09 marzo 1997

L'INTERVISTA
Lo psichiatra contro il Consiglio di Sanita'

Cancrini: "Un metodo che distrugge la psiche di chi soffre"



ROMA (c.ch.) - "La Sanita' italiana e' in mano all'industria farmaceutica e ai medici che prescrivono medicine o fanno l'elettrochoc. Questa decisione del Consiglio superiore della Sanita' lo dimostra".

Luigi Cancrini, psichiatra e psicoterapeuta, esponente di quella che chiameremo la scuola di pensiero psicoterapeutica, ha un'accusa e una critica per ogni parola del Consiglio superiore. Ma trova anche un giudizio di sintesi sul parere favorevole all'elettrochoc:

"Una cosa folle". "Se uno studente venisse a farsi esaminare da me portando queste tesi lo boccerei, gli direi: la prossima volta ritorni piu' preparato".

Le sembrano ininfluenti percentuali di successo del novanta per cento?

"No, mi sembrano false. Non ci sono ricerche univoche su questo terreno, c'e' solo la parola di chi fa gli elettrochoc".

Nei depressi, ad esempio, non funziona?

"In psichiatria quello che funziona deve funzionare nel tempo. Dicono che c'e' provata efficacia perche' gli episodi si abbreviano. Ma bisogna aggiungere che il poco di ricerca prolungata che esiste dimostra che le ricadute sono molto piu' frequenti di quanto non accada con la psicoterapia. Per non parlare dell'uso lungo e abnorme di psicofarmaci per il mantenimento".

Pero' l'elettrochoc salva la vita al potenziale suicida.

"Questa e' un'altra cosa che m'indigna. Quella e' un'espressione senza senso. La vita al paziente la salvi se gli stai vicino. Questo lo hanno capito in tanti paesi, ma in Italia ancora no. Per la schizofrenia poi l'elettrochoc e' distruttivo, si uccide psichicamente una persona. E gli organicisti (gli psichiatri che curano con i farmaci e l'elettrochoc - ndr), invece di pensare di essere stati loro, se la cavano con il solito: quello e' il decorso della malattia".

Ma per quale motivo il Consiglio superiore dovrebbe esprimere un parere contrario all'interesse collettivo?

"Perche' e' formato solo da medici che privilegiano i farmaci, il cosiddetto indirizzo biologico-organicistico. Come gran parte dell'universita', che mette al bando, caccia, tutti coloro che hanno una formazione psicoterapeutica. Direi che quello e' un Consiglio inferiore di Sanita'".

Un organismo di potere?

"Come molti altri nella sanita', dove il peso dell'industria farmaceutica e' straripante. Le faccio un esempio: a un convegno di psicoterapia i partecipanti si pagano viaggio e partecipazione; a un convegno della Societa' di psichiatria questo non avverra' mai, l'industria paga tutto. E poi i budget del Cnr o dell'Istituto superiore di Sanita' sono tutti schiacciati sull'indirizzo farmacologico".

E' vero pero' che le cure psicoterapeutiche sono lunghe e dunque costose.

"Lo sono perche' il paziente gli psicologi non li trova certo nelle strutture pubbliche, visto che sono monopolizzate dagli "altri". Lo Stato cominciasse ad assumere psicoterapeuti nelle Usl".

Un costo in piu'?

"O un costo in meno? Le cure farmacologiche durano tutta la vita. Invece le cure psicoterapeutiche, a distanza di tempo, danno risultati stabili e duraturi".