UTOPIA POPOLARE

La gente non legge più i giornali, perché è diventato necessario una interpretazione che prevede un livello culturale di gran lunga superiore alla media nazionale.

Così si preferisce l’informazione TV, magari in attesa del Grande Fratello.

Nessuno ha capito l’esigenza della legge sulle intercettazioni telefoniche, tranne che i padroni del vapore esigono rispettata la loro privacy, specialmente quando dialogano con le escort di turno, in una sorta di masturbazione mentale…. in mancanza di altro.

L’utopia popolare sarebbe la chiarezza, velata com’è da nubi tempestose verso bassa quota, quella popolare, nubi che si aprono in un cielo luminosissimo quando si sale verso l’alto livello dei redditi, dove tutto segna “calma piatta”.

La chiarezza utopistica popolare desidererebbe un presidente del consiglio che non chiede di immedesimarsi a lui, ma capace di immedesimarsi a quanti non arrivano a fine mese.

Manca l’uomo capace di attirare i consensi…!

Almeno così viene cantata la giustificazione.

Direi piuttosto che di uomini come li si vorrebbe al vertice della Cosa pubblica (diventata cosa privata o privatissima, quando non è Cosa Nostra !)  ce ne sono tantissimi.

Basterebbe un bravo ragioniere esperto in partita doppia: entrate-uscite; padre di famiglia con figli a carico e moglie casalinga. Capace di gestire la sua famiglia secondo i bisogni necessari, evitando i vezzi del modernismo consumistico; in grado di valutare le capacità dei figli e indirizzare ciascuno verso la migliore utilizzazione delle capacità  (quante oneste braccia vengono oggi sottratte all’agricoltura, per indirizzarle, come minimo, al consiglio regionale della Lombardia !); così oculato da riuscire a creare un fondo-famiglia per affrontare con onestà e decoro i momenti più difficili o imponderabili; ecco, un personaggio del genere sarebbe un eccellente Presidente del Consiglio  (da scrivere con le maiuscole)

Rosario Amico Roxas