DAMMI LA MIA CASA.

La casa e’ un bene prezioso… non e’ solo un investimento e’ la nostra storia il nostro mondo tutto quello che ci appartiene…se e’ in affitto e’ la capanna del viaggiatore…non la si vive in profondita’ fino all’ultimo angolo ma rimane indelebile nel nostro percorso futuro … anche se devi andare… devi smontarla e il tutto entrare rapidamente nel sacco.

Delle mie case in affitto in cui ho abitato da piccola ricordo quella di via delle rose…la via stessa e’ tutto un programma di colori e amori e gioie…non era grande … una cucina un bagno e una camera da letto … io dormivo con mamma e papa’, mio fratello in corridoio.

La finestra del bagno si affacciava su un terrazzo grandissimo quanto tutta la nostra casa…nel bagno c’era la mia scrivania per studiare…mi chiedevo spesso per quale motivo si faceva un terrazzo cosi’ grande come una casa e una casa piccola come un terrazzo…per quale motivo non avevano fatto una porta per andarci in quel terrazzo ?…troppa luce…e la luce non e’ un bene…meglio lasciar crescere tutto all’ombra… governo ombra – politica ombra…assassini in ombra… colpevoli chiari ma in ombra… come quelli delle stragi e dei suoi mandanti.

Ultimamente con la destra al potere siamo tornati alla casa diroccata… abbiamo uno del pigneto che si presenta dicendo che lui e’ di sinistra e che ha sul braccio un tatuaggio del CHE GUEVARA da oltre dieci anni…lo fa vedere e poi aggiunge… MA ODIO GLI IMMIGRATI.

Lo espone alle telecamere… sembra fresco fresco… i neri non sono sbiaditi…sono neri e il rosso e’ rosso…dieci anni fa ci si tatuava in altro modo e con gran dolore…ma tutti fanno finta di nulla o il nulla si e’ impossessato di tutti ? …non sono una patita dei tatuaggi ma ho visto amiche che si facevano questi disegnini…piccoli, perche’ allora faceva male tatuarsi…veniva la crosta eccetera…quel CHE GUEVARA e’ stupendo… ma fatto da poco…cio’ vuol dire che tutto il resto crolla anche le fondamenta. NON E' COMUNISTA CHI ODIA GLI IMMIGRATI.

soprattutto la casa torna ad essere un luogo della falsita’…

continua…LASCIAMO PERDE A POLITICA… QUELLA E’ NARTRA COSA…IO NON SONO FASCISTA
PER CARITA’… MA STO QUARTIERE E’ PIENO DE STA GENTE STRANIERA NUN SE NE PO PIU’ DE STI SCHIFOSI…

Per fortuna non e’ razzista… altrimenti sai cosa avrebbe detto …la casa ?

Perche’ nelle case si cresce e si educano persone a vendersi e a farsi comprare.

C’e’ anche un partito che ha inserito la parola CASA nel suo simbolo…poi’ c’era la casa cantoniera …le guardie dei treni e dei confini…forse le avra’ la lega ora ?…Poi ci sono le case dei pecorai … sempre aperte a tutti anche nel tetto…ma almeno se piove e fai quel mestiere ti ripari…come le case degli alpini e dei montanari…aperte aperte…ci puoi entrare e dormire… ti ospitano anche se non c’e’ nessuno. insomma la casa dove arrivi la sera tiri le scarpe e fai quello che vuoi mentre fuori piove.

E se c’e’ il gas fai da mangiare e ti riscaldi…ma lo sostituirono un tempo anche con l’elettricita’ e per averla devi fare centrali atomiche che inquinano il mondo… questo la casa non lo vuole cosi’ come non vuole lo spreco d’acqua… tutto per la casa puo’ tornare ad essere civile …perche’ questa rappresenta…non pareti dove uno puo’ fare quello che sporca il resto del fuori…ma dove si riposa in pace con la terra.

E ricordi… la casa di mia nonna era un bella casa – a due piani…ci si andava d’estate…tutto un mese di fila… in quella casa c’era cresciuta anche mia madre…da grande mi sono sempre detta…la compro e la custodisco…e infatti i fratelli di mia madre l’hanno venduta … ad un gruppo di inglesi per 50 mila euro…quando e’ stata ceduta ero povera in canna…ora anche…e quindi i ricordi hanno trovato un prezzo…e gli inglesi la occupano dicendo…GUADDA GUADDA NEPPOLO.

il nespolo era l’albero di mio nonno… ci salivamo sopra per mangiare appunto nespole.
nonna non voleva... prevedeva di farci marmellate per l’inverno…nonno si lasciava corrompere con una sigaretta…e ci guardava allegro … pensava alla sua amata che s’incazzava… non gli dispiaceva affatto… anzi sorrideva…il resto dei mesi dell’anno lo passavano in totale silenzio ...che la nostra presenza era un risveglio non solo della natura e dell’estate ma di coppia.

Ricordo la SCALA …ci salivamo sopra piano … tutta di legno…faceva un gran casino…per spiare cio’ che accadeva in alto e in quelle stanze…ma non si sentiva nulla…la scala era di legno come le porte…un legno spesso… tanto che non passava un fiato…solo vento profumato.

Queste erano le case…oggi sono un investimento… ne compri una ne vendi un’altra … fai mercato… non ci vivi non assapori la puzza dei broccoli della cucina…broccoli per una settimana intera…perche’ mamma perdeva a lotto…quella dove abito ora.

mia madre… pentolini di ferro che mi tirava contro…perche’ troppo ribelle…ogni tanto mi prendeva…e mi chiedeva soltanto… TI HO FATTO MALE ? … stavo meglio prima…rispondevo piangendo ma senza fargli sentire il rumore delle lacrime e dei singhiozzi repressi.

La casa delle prime feste… mi siedo cosi’ mi trucco cosa’… e arrivava lui con la sua fidanzata… ciao… ti presento eleonora…la mia nuova ragazza…e anche in quel caso pianti cercando di arginare il trucco che inevitabilmente inondava tutte le guance fino a dietro le orecchie…via ..ti lavavi la faccia… e uscivi piu’ brutta di un verme al sole. ti senti bene ? …e tornavi a piangere di nascosto.

I primi balli… le prime uscite…e poi a casa… il letto profumo… il papi imbronciato ma non diceva mai nulla… la casa insomma…che vivevi che amavi che odiavi d’estate quando tutti partivano… e noi in bolletta il sole sul terrazzo…attenta quello ci vede… ripeteva mia madre con il costume ad un pezzo solo … color nero scafandro…mi sfina ? …e io ridevo… si si mamma …ti sfina…le sue curve erano montagne di panna per le prime torte di compleanno…sempre in lotta con il
grasso…inevitabilmente intinte nel cioccolato… quando mi correva dietro per giocare o picchiarmi…secondo quello che combinavo…tutta la casa tremava…il mio elefante mi manca un sacco.

La casa… quella dove sposti i mobili ogni anno … e dopo tre anni li rimetti nel posto dove erano…e dici… qui stanno benissimo sembra nuova…la casa dove corri per fare pipi’… dove il freddo non senti… dove anche la muffa andra’ via prima o poi ma ti dispiace quando non c’e’ piu’.

La casa dai pavimenti consumati…un giorno li cambiamo vero ? e mio padre … si si… questo bianco e’ un casino come cade qualcosa si sporca tutta la cucina.

MAMMA MONTAGNA cambio’ il pavimento…sara’ stata la malinconia…ne fece un altro bianco e la storia e i lamenti continuavano in serenita’.

Queste case che hanno cartolarizzato… svenduto alle banche… non si preoccupi signora se non la compra rimarra’ in affitto …basso basso…col cavolo…l’affitto arrivo’ ad 800 euro al mese…e tante nonne emigrarono nei quartieri dei figli…che non sopportano perche’ sentono il peso…la casa… quella che tieni chiusa perche’ darla agli immigrati non
conviene…la sporcano e la intoppano…ma non sai nenche come e’ fatta dentro…. Chiusa come i cuori che negano solidarieta’.

La casa … dove mi rincorrevi e io mi nascondevo…la casa come un albero…pa faccio pipi’ qui che non mi vede nessuno nessuno…siiii … c’e’ la foto con il sedere che esce fuori dal tronco appesa come un trofeo in casa appunto. La casa ora e’ un investimento…non e’ piu’ un tetto una rampa di scale una porta d’aprire per fare l’amore…due spaghetti … puzza di calzini…coperte in aria …stirate al sole…non e’ un ricordo passione… la compri la smerci la getti via come tutto il resto.

La mia casa era lo STATO… tutto era per me… tutto faceva per me e io per lei…ora segue le banche che chiedono mutui… affitti che neanche in quattro riesci a pagare…se la prendono con gli impiegati di mille euro al mese chiamandoli fannulloni e lascia che il 70 per cento dei ricchi del nord chiedano la seccessione…il federalismo fiscale l'italia dalla casa divisa.

la mia casa… quella di mia madre…della mia vita dei miei sogni…non c’e’ piu’…L’avrei voluta comprare…mi avrebbe detto anche se quel tatuaggio era vero o finto… mi avrebbe detto se l’italia era tornata ombra di se stessa… mi avrebbe detto come e cosa fare…poco per uno e la ricompriamo…era solidarieta’…cosi' pensavo.

Oggi se dici… sono una casa comunista…ti guardano come malata che abita nell’ultima stanza dell’ospedale… quella prima dell’obitorio… schifati perche’ sei altruista…non sei furba non smerci e non FREGHI…sei scema !

tutto si compra e tutto si vende mia cara…lascia stare i ricordi…almeno avrai guadagnato ?

…no… la casa di mia madre era dei fratelli altre otto testoline cresciute sotto quel tetto…c’era la radio antica che nonna accendeva per sentire la santa messa di domenica e qualche volta per farci ballare tutti insieme…con pane e un fetta trasparente di prosciutto…una volta era ciro una volta gufetta…i nomi dei maiali…anche loro avevano una storia e quindi una casa.

E la mia ? la mia dove è andata ? …sono passati gli inglesi come nei tempi di napoleone… hanno preso il NEPPOLO… e sono andati via ridendo…domandatevi come mi domando io…

La mia casa … il mio stato…dove sono ? svenduti…ora sono i maiali a decidere come e quando finiremo prosciutti.

E perche’ non siamo tutti intorno ad un fuoco …passami il pane…e l’olio ? … Stasera dormiamo tutti in un letto… fa un freddo boia… E te non fare puzzette… chiaro ?... no no e ridevo al pensarci.

Non c’e’ nulla di tutto questo…accendo la tv…il buio... e’ anche tuo…e la casa oggi e’ un cumulo di macerie un terremoto che non hanno voluto evitare come il mercato chiedeva…una bomba tirata sul tetto solo perche’ sei irachena…palestinese…africana…serve la tua terra non il tuo amore.

avrei potuto emigrare…affittarne un’altra… venderla smerciarla dichiararmi in mano al potere …ma ho deciso di
rimanere…difendere queste pietre crollate mangiate da erbe e fiori cresciuti in ricordi indelebili…soprattutto in occidente dove apparentemente la guerra non c’e’ …ma e’ quotidiana.

Intanto il mercato avanza come un cannone …dietro c’e’ l’esercito pronto a spararmi…non ho nulla per difendermi e nulla da perdere c'e' solo la mia storia che è nostra… solo negli occhi…guardarli negli occhi ecco cosa faro'...

Mirate…puntate…

Fottuti…questa e’ la mia casa !