La redazione Namir ringrazia tutti, per la partecipazione, avvenuta anche su queste domande, specifiche, storiche e riflessive, certamente interessanti, ma difficili da esplicare con poche righe.

Namir.

Wanda Piccinonno.

I quesiti posti da Namir sono: "Dove ha sbagliato il comunismo? Cosa significa essere comunisti?" Indubbiamente gli interrogativi spingono non solo alla riflessione, ma offrono anche l’opportunità di liberare dalle ricorrenti e strumentali mistificazioni la valenza autentica del comunismo. Pertanto, nella consapevolezza che attualmente dilaga la "forza razionalizzata" dell’arbitrio e che il rosso e il nero si mimetizzano nella logica del profitto, ritengo che un dibattito sull’argomento sia particolarmente proficuo. Innanzitutto, a mio avviso, occorre operare una distinzione tra socialismo reale e scienza comunista. Ciò non significa negare globalmente l’esperienza comunista, ma solo rilevare che, con lo stalinismo, si sono celebrate le esequie dello spirito marxiano. Il periodo stalinista, avvalendosi di forme demagogiche e di sistemi di coercizione, ha esaltato la deificazione del potere e ciò ha consentito di ingannare la classe operaia e di indebolire la vigilanza degli intellettuali. A questo proposito, Marx ha giustamente sottolineato che l’illusione secondo cui "i capi conoscono meglio qualsiasi cosa e soltanto gli ambienti più elevati partecipi della natura ufficiale del pensiero sono autorizzati a giudicare, è il naturale prodotto di una burocrazia che identifica il bene pubblico con l’autorità del governo". Sia Marx che Lenin hanno stigmatizzato la distorsione dei sistemi burocratici, che consideravano contrari alla natura della democrazia. Le osservazioni fatte perseguono l’obiettivo di mettere in luce che, con lo stalinismo, la rivoluzione russa assuma le caratteristiche di una rivoluzione tradita. D’altra parte, il materiale esplosivo contenuto nel testamento di Lenin, è illuminante, per decodificare l’aberrante "svolta" operata dallo stalinismo. Lenin, infatti, definisce Stalin "troppo grossolano" e propone "di sostituire Stalin con un altro uomo più tollerante, più leale, più cortese e più riguardoso verso i compagni" (4 Gennaio 1923). Quando il testamento fu letto, come scrisse in seguito Trockij, "I capi delle delegazioni, nel leggere, mangiavano le parole, ne sottolineavano altre e commentavano che la lettera era stata scritta da un uomo gravemente malato e sotto l’influenza di intrighi e losche manovre. La macchina era già sotto controllo". Notoriamente, dopo la morte di Lenin, Stalin cominciò subito ad imporre il suo potere, Trochij fu destituito, poi espulso e successivamente assassinato in Messico.

Nel contempo, si celebrarono i processi-farsa, che portarono alla condanna a morte di quei bolscevichi veterani che avevano costruito il partito. Da qui tutta una serie di misfatti, che vanno dalle immagini lugubri della Germania del Muro ai carri armati di Budapest, di Praga, di Danzica. A questo punto, pur essendo consapevole che il confronto può sembrare azzardato, ritengo che le mostruose proporzioni dei crimini di Stalin e il dilagare dello pseudosocialismo burocratico, presentano inquietanti analogie con il maccartismo del periodo della guerra fredda. D’altra parte, la macchina burocratica dello stalinismo è molto simile all’impianto borghese, e proprio la commistione tra elementi socialisti e sovrastrutture borghesi, ha generato, a mio avviso, l’ibrido. Burocrazia, repressioni, la deificazione dello Stato, hanno trasformato quel "Regno della libertà", ipotizzato da Marx, in una dittatura, che ha inficiato ogni possibilità di evoluzione culturale, sociale e politica. Lucidamente Sartre sosteneva che il marxismo concreto deve approfondire gli uomini reali e non dissolverli in un bagno di acido solforico. Purtroppo, lo stalinismo ha segnato profondamente la storia dei comunisti, soprattutto da un punto di vista metodologico. Può sembrare paradossale, ma, nel 97, a Lecce, i "comunisti" di Rifondazione, sordi alla lezione della storia, adottarono contro sei compagni, tra i quali la sottoscritta, il metodo delle espulsioni, e, ovviamente, l’accusa, peraltro fondata su eclatanti menzogne, fu di "frazionismo". È evidente che, pur essendo mutato il contesto storico, i burocrati del partito, con perverse macchinazioni, rivisitarono vecchi schemi, avvalendosi di meccanismi obsoleti e retrivi. Ciò significa che, al di là delle suggestive immagini mediatiche, sostanzialmente, sussiste la tendenza a ripercorrere un iter di marca staliniana. Purtroppo, manca una onesta autocritica, vuoi dal punto di vista metodologico, vuoi dal punto di vista culturale e politico. Ciò che sfugge è che la praxis marxiana è un passaggio dal soggettivo all’oggettivo, mediante l’interiorizzazione. In altre parole, è necessario superare ogni determinismo volgare, ogni ipotesi di omogeneità e penetrare appieno la dinamica comunista. Pur constatando che i paradigmi vigenti, in sede politica e sociale, sono destabilizzanti, ritengo che fino a quando esisteranno le camere a gas del capitalismo, le sperequazioni economiche, le discriminazioni sociali, lo spettro del comunismo indicherà sempre l’itinerario più adeguato, per sconfiggere i parametri dell’"orrore economico". Giova sottolineare, però, che è necessaria una rottura epistemologica e ciò impone griglie interpretative più variegate, per decodificare la situazione esistente e per combattere le nuove forme del dominio e dello sfruttamento. Preso atto che il processo di liberazione deve avvalersi della scienza marxiana, è opportuno rilevare i motivi per cui il salto di paradigma risulta proficuo. Il mio riferimento alla scienza non è casuale, infatti, la filosofia della scienza ha dimostrato che la cultura scientifica è mobile e dinamica, sicché il suo naturale stato è la situazione problematica. Partendo da questi presupposti, la filosofia della scienza rivela che la struttura delle rivoluzioni scientifiche si può considerare la genesi di un nuovo processo. A questo proposito Kuhn ha osservato che la rivoluzione scientifica consente di interpretare le cose in una nuova prospettiva, offrendo nuovi risultati e creando le basi di nuovi problemi. D’altra parte, Marx, in una lettera a Lasalle, definisce il proprio metodo come una ricerca che "s’eleva dall’astratto al concreto". Da qui l’esigenza di rimuovere la degenerazione positivistica, la tesi revisionistica, il piatto e volgare materialismo, il riformismo borghese. Lucidamente Sartre osservava che "il materialismo storico è il solo che colga l’uomo nella sua totalità ed il solo che ponga il fondamento dell’antropologia nell’uomo stesso". Dalle osservazioni fatte si evince che la "democrazia" mercatocentrica, l’economicismo assoluto, il dilagare del pensiero unico, l’idolatria del mercato, non possono decretare, sic et simpliciter, la fine del marxismo. Vero è che il paradigma dominante sulla nuova scena del geo-politico, diagnostica la morte di tutta la tradizione marxista, tant’è che Fukuyama, dopo l’89, ha annunciato la fine della storia. Ciò non può destare stupore, perché già Croce parlò della morte del marxismo, ma, come è stato rilevato, non fu buon profeta né storico veritiero. Intanto, il nuovo ordine mostra, a livello planetario, marcate contraddizioni e situazioni implosive, che non giustificano i toni enfatici di un’informazione schizofrenica e servile. In questo clima, sociologismi pressappochistici, con facili e seduttive immagini, imperversano, occultando la scabra verità e contribuendo a potenziare l’incoscienza della credenza o il "consenso senza consenso". In realtà, la spiritualizzazione del capitale, con la sua produzione immateriale ed autoriflessiva, non può celare l’espulsione del "sistema proprietario" che, con il suo barbaro stile, sta riscrivendo la geografia del pianeta,, riplasmando poteri, saperi e sovranità. Questo "nuovo ordine", però, inscrive nel suo statuto, la povertà, le guerre, la disoccupazione, il lavoro atipico e interinale, il razzismo, le esclusioni, il potere crescente delle mafie, sicché, i toni enfatici che decretano la fine del marxismo, assumono le caratteristiche di una delegazione, che tenta di neutralizzare ed esorcizzare lo spettro del comunismo. Deridda, constatando che "il mondo va malissimo", sostiene che il fantasma di Marx continua a parlare e per suffragare la sua tesi, afferma: "nel pensiero marxiano sono presenti una pluralità di linguaggi che non possono essere ritradotti l’uno nell’altro e la loro eterogeneità, lo scarto o la distanza che li decentrano, li rendono non contemporanei e tali che, in quanto producono un effetto di distorsione irreducibile, obbligano chi deve sostenere la lettura a un incessante rimaneggiamento". Ritengo, pertanto, come vuole Deridda, che l’eredità di Marx non sia un "dato", ma un "compito". Attualmente, però, l’assunzione del compito richiede un salto di paradigma, e ciò significa non solo accantonare un repertorio di cliché, ma anche operare una svolta, rimuovendo ogni forma di sterile trasformismo e negando le promesse bugiarde di un provvidenzialismo tecnologico-mercantile. È necessario prendere atto che, con il post-moderno, sono mutati i rapporti di produzione e che, con la sussunzione della società al capitale, il capitalismo, con il suo potere demiurgico, ha invaso la vita, imponendo un sistema disciplinare di tutta l’organizzazione sociale. Dinanzi ad una società totalmente programmata, occorre opporre "il gran Rifiuto", non cedendo ai compromessi e, nel contempo, rivisitando Marx, nella consapevolezza che, come ha osservato Rosdolsky, penetrare nel "catastrofismo" marxiano, significa ascoltare "una chiave di musica rivoluzionaria". In questa prospettiva, ritengo che le categorie marxiane debbano essere rifondate, mettendole in relazione al processo di accumulazione del post-fordismo. Partendo da questi presupposti, si dovrebbe attingere al "laboratorio-Marx", con particolare riferimento ai "Grundrisse". Focalizzare l’attenzione su questo testo significherebbe decostruire le dinamiche della società capitalistica matura, infatti, quando Marx parla del "sistema delle macchine", offre le chiavi di lettura per decodificare i parametri della fase odierna, caratterizzata dall’egemonia del lavoro immateriale. Inoltre, come rileva Enrique Dussel, i "grundrisse" sottolineano l’altissima valenza del lavoro vivo, inteso come forza creatrice, come non-capitale: in altre parole inteso nella sua contraddizione con il lavoro oggettivato e comandato. In quest’ottica, il lavoro vivo, per via della sua potenza, diviene "Dioniso della libertà", come ha giustamente osservato Toni Negri. È necessario, dunque, un approccio epistemologico critico, che, pur implicando differenze e rotture, dovrebbe tener fermo un imperativo, ossia che "il mondo capitalistico deve saltare in aria", come sosteneva Marx. Purtroppo, in buona parte della sinistra, la critica del socialismo reale ha determinato l’assunzione della transizione come forma-sistema, ma anche la negazione di ogni strategia rivoluzionaria e ciò sta consentendo di superare, tout court, la cultura comunista. Niente più destra o sinistra, niente più antagonismi: chi si riconosce in queste vetero-categorie, risulta obsoleto. In realtà esistono categorie che, per la loro indiscutibile valenza e pregnanza, valicano i confini spazio-temporali, sicché la pacificazione, le abiure, l’insidiosa disinvoltura del buonismo, non possono consentire di mettere nel medesimo calderone comunismo e nazifascismo. Pertanto, se lo stalinismo è stato una mistificazione della scienza comunista, è altresì vero che il nazifascismo inscrive nel suo statuto ideologico la barbarie. In altri termini, comunismo e nazifascismo partono, ideologicamente, da presupposti antinomici, infatti, i paradigmi del nazifascismo sono la violenza, l’assolutismo, la negazione della libertà, la discriminazione sociale, il razzismo, la xenofobia, l’imperialismo; mentre i parametri del comunismo sono la l’eguaglianza, la giustizia, la libertà. Agli apostoli della deriva politica e culturale, giova ricordare, inoltre, che il cristianesimo si è sempre appellato all’amore, alla solidarietà, eppure, la "verità effettuale" dimostra che, in nome dell’amore, si sono istituiti i tribunali d’inquisizione e che sono stati perpetrati efferati omicidi; ciononostante il cattolicesimo gode di ottima salute ed ha pieno diritto di cittadinanza. Fatte queste doverose precisazioni, fuori dai meccanismi di assoggettamento, è lecito, ancora una volta evidenziare che, se il socialismo reale è stato la mistificazione più eclatante del comunismo, ciò non può decretare la fine del marxismo, perché le circostanze che lo hanno reso possibile sono pienamente vigenti e lungi dall’essere superate. Solo quando oppressioni, sfruttamento, esclusioni e conflitti, saranno eliminati e quando sarà venuta meno quella tensione di penuria da cui la storia e indelebilmente segnata, allora il marxismo "avrà vissuto", ossia quando si realizzerà il "Regno della libertà" a cui si richiama una pagina del "Capitale". La verità è che il marxismo non è obsoleto, ha avuto solo un processo di involuzione o di mancata evoluzione. A questo punto, dopo aver analizzato gli errori del comunismo, mi accingo a rispondere al secondo quesito: "Cosa significa essere comunisti?". Innanzitutto, tengo a precisare che non mi identifico nella pseudosinistra governativa, che sta legittimando il regime capitalistico totalitario e un sistema di controllo, che colonizzano le coscienze e inficiano l’esercizio della libertà. Mondializzazione dei mercati, dogmatismi burocratici, centralismi antidemocratici, un crescente militarismo, una politica di allarmismo sociale, stanno imponendo un sistema proprietario, che inscrive nel suo codice, non solo un aberrante corporativismo ma anche uno Stato di polizia. Preso atto che il gioco delle leggi anonime del mercato imperversa e che l’omologazione culturale e politica sta fagocitando socialità, socievolezza e coesione, sostengo che è necessario volere l’Esodo. Pertanto, fuori dai cori e valicando e confini della mostruosa restaurazione, cercherò di esplicitare la mia idea di comunismo. La mia visione si coniuga con una filosofia di vita, che coinvolge, spinozianamente parlando, le ragioni della ragione e le ragioni della passione e dell’immaginazione. Partendo dalle coordiante rivoluzionarie spinoziane, ritengo che la normatività costitutiva dell’uomo implichi la libertà, l’eguaglianza, la giustizia, sicché, nutrendo una profonda fede nella "rivoluzione umanistica", posso affermare che, anteponendo la potenza del contropotere al potere, combatterò sempre la barbarie dell’orrore economico, avvalendomi di una resistenza attiva. D’altronde, come vuole Toni Negri, "La teoria materialista della conoscenza, è, come avviene nell’esperienza scientifica, una costruzione irriducibile, rischiosa ed assoluta di essere". Concludo, sulla scorta delle osservazioni fatte, che contro l’apologia della rassegnazione, occorre opporre un perentorio rifiuto, nella consapevolezza che il nostro mondo è da ricostruire, e la parola-chiave per la ricostruzione, non può che essere "comunismo".

-----------------------

Fabio Sciarra

 

 

1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?
In una lettura troppo ingenua della storia e del popolo (rosso/nero, con me
o contro di me) e nell'aver creduto, altrettanto ingenuamente, nel paradosso
di un governo ideale, immodificabile e non autoritario(..."quando per legge
tutti sono uguali, nessuno è più libero di essere diverso")


2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?
Oggi il comunismo rappresenta ancora, in senso assoluto, il "modello ultimo
di buon governo" per una nazione democratica.
Dalle passate esperienze, però, si deve prender atto che "il popolo" non è
assolutamente maturo e responsabile per questa forma di governo e alla fine,
laddove questo sistema non è rimasto teoria, si è risuciti a generare solo
nuovi sistemi autoritari e dispotici, proprio ciò che si cercava di
combattere.
Quindi, oggi, abbiamo due tipi di comunisti: persone vecchie che si
rifuggiano negli ideali e negli entusiasmi di un secolo fa; e persone con
dei valori e principi democratici da raggiungere tramite un confronto (e non
più una lotta) tra la storia passata ed il futuro.

3 - Dove era sbagliato il fascismo ?

In tutto e in una sola cosa. Se pensiamo ai modelli di governo moderni, si
deve condannare il fascismo per i suoi principi illiberali e anti
democratici (anche se era nato in un regime monarchico). Ma la storia non
può essere letta a ritroso e, quindi, l'errore maggiore del fascismo (in
quegli anni, da molti interpretato come modello vincente di governo,
compresi inglesi e americani) è stato quello di aver sottovalutato l'infima
e corrotta italinità, che vedeva i suoi massimi esponenti nei gerarchi
fascisti e che, per fortuna, non sarebbe mai stata utile alla nefasta
alleanza con il nazismo.

4 - Cosa significa essere fascista oggi ?
Oggi un fascita, al pari di un comunista, è una persona vecchia (non in
senso anagrafico) che si rifuggia negli ideali e negli entusiasmi di un
secolo fa. A differenza del comunismo, il fascismo, per la sua specificità,
non ha alcun futuro con il quale potersi confrontare e la storia insegna che
fascista è stato solo Benito Mussolini, morto lui, è morto il fascismo.

5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa'
contemporanea,
negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente.
In Italia, il confronto tra destra e sinistra è imbarazzante perche' il
nostro paese ha veramente pochi spazi di manovra politica, se vuole rimanere
in Euopa. L'unica differenza è che la sinistra ha l'alibi di essere di
sinistra per poter attuare una politica liberale senza l'accusa di essere
"di destra".

-----------------------------------------

Konrad

 

 

1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?


Nella sottovalutazione dell'umanissimo istinto che porta a cercare di
prevalere sui propri simili, approfittare di situazioni di vantaggio, e
opportunismo in genere.

Andava tutto ottenuto più gradualmente, ma non è mai troppo tardi per
riprovarci!



2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?

Penso far parte di un "fronte di resistenza" allo strapotere delle
multinazionali, alla devastazione ambientale, all'affermazione dei basilari
diritti dell'uomo e di tutti gli esseri viventi.


3 - Dove era sbagliato il fascismo ?

Il fascismo è una forma di potere basato sulla coercizione e la repressione.
Non importa se ha fini benefici, nessun uomo sano di mente può accettare che
il potere politico si identifichi in Dio (ammesso che esista).

C'è sempre però qualche mente malata che lo sostiene, ma alla fine le
persone sane prevalgono poichè più intelligenti e qualsiasi fascismo ha vita
corta.


4 - Cosa significa essere fascista oggi ?

Credo che oggi più che mai fascismo sia l'equivalente di isolamento e di
ignoranza...tranne i soliti che tirano le fila e che di questo ipotetico
neo-fascismo pensano soltanto a trarne vantaggi economico-giudiziari

5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa' contemporanea,
negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente.


Noto una certa tendenza all'intolleranza diffusa, di vario genere. Siamo in
un epoca del tutto edonista, pochi si pongono domande sui grandi temi
dell'umanità come la fame, le guerre, le epidemie il disastro ambientale.

Si preferisce approdare al giovanilismo tout-court, all'estetismo, alla
ricerca di una falsa felicità occultando accuratamente le ingiustizie
globali da cui prende vita.

La destra è abile nel propinare facili parole d'ordine certo di più
immediata digeribilità della politica paludosa e spesso inconcludente di una
sinistra troppo lacerata.

I giovani di sinistra devono perciò fare i conti con un circostante
demotivato e strumentalizzabile, ma, per contro, hanno la concreta
possibilità di essere gli unici paladini della cultura e della democrazia in
un futuro che si profila abbastanza cupo.
Il vero problema è l'incapacità di capire l'importanza della democrazia,
proprio perchè la si da per scontata.


6 - Ti ricordi una storia vissuta, una vicenda, un fatto, rispetto
all'argomento, raccontato dai tuoi nonni, genitori, parenti ?.



Potrei raccontare un fatto noto, successo anche a mio nonno, che riguarda
l'impossibilità di trovare lavoro qualora non si fosse tesserati al partito
fascista.
Non è un fatto altisonante, ma esprime bene che cosa potrebbe scaturire dal
ripetersi di una dittatura di quello stampo. L'annullamento dell'uomo, la
caccia ai diversi (in ogni senso), la ipergerarchizzazione della società, il
nepotismo e il clientelismo all'ennesima potenza.

--------------------------------------------

fgallozzi

 

1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?

Nell'illudesrsi che l'uomo sia migliore di quello che è (egoista, invidioso,
interessato, ecc.)
Anche in campo internazionale con l'internazionalismo e la convivenza
pacifica dei popoli negando le diversità, gli interessi e i gusti dei
diversi popoli.


2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?

Esattamente quello che significava ieri, buoni sentimenti ( tipo chiese
cattolica) fuori dalla realtà fisica del mondo mescolati ad interessi
legittimi per cui lottare ed avere una speranza di vita migliore.
Poveri ed emarginati a cui dà una possibilità di riscatto e di lotta. Io non
ho, fortunatamente più quegli interessi ma posso capirli. In questo mondo
tutti devono recitare la propria parte e la mia attuale è quella di
contrastare chi attenta alla sicurezza e al benessere della mai famiglia.
Senza rancore con quelli che vogliono sovvertire tutto. Io recito la mia
parte ed è ozioso ed inutile chiedersi quele sia la giusta e quale sia la
sbagliata.

3 - Dove era sbagliato il fascismo ?

Società antiquata con nobili e re e scuole per ricchi e poveri separate in
cui già alla nascita si sapeva se uno doveva fare l'operaio o il professore.

4 - Cosa significa essere fascista oggi ?

Forse lottare per la patria e l'identità nazionale. Lottare per gli
interessi della gente nata in quel dato paese e ( non confessata)per la "
razza" e contro il disgregarsi della famiglia e il venir meno della fiducia
dell'uomno per la donna e viceversa.
Lottare contro questo mondo sconclusionato senza certezze in cui le donne
fanno da padrone e cambiano la famiglia e la società seguendo i loro istinti
e i loro gusti sessuali.
Campo altrettanto pericoloso dell'internazionalismo che divide gli uomini e
li porta gli uni contro gli altri. Tipico è il caso Bossi
nazional-padano-fasciocomunista.
Come tutte le cose degli uomini non c'è nesun Dio che venga a dirti se sono
giuste o sbagliate. Ogniuno reciti la sua parte.


5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa' contemporanea,
negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente.


Le differenze fondamentali sono due.
1) La desta ( grosso modo)è contro la delinquenza e certa sinistra no.
2) La destra è per frenare l'incontrollata immigrazione di genti ( buone e
cattive, belle e brutte) da ogni parte del mondo con la conseguente perdita
( leggi sparizione) del popolo, tradizioni, lingua e religione (E
INCONFESSATA, DELLA RAZZA LOCALE) mentre a certra sinistra non interessa
nulla di tutto ciò
ed anzi se ne mostra felice e più queste cose accadono e più ne sono felici.
Chi ha ragione? Anche io ho le mie idee o meglio i miei interessi.
Aspettiamo che il Padreterno o la prossima guerra ci dica come l'umanità
deve procedere.

6 - Ti ricordi una storia vissuta, una vicenda, un fatto, rispetto
all'argomento, raccontato dai tuoi nonni, genitori, parenti ?

Ho scritto un libro su questi argomenti che sono più tabù dell'incesto.
L'argomento era la concorrenza sessuale nel razzismo.
Aprire una discussione sull'argomento in qualsiuasi sede è impossibile.
Vi dovrei elencare le trasmissione radiofoniche e televisive che prima si
sono mostrate interessate e poi si sono tirate indietro e perfino il new
groups delle Lega Nord Indipendenza per La Padania ove circolano ogni
specie di squilibrati e dove si dicono tante ignobili oscenità non ho
trovato uno disposto a voler seguimi e parlare sull'argomento che io invece
considero di importanza fondamentale.
Come si salva l'edentità nazionale senza pensare alla concorrenza sessaule
nel razzismo e ai gusti attuali delle donne?

---------------------------------

Roberto Marchesini

 

 

1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?

La domanda (sono un pò cattivello, eh) è, secondo me, mal posta.
Il comunismo E' sbagliato, NON ha sbagliato.

Chiedere dove ha sbagliato il comunismo vuol dire appoggiare la famosa e
curiosa tesi (comunista) secondo la quale i regimi comunisti avrebbero
prodotto morti, fame, disperazione, oppressione e rovina perchè avrebbero
sbagliato "da qualche parte", supponendo che il comunismo, preso in se,
sarebbe buono, e sarebbe ancora possibile applicarlo con risultato
grandiosi.
La storia (e la geografia) dimostrano che questa tesi non sta in piedi: il
comunismo è stato applicato ad ogni latitudine, in ogni continente, con
uomini di ogni razza e ha sempre prodotto gli stessi spaventosi disastri.
Il comunismo E' sbagliato. E' sbagliato perchè è un'utopia applicata. Il
comunismo ha pensato fosse possibile eliminare il male sulla terra con un
progetto costruito a tavolino, dimenticando che il male è nell'uomo e
inevitabilmente è presente sulla terra. Il guaio è che ha voluto piegare la
realtà, non capirla, per applicare questo progetto. Così, partito per
ricreare il paradiso sulla terra, ha creato l'inferno, sulla terra.


2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?

Il comunismo (l'utopia, la rivoluzione) si è sempre evoluto nei secoli. Si è
evoluto e si sta evolvendo anche adesso. Essere comunisti oggi significa
accettare il libero mercato, anzi, cavalcare la globalizzazione e la new
economy. Significa essere distruttivi nei confronti della famiglia, della
vita, della tradizione. Significa continuare a vagheggiare di un "domani
migliore", presupponendo che il "poi" sia sempre meglio del "prima" e che
sia possibile avere un mondo senza sofferenza, morte, egoismo.


3 - Dove era sbagliato il fascismo ?

Sono proprio cattivello se penso che il modo in cui è posta questa domanda
conferma le mie ipotesi sulla domanda sul comunismo?
Il fascismo era sbagliato per le stesse ragioni per cui era sbagliato il
comunismo.
Il fascismo fu, infatti, una rivoluzione socialista che, invece di sradicare
le persone dalla tradizione (come fece, anche fisicamente, il comunismo),
integrò in se la tradizione.

4 - Cosa significa essere fascista oggi ?

Non significa niente. Non è possibile essere fascista oggi.
Il comunismo è un sistema di pensiero (per cui è ancora possibile essere
comunisti), il fascismo fu un periodo della storia italiana che si è
concluso.
La dimostrazione di questo sta nel fatto che è possibile definire il
comunismo (per cui è possibile l'adesione al comunismo), ma non è mai stato
possibile definire il fascismo (non ci riuscì nemmeno Gentile, incaricato di
farlo da Mussolini), per cui non è possibile adrirvi, se non come regime e
periodo storico, ma oggi conclusi.

5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa'
contemporanea, negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente.


Mpfff.... c'è differenza? Destra e sinistra sono i due figli gemelli
dell'idealismo hegeliano.

6 - Ti ricordi una storia vissuta, una vicenda, un fatto, rispetto
all'argomento, raccontato dai tuoi nonni, genitori, parenti ?.


Si. Mia nonna ha vari ricordi del fascismo, e nessuno bello.
Mia nonna ha anche molti ricordi del dopo fascismo (dal 25 aprile alle
elezioni del '48). Ricordi del comunismo. E tutti terribili.

Grazie e tanti carissimi saluti.

---------------------------------

Lorenzo

 

1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?

Il comunismo ha sbagliato nel non capire, nella sua visione prettamente
materialista del mondo, che l'individuo deve essere anche gratificato nel
personale e non può essere solo un ingranaggio del sistema.
Ad esempio, a Cuba (che ho visitato) i lavoratori non sono stimolati a
migliorarsi perchè tanto va tutto allo Stato.
E così gli ingegneri preferiscono fare i tassisti per i turisti, i contadini
se ne fregano se il raccolto va bene o va male ecc. ecc.
Secondo me ha anche sbagliato nell'imporre un livellamento verso il basso.
Il fine non è quello di far diventare tutti proletari, ma quello di
garantire l'elevazione del proletariato ad un livello di vita soddisfacente,
abbattendo il capitale.



2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?

Francamente non l'ho capito.
I comunisti italiani sono sui generis.
Manifestano in favore dei gay, ma fanno finta di non sapere che nei paesi
comunisti (Cuba e Cina, ad esempio) l'omosessualità è vietata.
Si dicono contro le discriminazioni, ma sempre a Cuba per risolvere i
problemi di AIDS gli ammalati sono stati internati per 10 anni.
Si battono contro la pena di morte, ma solo se è la pena di morte degli USA,
non per quella che viene applicata 10 volte di più nei paesi comunisti
(Cina, per rimanere nello stesso esempio).
Insomma, mi sembra che i comunisti italiani guardino con un solo occhio:
quello sinistro!
Detto questo, molte altre rivendicazioni sono giuste: quella contro il
capitalismo, ad esempio.
E quella contro la globalizzazione.
Però trovo contraddittorio come non comprendano che la globalizzazione passa
anche attraverso la società multirazziale.
E qui si innesta l'equivoco sui cui spesso i comunisti giocano. Dare del
razzista a chi è contro l'immigrazione.
Razzista è chi considera una razza inferiore ad un'altra.
Personalmente considero le razze tutte uguali, tutte con la stessa dignità,
esattamente pari le une alle altre.
Sono contro la società multirazziale proprio perchè mi piace la diversità,
mi piace pensare che se vado a Londra trovo gli inglesi, se vado a Pechino
trovo i cinesi, se vado a Parigi trovo i francesi, se vado a Roma trovo i
romani.
Una città come New York City, formalmente "multirazziale" ma sostanzialmente
un agglomerato di razze e culture DIVISE nei vari quartieri, mi fa orrore.
D'altra parte, come diceva un lettore ad un giornale, non vedo per quale
ragione dovrei preoccuparmi della scomparsa, chessò, della foca monaca (come
fanno gli animalisti, ad esmpio) e non della razza bianca.
Quindi, comunista oggi vuol dire cadere in insanabili contraddizioni, in

nome del materialismo.

3 - Dove era sbagliato il fascismo ?

Il fascismo ha sbagliato nel non rifiutare, per accondiscedenza verso una
sempre più potente Germania, le leggi razziali. Questo è stato un grande
errore.
E Mussolini ha anche sbagliato nel circondarsi di persone inaffidabili.
Putroppo la nostra nazione non è adatta ad un'idea complessa come il
fascismo, e questo perchè è da poco tempo Patria.
Sì, insomma "Francia o Spagna purchè se magna".
Vagli a far capire quanto sarebbe bella un'Italia forte e libera, senza basi
NATO sul suo territorio, che detta le condizioni e non le subisce
passivamente, da serva degli americani qual'è ora...
Questo se si parla del fascismo italiano, naturalmente.
Credo che non possa essere accomunato, come vorrebbe la sinistra, il
fascismo italiano alla destra di Pinochet in Cile o ad altre soluzioni
dittatoriale comunemente etichettate come "di destra".
Anche la "tantoamatadallasinistra" Cuba di Castro può essere considerata,
sotto certi parametri, "di destra".
E' piena di manifesti che richiamano alla patria e all'unità nazionale.
Mette il patriottismo al primo posto tra i valori. E' quindi uno stato
nazionalcomunista, mentre ad esempio la Germania di Hitler era
nazionalsocialista.
Scusate se non so rispondere in maniera più compiuta... D'altra parte sono
un mussoliniano convinto
.

4 - Cosa significa essere fascista oggi ?

Essere contro il sistema di destra e di sinistra, contro AN e contro il PDS,
diverse facce della stessa realtà.
Personalmente, non voto, perchè il mio partito non c'è e non starebbe in
parlamento.


5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa' contemporanea,
negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente.


Rifiuto la catalogazione destra/sinistra.
Perchè la destra ha molte sfaccettature: destra borghese, quindi reazionaria
e destra popolare, quindi rivoluzionaria.
Così come la sinistra: sinistra conservatrice e sinistra rivoluzionaria.
Se ci si vuol basare su quanto è comunemente imposto dai mass-media, allora
si può dire che la destra dà un'idea di una società tradizionalista, mentre
la sinistra dà un'idea più innovativa.
Se invece si guarda alle categorie di destra e sinistra di cui meno si parla
(e avversate dal sistema) allora il discorso è molto più complesso, perchè
entrambe rifiutano il sistema parlamentare democratico (checchè ne dicano
gli esponenti della sinistra antagonista).



6 - Ti ricordi una storia vissuta, una vicenda, un fatto, rispetto
all'argomento, raccontato dai tuoi nonni, genitori, parenti ?.


Beh, per dirla in due parole, mio nonno mi ha detto che l'8 settembre 1943 -
anche se non era d'accordo del tutto con Mussolini - decise di non tradire,
perchè l'onore vale più di qualsiasi altra cosa.
Ritengo che questo concetto sia giusto, se infatti oggi valiamo meno della
Germania in Europa e nel mondo è proprio dovuto al fatto che siano ritenuti
(a ragione) inaffidabili.

---------------------------------------------------

Premessa: mi sembra di fare quel famoso tema dal titolo: "Fate alcune
brevi considerazioni sull'Universo".
Comunque mi ci provero'.


Rodolfo Canaletti

1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?

Il comunismo e' un'Utopia. A differenza delle altre Utopie ha avuto
modo di realizzarsi in aree vastissime del mondo e per un periodo di
tempo lungo quasi un secolo. Ma alla fine ha rivelato la sua natura
di Utopia. Non poteva non fallire.
La parte piu' evidente, e pertanto quella piu' deludente, e' stata
l'impossibilita' di "costruire" l'uomo nuovo. L'uomo solidale, l'uomo
sociale, l'uomo desideroso di vivere al propria umanita' assieme agli
altri.
La costruzione sarebbe dovuta avvenire attraverso una pratica (il
comunismo, appunto) che avrebbe fatto emergere alla ragione i grandi
vantaggi di questa morale, rispetto agli svantaggi del "homo homini
lupus".
Purtroppo sono sotto gli occhi di tutti gli "uomini nuovi" venuti
alla luce dopo un secolo di comunismo.
I rapporti sociali hanno le loro leggi, e il violentarle porta all'Utopia.
I progressi della civilta' sono state lente conquiste (penso a fatti
determinanti, come l'abolizione della schiavitu', l'abolizione della
tortura come strumento giudiziario legalizzato, alla consapevolezza
dei diritti civili, magari in futuro alla abolizione della pena di
morte, etc.) che hanno avuto periodi di avanzamento e di
arretramento, in mezzo al nascere di nuove barbarie, dalle quali a
loro volta si e' usciti, o si puo' uscire con le conquiste culturali
e dello spirito.
L'umanita' evolve grazie alle intuizioni, alle premonizioni, alle
anticipazioni di grandi uomini di lettere di filosofia, di cultura,
che pian piano riescono a penetrare in strati sempre piu' grandi
della societa'.
Pretendere che questo possa essere fatto da un governo, mediante
leggi, proibizioni, divieti, obblighi, e quant'altro, e' un'Utopia,
destinata al fallimento.


2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?

A questa domanda e' difficile rispondere. Io sono stato comunista, ho
creduto in quella utopia, portatrice di valori affascinanti. La
verifica, il risveglio e' stato brusco. Certamente, non si puo'
negare che l'Utopia comunista abbia saputo introdurre nella societa'
elementi di riflessione che hanno portato a grandi conquiste, in
campo sindacale, ma anche in campo legislativo. Le stesse
socialdemocrazie, pur essendo in grande contrasto con l'ideologia
comunista, ne sono state influenzate per quanto riguarda certe
conquiste sociali. Tuttavia io ritengo che perseverare in questa
utopia sia piu' frutto di una nostalgia, forse anche di una
delusione, che non di razionalita'.
Io credo che oggi occorra battersi contro il sopruso, il liberalesimo
sfrenato, le disuguaglianze, le nuove barbarie, insomma, con la
pazienza e la perseveranza di chi crede che, bene o male, la storia
vada avanti, e l'uomo riesca a raggiungere una emancipazione sempre
maggiore, sotto la spinta di chi nella ragione crede.
D'altra parte non e' stata simile la storia della rivoluzione
francese? Le sue conquiste non si sono realizzate durante il terrore
robespierriano. Arretramenti ci sono stati, le parole d'ordine di
Liberta', Fraternita' e Uguaglianza sono state a piu' riprese
calpestate. Ma poi hanno cominciato a filtrare, a emergere, a
diventare sempre piu' patrimonio delle coscienze. E' la storia, la
cui evoluzione inevitabilmente finisce di passare sopra le Utopie, ma
poi ne sa prendere gli aspetti positivi, magari piu' lentamente,
magari in modo meno "assolutistico".

3 - Dove era sbagliato il fascismo ?

Oddio! Il fascismo era una reazione. Credo che in questa parola ci
stia tutto. Il fascismo e' diventato tale quando ha cominciato a
difendere gli interessi degli agrari, minacciati dalle idee che il
socialismo cominciava a far dilagare.
Poi, andando al potere, ha continuato sulla stessa strada, tenendo in
sordina gli aspetti piu' volgarmente economici, e dando fiato alla
piu' becera retorica della sottocultura. Qui non parlerei di Utopia.
L'Utopia e' nobile, anche se storicamente destinata al fallimento.
Che cosa c'e' di nobile nel fascismo? Il valore del concetto di
razza? o del concetto di patria (intendendone il potere militare, non
certo i crogiuolo di civilta')? O del concetto di omologazione?
Anche le reazioni subiscono poi la giustizia delle Storia, e i
fascismi, quello nostrano, quelli cui il nostro ha dato vita
(Germania, Polonia, Ungheria, Spagna, Portogallo, Jugoslavia, etc.),
e gli epigoni (colonnelli greci, Pinochet, Generali argentini,
gorilla brasiliani e tanti altri) sono bene o male stati spazzati via
dalla Storia.
La storia non fa salti. Va avanti, magari con arretramenti, ma alla
fine va avanti.

4 - Cosa significa essere fascista oggi ?

Mah! Credo che si tratti di qualche fenomeno giovanile, soprattutto
di protesta, o di intolleranza. Ma non posso entrare nel merito. Non
conosco fascisti, ignoro le basi ideologiche di movimento come Ordine
Nuovo, o simili. Non so quanto siano realmente legati al fascismo
storico, o siano portatori di nuove istanze. La mia impressione e'
che sotto il fascismo storico non sarebbero stati accettati.


5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa' contemporanea,
negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente.


Credo che le categorie "sinistra" e "destra" abbiano perso molto del
loro significato. Si dice che queste categorie passino attraverso i
partiti. A me sembra che passino attraverso l'uomo. Ogni uomo e'
portatore di valori che in certi casi definiremmo di sinistra, in
altre occasioni di destra. Se per sinistra intendiamo la mente
rivolta al cambiamento, alla comprensione nei riguardi degli altri
uomini anche a spese del proprio "particulare", e per destra
intendiamo il desiderio di stabilita', di conservazione dei propri
privilegi, anche piccoli magari, ma di cui siamo gelosi, vediamo che
ogni uomo e' portatore di entrambi i valori.
Normalmente nel concetto di "sinistra" c'e' la valorizzazione della
cultura, della creativita', dell'apprezzamento dell'arte moderna,
quella che viene al contrario liquidata come "rumore" (nella musica),
o "pasticcio di colori" (nelle arti figurative), o "delirio" nella
letteratura, etc. da chi ha una "cultura" di "destra".
Ma come dicevo, questi concetti finiscono per attraversare gli
individui, oltre che i gruppi e le organizzazioni. E' facile sentire
gente che esprime solidarieta' per gli extracomunitari, e poi magari
e' favorevole alla pena di morte. E' solo un esempio, ma mille altri
se ne potrebbero fare.

A questo punto mi viene una riflessione: perche' l'Utopia e'
destinata al fallimento? La risposta potrebbe essere: perche' essa
divora se stessa. Nasce sulla base di ideali di sinistra, vuole
essere un progresso, introduce idee nuove. Ma poi per sopravvivere e'
costretta ad assumere comportamenti tipici delle destra:
conservazione, lotta alle idee (nuove, o meno nuove), omologazione,
etc. E questa e' stata un po' la fine dell'Impero Sovietico,
liquidato proprio dal governo di Bresnev, il governo piu'
conservatore (di destra) che abbia avuto.
Forse non e' cosi', ma mi piace pensarlo.

6 - Ti ricordi una storia vissuta, una vicenda, un fatto, rispetto
all'argomento, raccontato dai tuoi nonni, genitori, parenti ?.


Si'. Ricordo la passione che aveva investito la gente dopo la fine
della guerra. Era una passione grande, vera, con contrasti basati su
valori autentici. I comunisti e i loro alleati di sinistra da una
parte, i democristiani (che allora non potevano essere dichiarati di
destra - e la parola centro e' un'invenzione del tutto italiana) che
esprimevano paura, ma che pure volevano progredire. La politica non
era una cosa sporca, ma la possibilita' di esprimere le proprie idee,
dopo vent'anni di bavaglio. Sono ricordi per me ancora affascinanti.
E tutto questo mi ha fatto lentamente prendere coscienza del vivere
in societa', nel cercare di capire quali ne fossero i problemi. Sono
ricordi belli e che suscitano in me una infinita nostalgia, se mi
riporto alle condizioni di oggi.
Cito solo un esempio della societa' di oggi che mi ha riempito di
orrore ancor piu' che di disgusto.
Ho assistito l'altra sera alla trasmissione su RAI2 di Suscia'. La
trasmissione si concludeva con la storia tragica di un operaio rumeno
bruciato vivo dal suo padrone, Gesto orrendo. La trasmissione ci ha
fatto entrare nell'immenso dolore della famiglia e degli amici del
rumeno, ci ha fatto assistere a scene di grande commozione, come il
funerale, la calata della bara nella fossa, il pianto disperato della
moglie e dei figli, l'ultimo atto, la riproduzione di una cassetta
video nella quale si vedevano gli ultimi minuti del povero operaio
morente in un reparto di terapia intensiva, e le facce inorridite dei
familiari mentre guardavano. A questo punto il video e' diventato
nero. Poteva essere il simbolo della morte. Io ero li', davanti al
video, commosso, partecipe del dolore di quella famiglia. Lo schermo
e' rimasto nero per qualche secondo, poi senza uno stacco, una sigla,
qualche cosa, insomma che ti dicesse che la trasmissione era finita,
compare sullo schermo una pagliaccesca faccia di uno
pseudonapoletanopulcinella che con una espressione da cretino ci
invita a mangiare una mozzarella. Sono restato allibito! Come e'
possibile sfruttare cosi' il dolore reale, profondo di persone vive,
reali, per vendere una mozzarella in piu'?

Ecco la differenza con la mia infanzia. Allora le commozioni, le
passioni, erano al servizio di ideali. Oggi al servizio del consumo.
E non importa quale insulto si possa fare a chi soffre. Importa solo
il numero delle mozzarelle vendute.

-----------------------------------------

TIGRE 31'

 

PUNTO 1 = Nell'URSS ,l' eccessiva burocratizzazione, I/6 del globo , con
tutte le ricchezze possibili , ed una ottima scuola, non potevano portare
al crollo del I989. Io penso che un bravo funzionario , che si é letto tutto
Marx ed Engles, non valga un passabile manager.

Punto 2: Niente , é stato un fallimento epocale, chi scrive ci ha creduto
per almeno un paio di decenni.

Punto 3: Se' per il fascismo , intendiamo Mussolini, fu' senz'altro
l'entrata in guerra il IO giugno del I94O. Dopo 9 mesi di non belligeranza,
dopo aver, citato le sue 8 milioni di baionette, una aviazione eccezionale,
che vinceva tutte le coppe, una marina "imperiale " , anche se' cieca,
faceva bene , dopo aver chiesto ad Hitler, qualcosa che nemmeno gli Usa,
sarebbero stati in grado di poterli dare, ad attendere il I942.
Doveva fare come il Caudillo, che attese tanto e poi non ne' fece di niente
e mori' nel suo letto e non a Giulino di Mezzegra. Comunque devo riconoscere
che, il gradimento degli italiani al regime, negli anni , che vanno dalla
conquista dell' Impero al I94O , andava intorno al 98 %.
Comunque la storia , si fa con i fatti veri e non con i se' o i ma, quello
che scrivo io é piangere sul latte versato.

Punto 4= Vale quanto scritto al punto 2.

Punto 5= secondo il mio pensiero, oggi non esistono differenze, sono decine
di anni , che non sento discussioni politiche frà la gente. Mi sembra che
oggi gli italiani , siano interessati: alle vacanze , al cellulare , alla
macchina , a buoni pranzi, ad un posto ( non tanto al lavoro). Scaduto il
sesso, la cultura in genere, i libri in particolare ,internet, solo per le
donnine e poco altro, vedere i dati dei NG .

Punto 6= Ho vissuto nel regime fascista ben I3 anni, episodi da poter
raccontare forse centinaia, qualcuno , l'ho scritto nella mia h-p. www.
dadacasa.com/tigre31, raccontero' questo avvenuto a fine giugno del I94I.
A quel tempo( uso il termine della Chiesa) i ragazzi non avendo la TV, si
riunivano a giocare, in gruppi di decine, di solito facevamo guerre, che
duravano pomeriggi interi, oppure giochi come le palline , trottola
,cerbottane , cartellini ecc. Finita la scuola il regime iniziava la colonia
elioterapica , nel bosco di Aliano a 3 km. dal paese. Era intitolata
al mio parrucchiere Borgiotti , uno dei primi caduti nei Balcani. Al
mattino partivano in circa I5O ragazzi, dalla piazza del paese, in testa un
ragazzo con il gagliardetto, di fianco 2 balilla moschettieri , con il ' 91
ridottissimo, poi i tamburini , infine le funzionarie e tutti i ragazzi,del
paese. Due balilla moschettieri chiudevano il corteo.
Mio padre ed i suoi fratelli, non vollero aderire al fascismo, un mio zio
dopo un atto di valore sul Piave, prigioniero in Austria, tre anni dopo si
fece 2 anni di Murate per antifascismo, idem gli altri zii .
Tutti gli amici erano in colonia io ero rimasto solo, chiesi alla mamma ,
se' mi preparava posate e stoviglie, almeno per poter provare.
Andai alla Casa del fascio, il primo giorno dell'inizio della colonia , ed
un gerarchetto locale ( era il ns. ciabattino), non appena mi vide , cosi'
mi apostrofo' " Te' che vuoi , vai a casa tua".
Andai a casa e da quel giorno fui sempre nelle avversità un buon incassatore

--------------------------------

Francesco T.

 

 

1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?

Quale comunismo? Probabilmente si vuole alludere al cosiddetto socialismo
"reale", nato dalla Rivoluzione di Ottobre del 1917. Si sa bene che lo
stesso Lenin non riteneva che fosse possibile realizzare il socialismo in
Russia, il più arretrato dei paesi europei. L'idea dei bolscevichi era
quella di approfittare della situazione prerivoluzionaria innescata dalla I°
guerra mondiale per far partire un movimento rivoluzionario che coinvolgesse
l'intera Europa. Per varie ragioni questo progetto può considerarsi fallito
già nel 1920-21, con la repressione sanguinosa dei movimenti rivoluzionari
in Germania, in Ungheria eccetera. Cosa si poteva fare in quel momento?
Lenin morì e gli successe Stalin, che col "socialismo in un solo paese"
impose una vera e propria controrivoluzione con i metodi sanguinari che
tutti conosciamo. Dove ha sbagliato il comunismo, anzi, i comunisti? A
cercare di approfittare di un momento storico non realmente proficuo? E' una
colpa? Mah.

2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?

Ritenere che l'umanità intera possa essere liberata dalla schiavitù e dallo
sfruttamento ed operare perché questa liberazione avvenga.


3 - Dove era sbagliato il fascismo ?

Il fascismo è una delle forme politiche che assume in certi momenti storici
il capitalismo. Il capitalismo è una forma di organizzazione sociale che un
giorno verrà superata.


4 - Cosa significa essere fascista oggi ?


Oggi il fascismo, o meglio, la controrivoluzione di massa, che mi sembra una
definizione più adatta a designare fenomeni come il fascismo ma anche altri
movimenti politici reazionari basati sul consenso delle masse piuttosto che
sul solo appoggio a elite aristocratiche come si presentano altri movimenti
politici reazionari, gioca sul senso di insicurezza che gli aspetti sempre
più evidenti della globalizzazione porta nella vita quotidiana di ceti anche
popolari. I movimenti reazionari di massa comunque si prestano a necessità
"protezionistiche" di fette di capitalismo arretrato. Oggi essere
"fascisti", ma anche leghisti, identitaristi eccetera, significa essere
stumenti più o meno consapevoli di progetti reazionari di un capitalismo di
retroguardia.

5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa'
contemporanea, negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente.


Essere di destra per me significa scaricare i problemi sociali sugli
"ultimi", un atteggiamento purtroppo molto presente tra i "penultimi"...
Essere di sinistra è capire che il caos sociale proviene dall'"alto". Essere
di destra è prendersela con gli emarginati, essere di sinistra è prendersela
coi padroni, con lo Stato e le sue forme oppressive. In mezzo c'è un po' di
tutto...


6 - Ti ricordi una storia vissuta, una vicenda, un fatto, rispetto
all'argomento, raccontato dai tuoi nonni, genitori, parenti ?.


Le mie famiglie, contadini delle zone più povere dell'Italia meridionale, si
sono sempre tenute al di fuori della politica. Un mio zio ha fatto il
carabiniere sotto la Repubblica di Salò, ma per sopravvivere; un suo
fratello fu uno degli scampati di Cefalonia e fu nascosto e salvato da
pastori greci, mentre mio padre, fratello di entrambi, l'8 settembre si
ritirò a piedi dalla Croazia fino ad Avellino, scampando più volte alla
fucilazione da parte dei nazifascisti approfittando del suo aspetto da
"ragazzino". Come molti, cercarono di sottrarsi al vortice della storia che
erano molto al di sopra delle loro capacità di comprendere.

 

------------------------------------------------


Franco Ragusa

 

1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?

C'è mai stato il comunismo?
Non basta una rivoluzione per realizzare la società del: da ognuno secondo le
proprie capacità, ad ognuno secondo i propri bisogni.
Parlando di comunismo, infatti, si confonde troppo spesso quello che è stato un
tentativo di transizione verso il comunismo, il socialismo reale, con il
risultato finale al quale non si è mai arrivati.



2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?

Quello che ha sempre significato, o non avrebbe senso dichiararsi comunisti:
ambire ad una trasformazione dell'attuale sistema sociale attraverso il suo
superamento.
Vista l'esperienza dei socialismi reali, credo inoltre che per la maggior parte
non vi sia più alcuna comprensione per le scorciatoie o per i modelli di
transizione fondati sul ruolo guida di un partito. Questo è certamente il
problema irrisolto della sinistra comunista, rispetto al quale si fa fatica ad
elaborare un progetto di transizione credibile.

5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa' contemporanea,
negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente.


Destra e sinistra, così genericamente intese, senza cioè un progetto di
superamento dell'attuale società da parte della sinistra, rappresentanno una
falsa contrapposizione.
Del resto, è sufficiente guardare alle linee guida che dovrebbero
contraddistinguere i poli. Nella sostanza, non vi è una reale contrapposizione,
ma una diversa lettura sul come far funzionare il medesimo modello.
Due piloti di formula uno che guidano la medesima macchina e che si
contraddistinguono per la diversa registrazione degli assetti e per il modo di
guidarla, senza però alcun intervento significativo sulla progettazione generale
della macchina e delle regole di costruzione che impongono determinate scelte
tecniche al fine di rendere tutte le autovetture le più simili possibile a
livello di prestazioni.

-------------------------------------------------

ivanvalentini

 

1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?

L' uomo è una raffinata espressione di un substrato che , per sua intrinseca
natura, è instabile, aperto, non classificabile, non conoscibile. Qualunque
teoria o prassi che tenti di fissarlo, esaurirlo, comprenderlo
completamente, è destinata al fallimento. La filosofia orientale sa questo
mentre l'occidente, nonostante grandi contributi di pensiero in questa
direzione avvenuti nel XX secolo (es. Goedel e Heiddegger) non ha ancora
metabolizzato questa verità e continua a cullarsi nella tragica illusione
che l'uomo sia qualcosa di pienamente comprensibile. Allo stato attuale la
fiaccola di questa impostazione è nelle mani del pensiero
scientifico/materialista e dei suoi sacerdoti il cui credo è: "prima o poi
la scienza spiegherà tutto" già.... e chi spiegherà l'esserci di una
spiegazione ? In questo senso il pensiero scientifico/materialista è una
metafisica come il Cristianesimo e come il comunismo stesso che ha tentato
di costruire una struttura in cui l'uomo fosse perfettamente inseribile, un
sistema chiuso, finito, che pretendeva di esaurire l'uomo, destinato a
fallire in quanto non coerente con la realtà dell'essere, che è anche
mistero inesauribile. Il capitalismo in questo (e lo dico senza nessun
compiacimento) si è dimostrato superiore in quanto aperto, in grado di
adattarsi, di metabolizzare anche ciò che apparentemente gli è nemico, più
vicino alla instabilità dell'esistenza.
PS vi ricordate la finzione di Crichton in Jurassic Park ? Funziona così, ne
il Papa, ne i capoccioni del progetto Genoma, ne Marx e Lenin potranno mai
imbrigliare ciò che per sua natura sfugge alla conoscenza.

--------------------------------------------------

De Biasio Giovanna

 

1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?
Da cattolici, INTEGRALISTI, TRADIZIONALISTI E fONDAMENTALISTI ( e pure "TENNISTI") quali non nascondiamo di essere, dobbiamo partire gia' dalla
morale conclusiva. Pio XI, nell'enciclica "Divini Redemptoris" definisce il
comunismo "INTRINSECAMENTE PERVERSO". Ma il problema e' piu' profondo. Quando, sul NG ICA, si accese tutto un dibattito su quale "libro nero" e' piu' voluminoso, se quello del comunismo o quello del capitalismo, e'
sfuggito a tutti che il c.d. "libro nero" del comunismo, altro non e' che un
capitolo, forse il pu' grande, del "libro nero" del capitalismo. Anzi, non
solo si deve aggiungere un"libro nero" della socialdemocrazia", ma (LENIN
DIXIT), il c.d. "marxisimo-leninismo" o anche socialismo reale, cioe' il
comunismo quale abbiamo conosciuto nel XX secolo d. Cristo, E' UN MODO DI
ESSERE (ANZI, UNA "TATTICA") della "*socialdemocrazia*". Le ultime notizie che vengono dal nord EUROPA, CON I RESOCONTi DI( giusto per dirne una) 70 ANNI DI STERIliZZAZIONI FORZATE COMINCIANO ADESSO APPENA A SQUARCIARE IL VELO. La difesa dei lavoratori e dei loro diritti era solo un pretesto per sedurli e lanciarli a fare, al di la' delle apparenze e delle parole d'ordine, da " carne da cannone" della borghesia (in particolare di quella parte che si e' incarnata nei funzionari- managers del partito e dell'apprato politico-militar-industriale) all'attacco delle ultime
sopravvivenze di societa' tradizionali, o, quanto meno, preborghesi che
ancora sussistevano fino al secolo XIX (Russia) o agli anni '50/ '60/'70 del
XX (Balcani, Sud Est ASiatico). Si trattava di paesi ancora relativamente
chiusi agli investimenti angloamericani. Di fatto, o per combattere i
comunisti, o portati dalle loro baionette, (o, aal'indomani della loro
"caduta"- Putin e Eltsin sono sempre uomini del KGB-) anch'essi sono caduti
nelle grinfie del FMI. Dicevo, c'e' la figura, sconosciuta a molti di Mose'
Hess, colui che "converti' " Marx al socialismo. Fino ad allora Marx era
violentemente antisocialista. INfatti, per tutta la vita mantenne , stiamo
parlando di Marx, rapporti di amicizia e collaborazione con David Urquart,
leader del'ultradestra angloamericana di allora. Filo papalino,
antirisorgimentale, antinapoleonico (anzi antifrancese) e, talmente
antirusso in senso razzial-biologico, da essere filoturco Hess e' stato il
dimenticato padre - fondatore di tre ideologie cardine del XX secolo: il
socialismo, una sorta di "sionismo" laico ed antireligioso (i fondatori
dello stato d'Israele erano socialisti ferocemente antireligiosi - i kibbutz
e l'anarchismo di lingua yddish non vi dicono niente?- La media dei Kibbutz,
esistono kibbutz religiosi, verso i quali mi levo tanto di cappello-) e la
"teologia della liberazione". Ovvero, leggere la Bibbia in chiave politica
(Helder Camara, Fernando Belo e Guitierrez non hanno scoperto che l'acqua a
temperatura ambiente). Mi tocca aggiungere che il "libro nero" del comunismo
e' sbagliato per difetto. Parla di 85 milioni di morti. Secondo Robert
Conquest, autore negli anni '70 de "IL COSTO UMANO DEL COMUNISMO" (Edizioni del Borghese), il solo comunismo cinese, fino al 1959, cioe' prima di quella grande strage che fu la "La Grande Rivoluzione Culturale Proletaria",
provoco', tra repressioni e grandi carestie, 100 milioni di morti.
Adesso chiedo un piccolo piacere. Avevo, prestatolo non e' piu' tornato,
Hsia Chi Yen "Un inverno freddissimo a Pechino" (Edizioni Bompiani). Si
tratta di una ricostruzione romanzata, ma fedele della caduta della "Banda
dei 4". A parte che ve lo consiglio,potreste interessarvi se me lo trovate?
Temo sia esauritissimo. Unitamente a quello vi consiglio: Charles Reeve:"La
tigre di carta" (Edizioni La Fiaccola- 1974- RAGUSA); Eugenio Pellegrino
"Mao vuole un papa" (Edizioni del PIME-anni '50-) Richard Wurmbrand"L'Altra faccia di Carlo Marx" (Edizioni EUN -anni '80- Marchirolo, Varese) Fred Schwarz "Possiamo fidarci dei comunisti?" (stessa editrice); Charles Levinson "Vodka Cola" (Edizioni Vallecchi- anni '80-); W. Skousen "Il capitalista nudo" (Edizioni Armando, stesso periodo), piu' tutti libri di (ahime', non tradotti dal francese) dell'ex agente segreto del Deuxieme
Bureau Pierre de Villamare sui finanziatori occulti di comunismo e
nazifascismo, che, spesso, eranno le stesse persone. Non dimentichiamo che
il miliardario Hammer e' stato amico di tutti i signori del Kremlino, da
Lenin a Eltsin incluso. Ha sbagliato nel condurre i lavoratori su una strada
sbagliata.. Del resto dei lavoratori non ne poteva "frega' de meno" ai vari
Togliatti, Longo, Berlinguer etc. A loro nteressava solo la poltrona. La
strada giusta era la riscoperta della solidarita' tra i ceti. E, soprattutto
dello spirito di sacrificio. Ma, in definitiva, il comunismo ha sbagliato,
perche' e' il tipico frutto (al pari di liberalismo e nazifascismo) di una
pseudo- cultura, pseudo-moderna (in realta', direbbe Guareschi" vecchia come
il cucco")
2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?

Questo non so' come rispondere. Se dovessi dar retta al mio impulso,
paragonerei le varie razze di coloro che oggi si proclamano ancora comunisti
(ammesso e non concesso che sia possibile dare una defizione univoca di tale
termine), con una eccezione a coloro che si ostinano a dare fiducia e lavoro
ad un camionista con un curriculum di alcuni milioni di incidenti mortali.
L'unica eccezionme (che conferma la regola) sono i "bordighiani", i piu'
coerenti tra tutti i comunisti. Forse solo perche' non hanno mai avuto
occasione di sporcrsi le mani, anzi sono stati vittima di discriminazioni.
3 - Dove era sbagliato il fascismo ?

Gia' ho risposto. Ogni tentativo di costruire lo stato"etico", volendo dar
vita ad un razionale "paradiso in terra" senza Dio e' destinato a creare
l'inferno. Al riguardo procuratevi: Rino Cammilleri"I mostri della ragione"
(Edizioni Ares 1996) Noto come per il comunismo avete usato l'ausiliare
"avere", mentre il fascismo avete usato l'ausiliare "essere".
4 - Cosa significa essere fascista oggi ?

Ha prescindere che "fascista", "comunista", "liberaldemocratico", ahime':
"CATTOLICO", sono espressioni che, a furia di buttarci dentro troppi
significati non significano piu' nulla (se mai hanno significato qualche
cosa), puo' signifacare fare il"bastian contrario".
5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa'
contemporanea, negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente.

Racconto solo l'episodio della famiglia Gramsci. Mentre Antonio fu
perseguitato dal regime, il fratello erano un gerarca, perseguitato dopo.
eNTRAMBI I FRATELLI ERNO AMATI ALLO STESSO MODO DALLA MAMMA ED ENTRAMBI, A
MODO PROprio, amavano la propria Patria.
6 - Ti ricordi una storia vissuta, una vicenda, un fatto, rispetto
all'argomento, raccontato dai tuoi nonni, genitori, parenti ?.

Potrei parlare di un ferroviere bordighiano, che si prodigo' prima per gli
ebrei e poi per i fascisti.


Il papalino, antirusso, filoturco etc,NON ERA HESS, MA Urquart.
Parte delle collaborazioni di Marx alle sue riviste sono state pubblicate
in Italia, raccolte in volume, da "Il Borghese", con il titolo :"Carlo Marx
contro la Russia". Un'altra parte e' stata pubblicata dalle edizioni, vicine
all'area dell'Autonomia Operaia, "Squilibri" & "L'Erba voglio", con il
titolo "Rivelazioni sulla storia diplomatica del XVII e XVIII secolo". La
tesi di Urquart (e di Marx) e' che, almeno dai tempi di Elisabetta e di Ivan
il Terribile, Russia e Inghilterra sono legate da una EMPIA e clandestina
alleanza, contraria agli interessi del popolo intglese

--------------------------------

Clod...

Non so, alla fine erano solo delle ideologie contrapposte (o no..? :-( )
ideologie create dall uomo, da noi... infatti oggi i partiti che fanno
r. :-D ...riferimento a quelle ideologie si sono trasform-
meglio -travestiti
in qualcosa d'altro.
Tirando le somme, credo che se qualcuno o qualcosa, non a funzionato
quelli siamo noi.... :-(

------------------------

Paolo Tramannoni

 

1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?
Non è possibile considerare il comunismo come un soggetto unico, e chiedersi dove abbia sbagliato. Il comunismo è (stato) un complesso insieme di teorie e pratiche, che hanno condiviso il nome con le più alte utopie (da Thomas Moore, a Marx, a Gramsci), rivoluzioni popolari (Rosa Luxembourg, Lenin), le tirannidi più terribili (Stalin, La Banda dei Quattro), e con sistemi poco analizzati, di difficile definizione (Deng Xiao Ping).
2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?

In Italia, far parte di un club esclusivo in cui ci si sente contro, pur vivendo una vita normalmente integrata. Un modo per tacitare la coscienza sporca di ogni abitante dei paesi industrializzati.
3 - Dove era sbagliato il fascismo ?
Come sopra. Il fascismo nasce come socialismo rivoluzionario, ed oggi è l'etichetta dei peggiori conservatori. Come si può definirlo unitariamente? La storia non può procedere per concetti e grandi monoliti ideologici; ha bisogno di analisi che partono dall'evento, dall'esempio, dall'episodio, dalla dinamica delle cose. Non è possibile, è errato e dannoso, considerare un'ideologia come una superficie impenetrabile e non riflettente.
4 - Cosa significa essere fascista oggi ?
Difendere l'individualismo più irrazionale, creare steccati e fobie.
5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa' contemporanea,
negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente.

Distinzione impossibile. Ho conosciuto comunisti irrimediabilmente conservatori, fascisti di indole progressista. In una società fortemente popolare/socialista come la nostra, i comportamenti sono molto omogeneizzati.
6 - Ti ricordi una storia vissuta, una vicenda, un fatto, rispetto all'argomento, raccontato dai tuoi nonni, genitori, parenti ?.
I comunsti del mio paese che, finita la guerra, graziano un gerarca fascista. Ho conosciuto le persone coinvolte (comunisti e fascisti). - Prima della disfatta tedesca, mio nonno, falegname prestato ad un'industria di Berlino, un giorno riceve dal suo datore di lavoro il libretto, l'ultimo stipendio, e la raccomandazione di stare attento. Mentre la Germania è sotto le bombe, mio nonno torna in Italia illegalmente, e si nasconde in casa dei suoceri. In bottega nasconde la macchina che avrebbe stampato i volantini partigiani nella zona di Osimo. - Dopo l'armistizio, un altro nonno (ma la vicenda non è chiara) fa il mercato nero tra la costa e la montagna. Tipo intraprendente, con molto savoir faire, e che conosce bene il tedesco. Non ho vere
notizie su di lui, morto troppo presto per raccontare, ma sembra che facesse il doppio gioco, o almeno l'informatore per i fascisti. Al termine della guerra divenne personaggio in vista del Partito Liberale. - La guerra, causata dallo scontro tra ideologie: la distruzione di Ancona e il suo circondario. Le cantine piene di rifugiati, sulla costa a sud di Ancona. Gli aerei in avvicinamento ad Ancona, dal mare. Le notizie del disastro da una città che non c'è più. Il rastrellamento degli uomini di Porto Recanati da parte dei tedeschi (raccontatomi due anni fa da una prozia di 88 anni). - Le risse tra comunisti e ciellini all'università. Un ciellino (oggi nei DS) strappa i manifesti della FGCI, e poi colpisce al volto un ragazzo due volte più piccolo di lui. - La stretta di mano a Maurice Duverger, socialista dal passato di collaborazionista.

------------------------------------

Serena

1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?
Domande come questa non sono rispondibili, non diversamente da "Esiste
Dio?" insomma. E quindi prendiamole per quello che credo siano, una
provocazione forte per generare una reazione spontanea. A mio modo di
vedere il comunismo non ha sbagliato, tutto qua. E' una ideologia,
quindi a suo modo un credo, ed e' e basta. Se cambia, non e' piu' la
stessa cosa, e i credenti si sentono traditi. Direi che se errore c'e'
stato e' stato un eccesso di ottimismo, considerare acquisite posizioni,
almeno in Italia, che invece dipendevano da fattori esterni, come
l'economia internazionale. Il grande boom della sinistra seguiva e
accompagnava un momento di espansione del benessere che giustificava una
ridistribuzione a pioggia verso la base della piramide; adesso che la
tendenza e' economicamente inversa queste posizioni non sono piu'
sostenibili, e l'ideologia sembra in crisi....
2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?

Questa e' una domanda a cui non so rispondere: non sono mai stata
iscritta...:)))

3 - Dove era sbagliato il fascismo ?
Anche a questa domanda non so rispondere: se non con le risposte che si
trovano sui libri di scuola. Semplificando, l'errore di tutte le
dittature: essere una dittatura, quindi far finta di interrogare la base
e sbandierare il "consenso oceanico".

4 - Cosa significa essere fascista oggi ?
Ancor piu' difficile: non ne conosco personalmente esponenti...
5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa' contemporanea,
negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente.
Anche queste differenze non sono nella vita di tutti i giorni cosi'
marcate. Non mi pare che nelle famiglie ci siano ribellioni
generazionali basate sulla politica, come magari negli anni '60 o '70;
direi che la politica non e' piu' cosa di cui si parli tanto, e la
famiglia rispecchia questa tendenza generale.

6 - Ti ricordi una storia vissuta, una vicenda, un fatto, rispetto
all'argomento, raccontato dai tuoi nonni, genitori, parenti ?.

In Romagna era considerato normale, fino a non molti anni fa, quello che
i giornali definirono "il compromesso storico" tra l'allora Democrazia
Cristiana e i partiti Socialista e Comunista. Capitava molto spesso che
in famiglia gli uomini fossero appunto di sinistra, e le donne invece
buone cattoliche: era normale che gli uomini accompagnassero le donne
fino alla porta della chiesa, e poi restassero fuori. I riti del
matrimonio, del battesimo per i figli, potevano essere accettati come
eccezionali, e del resto all'epoca dei miei nonni non c'erano
alternative; ma nella vita di tutti i giorni i campi potevano restare
separati, e lo erano. Gia' nella generazione dei mei zii le cose sono
cambiate, ed oggi e' molto raro assistere a prese di posizione cosi'
nette: pero' ho conosciuto ancora qualcuno che non ha fatto battezzare i
figli, lasciando a loro la scelta.

----------------------------------

Guglielmo Gaviani

 

Sei domandine semplici, semplici...

Dove ha sbagliato il comunismo?
Per la mia generazione (sono nato nel boom degli anni '50, quindi non ho
conosciuto la Resistenza ed il comunismo "storico") il <comunismo reale> era
altrettanto autoritario e liberticida del capitalismo. La mia esperienza
politica è iniziata nel '68 ed era ferocemente critica sia nei confronti del
capitalismo (che in Italia era ed è un capitalismo generosamente assistito
dallo stato -altro che libero mercato!-) che nei confronti dei regimi
<comunisti> (che vedevamo come regimi autoritari e senza libertà). Non
nascondo che questa posizione non era <equidistante> perché comunque
parteggiavamo per quelli che avevano tentato di costruire una società basata
non sul profitto, ma ci rendevamo conto anche dei gravi fallimenti di quelle
esperienze. Erano posizioni difficili da tenere perché poco ortodosse,
attaccate da tutti, compresi i compagni del PCI e del PSI. Devo ricordare
che una posizione simile non era estranea anche ad alcuni cattolici. Facile
trovarne i germi nell'enciclica <Rerum novarum> che aveva aperto a cavallo
tra '800 e '900 la strada in Italia all'impegno dei cattolici in politica
dopo Porta Pia. Più tardi l'attuale Papa (dopo la caduta del Muro di
Berlino) ha ripreso <timidamente> le critiche al capitalismo di quel lontano
documento papale anche se con molti ed autorevoli distinguo nella gerarchia
cattolica. Tutte e due le posizioni (quella di molti extra-parlamentari e di molti
cattolici) privilegiavano la centralità dell'uomo... Peccato che quel
dialogo sia stato sempre contrastato dagli apparati ufficiali dei partiti di
sinistra e dalla gerarchia cattolica...

Che cosa significa essere oggi -comunista-?

Dobbiamo storicizzare la domanda: non ha senso rispondere in termini
filosofici o ideologici (almeno io non sono capace di affrontare queste
tematiche da questi punti di vista). Il movimento comunista in Italia ha
contribuito a formare la nostra democrazia. L'ha fatto in modo determinante
fondando la Repubblica con il patto costituzionale insieme alle altre
componenti della società italiana all'indomani della guerra di liberazione.
Non è un caso che i maggiori detrattori di questo patto (quelli che
vorrebbero spazzarlo via con un colpo di spugna) stiano tutti a destra
(Berlusconi, Fini, Bossi ecc). E' altrettanto chiaro a tutti che le condizioni di vita e di lavoro che si sono determinate in questi anni hanno avuto da questo stesso movimento comunista un contributo spesso determinante nel bene e nel male per
salvaguardare certi livelli di qualità nel rapporto di lavoro e nelle
condizioni di vita. Mi sembra che con Tangentopoli, la caduta del muro di
Berlino e con l'avvicinamento progressivo a Palazzo Chigi si sia rafforzata
nella sinistra una <real politik> che vede come protagonisti la grande
impresa (FIAT), il sindacato (con in testa la CGIL) e la dirigenza PDS e sia
iniziata una grave crisi di identità che ha fortemente indebolito la
capacità riformatrice in senso democratico ed egualitario. Questa politica
che <scambia> la leadership politica con una crescente flessibilità dei
rapporto di lavoro e una politica di privatizzazione galoppante ha portato
ad un progressivo e lacerante distacco con la base sociale della sinistra.

Cosa ha sbagliato il fascismo?
Cosa significa essere fascista oggi?
Destra e sinistra le differenze...


Mi sembra che più correttamente dovremmo chiederci come ha potuto il
fascismo diventare un regime con un ampio consenso di massa... Perché molti
pensano al fascismo come alla una malattia di un corpo sostanzialmente sano.
Invece il fascismo si è imposto come ideologia vincente e si è avvicinato
progressivamente al potere con una tecnica politica sorprendente (non solo
con manganelli ed olio di ricino, ma anche con una diffusione culturale
della propria ideologia) che ha conquistato il consenso della stragrande
maggioranza degli italiani e l'ha mantenuto quasi intatto per oltre 20 anni.
Dobbiamo ricordarci che l'antifascismo è stato un movimento promosso da una
minoranza che ha trovato un qualche consenso solo dopo il 25 aprile 1943,
che ha combattuto una feroce guerra civile al nord (italiani contro
italiani) ed è grazie a questa minoranza molto attiva, variegata nelle
componenti ideologiche e feconda dal punto di vista intellettuale che si è
potuto formare la repubblica come ora lo conosciamo. Bugiardo sarebbe non
riconoscere ai comunisti un ruolo predominante e fondamentale in questo
processo.

E' possibile che vi sia un nuovo fascismo?
Certamente, ma saremmo fuori strada se lo volessimo ricercare tra i
nostalgici del Duce... La nuova destra è ben altra ed ha questi connotati
(almeno quelli che vedo io):
1) antistatalismo: lo stato secondo loro non deve avere nessun ruolo
regolatore della società e tanto meno dell'economia. Attacco quindi a tutti
i servizi gestiti dallo stato (scuola, sanità, assistenza, previdenza ecc) e
a tutte le industrie di stato anche in settori chiave (energia, chimica,
telecomunicazioni). Attacco alla fiscalità statale. Esaltazione del
regionalismo e del ruolo delle aree forti del paese (dietro all'idea di
<Padania> c'è solo la sua economia da difendere!)
2) liberismo economico e sociale: nessun vincolo all'impresa e all'
iniziativa privata. Via libera alle concentrazioni industriali, ai monopoli
<privati> nei settori chiave (primi tra tutti telecomunicazioni, ma anche
energia), libertà nel rapporto di lavoro (libertà del datore di lavoro,
ovvio!) con contratti d'area anziché nazionali per tagliar fuori il potere
sindacale...
Come è facilmente visibile alcune di queste questioni sono state affrontate
anche dai governi di <centro-sinistra> andando nella stessa direzione
auspicata dalla <destra>, una direzione che per me è profondamente
sbagliata. Emblematico il caso della privatizzazione del settore energia.
Non è un caso che molte persone di sinistra siano sconcertate da queste cose
e non votino più o abbiano dato ascolto alla <nuova> destra.
C'è differenza tra destra e sinistra? Certo che c'è!!! Basta partire dalle
solide basi teoriche di Bobbio con il suo <Destra e Sinistra>, aprire le
sezioni di partito non solo quando c'è il congresso per portare la <linea>,
ma per ascoltare i problemi dei lavoratori (ci sono ancora!), studenti,
disoccupati, pensionati con la minima, precari di tutte le risme... Far
lavorare intellettuali e ricercatori su questi problemi per cercare
soluzioni alle condizioni di vita e di lavoro...E' possibile fare dei
<patti> veri e propri con cui ci si impegna concretamente ad affrontare i
problemi del lavoro e delle condizioni di vita. La <nuova> destra su questi
terreni ha lavorato con attenzione ed impegno strappando consensi crescenti.

Ti ricordi una storia vissuta, una vicenda....?
E' un pezzo della storia della mia famiglia che ho romanzato partendo da
fatti realmente accaduti e tramandati negli anni...

Rorò Aimone aveva undici anni il 28 Ottobre del 1922 quando i fascisti
marciavano su Roma e lui si sentiva, istintivamente, dalla loro parte: gli
piaceva l'aria spavalda delle camice nere, li ammirava come fossero fratelli
maggiori e lui era il primogenito della famiglia Aimone. Rorò non ci aveva
pensato su due volte quando aveva sentito che sarebbero arrivati da tutta
Italia proprio lì a Roma. Aveva indossato un vecchio tabarro trovato in
cantina ed un cappellaccio in testa per camuffare il volto imberbe ed era
corso dietro al corteo per raggiungere Piazza del Popolo.
Il padre Alberto, da buon funzionario delle Regie Poste, non avrebbe mai
approvato questo colpo di testa del figlio, anche se era poco più che un
bambino. Lui guardava a quei fascisti con un certo fastidio, d'altra parte
pensava che erano il minor male e gli unici che potevano fare il lavoro
<sporco> di contendere la piazza ai <sovversivi>. Quando scoprì la bravata
del figlio, prese una drastica decisione spedendolo in esilio nello sperduto
collegio di Pinerolo gestito dai preti per tentare una raddrizzata del
degenere. Tra poco tutta la famiglia si sarebbe trasferita a Torino e forse
quel collegio tra le montagne non era poi così terrificante.

----------------------------------

marco.cattaneo


1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?
L'errore insito nel comunismo, è non aver voluto o potuto usare una
gradualità, persone che erano magari ottimi capicellula, o capimanipolo, si
sono trovati a capo di industrie o cooperative agricole, i risultati non
potevano essere che pessimi, purtroppo non ci si è accorti, si è creduto ad
un sabotaggio generalizzato, è stato l'orrore.

2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?
Di Essere una persona che possiede un ideologia meravigliosa, ma che non ha
la minima idea di come si faccia a farla funzionare.

>
3 - Dove era sbagliato il fascismo ?
Al di la di ciò che gli eventi della loro rivoluzione ha creato, magari al
di la della loro volontà, credo sia stato un errore far decadere nel
novembre 1926 i deputati aventiniani, e aver fatto una lista unica alle
elezioni del 1929.
Ma il più grave errore, fu credere che i fini giustificassero i mezzi, che
per la grandessa dell'Italia si potesse accontentare la Germania con le
inique leggi razziali. Era contro ogni precedente etica fascista, ed ha
sprofondato il fascismo nel buco nero dell'orrore nazista.
4 - Cosa significa essere fascista oggi ?
In molti casi significa essere fascistoidi (o peggio nazistoidi) cioé aver
appreso il peggio del fascismo, ed averlo elevato ad ideologia.
In alcuni casi significa essere testimoni di un ideologia che se non fosse
stata travolta dalla storia poteva generare molto di positivo
.

5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa'
contemporanea, negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente ?

Ritengo difficile notare differenze, la sinistra ormai è una destra
moderata.


6 - Ti ricordi una storia vissuta, una vicenda, un fatto, rispetto
all'argomento, raccontato dai tuoi nonni, genitori, parenti ?.

Potrei riempirvi il post, ma non credo ci starebbe sulla vostra
pubblicazione.

---------------------------------

Calogero Martorana

 

1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?


Nel sottovalutare la forza modificatrice del tempo e delle societa'.


2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?


Avere il senso di un ecumenismo molto laico, al limite ateo, e soffrire
per vederselo snaturato da aperture insulse al capitalismo.


3 - Dove era sbagliato il fascismo ?


Nella presunzione di poter gestire la giustezza e la potenza storiche.

4 - Cosa significa essere fascista oggi ?


E' un anacronismo cosi' evidente che condividerlo equivale alla follia.


5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa'
contemporanea, negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente.


La destra e' assillata ancora da concetti forti e maschi, la sinistra
vuole operare uno scialbo revisionismo della propria storia e della
propria natura.
Gli stratagemmi in via di fallimento del centro-sinistra e del
centro-destra sono destinati all'anichillazione perche' provengono da un
vuoto contenutistico spaventoso: la perdita di coscienza sia della
"destra" che della "sinistra".
Oggi le famiglie non sono ne' di destra ne' di sinistra, ma socialmente
anarchiche e opportuniste. Venendo a decadere la passione politica, gia'
scomparsa dagli strati comuni della societa', e' rimasta una generica
sensazione dello stato al quale non si vuol piu' dare ne' un connotato
di destra ne' di sinistra, ma solo un generico ruolo di supporto per il
mantenimento egoistico e utilitaristico dell'esistenza.


6 - Ti ricordi una storia vissuta, una vicenda, un fatto, rispetto
all'argomento, raccontato dai tuoi nonni, genitori, parenti ?.



No.

--------------------------------------

Carlo De Gregorio

 

 

1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?

Quello che normalmente si intende per comunismo (ex blocco sovietico,
partiti comunisti di massa, ecc.) ha dimenticato la sua anima libertaria in
favore di quella autoritaria e centralizzatrice, adottando in economia gli
stessi modelli delle cosiddette società capitaliste. Non ha saputo diventare
un proceso dinamico.

2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?

Significa lottare per la liberazione internazionale dal lavoro.

3 - Dove era sbagliato il fascismo ?

Quello che normalmente si intende per fascismo (dittature europee e
sudamericane, partitelli del dopoguerra) non ha sbagliato, ha semplicemente
svolto una funzione che a un certo punto si è esaurita.


4 - Cosa significa essere fascista oggi ?

Significa farsi i fatti propri sfruttando altre persone.

5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa' contemporanea,
negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente.


In Italia, a livello di rappresentanza politica, non ci sono molte
differenze. Le persone di sinistra, in generale, sono più disposte ad
approfondire, a sperare e a lottare per un cambiamento dello stato di cose.
Quelle di destra preferiscono dire che sarebbe bello ma non si può fare:
molte persone di destra dicono di essere di sinistra. La società, in
effetti, è molto più fluida del mondo della rappresentanza politica.


--------------------------------------------

Walter Barcella

 

1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?
A non esere comunista fino in fondo, parlando di riformismo quando il
capitalismo lo si vede benissimo non è assolutamente riformabile.


2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?
Essere tgliato furori oppure, e lo dico con rammarico, seguire la strada
della lotta armata.

3 - Dove era sbagliato il fascismo ?
4 - Cosa significa essere fascista oggi ?

5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa'
contemporanea, negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente.

Ad oggi solo differenze superficiali. Avendo entrambe accettato la logica
del capitalismo, del mercato, la differenze sta solo nel fatto che la
sinistra cerca di porre dei freni a quanto è inevitabile e che comunque
anch'essa prima o poi accetterà

6 - Ti ricordi una storia vissuta, una vicenda, un fatto, rispetto

all'argomento, raccontato dai tuoi nonni, genitori, parenti ?.

---------------------------------------

Andrea Pellegrini

1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?

nei paesi occidentali, a non lavorare sulle persone e a lavorare con persone oscure. nel blocco dell'est ha sbagliato tutto.

2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?

non condividere il sistema capitalista a livello economico e non condividere alcun sopruso a livello sociale,
oggi come allora.
il problema e' che allora non si era sinceri ma lo si nascondeva. oggi si e' spudoratamente falsi e lo si
sbandiera.


3 - Dove era sbagliato il fascismo ?

in tutto. il fascismo era violenza, maschilismo, ottusita', ignoranza profonda, corporativismo, stupidita'
profonda nella gestione del bene comune e nelle persone che lo praticavano, nella politica estera, nella
cultura. Essere fascista e' sempre stato uguale a essere stupido.


4 - Cosa significa essere fascista oggi ?

credere che tutti gli animali sono uguali ma alcuni animali sono piu' uguali dagli altri.

5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa' contemporanea,
negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente.


non esistono piu' la destra e la sinistra. come ti dissi gia' , il parlamento e' ambidestro.
se intendi nella cultura, beh, la persona di sinistra crede nell'uguaglianza nella diversita ' e la persona di
destra nella giustezza dei privilegi delle differenze di classe.


6 - Ti ricordi una storia vissuta, una vicenda, un fatto, rispetto
all'argomento, raccontato dai tuoi nonni, genitori, parenti ?.


raccontato? altroche'.
i miei mi hanno raccontato centinaia di episodi incredibili della grande guerra, del fascismo, della seconda
guerra, resistenza, della ricostruzione, e mi sono convinto che la liberta' e' il bene piu' profondo e che
non bisogna liberare ma insegnare a liberarsi.
mi hanno raccontato delle vigliaccate dei comunisti e della guerra di spagna, dei pestaggi dei fascisti e
della violenza fascista in ogni centimetro della societa' , dalla scuola alla piazza, dalla politica alla
famiglia.
sto convincendo mia madre ascrivere, ora che e' vecchia, di quando i nazisti facevano il tiro al bersaglio con
i neonati sulle apuane, o di quando si mangiava castagne per mesi, di quando mio nonno restitui' al sindaco di
pisa un fiasco d'olio per la lampada a petrolio perche' non c'era la luce e lui faceva parte del consiglio
comunale del dopoguerra e aveva in dotazione 2 fiaschi d'olio per lavorare a casa ma uno glien'avanzo'
......mio nonno poi si e' suicidato perche' il suo analista , silvano arieti, dovette scappare per le leggi
razziali fasciste, era ebreo. ho pensato seriamente di chiedere al governo un risarcimento. non so, tipo
49mila miliardi.
mia madre e' di carrara. carrara e' la patria dell'anarchia. mia madre e' cattolicissima ''ma'' onesta e ama
la storia . faceva la portaordini sulle apuane con la fascia delle brigate partigiane.
comunisti? ''ma mi faccia il piacere''... che so, come quelli che a torino hanno pestato i manifestanti ? no
nel '38, nel 2000.

ecc. credo che il berlusca sia veramente scemo.
c'entra, c'entra.

idea:
perche' non inventate un sito dove chiunque ''c'era'' possa raccontare dettagliatamente, PERCHE' LA GENTE
DIMENTICA, perche' non si dimentichi?? sarebbe ganzo. solo raccontare, niente pettegolezzi.

-----------------------------------


Carlo Catalano


1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?

nel non dare la facolta' di decidere al singolo ma, le decisioni erano della
massa e (forse) in pratica di uno solo che gestiva la massa.


2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?

Essere parte della massa ma, forse e' solo un'alibi per nascondersi nel
"mucchio"

3 - Dove era sbagliato il fascismo ?

nel non dare possibilità alle persone (che non fossero i prediletti) di
emergere.

4 - Cosa significa essere fascista oggi ?

5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa' contemporanea,
negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente.


i figli tendono ad essere diversi dai genitori, se sono di destra e' facile
che i figli siano di sinistra e viceversa, questa tendenza si contrappone al
passato.


6 - Ti ricordi una storia vissuta, una vicenda, un fatto, rispetto
all'argomento, raccontato dai tuoi nonni, genitori, parenti ?.


no!

---------------------------------------

umby

 

 

1) Marx nella sua visione aristotelica, in cui l'individuo si riconosceva
nella polis, aveva struttuato l'ES primordiale in un'unica finalità
esclusivamente lavorativa, in cui la coscienza reprimeva l'originalità
soggettiva. La prestazione del lavoro iniziale era soddisfacente, perche il
piacere era limitato, ma poi esso divenne strumentalizzato, in quanto esso
aumentò grazie al progresso, e il potere centrale per paura di non
controllarlo chiuse le menti vitali. L'individuo cominciò a vedere che il
lavoro era perso nella divisione e nell'alienazione sociale in un fine
prestabilito e grazie alla defittività individuale di Gorby che ha portato
alla distruzione di qiesto apparato portatore nichilista russofono e paesi
collegati.
Cuba resiste perche il piacere dei cubani viene assaporato lentamente, e
Castro è un perfetto dosatore.
2) In questo paese multietnico non ho mai visto una "vera sinistra",
comunque lentamente comincia a dare spazio alla realta reale.
3) Mussolini nei suoi gesti è stato un portatore di cambiamenti sociali,
essi vengono tutt'ora evidenziati( codice, arte cinema, letteratura,
infrastrutture).
Ma nel contesto dove egli ha operato è stato sempre ostacolato da un
conservatorismo ancestrale, da inquisitori senzà pieta e da un mondo
economico monopolista che pur di lucrare ha raggirato un'amina pacifistica
come quella del Duce. Non so come abbia potuto resistere per 20 anni, forse
è un tipo caratteriale o ha sempre saputo dosare il sacro e il profano? Mi
sono sempre domandato, perchè un paese che voleva uscire dai meandri bui
anti-dittatura, ne sia ripiombato(dalla padella, alla brace) con l'uccisione
di un uomo?Che schifo la politica fatta da uomini falsi.
4)Non strumentalizzare mai le vostre idee, fatte come D'Annunzio che cercava
sempre ideali più freschi. Le idee stantie puzzano.
5) Non riuscire a trovare un punto fermo nella societa, questo è buono
perche' le menti non diventano ottuse.

--------------------------------------------

Olivier

 

1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?
Nella coerenza con le proprie idee, da una parte. Dall'altra nel giustificare la
violenza e l'autoritarismo, cose sempre ingiustificabili.


2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?
Non saprei, andrebbe chiesto a chi si sente comunista. Sicuramente le
contraddizioni che dicevo prima non sono state risolte; noto pero' alcuni
comunisti che si stanno ponendo il problema e cercano soluzioni; quelli piu'
interessanti sono quelli come Gorbachov che stanno cercando di creare una
corrente comunista umanista che rompa con la violenza e l'autoritarismo.

3 - Dove era sbagliato il fascismo ?
Nell'assenza di valori umani e nella convinzione fanatica di avere sempre
ragione; gli orrori prodotti sono una conseguenza di questo


4 - Cosa significa essere fascista oggi ?
Essere pericolosamente fuori dal tempo e tragicamente contro se stessi.
E' la cosa piu' distruttiva che si possa essere (dopo essere nazisti)

5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa'
contemporanea, negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente.


Parole svuotate dall'attuale sistema fino a farle diventare sostanzialmente
equivalenti. Ma se la sinistra e' lotta per la giustizia, per l'uguaglianza tra i
popoli, contro il fascismo e il razzismo ecc allora serve una nuova sinistra
umanista.


6 - Ti ricordi una storia vissuta, una vicenda, un fatto, rispetto
all'argomento, raccontato dai tuoi nonni, genitori, parenti ?.

No.
----------------------

 

Salvatore Mica


1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?

Il comunismo non ha sbagliato nulla. La domanda dovrebbe essere piuttosto che cosa è il comunismo? Il comunismo è la fase suprema (o ultima) della società socialista, la società perfetta dove vigerà la regola " A ognuno secondo i suoi bisogni , da ognuno secondo le sue capacità". Il comunismo non si è mai realizzato , storicamente , ci hanno provato i comunardi del 1871 a Parigi e hanno fatto un bel lavoro , peccato che dopo tre mesi la Comune fu abbattuta da Thiers. Ci ha riprovato Lenin ma morì troppo presto e la rivoluzione si trasformò prima in oligarchia e dopo in dittatura vera e propria. Rispondo quindi ad una seconda domanda che vuole esplicare il senso della prima . Dove ha sbagliato la società sovietica e i tipi di società che si richiamavano al suo ideale? Ha sbagliato tutto , sin dall’inizio, il comunismo è massima partecipazione del popolo al potere amministrativo e decisionale , tramite i consigli (soviet) i soviet nella Russia di Stalin divennero mero organo consultivo; il lavoro sarebbe dovuto essere "libero ed associato" e liberato dal giogo dello sfruttamento capitalista mentre nella Russia sovietica il lavoro degli operai fu soggetto al capitalismo di stato, la produttività veniva mitizzata e travestita con abiti rivoluzionari e cosi’ comparvero i fenomeni dello stacanovismo e dell’emulazione socialista, opportunamente propagandati tramite radio cinema e tabelloni come meglio si addice a tutte le dittature nazifasciste. Ci furono rivolte operai soppresse nel sangue ,ci furono privazioni della libertà inaudite, ci fu la soppressione dei sindacati, la negazione della libertà di pensiero. Per non parlare della burocrazia eretta a classe dominante della corruzione , del potere mai ceduto ma sempre preso con la forza , il partito eretto ad organo statale lo stato eretto a sistema assoluto mentre anche gli analfabeti del marxismo sanno che lo stato secondo Marx si estingue dopo poco tempo dalla presa del potere da parte del proletariato....A mio parere La Russia ha avuto solo due presidenti comunisti : Lenin e Gorbaciov. Potrei fare un elenco lunghissimo , ci sarebbe da scrivere un libro tra le differenze del sistema creato da Marx e quello instaurato in URSS In Russia non si è realizzato il comunismo e neanche il socialismo, la società sovietica si può paragonare allo stato di dittatura del proletariato, ipotizzato da Marx , una rivoluzione abortita, la carogna della quale si trascina ancora stancamente per il mondo.

2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?

Essere comunisti oggi e soprattutto qui è veramente difficile. Metto in rilievo l’elemento spaziale e trascuro quello temporale volutamente. Essere comunista in un paese proletario non è molto difficile, si tratta solo di voler migliorare le proprie condizioni. E’ estremamente più difficile essere comunisti all’interno del moloc imperiale , dove il benessere dilaga e ogni persona crede che il proprio benessere provenga dal proprio lavoro, in realtà proviene anche e soprattutto dallo sfruttamento di altri paesi. Essere comunisti qui in un paese borghese che vive dello sfruttamento di altri paesi e’ veramente difficile , significa essere comunisti fino in fondo capire da qualunque parte del sistema si vive ( in alto o in basso , nel trono o nella fogna, imprenditore o lavoratore , capitalista o operaio), che e’ sbagliato e’ tutto sbagliato. E’ facile capirlo dal basso , dall’alto significa fare rinunce e convincere altri a fare rinunce semplicemente in nome di un ideale. Adesso il progresso della civiltà umana ha subito un arresto , si è fermato, aveva creduto di trovare un ideale ma quell’ideale è crollato e adesso è incerto , timido , indeciso , fondamentalmente spaventato. Gli ortodossi escono la testa , dicono che Marx Lenin e Stalin dicevano la stessa cosa e l’unica cosa da fare è reinstaurare un sistema identico a quello della URSS , rileggono Marx e lo interpretano, esattamente come i bigotti fanno con la Bibbia ,arrivano perfino a litigare tra loro perché interpretano diversamente la bibbia Marxista. In realtà questi signori non sanno o fanno finta di non sapere che il pensiero di Marx è troppo generico e in parte dogmatico , dimenticano anche che Marx non era l’incarnazione di Gesù cristo e quindi che anche il suo pensiero può fallire o che comunque può essere inapplicabile perlomeno integralmente. Questi ortodossi dovrebbero farsi un iniezione massiccia di Popper e della sua teoria del Fallibilismo, la verità come ideale regolativo , irraggiungibile in pratica. Identico ragionamento si dovrebbe fare per la società , la società perfetta è impossibile o meglio questa idea dovrebbe essere presa come ideale regolativo , come limite infinito della ricerca finita, fatta da uomini finiti. Se si ha la presunzione di sapere cosa è bene e cosa è male allora si cade nel totalitarismo. Il pensiero di Marx deve essere di volta in volta calato nella realtà del paese interessato , della situazione sociale dello stesso della sua storia. Lo ha fatto Lenin , lo hanno fatto i comunardi. Lo farà il prossimo leader rivoluzionario. Mi secca ammettere che ogni rivoluzione si partita da un uomo , un singolo ma purtroppo è così, almeno fino ad ora , spero che il prossimo leader rivoluzionario non sia una persona ma una classe, un organismo , un gruppo , un brain trust. Questo devono fare i comunisti oggi, "aggiornare" la teoria marxista , attualizzarla calarla nella realtà e nella situazione mondiale attuale. Stiamo aspettando un nuovo sistematore un grande pratico, un risoluto teorico. Uno spregiudicato spirito libero. Stiamo aspettando un nuovo Lenin.

3 - Dove era sbagliato il fascismo ?

Il fascismo è reazione al comunismo , reazione violenta della liberal-democrazia , braccio armato dei capitalisti. Non si può contrapporre fascismo e comunismo , il comunismo è un ideale di libertà il fascismo è reazione a questo ideale , la schiuma alla bocca del sistema liberal democratico , la faccia intransigente , il volto reazionario del sistema , una faccia della medaglia che si scopre in situazioni pericolose per l’ordine che vuole assolutamente autoconservarsi. Senza il comunismo e i comunisti il fascismo e i fascisti non esistono.

Essendo io comunista respingo totalmente la reazione violenta al mio ideale.

Per rispondere brevemente alla domanda : " Dove era sbagliato il fascismo ?" dico : era sbagliato il fascismo.

4 - Cosa significa essere fascista oggi ?

Come minimo essere una persona che ha molto tempo da perdere.


5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella società' contemporanea,
negli uomini, nei nuclei famigliari, politicamente.

Come ho già detto in altre occasioni , destra e sinistra si avvicinano sempre di più , la scelta tra l’una e l’altra sta diventando sempre più una farsa grottesca. Nelle persone invece ancora le differenze si possono notare : le persone che votano a destra lo fanno per due motivi

per ignoranza

per interesse

La prima categoria è numericamente molto maggiore della prima. Da sempre le persone che votano a destra sono persone che non si interessano di politica lo fanno per abitudine e per non impegnarsi più di tanto , ecco perché la destra ha dato sempre un grande valore all’immagine , loro sanno che il loro potere si basa sulla superficialità , sulla noia , sull’apatia politica tipica dell’occidente dell’ultimo decennio.

La seconda categoria è composta da gente che sta bene economicamente ed è reazionaria per passione. Sanno che il loro benessere lo hanno conquistato con le unghia e con i denti e non vogliono mollarlo per niente e per nessuno. La gente che vota a sinistra è gente che magari una volta poteva essere definita idealista sono ex comunisti sono persone a cui sta antipatico Berlusconi o comunque credono che il potere non si debba basare sullo sfruttamento e il maltrattamento delle classi meno abbienti. C’e’ anche un gruppo di persone che stanno bene economicamente e socialmente ma che sono " illuminate". La vecchia classe degli operai una volta spina dorsale della sinistra, è totalmente allo sbando , non si vedono rappresentati ne da destra ne dalla sinistra sempre più basata sulla "New economy" . Alcuni diventano apolitici altri diventano ovviamente reazionari.

6 - Ti ricordi una storia vissuta, una vicenda, un fatto, rispetto
all'argomento, raccontato dai tuoi nonni, genitori, parenti ?.



Si qualcosa mi ricordo, purtroppo mi è rimasta solo una nonna e quindi mi sono servito di episodi narrati dai miei genitori.

Salvatore Mica era un ragazzo nato e cresciuto a Malta, suo padre , originario della Sicilia , aveva deciso di farvi ritorno quando Salvatore aveva 10 anni. Salvatore ottenne facilmente un lavoro alle poste grazie alla sua ottima conoscenza dell’inglese; aveva le idee molto chiare in politica e non mancava mai di dimostrarlo : era comunista . Partecipò ad uno sciopero generale nel cosiddetto "biennio rosso" per fare questo andò a Milano, quando tornò gli fu preannunciato il suo licenziamento. Salvatore aveva famiglia, una moglie e una figlia , lavoro non c’è’ n’era , specialmente per un comunista. Le angherie subite nel periodo fascista furono innumerevoli , di cui poco rimane nelle memorie annacquate dei miei parenti, allora bambini. Salvatore ricorda con maggior commozione le vicissitudini che portarono all’arresto di un suo amico anarchico. Ottenne grazie ai buon uffici di un suo amico un posto di lavoro alla società elettrica , in quel periodo entrava l’energia elettrica nelle case di campagna e il suo compito era allacciare le case dei "paesani" ai contatori generali . Il fascismo cadde, e Salvatore ne fu felicissimo , divenne un uomo fondamentale per gli inglesi e per gli americani in quanto antifascista e ottimo conoscitore della loro lingua, fece l’interprete per loro e ottenne posti di rilievo nell’amministrazione comunale, fece parte del comitato voluto dagli inglesi per ricostruire la città e le istituzioni democratiche, fu per parecchio tempo rappresentante del Partito Comunista alla camera del commercio; era un gran bel periodo per lui, ricostruiva la città assieme ad altri antifascisti , creava ritrovi apolitici per i giovani come il circolo dei canottieri , seguiva i suoi ideali e lavorava, finalmente libero. Nacque un altro figlio in questo periodo , proprio nel 1945 a suggello della fine di un era e dell’inizio di un altra : mio padre. Questo periodo fu molto breve. Nel 1948 gli alleati riconobbero il loro nemico principale, che non era più il nazifascismo, oramai sconfitto, ma il comunismo e i comunisti. Salvatore venne rimosso da tutti gli incarichi di responsabilità che aveva ottenuto precedentemente , ridivenne un impiegato della società elettrica, discriminato. Si, discriminato perché tutti i lavoratori della sua età che possedevano la sua stessa esperienza quando andarono in pensione erano già dei "dirigenti" . Lui rimase un semplice impiegato, era il migliore nella sua provincia , era quello che aveva più esperienza purtuttavia i ragazzi istruiti da lui stesso lo surclassavano, promossi ad incarichi migliori mentre lui rimaneva a quel livello, per sempre , proprio perché "rosso". Salvatore disse chiaramente ai suoi figli che aveva subito meno discriminazioni durante il fascismo , dal 1948 in poi quando gli americani e i democratici cristiani decisero di lasciarsi alle spalle la costituzione italiana , Salvatore visse male, discriminato per le sue idee , nella democrazia liberale, ricadde in situazioni già tristemente conosciute durante il fascismo.

 

 

Rosario era un gran lavoratore , lavorava il ferro era muscoloso e forte , gentile ed educato. Erano sue caratteristiche semplici e chiare. Lavorava il ferro , costruiva cucine e stufe allora erano enormi , tanto che le sue figlie le usavano per giocare a nascondino : si nascondevano dentro le pentole. Aveva molti clienti , nella sua provincia era richiestissimo , lavorava per le scuole per i conventi per gli hotel e per le case dell’alta borghesia, ovunque ci fosse bisogno di cucine enormi. Era assolutamente apolitico non si era mai interessato di politica e aveva intenzione di continuare così ; lui non si interessava di politica ma questo non significa che la politica non si interessasse di lui. Eravamo proprio in pieno regime fascista , quando cominciarono a comparire le camicie nere e a servirsi del suo negozio. Rosario intuì immediatamente il potenziale pericolo che correva facendo affari con quella gente , erano spocchiosi , antipatici , prepotenti ma soprattutto violenti, nessuno poteva niente , contro di loro , i soprusi , le violenze i pestaggi non potevano essere denunciati alle "forze dell’ordine" perché erano loro "le forze dell’ordine". Ma quando capitò l’occasione non si poté tirare indietro. Servivano cucine , stufe e cancelli per un casermone costruito appositamente per i camerati. Le camicie nere portarono via tutto ciò che trovarono già pronto, e ordinarono il resto a Rosario , che si mise alacremente al lavoro. Dopo un mese consegnò la merce e il conto. La merce fu presa e il conto fu respinto , gli fu detto che un camerata sarebbe passato dal suo negozio dopo pochi giorni. I giorni passarono e il camerata non si fece vivo , non era un buon periodo dal punto di vista economico e i soldi che il governo doveva a Rosario erano molti, davvero molti , gli servivano. Andò dal podestà , ritornò alla caserma e lo arrestarono. Lo accusarono di ostruzionismo e la pena prevista era " o ‘ confinu" ovvero il confine , la guerra. Era una punizione ben studiata , ottenevano un uomo in più e si toglievano di torno un seccatore. Venne rilasciato dopo pochi giorni grazie all’aiuto di un suo cugino che godeva di grande autorità perché " fascista ra prima ura" ( Fascista della prima ora , ovvero fascista da prima che il fascismo si insediasse al governo). L’intervento di suo cugino fu provvidenziale , ma non servì poi a molto perché dopo poco Rosario partì soldato , non per punizione ma perché così voleva "il superiore interesse della patria". Hanno gettato nella disperazione sua moglie e le sue due bambine ma questo poco importava ai "superiori interessi della patria" . Lo mandarono in Veneto combatté poco, ma quest’esperienza lo segnò per tutta la sua vita. Un bel giorno il suo comandante riunì i soldati e spiegò loro che la guerra era oramai persa e li lasciò andare. Rosario andò con gli altri , condivise la paura di essere catturato e ucciso per diserzione , camminò per decine di giorni nelle campagne per non farsi trovare, viveva dell’aiuto che i campagnoli gli accordavano e in effetti sotto quest’aspetto non se la passo’ tanto male, forse per carità forse per spirito antifascista ogni fattoria , ogni casa che incontrava gli dava qualcosa da mangiare.

Nel frattempo nel sud Italia erano sbarcati gli alleati, la Sicilia venne occupata e divisa in zone stabilite da loro . La moglie di Rosario , Angelina , rimase a Catania, con la figlia neonata , l’altra bambina era affidata alla madre di Angelina , che viveva a Messina . La famiglia di Angelina non aveva mai avuto problemi economici , anzi era una delle poche famiglie ricche della Sicilia , quindi la madre di Angelina e la figlia di Angelina non avevano problemi mentre Angelina con l’altra bambina neonata a carico non sapeva di cosa campare. Angelina si recava giornalmente dal comando alleato per avere il permesso di spostarsi da Catania a Messina e questo permesso le veniva quotidianamente negato. Capì che non c’era nulla da fare, almeno alla luce del sole, con l’aiuto degli alleati non c’era nulla da fare. Grazie all’aiuto di un suo amico si mise d’accordo con dei contrabbandieri che l’avrebbero portata a Messina. Partì di notte , in un camion con la bambina in braccio in mezzo a gente sconosciuta e armata fino ai denti. Il suo amico era l’autista che la fece sedere nel primo tratto della strada nel sedile anteriore assieme a lui. Durante il tragitto il camion venne fermato da alcuni uomini di colore , Angelina non era abituata a vederli soprattutto con il turbante, li vide vestiti di blu , occhi capelli e pelle nera , turbante bianco con l’aria minacciosa si avvicinavano a lei , l’amico non sembrò persuaderli , e soprattutto non riuscì a fermare la loro rapida marcia , Angelina ancora oggi quando lo racconta rivive le stesse emozioni provate allora , la paura e lo scoramento la assalgono , gli occhi si fanno lucidi e le viene un nodo alla gola , si avvicinò a lei e finalmente l’amico capì lo strano comportamento degli arabi, era quella cosa che Angelina aveva in mano che li turbava, poteva essere qualsiasi cosa , una pistola un coltello...L’amico da lontano le grido’ : " Signora ci facissi viriri a picciridda accussi si cammunu!" ( Signora mostri loro la bambina cosi’ si rassicurano).

L’arabo guardò dentro il fagottino e vide la bambina , fece un cenno col capo e se ne andò.

All’alba Angelina arrivò a Messina da sua madre e non ebbe più problemi. Un giorno vide passare dalla finestra dei reduci e tra di essi riconobbe il marito : Rosario , era sovrappeso non lo aveva mai visto così grasso, lo chiamò , si riconobbero e dopo pochi giorni tornarono a casa.

--------------------------------------

MAURO COSENTINO

 

NON SONO MOLTO FERRATO SULL'ARGOMENTO, POICHè LA POLITICA CONTEMPORANEA NON
MI INTERESSA, TROPPO CAOS TROPPI PARTITTI TROPPO RAZZISMO.
OGGI SE SEI FACSISTA TI CONSIDERANO UN EMARGINATO UN UOMO CRUDELE A VOLTE
ANCHE UN NAZISTA, COME SE I FACSISTI DI OGGI AVESSERE CAUSATO L'OLOCAUSTO
DEGLI EBREI.
PRIMA SE ERI COMUNISTA ERI CONSIDERATO UN MANGIATORE DI BAMBINI, UN DIAVOLO
CON LA CODA ECC.
SECONDO ME SIA IL COMUNISMO CHE IL FASCISMO HANNO SBAGLIATO POICHE' HANNO
PERSO I PRINCIPI PRIMARI FONDATORI DELLE DUE IDEOLOGIE E SI SONO MISUARTI
CON LA REALTA' FATTA DI IMBROGLI E TANGENTI.
SONO STUFO DELLE DEIVERGENZE CREATE DA QUESTI DUE PARTITI IN FIN DEI CONTI
APPARTENIAMO ALLO STESSO POPOLO CHE ORA SI SENTE DIVISO E DISPERSO POICHE'
NON HA UNA FERMA CONVINZIONE POLITICA.

-----------------------------------------------

Luigi Melilli

QUANDO LE IDEE CAMMINANO CON LE SLCARPE
DEGLI UOMINI

Essendo passato da casa mia di ritorno da Chianciano, ho trovato le
nuove domande di Namir. Mi sono parse stimolanti, e, benché cosciente
di aver solo due giorni, mi sono accinto a dare le mie risposte. Ho
scelto di toccare questioni che sono - mi pare - un po' più
trasscurate, ma non ho avuto il tempo di adoprare la scure. Archivierò
pertanto tra le mie cose lo scritto, mandandovelo egualmente, pur se
si tratta di scritto da sfoltire o da rifinire.
Poiché non cerco nè ribalte e nè vetrine, mi basterà la gioia di
darvi testimonianza di interesse per le proposte. Grazie.
In attachment lo scritto, questa volta, senza titolo, anche se sono
stato tentato di intitolarlo QUANDO LE IDEE CAMMINANO CON LE SLCARPE
DEGLI UOMINI, che notoriamente a contatto del suolo si sporcano di
fango ma anche di numerosi escrementi. Serberò per me tale titolo.
Buone vacanze.


NAMIR DOMANDE

 

 

 

Il comunismo come idea è vecchio quanto l’uomo socializzato. Esso è mato con l’opposto sentimento di possesso e di accaparramento. Basta che una sia pur poco si interessi di problemi consimili per accorgersi che ancor oggi, nelle tribù meno "civilizzate" si ritrovano ancora questi due estremi: un’organizzazione comunistica dei mezzi di produzione e di sostentamento e l’accaparramento di essi da parte di poche persone.

Non è mio compito, ovviamente, delineare qui la storia delle teorizzazioni inerenti questa esigenza profonda dell’uomo. E tuttavia non posso esimermi dal ricordare che già Mosè, nel promulgare le sue leggi, e massime quella sul Giubileo, altro non fece che introdurre idee comunistiche nel tessuto della società ebraica, obbligandola, per decreto divino, a provvedere alla ridistribuzione dei beni ogni cinquant’anni, annullando così il prodotto dell’accumulazione dei beni nelle mani dei più fortunati.La stessa cosa accadde, pur se in forme diverse e non esplicitamente codificate, tra i primi cristiani, se si legge Negli Atti degli Apostoli: "Or tutti coloro che credevano stavano insieme ed avevano ogni cosa in comune. E vendevano poderi e beni e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno." (Atti, 2, 44-459.

E ciò andava detto proprio quest’anno che si celebra un fastosissimo giubileo, frazionandolo nei vari giubilei di categoria (sono stato invitato a partecipare il 3 ottobre prossimo al "Giubileo dei diabetici" con relativa udienza pontificia). Non vorrei mettere in difficoltà Namir insistendo su questo concetto, ma non posso fare a meno di ribadire che quello in svolgimento più che un giubileo mi apre una giubilazione. L’unico a giubilare è il protagonista, a cui tutto il mondo si inchina reverente.

Per ciò che riguarda il comunismo come si è realizzato in pratica, la risposta potrebb’essere assai complessa. Vediamo di schematizzare: a) Il teorico più completo del comunismo moderno fu senza dubbio Marx,. a cui va aggiunto Engels, suo stretto collaboratore. Gli errori della teoria elaborata da essi sono stati ampiamente rilevati da filosofi e da statisti, specie contrari. Praticamente le maggiori censure però sono venute da coloro che si dicevano fautori e continuatori delle teorie marxiane. Tanto è vero che in URSS non si tentò neppure di realizzare il marxismo, si realizzò invece, in un primo tempo, il leninismo, che è tutt’altra cosa. Il leninismo poi divenne stalinismo, e, di trasformazione in trasformazione, si arrivò fino al Corbaciovismo…

Arrivato a questo punto il comunismo delle Repubbliche russe avrebbe potuto anche trovare una sistemazione gestibile, se la cattiva gestione del potere e el vicissitudini internazionali non avessere le avessero gettate in quel caos anche economico, che ebbe, come sua vittima più illustre, proprio Gorbacev.

La morale che se ne ricava è semplice: non si può mandare la gente in paradiso per dispetto dei santi, e questo è valido per qualsiasi dittatura, ivi compresa quella cattolica e di tutti gli integralismi. Per quanto utopistico possa sembrare il comunismo si affermerà solo quando si troverà la via di pervenirvi mediante un "PATTO SOCIALE", del tipo - l’accostamento è arditissimo - di quello teorizzato dal Rousseau. I modi più adatti per pervenire alla stipulazione di tale patto sono però ancora tutti da inventare, dal momento che non pare soddisfacente, al momento neppure l’accettazione del suffragio maggioritario malgrado l’opinione di Churchil, secondo il quale non si vede un metodo migliore..

In Italia l’errore più grande che il comunismo ha fatto è stato quello di voler tutelare gli interessi dell’URSS, nel rispetto dei patti di Yalta. Questo ha impedito la realizzazione di quella forma avanzatissima di socialismo a cui avevano lavorato, spesso magari ognuno per proprio conto, ma sicuramente in modo non inconciliabile, Gramsci, Gobetti, Valamandrei e tanti altri.

Il Togliatti che scende precipitosamente in Italia per imporre il verbo di quello che oggi si chiamerebbe "buonismo staliniano (peraltro pelosissimo) fi un’ipocrisia che la storia doveva necessariamente condannare come equivoca e autolesionistica. Fraintendendo il nobilissimo concetto gramsciano di "compromesso storico" nacque un patto non stipulato ma tacitamente accettato tra le due chiese; quella del Piccolo Padre e quella del Santo Padre. Tutt’altra cosa della validazione che la Resistenza aveva dato alle leaborazioni precedenti e di cui sopra ho nominato solo alcuni degli uomini che le avevano elaborate. Era inevitabile, allora, che per la forza degli eventi e non per un chiaro disegno politico, che avrebbe dovuto includere tutte le forze di sinistra il processo del P.C.I avrebbe potuto concludersi solo con la sua socialdemocratizzazione, nella versione peggiore e meno produttiva. Che pioi tale processo abbioa investito anche i movimenti poiluitici cattolici era altretttanto inevitabile, dato che mancando un puntello l’intero edificio di equilibri doveva necessariamente andare all’aria.

Il risultato meno appagante e forse più pericoloso appare oggi l’ascesa del nostrano "paperonismo" guidato appunto dal nostrano Paperon dei Paperoni, e cioè dall’On. Berlusconi. Egli, infatti, ingigantotosi grazie all’edilizia e all’amore per gli spots conseguente alla sua acquisizione di ogni sorta di media, rappresenta oggi , a mioo avviso, il peggior frutto nato tramite il fallito passaggio dalla primka alla seconda Repubblica.

Se ne può dire ciò che si vuole e fare ogni sorta di sosfisma, ma come la libertà senza la liberazione dal bisogno è una pura e ingannevole illusione, così una vera e propria "divisione dei poteri" non si può dare in uno Stato moderno se tra essi non si include anche quello economico, che mai come oggi fu così condizionante.

E se il Montesquieu non pensò ad aggiungerlo agli altri tre, è solo perché ai suoi tempi non potevano far prevedere ciò che oggi, con la globliizzazione e con la speculazione della vendita della moneta accede di mostruoso e di segregante. (L’orgoglio italico ci dovrebbe far innalzare un inno di lode al nostro Parini, che già ai suoi tempi seppe dire tanto argutamente dei mali che il "mercato" avrebbe portato a chi ne era escluso).

2. - CHE COSA SIGNIFICA ESSERE OGGI COMUNISTA? - Bisognerebbe domandarlo ad ogni singolo, o, almeno, ad ogni singolo esponente di spicco. A stare con l’ufficialità essere comunista significa aver dimenticato quanto insultante fosse la taccia di socialdemocratico che i comunisti, fino alla caduta del muro di Berlino o quasi, rivolgevano ai socialisti. Oggi, essere comunista significa essere strasocialdemocratico. L’abitudine al "compromesso storico" (ma non come già detto, alla Gramsci, che quello aveva ben altri fondamenti sociomorali), fa sì che oggi i comunisti non disdegnino più alcun compromesso. E questo accresce e rende quasi ineluttabile il rischio dell’affermarsi dell’egemonia di Berlusconi & Co. ivi incluso Fini, il cui fininvestimento non aggrava, ma piuttosto attenua il rischio dell’iinvoluzione verso l’egemonia del tornaconto.

Tale nuova forma di pateracchio viene così a sostituire quella "palude" che una volta fu "dorotea" e che fece da contropeso e da apripista per l’evoluzione in senso socialdemocratico del P.C.I.

Mi si potrebbe a questo punto domandare che ne faccio dei tanti che ci hanno creduto ed hanno atteso la redenzione sociale da tale fede. Beh, io getto via sì l’acqua sporca ma non con il bambino, anche perché il persistere di tale speranza nei più diseredati è meno ancora che il folklore gramsciano, è fede, fede ciece ed esposta ad ogni operazione di ingannointeressato e finalizzato.

3. - DOVE ERA SBAGLIATO IL FASCISMO? - Il fascismo era sbagliato perché offendeva il dio Cronos, denegando in tronco i movimenti di liberazione nazionale che avevano reso fecondo l’ottocento. Il fascismo (nell’ansia di asservirsi ai grandi interessi capitalistici e opponendosi alla richiesta di giustizia sociale che saliva dal basso) dimenticò che i nostri eroi ottocenteschi credevano sì nella libertà e nella sovranità della propria patria, ma anche in quelle delle altrui patrie. Non per nulla patrioti italiani morirono per la libertà di altre nazioni e patrioti di altre nazioni - come ad esempio polacchi - vennero a morire per la nostra libertà. Non per nulla Garibaldi si batté per la libertà delle patrie del centro e del sud America, come si batté per la libertà e la riunificazione dell’Italia (fa forse eccezione, ma non contraddice questo principio, l’intervento a favore della Francia contro la Prussia meò1870, perché se è vero che la Prussia stava essa stessa celebrando la sua liberazione, è anche vero che bisognava tenere la Francia occupata per poter pter aver le mani libere a romana).

Altra macchia di origine del fascismo fu lo sfrenato desiderio di affermazione personalistica del suo fondatore. Egli si imbarcò nell’avventura dell’ascesa al potere swenza una visione politica chiara e quindi senza altro piano quello del raggiungimento dello scopo a qualunque costo.

E fu qujesta totale mancanza di una strategia e di un contenuto politico specifici, che lo rese manovrabile sia dalla aborghesia capitalistica e sia, di conseguenza, del Re, che si modstro emulo del suo bisnonno nel meritarsi il titolo di £RE Tentenna" se non addirittura di traditore.

La firma dei Patti Lateranensi, poi, rappresentò un ulteriore grosso equivoco, che avrebbe pesato sul Duce pressoché da subito. La Chiesa cattolica, infatti, aveva nell’Azione Cattolica una sua milizia, nata, mi pare nel 1869, ad opera di Giovanni Acquadermi ed altri - sempre se non vado errato, dal momento che cito a memoria - con lo scopo di "difendere il papa" contro le mire dell’Italia dei Savoia che si accingeva a conquistare Roma. Fu giocoforza per il fascismo riconoscere tale organizzazione e concederle di esibire suoi labari e suoi gagliardetti con il solo obbligo di aggiungervi il tricolore con lo stemma Savoia. Il rodio era sotterraneo ma non tanto nascosto, se me ne resi conto persino io a undici-dodici anni, contadinello ipovedente inviato a dieci anni in collegio a Roma a Sannt’Alessio sull’Aventino per compiervi gli studi. Ricordo con chiarezza allucinante i discorsi che i somaschi, e in specie uno di essi, ci facevano a tal proposito. Talché, venuta la fuga di Pio XI da Roma in occasione della visita di Hitler non ci meravigliammo affatto e fummo in grado di dare all’evento il valore se non di un’aperta rottura diplomatica, almeno quello di un plateale gesto di dissociazione e di contrapposizione.

Il fascismo, nella sua malfondata sicurezza dll’"Immancabile vittoria" non si accorse o non volle accorgersi che in Vaticano si curavano e cullavano gli uomini politici che lo avrebbero dovuto sostituire alla resa dei conti; ma il clero - almeno quello con cui io, ormai giovinetto ero in contatto -ne era più che cosciente, e non passava occasione per darne esplicita testimonianza. Ricordo, a tale proposito, la visita ai somaschi di Sant’Alessio del Cardinale Cacciadominjioni da me ribattezzato "Cardinalbattilocchi" per il suo tic che gli faceva continuamente battere le palpebre. Essendo addetto, grazie al mio residuo visivo, alla raccolta delle bocce, potevo seguire i discorsi che il cardinale faceva con Padre Luigi Zambarelli, Rettore dell’Iastituto e poi Generale dei Somaschi. Vero è che lì per lì poco comprendevo di quel parlare cifrato, ma poi furono gli eventi a rendermene chiaro lo spirito e il contenuto. Si parlava del crescere della distanza tra Vaticano e Mussolini, tra organizzazioni clericali e quelle fassciste e del come prepararsi a far fronte ad eventuali situazioni di crisi. Si facevano già dei nomi, ma io non fui in grado di ricordarli al momento opportuno, perché per me non avevano lì per lì gran valore, qualora si escludano Jervolino e Gedda (impegnati enll’0Azione Cattolica), che però non so come specificamente venivano tirati in ballo.

Cacciadominioni fu il cardinale che dalla finestra dei palazzi pontifici gridò l’"Habemus papam" per l’elezione del Cardinal Pacelli, e cioè di Pio XII, e questo a me, giovane ormai ventenne, parve un gran brutto segno per le soti del fascismo e della guerra, anche se non mi rendevo conto delle ragioni che avrebbero dovuto sottostare a tale mia impressione.

Concludendo si può forse dire che lo sbaglio del fascismo fu questo suo essere né carne e né pesce e quindi dantescamente "A Dio spiacente e alli inimici sui": In breve lasso di tempo la mossa concordataria finì con lo spiazzare sia il fascismo che il papato, e il re non poteva che ripetere ancora una volta l’atteggiamento del bisnonno Carlo Alberti, non poteva, cioè, che fare ancora una volta il "Re tentenna."

Stanti così le cose che meraviglia se la mattina del 25 luglio del 1943 non c’era più un fastista in giro a pagarlo oro? E non mi si venga a dire che di fascisti poi, poco dopo la fine della guerra, se ne trovarono e di molti, perché se questo è vero, com’è vero, ciò dipese dal fatto che i più esposti si sentirono braccati e scacciati. Quelli che non poterono mimetizzarsi nelle file della DC o di altri partiti moderati o di destra non potevano fare altro che darsi un’organizzazione, un simbolo e determinarsi a riesumare il fasscimo degli esordi, divenendo "Movimento Sociale Italiano."

Capisco di aver dato giù con la scure. Ma gli argomenti sono troppi e troppo distanti l’una dall’altro, e non ci può essere spazio per argomentare più compiutamente, specie per uno che, come me, deve far tutto in due giorni, senza aver tempo di tentare almeno di consultare qualche testo per documentarsi. ro.

4. _ CHE SIGNIFICA ESSERE FASCISTA OGGI? - Beh. proprio nulla, ancor meno che essere comunista. E questo soprattutto dopo lo "sdoganamento" operato da Berlusconi, interessato a liberare forze politiche e adesioni popolari per poter raggiungere i propri scopi, non coincidenti in niente o quasi con quelli del pur politicamente più ferrato Gianfranco Fini.

Ma tutto ciò è coerente con la pochezza politica del nostro paese che, se ha saputo produrre uomini politici valenti, non è riuscito - né avrebbe potuto - ad elaborare una politica degna di questo nome e che valesse a qualificare uno dei cosiddetti poli, fatti di iceberg pericolosamente sommersi e a volte anche esizialmente vaganti, come insegna la ridicola trovata dei "ribaltoni" (una volta, con il Depretis e successori, mi pare, si sarebbe parlato solo "pendolarismo", mutatis mutandis).

Che miseria i provvedimenti ipotizzati per impedire tali "ribaltoni! Il rispetto dell’elettore viene con tali provvedimenti rigorosamente inscritto nell’interesse della durata al potere delle contrapposte forse politiche. Ed oltre che pena ciò fa vergogna!

5. - DESTRA E SINISTRA……… - Questa non è una domanda ma un coacervo di questioni, la cui concatenazione richiederebbe un volume a sé. Come trovare una sintesi?

Ecco uno schema. a) "percosso il pastore si son disperse anche le pecorelle." Infatti i due ex nemici-alleati, le due colonne che si controbilanciavano, i comunisti e i cattolici, cadendo non hanno fatto che disperdersi in una fungaia di partitini, che in nuce erano sì nelle vecchie "correnti", ma solo in nuce, dal momento che legati solo da un tenuissimo collante. b) Il popolo ha trovato appagamento in due fenomeni storicamente validi, ma che nessuno ha saputo sfruttare per costruirvi una politica: tangentopoli con il conseguente "Crepuscolo degli dei" (fatto salvo Berlusconi, la cui tribolazione non è però ancora al termine) e il maledetto benessere diffuso.

Si tratta di due eventi che hanno toccato vivamente l’opinione pubblica, che chissà cosa si aspettava soprattutto da Tangentopoli. Il senso di giustizia - gabellato da giustizialismo dai giustiziandi - ha commosso un po’ tutti, in un modo o nell’altro. Ma quando poi si è visto che tutto si risolveva in una bolla di sapone e che, caduta qualche testa, le cose continuavano ad andare bellamente come prima, il popolo è ritornato nella sua apatia e nel suo crescente qualunquismo, che però sarebbe meglio chiamare menefreghismo.

È allora prevalso il senso più banalmente pratico, che è poi quello scientificamente coltivato: darsi alla pazza gioia!

Oggi il massimo delle aspirazioni per una gran maggioranza di italiani è quello di poter avere tutto quanto la pubblicità fa diventare indispensabile per avere uno stato di rispettabilità e con esso il massimo di possibilità di somigliare ai più fortunati. Il fenomeno, purtroppo, ha già da tempo contagiato anche i popoli del terzo mondo, che non aspirano ad altra liberazione che quella di poter avere quello che noi occidentali abbiamo, delinquenza inclusa. c) Il giuoco delle parti è sapientemente orchestrato, anche se forse persino senza l’esplicita e consapevole volontà dei delle parti.

Si tratta di un maledetto giuoco al massacro, e non solo in termini di metafora. Il modello che si afferma è quello del "consumare per produrre il più possibile" per ottenere uno sviluppo cosiddetto "globalizzato"" ma ovviamente riservato alle categorie privilegiate, Si faccia, per averne un’idea, il conto di quanta gente si uccide nelle trasmissioni televisive per avere il massimo dell’audience da incantare per indurla agli acquisti.

Ad una sana cultura dei valori si è sostituita un’insana cultura dell’avere. E cos tutto è buono se è acquistabile e se fa guadagnare i soldi necessari.

Molla di questo meccanismo è la pubblicità sfrenata, condotta con accorgimenti di alta specializzazione nell’arte del convincere e del plagiare, scegliendo anche i modi per tenere incatenata la gente alle fonti dalle quale la pubblicità viene diffusa: radio, TV, cinema ecc. ecc. Gialli, polizieschi, sesso e quiz a premi sono l’appetitosissima esca a cui tutti abboccano, anche quelli che magari non crederesti, per il loro livello culturale. La tecnica fondamentale è sempre la stessa, quella , mi pare, che il Dott. Gebbels sperimentò con successo: "poche e semplici idee ripetute infinite volte. Ma adesso il sistema viene ritenuto buono ed encomiabile, anche se ha soppiantato la cultura delle cose giuste, belle e buone per esaltare quella dell’ingozzamento.

Si pensi, per avere un’idea, al danno che si fa che a tutte le ore del giorno, tutte le emittenti non fanno che trasmettere quegli spettacoli di cui sopra, e soprattutto gialli. Quanta gente si uccide nelle varie TV per ogni giornata? Quanti milioni si distribuiscono in ogni TV diuturnamente? Quanti sono coloro che in TV rischiano ad ogni momento i danteschi lor "malprotesi nervi?"…….

E poi ci si meraviglia - pelosamente! - che la delinquenza anche minorile è in rigoglio più dell’erba in primavera?

E il profeta di questo nuovo verbo è lui: l’uomo tirato fuori dal cappello de un cattivo genietto che ha approfittato di quel vuoto che si è determinato negli anni dello scialo eppoi in quelli del passaggio dalla cosiddetta prima alla seconda Repubblica; lui il nostrano Paperon dei Paperoni, il rivendicatore della libertà di fare spots pubblicitari anche per osannare il culto della propria personalità: Il Cav, On. Silvio Berlusconi,

Si legga la sua vita come narrata nel volume "IL PADRONE DEL DIAVOLO" di Giorgio Ferrari e se ne avrà una prova lampante. Vi si vive, resa vera ed attuale, la favola della Gallina dalle uova d’oro, o - se si preferisce - quella più rustica dell’asino cacabaiocchi. Vi si legge, in forma trionfalistica, che mentre la RAI continuava nelle sue preoccupazioni educative, Berlusconi faceva incetta di pubblicità… Bel risultato! Mentre prima la TV di Stato trasmetteva le tragedie greche, Shakespeare e tutta la migliore letteratura nostrana teatrale o teatralizzata, adersso, anche in essa, o si spara o si scopa o si vincon quattrini. E persino le informazioni del Servizio Meteorologico dell’Aereonautica ci viene offerto tramite qualche sponsor.

L’Om. Manca - craxico Presidente RAI, ha di che vantarsi, da socialista di sinistra quale si gabellava. Peccato che ebbe alcune volte anche il mio voto.

Il dilemma sinistra-destra sta allora tutto qui: si chiami bicamerale o come santo si voglia, rimane pur sempre un pateracchio, nel quale ciascuno dei molti compartecipanti riesce a fare brillantemente la sua bella brutta figura.

E sarebbe invece auspicabile che ciascuno curasse davvero, almeno adesso che si avvicina l’evento elettorale, la delineazione di una propria identità di gruppo o di schieramento in cui inscrivere le varie identità di compartecipanti per rendere il tutto più credibile.

6. - TI RICORDI UN FATTO…. - Sì, tantissimi, ma preferisco citare una storiella che andava in voga nel ’76, quando io avevo la mia prima compagna icoverata al Regina Elena di Roma con un cancro alla mammella. Resa superattiva - come di consueto in questi casi - dalla gravità della malattia, me la raccontò la mattina seguente all’esito elettorale del "sorpasso", eccola. Un signore si rivolse al netturbino che continuava a fare lo stesso mestiere dopo la vittoria al Comune di Roma: "Ma come fino a ieri dicevi che se vincevate le elezioni avreste fatto lavorare i padroni e tu ancora stai con la ramazza in mano?" "Certo" rispose melanconicamente il netturbino, "ma ora i padroni siamo noi"…

Vecchia vè? ma da non dimenticare. Mai! È che bisognerebbe almeno essere prudenti se non casti, secondo l’antico adagio.

Rieti, sabato martedì 18 luglio 2000

 

 

 

------------------------------------------------------------

Luciano Testi

1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?

Non e' che ha sbagliato. Sono cambiati i tempi per tutti e per tutto.

2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?

Idealista

3 - Dove era sbagliato il fascismo ?

Era una dittatura, quindi tutto era fondato su principi intolleranti e
inaccettabili.



4 - Cosa significa essere fascista oggi ?

Fuori tempo.

5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa' contemporanea,
negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente.


La scelta della facolta' universitaria, di un'automobile, di frequentare un bar
o un club, di praticare certi sport sport, del tipo di vacanze, dei libri di
lettura per i bambini, sono aspetti dove puo' entrare in gioco l'uno o l'altro
colore.
Gli affari sembravano aver messo a un po' in disparte il colore, per questione
di convenienza, ma oggi si riesce a scegliere una banca anche per come ti
senti, di destra o di sinistra. Non si puo' certo dire che la poàlitica non
s'intrufola dappertutto.

------------------------------


alanlo


1 - Dove ha sbagliato il comunismo ?
nelle premesse... non guardare l'uomo dentro... non capire che siamo la gioia del tutto... e non sopportiamo... la gioia senza gioia... imposta da fuori...

2 - che cosa significa essere oggi - comunista - ?

sprecare energie di cambiamento... in una causa di retroguardia

3 - Dove era sbagliato il fascismo ?

nella sottovalutazione della creatività intellettuale... a favore del pensiero forte... nella volontà di dominio... nel culto della persona... nel non sviluppare un'elite di governo...

4 - Cosa significa essere fascista oggi ?

peggiorare le condizioni di partenza della già difficile lotta... della destra culturale italiana...

5 - Destra e sinistra, le differenze che noti nella societa' contemporanea,
negli uomini,nei nuclei famigliari, politicamente.


è ancora difficile oggi dirsi di destra... per colpa del passato fascista... e peggio ancora del presente polista... comunque la vera destra si differenzia per il non credere... nella mitologia del sociale... e per considerare la democrazia... non un valore ma un mezzo... e neanche uno dei migliori... gli uomini nel privato sono identici... e direi anche i nuclei familiari... se si escludono snobbismi e ostentazioni da un lato e dall'altro...

6 - Ti ricordi una storia vissuta, una vicenda, un fatto, rispetto all'argomento, raccontato dai tuoi nonni, genitori, parenti ?.
>
sì... me la ricordo

----------------------------------------

Gianni Casubaldo

 

La discussione proposta su due "ideali" appesi a fili come bandiere bucate
è sicuramente stimolante.


Quello che a me ha sempre dato fastidio è l'ideologia come libertà di
pensiero dell'uomo. Forse tra le poche cose che oggi ci sono chiare, è la
necessità di molteplici punti di vista. Che vuol dire questo: - essere
democratici?- No non credo che la democrazia possa limitarsi a questo, ma
capire le varie realtà e' un modo per non "dipendere" da qualcuno a cui
magari, in seguito, potremmo scoprire che non ci piace affatto.
Il comunismo a sbagliato nella sua incapacità di vedere la persona come
"necessariamente indipendente". Questa necessità a cui alludo oggi spesso
etichettata come "individualismo", non la si puo' ridurre a quest'ultimo
termine. E' una necessità di esprimere le proprie opinioni e di vivere sulla
propria pelle i propri sbagli, i propri errori. Non si puo' partire dal
fatto che il bene comune di tutti e' il bene migliore. Non credo ad alcuna
chiesa, in quanto ho sempre bisogno di avere la necessità di trovarmi fuori
dalla finestra di qualsiasi culto. E poi stara' a me decidere se rientrare o
starmene fuori.
Per me la parola comunista oggi, significa la capacità/scommessa
dell'integrazione delle persone in una dimensione umana che perda la corsa
della robotizzazione. Parlo di integrazione e non di massa, termine che si
ritrova spesso nella terminologia comunista. Integrazione è dare alla
persona, con i suoi tempi di cui ha bisogno, la possibilità di esprimere le
proprie necessità.
Dove ha sbagliato il fascismo? A nascere! Parola dura, ma alla libertà io ci
credo e si badi bene, non a quella dei supermercati, tanto amati oggi nella
sinistra post-moderna!
Essere fascisti oggi significa difendere il benessere economico e la purezza
morale. Inserirsi bene in quel concetto tanto caro agli americani e che i
sociologi definiscono "lib/lab", ovvero libertà uguale controllo sociale.
Tanto piu' ti controllo tanto piu' sara' garantita la tua libertà,
individuale pero'!
Se dovessi dire la differenza che noto tra destra e l'attuale centro
sinistra al governo, la mia risposta sarebbe secca: "Nessuna!".
Nella gente, mi riferisco un po' piu' a quella piu' anziana si ritrova molto
nei modi pensare fascisti, intolleranza e idee abbastanza pericolose sulla
pena di morte. Insomma, il concetto di "pulizia" tiene molto banco. E
siccome è un calderone dove metterci di tutto (prostitute, drogati,
delinquenti, gay, lesbiche e chi ne ha piu' ne metta) è come un epidemia in
rapida espansione.
Dei miei nonni ricordo solo le "pulizie" che facevano i fascisti quando
passando nelle campagne, portavano via oro, vivere e quant'altro possibile.
Ricordo dei racconti di chi ai tempi della guerra, viaggiava nelle campagne,
ancora piene di ordigni, e per gioco si divertivano a staccare le spolette
delle bombe a mano, a lanciare e aspettare lo scoppio. Ma il ricordo piu'
intenso che ho si riferisce ad una ricerca che avevamo fatto in quinta
elementare, dove andavamo a intervistare gli anziani che avevano fatto la
guerra; ancora oggi sono vivi in me i loro pianti mentre parlavano degli
affetti che la guerra quasi quotidianamente gli distruggeva, la gente
ferita, gli amici sepolti e la conclusione era sempre quella: "Ehh ma come
potete capire voi che avete tutto, e adesso ci vedete qui come vecchi
rimbambiti che abbiamo perso tutta la nostra vita per l'Italia".

-------------------------------

fabione

 

Spero di non scombussolarvi i piani ma vorrei dare una risposta unica:
Le ideologie, di per sè non sono sbagliate(tranne le estremizzazioni che sfociano poi in razzismo ideologico).
Il problema è l'uomo. E' lui che fa funzionare una ideologia al potere, qualsiasi essa sia, anche la democrazia. E nel momento in cui un uomo sale al potere, l'ideologia va a farsi friggere.Su mille politici credo che solo una decina abbiano in mente solo e soltanto l'ideologia per cui si battono. E costoro non potranno mai raggiungere il vero potere. La democrazia è la soluzione migliore sia per i politici, in quanto non ci sono direttive ideologiche pure da seguire e così si può sgarrare senza rischi,
sia per la popolazione che comunque non rischia di veder limitata la propria libertà dalle estremizzazioni del fascismo e del comunismo.
Essere comunisti o fascisti oggi, significa farsi prendere per i fondelli da chi cavalca queste vetuste forme di potere per il proprio tornaconto.
Con una doverosa eccezione: Bertinotti, un brav'uomo fuori dal tempo.
Ciao a tutti, Fabio

------------------------------