Appello urgente da Betlemme – Fermate il Muro !

Il Muro nei prossimi giorni sta per ingoiare 2000 alberi

e il paese di al Walaja - Da quale parte stanno i Salesiani di Cremisan?

Gli abitanti di Al Walaja chiedono che intervenga la società civile ed il movimento per fermare la costruzione del Muro dell’Apartheid che sta crescendo attorno al loro paesino. Soltanto nella giornata di ieri i bulldozer hanno sradicato centinaia di alberi nel bosco del monastero Salesiano di Cremisan, famoso per i suoi vigneti, adiacente al paese che sarà circondato da tutti i lati.

"Siamo condannati a vivere in una prigione a cielo aperto. Se i bulldozer non saranno fermati ora si verificherà una tragedia irreversibile che non colpisce solo noi, ma anche tutte le future generazioni di Al Walaja", dice un membro del comitato popolare che da tempo cerca di aprire un negoziato con il monastero affinché si muova a proteggere il paese.

Finora peró padre Ronzani, il nuovo capo del monastero, si rifiuta di parlare con i suoi vicini palestinesi. Più di una settimana è rimasto irraggiungibile al telefono per i membri del consiglio locale di Al Walaja che cercavano disperatamente di strappargli dettagli ?FPRIVATE "TYPE=PICT;ALT=Casella di testo: P"

sull’accordo che il monastero ha preso con le forze d’occupazione israeliane al riguardo della rotta del Muro. Tanti tentativi di contattarlo sono stati invano.

Mentre ai palestinesi finora non è stato comunicato nemmeno che estensione avrà la loro enclave murata, le istituzioni israeliani hanno offerto ai Salesiani di scegliere da quale parte del Muro stare, o all’interno del ghetto palestinese di Betlemme e dintorni o dalla parte dei coloni di Har Gilo che assieme alle terre rubate ai palestinesi saranno annessi a Gerusalemme.

I Salesiani hanno fatto la loro scelta. Una nuova strada collegerà il monastero verso nord all’autostrada riservata ai coloni. Accettando questa proposta e consentendo la costruzione del Muro sul terreno del monastero i Salesiani di Cremisan hanno concordato implicitamente l’esproprio degli ultimi terreni coltivabili che rimarranno all’interno del getto murato di Al Walaja!

Infatti la nuova strada di accesso permette alle forze d’occupazione di separare dal paese l’ultima fascia di terreno non coltivato che rimane ai palestinesi. Si tratta di un’intera vallata, un pendio dal quale dietro le colonie sioniste che assediano il paese dal nord in una morsa di cemento armato e filo spinato, all’ orizzonte si estende una vista panoramica mozzafiato di Gerusalemme.

"In realtà l’unica cosa che ci è rimasta è batterci per un ghetto più grande possibile", spiega una delle consiglieri locali. Da tre lati del paese il tragitto del Muro è già accertato davanti alle corti israeliani con una decisione inappellabile.

Le proteste organizzato dal comitato popolare di Al Walaja, appoggiate da StopTheWall, la campagna palestinese contro il Muro dell’Apartheid, e altre esponenti della società civile palestinese si terrano ogni venerdí sulle terre colpite. Il 3 di agosto tutto il paese si è incontrato per pregare assieme nella zona che sarà ingoiata dal Muro, per esprimere il legame forte con la loro terra. Il 17 di agosto la manifestazione si fermerà all’ingresso del monastero dove i bambini porteranno i loro disegni.

Rimane incomprensibile agli abitanti di Al Walaja perché il Salesiani di Cremisan hanno scelto di abbandonarli. "Negli ultimi anni organizzavamo il campo giovanile nel bosco del monastero. I bambini frequentano l’asilo gestito dalle suore", dice una giovane donna palestinese che si batte contro il Muro. Se il monastero non cambia posizione, come faranno gli abitanti di Al Walaja a spiegare ai loro bambini che le comunità cristiane e musulmane nella zona di Betlemme hanno sempre offerto tanta ospitalità ai monaci e le suore venuti dall’estero e hanno convissuto in pieno rispetto uno per l’altro su una terra che è santa non soltanto per i Palestinesi.

GLI ABITANTI DI AL WALAJA CHIEDONO A TUTTI/E DI MUOVERSI IMMEDIATAMENTE PER FERMARE I BULLDOZER

Tramite l’impegno della società civile e del movimento si può ancora riuscire a far disdire l’accordo tra la Nunziatura cattolica e l’occupante, che viola in modo gravissimo il diritto internazionale.

Infatti, come la Corte Internazionale dell’Aja ha accertato il 9 giugno del 2004, il Muro dell’Apartheid è fuori-legge e la comunità internazionale, chiesa cattolica inclusa, è obbligata a non dare nessun tipo di appoggio alla situazione illegale creata.

Il cerchio rosso segna il tragitto del muro attorno al paese di Al Walaja.

Ad est del paese il bosco con il monastero di Cremisan al centro.

Secondo l’accordo tra la Nunziatura cattolica e le l’occupante il monastero sarà collegato alla strada che porta a Gerusalemme alla quale solo i coloni hanno accesso (linea gialla)

Il monastero rimarra al di fuori del Muro sacrificando cosí i terreni di Al Walaja che si trovano a nord del monastero tra il suo bosco e la strada riservata ai coloni.

(Mappa: ARIJ)

- Contattate il monastero di Cremisan www.cremisan.org e chiedete il fermo immediato della costruzione del Muro.

Tel: 00972-2- 274 2605; 00972-2-274 4826 sdbcremisan@yahoo.it

- Attivate tutti i canali all’interno della chiesa cattolica possibili e immaginabili per far conoscere la tragedia di Al Walaja e per far sí che il monastero Salesiano starà dalla parte dei Palestinesi.

Ad esempio il capo della chiesa cattolica a Gerusalemme:

Latin Patriarchate of Jerusalem

Tel: (02) 628 23 23; 627 22 80 - Fax: (02) 627 16 52

E-mail: chancellery@latinpat.org - Website: www.lpj.org

o l’Ordine dei Salesiani in Italia

Direzione Generale Opere Don Bosco

Via della Pisana 1111, 00163 Roma

Tel. (+39)06 656 121 - Fax. (+39)06 656 12 556

Modulo per e-mail: http://www.sdb.org/sdb2006/index.asp?FileCentro=_1_29_.asp&Mysez=29&Lingua=1

- Mandate dei fax e e-mail di protesta per fermare il Muro in costruzione da pochi giorni tra Cremisan ed Al Walaja.

- Attivate i vostri contatti con i media per far conoscere la storia di al Walaja.

- Informateci su tutte le vostre attività mandando una copia a global@stopthewall.org. Informeremo gli abitanti di al Walaja che vi state muovendo per dare più forza alle loro proteste.