AUSTRIA
Austria, (in ted. Österreich), Stato dell'Europa centrale; occupa una superficie di 83.855 kmq., su un territorio prevalentemente alpino, e comprende una popolazione di 7.552.000 abitanti (90,4 ab. per kmq.). Confina a N con la Germania e la Rep. Ceca, a NE con la Slovacchia, a E con l'Ungheria, a S con la Slovenia e l'Italia, a O con la Svizzera. Le Alpi austriache presentano come particolare caratteristica dei solchi longitudinali che, oltre a ospitare i principali fiumi della regione (Inn, Salzach, Enns, Palten-Liesing, Mur-Murz, Leitha, Drava), rappresentano i più comodi tracciati di comunicazione fra l'E e l'O dell'Austria. Per la stessa ragione assai più difficili si presentano le comunicazioni tra il N e il S, di cui il più classico esempio è ancor oggi la ferrovia del Brennero, che congiunge l'Italia all'Austria passando a 1.370 m. s.m. La cima più alta del territorio austriaco è il Grossglockner (m. 3.797), dal quale scende il tipico ghiacciaio della Pasterze. La popolazione è composta nella maggioranza da Tedeschi (97,5 %), con piccole percentuali di Sloveni, Croati, Cechi, Magiari. Religione nella quasi totalità cattolica, con pochi Protestanti, Ebrei e atei. In origine l'A. fu il «Norico» dei Romani, poi occupata da popolazioni germaniche, divenne la «Marca Orientale» (Ostmark) di Carlo Magno e quindi uno dei feudi dell'Impero, con caratteristiche politico-culturali proprie. Nel XIII secolo se ne impossesarono gli Absburgo (v.), d'origine elvetico-alsaziana, che ne fecero il centro dei propri domini, dei quali venne a far parte nell'età moderna anche l'Ungheria. Gli Absburgo furono alternativamente anche alla testa del Sacro Romano Impero, fino al suo scioglimento nel 1806. Nel 1848-49 il potere assoluto e accentratore riuscí a prevalere sui moti rivoluzionari e separatisti, ma negli anni successivi l'Austria andò liberalizzandosi. Nel'59 perdette la Lombardia, nel'66 il Veneto, in seguito alla sconfitta nella guerra contro la Germania, finché l'Impero austro-ungarico si sfasciò nel 1918 alla fine del primo conflitto mondiale: tutte le regioni non tedesche andarono a far parte dei rispettivi Stati nazionali. La piccola Repubblica austriaca attraversò un periodo di cruente lotte sociali che sfociarono nel prevalere dei regimi di tipo clerico-corporativo di Dollfuss e di Schuschnigg, finché nel marzo'38, con l'invasione hitleriana, fu la prima vittima in Europa dell'espansionismo nazista. Dopo la seconda guerra mondiale è risorta nei confini del'38. Il Parlamento è composto da un Consiglio nazionale (Nationalrat) di 165 membri eletti da tutti i cittadini e da un Consiglio federale (Bundesrat) di 50 membri eletti dalle Diete provinciali. È tradizionale di questo dopoguerra un costante equilibrio fra i due maggiori partiti, il cristiano-sociale e il social-democratico che hanno costantemente formato governi di coalizione. Sotto la presidenza della Repubblica del socialista F. Jonas, nelle elezioni del marzo 1966 i cristiano-democratici hanno conquistato la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento, fatto questo mai verificatosi dal 1945 in poi. Con ciò al tradizionale governo bipartito con i socialdemocratici è succeduto un governo monocolore del partito cattolico. L'A. ha tenuto una posizione di cautela, prudenza e disimpegno tanto verso l'Occidente, quanto verso l'Oriente. Dal 1970 la politica interna ha visto prevalere il Partito socialista. Dal 1986 al 1992 il Presidente della Repubblica è stato Kurt Waldheim. Nel 1989 l'Austria ha chiesto di entrare a far parte delle CEE. Le elezioni presidenziali del maggio 1992 sono state vinte dal democristiano Thomas Klestil. La situazione dell'A. non è tra le più floride, in quanto l'agricoltura non produce abbastanza per il fabbisogno nazionale, essendo scarsissimo il terreno arabile. Il cereale più coltivato è la segala che, con il frumento, serve alla panificazione. Nella zona alpina la principale risorsa è costituita dall'allevamento e dai prodotti forestali che, oltre a fornire la materia prima per l'industria dei mobili, della carta e della cellulosa, vengono pure esportati sotto forma di legname. L'Austria è abbastanza ricca di minerali che hanno impiego industriale, ma non ha carbone. Sopperisce a questa mancanza con imponenti impianti idroelettrici. Tra i più importanti minerali: piombo e zinco nella Carinzia, rame e bauxite nel Salisburgo, grafite e magnesite nella Stiria, sale nel Tirolo. Recentemente sono stati scoperti giacimenti di petrolio.
VIENNA
Vienna, (in ted. Wien) una delle maggiori e più belle città d'Europa, ab. 1.530.000, capitale dell'Austria. É situata alla confluenza del fiume Wien con il Danubio e si estende lungo viali alberati e splendide piazze. Gli edifici sontuosi e imponenti che si innalzano tra bellissimi giardini e parchi come il Prater, il Burggarten e il Tiergarten, fanno di V. una metropoli d'aspetto principalmente moderno, formatasi e ampliatasi intorno al nucleo medioevale dominato dalla cattedrale gotica di S. Stefano. . Il vasto parco del Prater ha giustamente rinomanza mondiale. In uno dei quartieri esterni si eleva e si estende, col suo parco meraviglioso, l'immenso castello imperiale di Schönbrunn, residenza estiva, celebre nella storia per i personaggi che vi abitarono e per gli avvenimenti che vi si svolsero. Centro ferroviario importantissimo per la posizione nell'Europa centrale, V. ha pure una notevole attività commerciale e industriale, soprattutto per quanto riguarda l'elettronica, la meccanica, la chimica e il tessile. Vi sono anche, nei dintorni, centri per la raffinazione del petrolio, alcune distillerie e delle industrie per la lavorazione delle porcellane e delle pelli; importanti le sue oreficerie. Sede di numerosi organismi internazionali, è il centro economico dell'Austria, con importantissime attività finanziarie e commerciali.Fondata dai Celti, la città antica fu prima castrum, poi municipio romano, sotto Caracalla, con il nome di Vindobona, e nel V secolo cadde nelle mani dei Goti e degli Unni. Nel VIII secolo venne conquistata da Carlo Magno, che la annesse all'Impero Carolingio con il nome di Venia, che nel 1030 si tramutò in Viennis. Durante il medio evo divenne baluardo della civiltà cristiana contro gli assalti delle genti asiatiche, specialmente dei Turchi che più volte l'assediarono e vi trovarono strenua resistenza. Dal secolo XII fu residenza dei duchi d'Austria, e acquistò grande importanza da quando gli Asburgo, saliti al trono imperiale, la fecero centro e capitale dei loro Stati. Famosi gli assedi turchi del 1529 e del 1683 . Napoleone entrò in V. due volte, la prima nel 1805 e la seconda nel 1809. Nel 1814-15 la città fu sede del celebre Congresso e nel 1848 insorse ripetutamente facendo cadere Metternich e mettendo in fuga l'imperatore Ferdinando. I conflitti ripresero alla fine del secolo quando si scontrarono i cristiano-sociali con il partito nazional-tedesco e con la socialdemocrazia che prevalse nel 1919. Divenuta capitale di uno stato ridotto, Vienna formò un territorio federale, feudo dei socialisti. Nel 1934 Dollfuss vi formò un governo ma nel 1939 subì l'annessione alla Germania nazista. Duramente provata durante la seconda guerra mondiale, venne circondata dai Sovietici che la liberarono il 12 aprile 1945. Dopo la guerra, e fino al 1955, restò sotto l'amministrazione quadripartita di Francia, Gran Bretagna, U.R.S.S. e U.S.A., ed è poi ritornata ad essere capitale della Repubblica Austriaca.
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