogazione dei Consorzi di Bonifica (enti
inutili), fu mai permesso dai Signori del Potere
regionale che fosse svolto. In realtà alla faccia
dellart. 123 Cost. che prevede proprio i referendum
regionali che poi il Consiglio regionale dellUmbria
non ha mai permesso. Ma cè di peggio: Di
fronte alla nostra richiesta di Moduli la presidenza del
Consiglio regionale: Il Presidente di Rifondazione
Comunista Mauro Tippolotti, ad oggi non ci ha consegnato i
moduli stessi, impedendoci così la raccolta delle firme.
Infatti larticolo 3 della L.R. 22/97 afferma:
Per la raccolta delle firme per i referendum
regionali DEVONO ESSERE USATI I FOGLI FORNITI E VIDIMATI
DALLA REGIONE
. Ovviamente il fascista Rosso
Mauro Tippolotti ha pensato: senza i moduli non possono
raccogliere le firme, mrglio non possono neanche ndare in
piazza e noi ci evitiamo il fastidio di tutta la
commedia di rinviare e poi annullare la data
del Referendum . Fossimo stati in Russia ci avrebbe
direttamente mandato in Siberia. E poi andiamo ad esportare Prof. Claudio Abiuso Docente di Economia
allIstituto A, Salviani di Città di Castello ------------------------------------- Abbiamo perso perchè chi ha rappresentato la sinistra in nome delle lavoratrici e dei lavoratori , a cominciare dall'on.Bertinotti ,ha pensato bene di fare il divo " firmato dalla testa ai piedi " fra salotti , tv , sale congressi ed hotels , filosofeggiando dall'alto della sua cultura ( perito industriale ) con la sua nobile " erre moscia " ed incassandosi i mega emolumenti sottratti con le tasse alle esigue buste paga di quelli che per guadagnarsi quella busta si alzano alle 5.30 del mattino e non possono evadere nemmeno un centesimo...gli abbiamo anche pagato un viaggio premio ( compresa la sua delegazione ) che non finiva mai in America Latina... altro che occuparsi dei nostri guai ! Spero che ora abbia il buon gusto di scomparire dalla politica e godersi la mega pensione acquisita sulle spalle di chi ora deve stare ben attento a risparmiare anche sul pane. Cara Katia , la politica si fa nelle piazze fra la gente ( come faceva Berlinguer ) e tutti i giorni - non solo sotto le elezioni -perchè il popolo va informato e correttamente ( basta con le balle ) di come vengono dilapidati i suoi soldi e si mia cara perchè ormai noi paghiamo tasse su tutto e fior di tasse . Soldi da spendere la gente onesta non ne ha più , mi vuoi dire come deve ripartire l'economia ? i negozi chiudono perchè la gente non compra più e così i lavoratori perdono anche il posto di lavoro : questa è la verità . E tutto questo per mantenere alla grande un esercito di politcanti che oltre ad ingrassarsi con lauti stipendi si prodiga nel dissolvere risorse per ricavarne tangenti e benefici.Questa è la verità. Sono anni che ci vengono chiesti sacrifici , ma loro - i politici - perchè non li fanno ? Perchè non rinunciano alle mega scorte e restituiscono i poliziotti alla sicurezza della collettività , perchè non rinunciano alle lussuose autoblue con autista ? qui siamo arrivati che l'ultimo "coglione" di sindaco di 30.000 abitanti viene scarozzato in Lancia Thesis ( la stessa auto del Capo dello Stato ). Ed i telefonini di Stato ? un oceano ! Allora ? Perchè Di Pietro che pur ha fatto parte del passato Governo ha raddoppiato i voti ? perchè manda un reale messaggio di onestà e trasparenza , come del resto la Lega : questa è la corretta analisi del voto , ma non la leggiamo perchè troppa scomoda. In ogni singolo Comune d 'Italia sono sotto gli occhi di tutti le magagne dei politici che cambiano posizione economica ( chissà perchè il Fisco non va mai ad indagare con quali soldi hanno comprato tante proprietà) e la gente lo vede ed è stufaaaaaa ! Gente condannata o pregiudicata può sedere in Parlamento a decidere delle sorti di lavoratori onesti , ma per fare il carabiniere a 1200 euro al mese devi essere immacolato da generazioni..... Basta mia cara , ti leggo volentieri , ma io dopo quaranta anni per la prima volta non sono andare a votare. Io sono un ex 68ino , uno di quelli idealisti che ha creduto in un Italia migliore e più giusta e non leggittimo più con il mio voto questa gente , mi dispiace . Scusa lo sfogo, ma......è venuto di getto dal profondo del cuore. Con molta stima e cordialità Riccardo ------------------------------------------- Lonigo 18/4/2008 Da oltre 200 anni la mia famiglia è certificata tra il trevigiano ed il vicentino. Ho cominciato a fare politica a tarda età. Mi occupo di ambiente e handicaps. Lascio stare quello che ho fatto, localmente o nazionalmente. Lascio stare quello che faccio attualmente. Da quando Pecoraro Scanio ha detto la famosa frase andar con una ragazza o un......ragazzo!!, sono diventato l'amico del frocio, il difensore dei gay. Questo mi è stato ripetuto anche da parte di qualche tutore dell'ordine. Credo che un gay, non è solo una persona che ha...una malattia, ma esibirla mi pare un delitto. Da 20 anni parliamo e vogliamo effettuare una raccolta differenziata e...nella terra di Pecoraro Scanio non siamo capaci ne di risolvere il problemi dei rifiuti campani, che tra l'altro con una raccolta differenziata si creano posti di lavoro: vetrerie, cartiere, impianto di compostaggio, lavorazione dei metalli, ecc:, e come cittadini italiani dobbiamo anche pagare per portare rifiuti in Germania, per non parlare dei problemi delle ecoballe!! Rifiuti puzzolenti. Mai sentito la carta o la plastica puzzare. E' sufficiente togliere lo scarto organico e lo scarto verde ed i rifiuti non puzzano più, altro che un De Gennaro. L'aggancio con Rifondazione e con i comunisti italiani è un delitto. Mi spiego prima ero verde ora sono, come mi viene rinfacciato anche dai ex DS, verde per fuori e rosso dentro. I Centri Sociali, lasciamo al loro crogiolo. Cosa ne facciamo di un Casarin o di un Caruso: Cosa centra l'ambiente con i centri sociali. Non siamo stati nemmeno capaci di fermare il ponte sullo Stretto di Messina, la nuova caserma americana a Vicenza, la TAV in Val di Susa. Uno fa un furto, uno vende droga e domani sono tutti e due fuori a tornare a delinquere. Uno arriva a Lampedusa, lo rifocilliamo, lo portiamo nel Continente, e poi mettiamo in mano un pezzo di carta e vai. Le fognature a Vicenza coprono il 50% del fabbisogno, Padova è al 40%. L'acqua piovana invece va in fognatura!!! e poi all'impianto di depurazione (dove funziona), dda ove viene dirottata in fiume. Sono delitti ambientali. Siamo stati al Governo per fare le belle statuine e qui nel Veneto Leghista e di destra, vado più d'accordo con questi che con quelli del centro sinistra, ai quali sto come uno spino sugli occhi Cittadini stranieri che vengono nel luogo ove faccio volontariato, sena che nemmeno mi paghino nemmeno le spese, da quattro anni, che entrano e ti dicono TU DEVI FARMI..... (ovvio tutto gratuito. E gli industriali e leghisti che gli hanno fatti entrare per le loro fabbriche, scaricano i problemi sul centro sinistra che gli aiuta, quando sono stati proprio loro a farli entrare, a volerli nei loro lavori. Ad Arzignano gli extra sono oltre il 25% della popolazione, fa presa il manifesto della Lega Nord che siamo ITALIANI destinati a vivere nelle riserve. Cioè manifesti Elettorali che guardano al concreto. Saluti Vittorio ---------------------------
Rifondazione Comunista i Comunisti italiani e i Verdi sono politicamente defunti, stavolta non gli son rimaste in mano neanche le marce per la pace. La gente non ha più fiducia nei baroni, principi non lo furono mai, italiani del comunismo. E non son stati sconfitti dal bipolarismo, poiché in parlamento ci son ben più di due partiti e altri se ne formeranno durante questa legislatura. La gente, li ha rifiutati, ha perso interesse nei loro confronti, molto semplicemente perché loro si erano disinteressati della gente durante il governo Prodi. In due anni o poco meno, questi compagni, si son prodigati nel difendere i diritti di chi commetteva reati, umiliando i cittadini, con accuse di xenofobia, quando questi se ne lamentavano, hanno permesso che le finanziarie di Prodi, massacrassero i redditi dei ceti medi, sfilando e marciando ipocritamente contro ciò che poi vergognosamente avrebbero approvato, ripetendo come in un mantra, sennò ritorna Berlusconi. Oltre ad altre loro sconcezze.1 Hanno meritato di essere rifiutati, la democrazia può fare a meno di loro. Poiché i compagni lavoratori, che li portarono in Parlamento nella passata legislatura, saranno anche brutti e sporchi, ma lo sono di sudore, mentre i loro politici di riferimento, anche se non sudano per guadagnarsi il pane, si son dimostrati egoisti, ignobili e sicuramente anche cattivi. Politici finiti a cui ormai politicamente si può cantare tranquillamente il De profundis.
----------------------------------------- ricostituire un vero partito di sinsitra, unitario, intransigente, che abbia come obiettivi la lotta a questo tipo di globalizzazione, la difesa delle classi deboli, la difesa dell'ambiente e delle libertà civili, la laicità dello stato. Credo sia penalizzante mantenere vecchi simboli (falce e martello) è dai programmi e dalle scelte che deve emergere la forte connotazione di sinistra alternativa. Per adesso bisogna contarci, contare ci c'è ancora, le realtà, i movimenti, le idee, anche se variegate, ma che si riconoscono in un comune denominatore di non accettazione del pensiero unico mondiale e del PIL misura di tutto. ciao La situazione della sinistra italiana è
gravissima la sinistra arcobaleno è morta anche se
l'idea e l'unificazione è doverosa e non è vero
che andando con il simbolo di rifondazione averemmo
quadagnato in consenso, non ci credo credo anzi che va
riformata la sinistra tutta partendo dai problemi della
gente e riprendere il nostro elettorato che oggi magari
vota la lega...
-------------------------- Io sono contenta che la sinistra arcobaleno
abbia avuto pochi voti , invece di accanirsi verso
Berlusconi e i disastri di 5 anni di governo si è
accanita contro Veltroni in maniera assolutamente
ideologica . ----------------------------- Troppo pressappochismo, troppa prosopopea: Ai
compagni sedicenti consiglio: I diseredati sono intorno a noi o volete proporre loro di legarsi ai binari
della TAV per dar --------------------------------- beh...hanno vinto! che dire? personalmente mi
vergogno di essere e questo ve la dice lunga sulla mia Poi ci sono sempre Brassans e Mozart e c'è la -------------------------------- La sinistra ha distrutto lo Stato Sociale e
privatizzato i servizi pubblici. -------------------------- In democrazia "deve vincere" il
volere degli elettori, se hanno voluto JONAS ---------------------------- Il "Bertinotto" disse il Venerdì precedente le elezioni: - NO al ponte sullo Stretto coerentemente con il passato ma molto meno coerentemente - NO al TAV Cattivo, SI al TAV buono.... dimenticandosi di quanto diceva sino ad 1 / 1,5 anni fà e cioé "NO TAV senza Se e Senza Ma" condito da tante belle frasi del tipo "Proponiamo un'altro modello di Sviluppo..." Per poi votare Il Dodecalogo Prodi Io dico "NO a leader di Sinistra Buoni e NO a Leader di sinistra Cattivi": la sinistra ha bosogno di leader coerenti, che difendono sempre e comunque i loro principi e che non accettano ultimatum stile Dodecalogo da nessuno (Prodi e PD Compresi). La propria dignità e principi non si vendono pur di partecipare a tutti i costi ad un governo. Quindi più vicino alla gente ed ai movimenti e fuori dai C......I i politicanti che per prendere i voti partecipano alla manifestazioni ed alla varie proteste e prima delle elezioni dicono una cosa ma nel momento giusto in AULA votano il contrario. Bye Fabri -------------------------------------- appena arrivato a casa dal seggio
---------------------------------------- Credo si debba cedere all'evidenza;non esiste
una maggioranza di sinistra in Italia,ormai dal '48. Via
la DC, gli Italiani hanno scelto la
"cosa" più simile, sempre in funzione
antisinistra. Veltroni ha fatto il possibile per occupare
il centro ma ha avuto poco tempo per convincere; forse
potrà farlo alla prossima occasione. --------------------------------------- LA SINISTRA SUICIDATA, IL
NUOVO FASCISMO E LE FUTURE LOTTE CONTRO
ILVELTRUSCONISMO ovvero Come predicare male,
razzolare peggio ed essere bocciati dagli elettori Il terremoto
politico-elettorale avvenuto nei giorni scorsi, ha
provocato effetti a dir poco devastanti, delineandoun
quadro parlamentare davvero singolare e senza precedenti
(se si eccettua lunico precedente che risale al
Ventennio fascista). Uno scenario imprevisto
ed imprevedibile, almeno nella vastità e nelle
proporzioni drammatiche in cui si è determinato. Un
disastro politico simile alla situazione di illegalità e
di messa al bando procurata dallavvento al potere
del partito fascista di Benito Mussolini, con
linstaurazione della dittatura e lespulsione
violenta delle forze di opposizione presenti nel
Parlamento dellepoca, in modo particolare del
partito comunista e di quello socialista. Con la
differenza, non secondaria, che nel caso odierno non
cè stato bisogno di ricorrere a provvedimenti
apertamente reazionari e antidemocratici. In un colpo
solo si è consumata la dissoluzione delle
"sinistre", espulse in toto dal Parlamento
italiano. Questo è, nei fatti, il risultato più
evidente ed eclatante del nuovo fascismo
mascherato da antifascismo, del nuovo golpismo
istituzionale camuffato da Partito Democratico +
Popolo delle Libertà, che in sintesi si chiama Veltrusconismo.
Il "golpe veltrusconiano" ha cancellato con una
soluzione morbida e pacifica
tutti i partiti di sinistra. I quali non hanno fatto
nulla per impedire il proprio suicidio
politico. Anzi, direi che le forze di
sinistra hanno permesso tutte le forme di
autolesionismo possibile ed immaginabile, tutto ciò che
si poteva concedere allavversario veltrusconiano
per farsi male in modo serio e (forse) irreparabile. Con
gli esiti a dir poco catastrofici che sono evidenti a
tutti.
Ma vediamo in quale
modo si è tradotto lautolesionismo della sedicente
sinistra (ex)parlamentare italiana. Una
sinistra ormai estinta, umiliata e declassata
al rango di un movimento politico extraparlamentare,
senza possedere più alcun rapporto organico con i
soggetti della realtà sociale, senza avere più
labitudine e tanto meno la vocazione alla prassi e
allattività extraparlamentare. La liquidazione
della sinistra parlamentare borghese è stata una morte
annunciata da tempo, ma il principale responsabile del
disastro si chiama (in)Fausto Bertinotti. Il quale ha
raccolto esattamente quanto ha seminato negli ultimi anni.
Ma nemmeno la più pessimistica delle previsioni poteva
prefigurare e vaticinare lo tsunamiche ha annientato
totalmente la presenza della sinistra parlamentare in
Italia. Senza dubbio
lastensionismo di sinistra ha inciso in modo
consistente sullesito del voto che ha penalizzato
duramente i dirigenti e i rappresentanti della cosiddetta
sinistra radicale. In questi ultimi due anni
la sinistra filo-governativa ha predicato male e
razzolato peggio. Per questo gli elettori hanno deciso di
punirla amaramente. Nel contempo, il nuovo fascismo veltrusconiano"
ha contribuito allestromissione dalla scena
parlamentare della sinistra borghese, senza porre in
essere procedimenti autoritari o violenti, ma facendosemplicemente
ricorso ad una vasta e capillare campagna propagandistica
a favore del voto utile, che ha convinto non
pochi elettori della sinistra radicale ad
appoggiare il partito di Veltroni. La situazione
politica odierna è, di fatto, quella di un regime senza
colpo di stato, un fascismo privo della dittatura
militare. Il nuovo Duce si chiama Veltrusconi. Pasolini docet: ilfascismo
potrà risorgere a condizione che si chiami
antifascismo. Infatti, il quadro politico-parlamentare determinato dalle ultime elezioni, risulta assai più inquietante e pericoloso del fascismo propriamente inteso, per la semplice ragione che laffossamento della sinistra parlamentare borghese è avvenuto in una cornice di apparente democrazia, ovvero senza lavvento di un colpo di stato militare che abbia messo fuorilegge i partiti di sinistra. I quali si sono in pratica suicidati (quasi) da soli. Gli avversari si sono limitati ad assecondare gli eventi. Tale risultato si è
rivelato addirittura traumatico, inducendo alcuni
osservatori e personaggi politici che sono in qualche
misura riconducibili al fronte
dellultra-conservatorismo (quali, ad esempio,
Giulio Tremonti) a temere lattuale scenario, nella
misura in cui le contraddizioni sociali e materiali, i
conflitti di classe presenti nel mondo del lavoro, le
vertenze e i contrasti insiti nella realtà del paese,
potrebbero assumere un carattere di insanabilità, in
quanto non sarebbero più governabili e suscettibili di
mediazioni politico-istituzionali. In pratica si teme e
si paventa che lassenza di rappresentanza
parlamentare della sinistra possa generare antagonismi
sociali esplosivi, fenomeni di recrudescenza politica
difficilmente gestibili. Inoltre, con il quadro
parlamentare appena uscito dalle elezioni, mi pare assai
facile prefigurare un tentativo di stravolgere il testo
della Costituzione attraverso una sorta di grande inciucio,
ossia unampia intesa di stampo veltrusconiano
sul terreno delle cosiddette riforme
costituzionali, tanto attese ed invocate non solo
dalla coalizione di centro-destra guidata da Berlusconi,
Bossi e Fini.
Pertanto, le
elezioni si sono riconfermate un rito vuoto ed inutile,
ma soprattutto un meccanismo assai pericoloso ed
ingannevole, specie se tale pratica è scissa e distante
dal corpo reale della società e della Politica (con Il cretinismo parlamentare, una delle principali caratteristiche degenerative della politica democratico-rappresentativaborghese, consiste proprio nel considerare il singolo individuo come il motore della storia, come lagente determinantedei possibili miglioramenti o peggioramenti della vita sociale. Ma in cuor loro, le classi dominanti, benché stordite dai loro stessi inganni, sanno che la realtà sociale segnata dalle contraddizioni e dagli antagonismi di classe, si rivolterà inevitabilmente contro di esse. Berlusconi e Veltroni, e le loro differenti alleanze politico-elettorali, rappresentano sostanzialmente i due principali poli economico-finanziari contrapposti. Col pretesto di combattere e scongiurare il rischio che il governo cada nelle mani della destra, tutti i sinceri democratici tendono ad abbracciarsi e sostenersi a vicenda, recandosi alle urne per votare la (falsa) sinistra. Si pensi ad un partito sedicente "comunista" come Ri(af)fondazione, diviso da sempre tra un'anima elettoralistae una vocazione governista, da un lato, e spinte movimentiste ed operaistedall'altro. Un partito la cui direzione (non solo i quadri dirigenti, bensì pure la base militante) mirava alla formazione di un blocco elettorale di sinistra, il più aperto ed ampio possibile, per battere la destra berlusconiana. Mai che qualcuno nel PRC avesse solamente ipotizzato che lepicentro della lotta per il potere reale fosse collocato all'esterno del gioco elettorale e parlamentare, ed implicasse la formazione di uno schieramento e di un blocco di classe, non di votanti e relative schede elettorali. Non si tratta di due strade praticabili contestualmente, ma di due percorsi opposti e divergenti. Infatti, le forze democratico-riformiste che hanno nella democrazia parlamentare il loro ossigeno non riescono a fuoriuscire da quello stato "ambientale" per misurarsi decisamente sul terreno di classe. Non si conoscono ancora esempi di partiti comunisti a carattere "anfibio". Per ridestarsi da decenni di rincoglionimento e cretinismo elettorale e parlamentare (pseudo)democratico, il proletariato dovrà con ogni probabilità essere scosso da terremoti economici e sociali di grandi dimensioni e di grande intensità e profondità. Solo allora i proletari massacrati in tutto il mondo ritroverannolunica risposta di classe che la storia riserva loro. E manderanno al diavolo i parlamenti liberal-borghesie le (inutili) schede elettorali. La vera sinistra
potrà risorgere solo se saprà fare una seria
autocritica e ripartire dai bisogni concreti e dalle
vertenze reali della sua gente, ovvero i lavoratori. Il
terreno più fertile e congenialeper la sinistra di
classe è da sempre il mondo delle lotte e dei diritti
del lavoro salariato, la base del movimento operaio e
sindacale. La vocazione storica, la natura e
lattitudine della sinistra realmente antagonista,
coincidono con le lotte e le vertenze dei lavoratori, con
le tendenze e i bisogni effettivi delle masse operaie,
non con le competizioni elettorali e tanto meno con le
opzioni riformiste e governiste, che invece non pagano e
non ottengono mai nulla.
Concludo citando Ernesto Che Guevara,
il quale sosteneva che le sconfitte, specie quelle più
amare e brucianti, possono rivelarsi nel tempo anche più
utili ed istruttive di una vittoria troppo facile ed
esaltante. Non a caso, la vittoria del ----------------------------------- Movimento per la
Società di Giustizia e per la Speranza Lecce Il PD non ha voluto con sé la Sinistra. Ha pensato che per attingere al grande granaio di voti che sono i moderati, e così vincere, bisognava disfarsi della Sinistra che i moderati non accettano. Ma chi sono i moderati? Sono quelli che non vogliono il mutamento radicale del sistema, ma solo qualche moderata correzione. Il sistema è ingiusto, ma non importa loro che resti tale; gli bastano alcune correzioni che li aiutino a vivere meglio, pensano: sui salari, sulle pensioni, sul precariato. E non riflettono che se il sistema resta ingiusto quelle correzioni non si potranno fare o non dureranno. Il PD ha scelto il moderatismo, ha scelto di lasciare intatto il sistema ingiusto, lasciare che lumanità continui a vivere e soffrire nellingiustizia. E però ha perso. La Sinistra è rimasta fedele ai grandi e inderogabili principi, alla costruzione di una società di radicale giustizia, al rifiuto del capitalismo che di questa ingiustizia è la causa precipua. Ma è divisa in quattro, cinque, sette otto partiti. Il grande scandalo, la grande sciagura: che coloro che amano e cercano la giustizia siano in conflitto tra loro; siano divisi in partiti e partitelli, e quindi piccoli, deboli, impari alla lotta. Divisi
da una pretesa di purezza ideologica; divisi da mortali
nostalgie staliniste o trockiste; divisi
dallambizione dei capi. Divisi dal feticismo dei simboli, quella falce e martello che sono certo un simbolo glorioso ma che oggi hanno perso il loro senso: oggi che il lavoro contadino è solo una piccola quota, e neppure usa la falce ma piuttosto la falciatrice; e anche il lavoro operaio è una minoranza. Il lavoro essendosi spostato nel settore terziario. Lobiettivo più urgente è lunità della Sinistra. È intervenuto infine lastensionismo, il 20% dei voti perduti dicono le prime analisi, cioè circa mezzo milione, se il totale della perdita è di 2.400.000. Lastensionismo deglindividualisti, dei presuntuosi, degli estremisti, degli scettici, dei disfattisti. La Sinistra deve resistere, deve ricompattarsi, deve ritrovare quellunità che lha resa grande in passato. Lecce, il 15 aprile 2005 per il Movimento, il Responsabile Prof. Arrigo Colombo ---------------------------- vorrei
aggiungere che la dobbiamo smettere di
----------------------------- hai semplicemente...ragione -------------------- Cari Compagni, avevamo perso perchè?Bella
domanda, Mille risposte, mille La diretta tv del concerto di Roma. Gurdiamolo
Stamane, li a Roma, da Napolitano, ci Pino Spadavecchia. ------------------------------------- scusami, la falce e il martello hanno fatto 70
anni di disastri in
------------------------------------- abbiamo perso perchè siamo dei pirla
-------------------------------------- Si abbiamo perso... questo vuol dire che più
che mai la politica di
-------------------------------- Si,avevamo perso in partenza.Sono pienamente
daccordo con te.
------------------------ hai ragione, ma si dovrebbero aggiungere
almeno un paio di
gessi ----------------------------------- purtroppo la sinistra ha perso quando ha reciso le SUE RADICI DALL'ALBERO SOCIALISTA... La realtà che noi non possiamo fare a meno di voi e voi non potete fare a meno di noi, se vogliamo finire di perdere. xordiali salut, Angelo
faccia concordo al 100 % purtroppo a sinistra si
continuerà a fare la cosa sbagliata e NON a rifondare un
partito vero di sinistra , che magari lasci da parte i
vecchi simboli ma AGISCA e ricostruisca le idee
discriminanti in cui ci riconosciamo e che tu hai
chiaramente elencate: stare dalla parte dei più deboli,
lottare per la difesa dell'ambiente, per i diritti dei
lavoratori (e dei disoccupati), per la pace nel mondo,
contro il capitalismo senza regole. E' così difficile
farlo capire a chi ha svenduto un immenso patrimonio di
idee, cultura, voti? ------------------------------ Quando l'aspirante presidente
del consiglio per la Sinistra Arcobaleno preferisce
andare da Vespa per ricevere l'orologio del milan da
testa d'asfalto piuttosto che andare in giro a vedere
come sta la gente si capisce che la sinistra non ha
futuro. ----------------------------------------------- PERSO perche un partito non puo nascere da una richiesta di un grande imprenditore " Ovvio. Ma c'è un problema più profondo. E cioè che se Bertinotti si limitasse a vestire di cachemire, sarebbe il meno. Il problema è che i Parioli hanno votato PD e le borgate no. Il problema è che la valletta di Santoro è una miliardiaria di antico lignaggio (i Borromeo), imparentata con gli Agnelli. Il problema è che la classe dirigente in teoria "del proletariato" (ma lo stesso dicasi per gli "intellettuali di sinistra", giornalisti, registi, attori, vip, ecc.) da un pezzo non è più POPOLO, perché la sua mira era USCIRE DAL POPOLO, per sedere al tavolo dei potenti. Questo è il vero problema, alla radice di tutto il resto. Come si fa a non vedere qual era il senso del "voto utile"? Il Popolo lo si può abbindolare anche per anni, ma non all'infinito. Non siamo tutti scemi. Ciao! Roberto ------------------------------------------ abbiamo perso ma se avessimo vinto avremmo perso lo stesso. e' verissimo. sono stato candidato al xv municipio nella sinistra arcobaleno e posso dirti che ho trovato tra i candidati molto opportunismo e pochissimo gioco di squadra. si è lavorato sul territorio con volantinaggi e in mezzo ai cittadini per avere un presidente eletto e scelto dalle segreterie e non espressione popolare.si è lavorato per se stessi non avendo la maggioranza dei candidati un programma. non abbiamo parlato di politica nazionale ,abbiamo rifiutato l'orpite nazionale per il senato o per la camera essemdo troppo impegnati ad essere eletti nel municipio. siamo stati osteggiati dal PD oltre la destra per cui stavamo tra due fuochi e dovevamo evitare di parlare male del PD di cui il nostro candidato presidente era l'espressione. tra i candidati della sinistra arcobaleno avevamo ,una ragazza in cerca d'occupazione , e una donna presidente di una associazione culturale che ragionava con la logica democristiana e voleva essere la prima della lista ed oggi pur non essendo stata eletta reclama l'assessorato alla cultura e alla scuola. forse perchè la sua associazione in pieno conflitto d'interesse potrebbe soddisfare il suo comitato d'affari. io ,attore e regista volevo mettere\a disposizione la mia professionalità al servizio del municipio attraverso dei centri di formazione professionali di arti e mestieri ma la logica consolidata dello scambio di voto e delle clientele me lo ha impedito con l'aggravante che non sono stato eletto. oggi si parla di ricostruire la sinistra ma i candidati sono assenti certi d'aver esaurito il loro compito . io penso che la sinistra si ricostruisce dal basso e lo si può fare con maggior forza avendo le mani libere . torniamo nelle fabbriche,nelle campagne ,nei luoghi variegati del lavoro, incontriamo i giovani e impariamo da loro lavorando con loro e per loro se ne siamo capaci. io mi sento come quei cavalli che aspettano il via per scatenarsi e correre per raggiungere il traguardo.il giorno che qualcuno più autorevole di me mi darà il via siate certi che nessuno mi fermerà s.gioncardi ---------------- , premessa.... non sono ancora per il momento iscritto a nessun gruppo o partito politico..... sono andato come il solito a votaree devo dire che l'esito del voto sia sul piano nazionale che sul piano regionale e locale ( io sono veneto e dal veneto scrivo)..non mi più di tanto sorpreso. perchè negli ultimi decenni, e tutti quelli che capiscono qualcosa di problemi politici e sociali ai vari livelli lo sanno, alla luce delle più variopinte situazioni ed accattivanti proposte politiche e non il popolo votante ha sempre risposto non tanto avvalendosi del proprio senso critico e logico, ma haime la pressione variegata dei canali di informazione o di qualche slogan ben aggiustato ha avuto la meglio nel derragliare scelte importanti su cervelli quasi totalmenti assenti ed imbecciliti. ecco allora il verificarsi del saliscendi di " chiamiamoli valori" a cui abbiamo assisitito da quando non è più stata presente la prima repubblica. attenzione non è più di questo antico e superato modello che abbiamo di bisogno, ogni cosa, la storia ce lo insegna fa il suo tempo e quello ha rappresentato certamento una fase post bellica " post povertà" in cui i fatti sono andati come sono andati. l'organizzazione degli stati e dei popoli nel pianeta era senzltro di altra natura, gli stessi mezzi di comunicazione sono fortemente cambiati, 40 anni or sono un buon editoriale poteva segnare l'inizio o la fine di una storia politica, oggi come oggi questo non può accadere anche alla luce di quelle che sono sotto gli occhi di tutti le qualità e le tempistiche legate all'informazione se così vogliamo definirla, questo fatto appare assai rilentante alla luce di quello che è lo stato attuali dei governi e degli stati sia europei che non. insomma è cambiata la geografia del pianeta e conseguentemente le esigenze di chi in questo pianeta è chiamato ad attraversarci un periodo della sua esistenza. l'ignoranza domina diffusa e si diffonde sempre di più, gli intelletuali non riescono sempre ad emergere poichè i vari grandi fratello, beautiful o altri giochetti hanno la nostra totale attenzione, e non vediamo l'operato subdolo e avolte devastante della classe politica o dirigenziale. manipolare le tendenze di voto e cosa semplice a tutti ,gli stumenti non sono più, la propria faccia i valori della vita, la propria e cioè quella di colui che chiede il voto, gli stumenti sono cambiati e questi sono inevitabilmente i risultati. aggiungiamo poi il fatto che dei pochi che si possono salvare alcuni accettano supinamente l'imborghesimento dovuto al dio denaro e la torta si può dire pronta. non sto dicendo che chi va a fare il politico lo debba fare gratis, ma che accetta di fare politica deve rendersi conto che ogni euro che lui porta a casa esce dal sudore della fronte di milioni di persone che non solo hanno votato, ma che con quel gesto nella buona fede hanno deciso di sostenerlo anche finanziariamente per lo svolgimento di quel compito a cui è stato chiamato ed incaricato. secondo me non esiste un reale momento individualbile in cui si possa lanciare i prorpi starli su una forma politica o un'altra che la sinistra ha sbagliato, piuttosto la lettura della situazione non è stata corretta, si è notato un allontanamento da quello che sono invece le indicazioni di base e che dalla base possono arrivare. magari parliamo di cose semplici, ma sempre queste quelle che fanno crollare un sistema, la garanzia di avere nei migliori e più rappresentativi posti e cariche istituzionali uomini seri e validi non è sufficiente. il lavoro da fare è diverso è interpretare è stare sempre in allerta ai consensi, è il cercare di portare a termine un disegno che si basa su poche cose ma essenziali. schiacciare in modo poco ortodosso l'avversario politico può dare all'istante una grande iniezione di forza di maestosità, ma la storia insegna che di cacca ve ne è per tutti e prima o poi anche per chi la cacca la gettata in faccia agli altri. per il momento saluto e ringrazio, non ho una ricetta magica ma credo che da una riflessione nasca una nuova consapevolezza dei propri obiettivi e dei propri mezzi, io non ne ho ciao. da giancarlo faedo ---------------- molto giusto, molto completo, giustamente
sulla lunga durata,
------------------------------- aggiungo che abbiamo perso perchè non abbiamo
----------------------------- Abbiamo perso e basta. Oltretutto con sfondi
antisemiti. Più perso di ---------------- Penso che la Sinistra Arcobaleno sia
anacronistica non tanto negli ideali ---------------------------- Ha vinto il rappresentante peggiore della cattiva politica; quello che ha già fatto vedere in 5 anni la sua piccola statura in tutti i sensi eppure gli italiani lo hanno rivotato. Cosa è successo? Ce lo stiamo domandando tutti. le denunce di
Beppe Grillo sulla casta in effetti hanno fatto presa
solo su una categoria di persone: giovani dai 25 ai 35
anni che forse non sono andati a votare. Grillo poi in
fondo ha rivelato solo di fare un populismo di accatto.
In fondo non costruisce niente: mandando a fare in culo
molti personaggi e tante cose, invitando al non voto,
sapendo bene che quello ha sempre fatto il gioco di chi
vince, solleva proteste poco utili. Una volta chiesero al
vincitore di questa partita elettorale, che cosa pensava
di Grillo e lui disse che era una cosa che interessava Io ho imparato da tempo a sostituire la parola colpa con responsabilità, per questo ritengo ognuno di noi responsabile di ciò che gli succede. Allora? Noi italiani abbiamo proprio la memoria corta. Come si fa a dimenticare i 5 anni di governo berlusconi passati? Io ricordo che non ci sono state in Italia mai tante manifestazioni come in quel periodo. Si scendeva in piazza per la difesa dei diritti: quelli dellinformazione, dello statuto dei lavoratori. Si manifestava giornalmente per la pace, per la difesa delle fasce deboli. Con quei figuri abbiamo avuto il macello del G8; con quel governo siamo entrati in guerra in Afghanista ed in Iraq; abbiamo avuto loccupazione della RAI con la cacciata di Biagi e Santoro, lattacco allarticolo 18 delle Statuto dei Lavoratori, lattacco alla Costituzione, con una legge che la stravolgeva - e meno male che è stata bocciata da un referendum. Poi le leggi ad personam; le brutte figure allestero; la legge sulla Giustizia e sulla Scuola, per non parlare della Bossi-Fini che ancora prosegue. In campagna
elettorale facevano finta di niente: proprio Io sono davvero triste del risultato e non riesco a capire dove sono finiti i voti della cosiddetta Sinistra comunista e dei Verdi. Cosa è successo? Dove sono andati gli elettori comunisti, socialisti, ambientalisti? Non so rispondere. Io penso che il PD ha preso i suoi voti: quelli del grande progetto dellUlivo, quelli della speranza di un nuovo soggetto politico che cambi la politica in Italia. Il PD è stato colto impreparato alle elezioni politiche. Infatti ha fatto le liste senza primarie e senza avere ancora preparato un ricambio della classe dirigente. Quello che ha fatto è stato comunque la cosa giusta. Se si è svuotata la sinistra cosiddetta alternativa o antagonista non è colpa del PD. Analizzando i voti si scopre che il successo della Lega è dovuto ad un voto do protesta. Protesta di operai, impiegati, popolo medio che si aspettava molte cose dalla sinistra. Questa sinistra ha dimostrato che con i NOTAV, con i NO agli accordi sindacali con il governo per le pensioni, con i NO alle riforme istituzionali, con il gioco al rialzo sulle leggi diverse non si impara la cultura di governo. Si fa opposizione e basta quando va bene. Forse dovremo uscire anche da quelle categorie con cui ci ostiniamo sempre a disegnare la politica italiana: destra, centro, sinistra. I cittadini vogliono risolvere i loro problemi quotidiani e non gli interessa se il gatto che deve prendere i topi è bianco o nero. Forse lItalia ha sempre bisogno di decenni per superare i suoi regimi: ora viviamo quello berlusconiano e non ne vedo al momento la fine. Anzi. Che non sia il fascismo veramente la biografia degli italiani? Giorgio
Boratto -------------------------------------- il paese è allo sbando da anni. ---------------------------------- Ha perso perchè chi non ha molto lo vuol
difendere dai pericoli che
------------------------------- Io non sono di Roma e sono comunista e rimango comunista e non dovo scegliere tra il candidato dell'Opus Dei e il fascista.... cmq diserterei le urne.... ma se vincesse il fascista sono sicuro garantirebbe molto di più le classi sociali più basse di quanto farebbe Rutelli.... forse la mia sarà letta come un'eresia farneticante.... ma se tanta gente delle classi sociali più deboli al nord vota lega e a Roma vota Alemanno... forse questa eresia non è poi tanto farneticante e, probabilmente, è entrata a far parte del comun sentire di questa gente... penso che tutti noi dovremmo riflettere su come riconquistare il ruolo di referenti per le classi sociali più disagiate... non credo che porta a porta possa essere il luogo più adatto a garantirci il radicamento tra queste persone.... riflettiamo riflettiamo... GIULIANO ------------------------------------------------ Le responsabilità sono dei dirigenti di PD e
Rifondazione (Bertinotti per
------------------------------ Semplice, fare la sinistra che propone e non
quella che ha un vocabolario di LUCA PICCIALI ------------------------------- Si, è vero ho ricevuto altre e-mails, ma sia
pensavo fossero scocciatori, invece d'ora in poi intendo
risponderti. ALESSIA M. --------------------------------- Come si può rilevare dai vari articoli sugli andamenti dei flussi elettorali usciti tra ieri ed oggi (17 aprile), soprattutto dall'analisi di Ilvo Diamanti su "Repubblica" di ieri, non è vero che il PD ha cannibalizzato la Sinistra Arcobaleno. La vecchia Unione ha perso il 7% , la stessa cifra persa dalla Sinistra Radicale oggi. Dove sono andati a finire? Il PD ne ha intercettato solo l'1%. Gli altri 6% sono andati o alla Lega, o alla liste civiche, o si rintracciano nell'astensionismo. La Sinistra Arcobaleno non è tutto il colore della Sinistra Italiana: Rifondazione, i Comunisti Italiani, la Sinistra Democratica e i Verdi sono stati solo un cartello elettorale e non si sono mai veramente unificati, tanto è vero che si stanno sciogliendo, Diliberto parla di "ritorno alle origini", i Verdi sono allo sbando, Bertinotti si è dimesso e Angius insieme a Mussi, tacciono vistosamente. La Sinistra antagonista, che ora è all'opposizione esterna, ha adesso molto tempo per riflettere. Il tema è sempre lo stesso dal '68 ad oggi: stare fuori e formare un Movimento di riflessione e di coscienza critica, o stare dentro la famosa stanza dei bottoni e cercare di cambiare attraverso leggi, commissioni, opposizione parlamentare? Gli ex DS, ora nel PD, sono approdati alla socialdemocrazia europea, hanno attuato il piano di Berlinguer del compromesso storico, unendo le forze cattoliche e laico-riformiste. L'Altra Sinistra rimane pura e dura, a volte intransigente, ma troppe volte fallisce nella gestione delle piccole grandi cose. E qui è il punto: la Sinistra in genere è ideologica, astratta e arroccata, mentre i Sindaci della Lega amministrano e ASCOLTANO i cittadini, e questo li ha fatti vincere. Ricordate Cofferati? Lui ha scelto di governare le piccole grandi cose di una città ed è stato attaccato da sinistra. Ecco mi sembra che nella persona e nelle opere di Cofferati s'incarni l'eterno dilemma della sinistra. (Si può leggere l'intervista al sindaco di Bologna oggi sulla "Stampa", a cura di Federico Geremicca). Altro tema è la vischiosa, non trasparente gestione "rossa" dei Comuni, che spesso dove ha governato, NON HA ASCOLTATO I PROBLEMI DEI CITTADINI (tasse, sicurezza, immigrazione, giustizia) e NON HA ATTUATO PROVVEDIMENTI PER L'IDENTITA' TERRITORIALE (agricoltura, paesaggio, eco-vivibilità, decoro urbano, senso della comunità). Allora adesso abbiamo tutto il tempo per riflettere. Non sarebbe male organizzare delle Scuole di Amministrazione dove la TRASPARENZA degli atti governativi e ancora, L'ASCOLTO dei cittadini, siano al primo posto. Auguri a tutti noi, vasto arcipelago tra le correnti. Andreina De Tomassi ----------------------------------- penso che anche se il pd a preso a sinistra
paradossalmente a preso anche a destra se è vero che
purtroppo molti operai (ex prc) hanno votato anche per la
lega. voglio dire che i problemi della sicurezza ad
esempio sono trasversalmente presenti sia nella gente di
destra che di sinistra.la polemica che c'è stata con
veltroni da parte della sinistra arcobaleno (è stato
detto che veltroni rincorreva la destra sui temi della
sicurezza dopo la tragica morte di una signora)è
sbagliata. questi temi non vanno lasciati nelle mani
della destra che furbescamente li gestisce in modo
spregiudicato. i più poveri, che sono anche,(purtroppo,
spesso)i più ignoranti votano a destra. anche la
maggioranza degli exstracumunitari che hanno avuto la
cittadinanza italiana vota a destra. noi di sinistra
viceversa non ci possiamo permettere il lusso di essere
schematici nel messaggio da inviare alla gente perchè
siamo più profondi e problematici. ma questa
problematicità alcune volte ci fà perdere il rapporto
con la realtà. i nostri principi pur giusti diventano
astratti. BRANDIZZI -------------------------- sono una pensionata di 60 anni e sempre stata dipendente a reddito fisso, e sempre stata a sinistra- moderata.Mai darò il mio voto a destra, anche se sono critica anche con la sinistra e questo è necessario se si vuole rimediare qualcosa per il futuro e non finire come la sinistra radicale.
---------------------------- mio commento è che siamo nel baratro.... Proprio in mano alla destra e che destra non ci voleva. Ma , siamo in democrazia e tant'è................ Sarebbe una ulteriore vomitevole faccenda che vincesse Alemanno ma, anche qui, bisognerà attendersi un altro capovolgimento! Comunque anche la sinistra ha le sue colpe e deve accollarsele tutte...... Perché ,dovrà chiedersi, è completamente sprofondata_? L'unica persona onesta che mi piace in quanto sa mettersi in discussione in primo piano è Diliberto. Ciao a tutti Annamaria
------------------------------- Che cosa penso di queste elezioni? Che se non
è zuppa è pan bagnato e, -------------------------------
gli Italiani sono più intelligenti di quanto
si creda |