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MICHELANGELO ANTONIONI

IL COMUNE DI ROMA

SINDACO W.VELTRONI

ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI

ASS.GIANNI BORGNA

CINECITTA'' HOLDING

ANEC LAZIO

con il supporto del

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ' CULTURALI

presentano :

Domenica 29 settembre 2002, in occasione del novantesimo compleanno del grande maestro MICHELANGELO ANTONIONI, la città' di ROMA offre il proprio tributo al regista attraverso la proiezione gratuita di alcuni suoi film in dodici sale cinematografiche. Ad essi si aggiunge la proiezione de l'AVVENTURA alla presenza dello stesso regista nella versione restaurata per questa occasione.

RICORDANDO CHE LA - PERSONALE - DI MICHELANGELO ANTONIONI SI SVOLGERÀ' ALLA SALA 1 DEL NUOVO OLIMPIA DAL 30 SETTEMBRE AL 13 OTTOBRE 2002 tutti i giorni 3 film in programmazione dalle ore 18,00 alle ore 22,30.

Ancora un po' di attesa mentre fervono i preparativi per DOMENICA - 30 settembre - in cui molti cinema di ROMA proietteranno gratuitamente film di MICHELANGELO ANTONIONI.

Michelangelo Antonioni è sicuramente uno degli autori su cui si e' scritto di più. Dopo l'iniziale scetticismo ostentato da più parti alla «novità» del suo cinema, il successo internazionale de «L'avventura» ha determinato una spettacolare inversione di tendenza nella critica: intimiditi e insieme sedotti dalla statura intellettuale del regista, contagiati dalla seriosità dei colleghi, certi studiosi si sono sentiti in dovere di competere con il modello. A volte è mancato il senso della misura, dell'autoironia, e una certa sensibilità per i valori figurativi: pochi critici sembrano essersi accorti che Antonioni è soprattutto un artista figurativo dotato di un occhio cinematografico, di un'immaginazione visiva, incomparabili.

Con Win Wenders l'ho visto stanco fisicamente, ma di una lucidità' intelligente che andava oltre qualsiasi CONFINE - qualsiasi immaginazione.

Sullo sguardo, sul modo di guardare dentro e fuori di sé, sulle possibilità e sui limiti dell'occhio - l'occhio dell'uomo e quello della camera - Antonioni è tornato molte volte e con insistenza. Nei suoi film, in cui la composizione dell'immagine ha un ruolo fondamentale; talvolta ne ha parlato direttamente aprendosi ad una confessione in pubblico, oppure più semplicemente perché costretto a scrivere qualche nota sul proprio lavoro.

Sono parole di Antonioni:

«Nessuno, più di noi, uomini di cinema, è portato a guardare: Ecco una occupazione che non mi stanca mai: guardare. Mi piacciono tutti gli scenari che vedo: paesaggi, personaggi, situazioni».

E ancora:

«É qualche cosa che tutti i registi hanno in comune, credo, questa abitudine di tenere un occhio aperto al di dentro e uno al di fuori di loro. Ad un certo momento le due visioni si avvicinano e come due immagini che si mettono a fuoco si sovrappongono. È da questo accordo tra occhio e cervello, tra occhio e istinto, tra occhio e coscienza che viene spinta a parlare; a far vedere».

al Campidoglio ci sarà' una cena, con gli amici del regista, il sindaco di Roma, e l'assessore alla cultura, in omaggio a questo geniale pittore dei nostri tempi, questo rivoluzionario dell'essere, mi auguro che assaporIno la fortuna,di ammirare e conoscere chi e' riuscito ad impressionare la pellicola, con quello che tanto ci incanta, ...il silenzio interiore e della natura.

PER QUESTO ABBIAMO TUTTI PIANTO AL CINEMA - scriveva fassbinder - PERCHÉ' E' COSI' DIFFICILE CAMBIARE IL MONDO.

Con il tempo tanti schemi in cui è stato imprigionato il cinema di Antonioni così squisitamente visivo sono in parte caduti. Geniale creatore di immagini, di forme, di atmosfere, profondo analista dei sentimenti e delle crisi esistenziali dell'uomo moderno, stilista incomparabile, Antonioni è un esteta.

«La bellezza - scrive Mario Soldati - è la sola cosa in cui lui crede, e lui la cerca e la vede dappertutto, anche negli oggetti e nei momenti più vili.... Un esteta certo, ma un esteta insoddisfatto, un esteta disperato: sente cupamente, visceralmente che la realtà, vista così da lui soltanto sotto la specie della bellezza, gli sfugge, non sa capire bene in che consiste, e ne soffre»

Per tutti noi, l'augurio è quello, magari suggerito dal titolo dell'ultimo film girato con Wim Wenders, di riuscire a porre lo sguardo «al di là delle nuvole»per cogliere, «metabolizzata» la «stratificazione intellettualistica» esistente, gli elementi di vitalità di una cinematografia tra le più ricche e originali del nostro tempo.

Cosi' ad un certo punto della riunione svoltasi al Campidoglio per annunciare l'evento della Manifestazione in onore del grande regista - W.Veltroni, rivolgendosi a noi miseri giornalisti, ha chiesto se avevamo domande da fare.

Me ne sono venute un centinaio, affollando la mia testa, ma una su tutte mi ha scavalcato, ricordandomi che anche ANTONIONI, ha dovuto combattere contro la CENSURA che sempre lo ha incalzato, con occhio poco critico e culturale. Come avrebbe reagito nei confronti di quella attuale che si e' abbattuta eliminando dalla comunicazione persone come Biagi - Santoro - Luttazzi - Grillo - Benigni - il direttore del Tg3 - scrittori - case editrici ? -

Poi qualcuno ha detto che Michelangelo Antonioni e' riuscito a terminare il suo ultimo film - e mi sono bloccato, il regista di BLOW UP - avra' trovato certamente una nuova risposta.

Quindi mi sono alzato e con lo stesso suo sguardo, mi sono ricordato di quel pomeriggio, di Wenders, di tutto quel cinema che bolle in pentola e che denuncia con forza quanto l'impegno deve essere attivo,

QUANTO I SOGNI SI POSSONO RAGGIUNGERE - progettandoli, cosi' come sempre ha fatto ANTONIONI.

grazie per questo magnifico spettacolo che state regalando alla nostra citta' -

grazie.

M - D.