OGM nel Biologico?!

La tolleranza  zero, ma... attenti al “solito” trucco

Altrimenti faremo la fine dei Troiani, che urlavano e brindavano alla vittoria mentre aprivano le porte al Cav(i)llo...

di Giuseppe Altieri, Agroecologo (www.mangiacomeparli.net)

Commento alle decisioni del Parlamento Europeo

Nonostante il divieto attuale di coltivazione di ogm in Europa e la tolleranza zero di ogm nelle sementi di qualsiasi tipo, con conseguente assenza di rischi di contaminazione dei prodotti biologici coltivati in Europa, il Parlamento Europeo propone di escludere dal "Biologico" i prodotti la cui contaminazione "accidentale" da parte di OGM superi la soglia definita “rilevabile” dello 0,1%. Ma, se si parla di soglia "rilevabile", finalizzata quindi a garantire l’assenza di contaminazioni da ogm, a cosa serve scrivere "che superi lo 0,1%"?

Qualsiasi presenza "rilevabile" è "al di sopra dello zero" (inteso come assenza) e, per definizione matematica, corrisponde alla "presenza di ogm". E va precisato, innanzitutto, che il limite di rilevabilitˆ degli ogm, con analisi “qualitativa” (di presenza/assenza)  molto pi basso dello 0,1% (un grammo per kilogrammo !!).

Ma la questione fondamentale per garantire la tolleranza zero  che qualsiasi ”limite tecnico” (presenza minima rilevabile) dei sistemi d’analisi degli ogm non va confuso con la ”soglia di tolleranza”, che nel Biologico (e in tutti i tipi di sementi)  Zero. E tale deve rimanere, in quanto rappresenta l’unica garanzia per i controlli, che invece sarebbero vanificati dalla difficoltˆ di dimostrare il superamento di una qualsiasi soglia di “tolleranza”.

Tolleranza Zero significa che qualsiasi traccia di ogm si trovi in un prodotto (alimentare, cosmetico, per produzioni energetiche, ecc.), quel prodotto deve essere etichettato e non pu˜ essere considerato Biologico, o vietato nel caso dei semi. E, come previsto dal Parlamento Europeo, che rinvia ogni decisione e chiede alla Commissione di pubblicare, entro il 1¡ gennaio 2008, una proposta di direttiva quadro concernente le misure “precauzionali” (il “principio di precauzione”  una legge europea, ndr) tese ad evitare la contaminazione da OGM in “tutta la catena alimentare”, nonchŽ un quadro legislativo per le norme sulla responsabilitˆ concernenti qualsiasi contaminazione con OGM, sulla base del principio "chi inquina paga”, dovrˆ essere cura del sistema dei controlli, che oggi prevede fino a 20 campioni d’analisi elementari per ogni singolo lotto di produzione, evitare le cosiddette contaminazioni accidentali.

E’ evidente invece il tentativo di usare il "solito trucco" della soglia di tolleranza, che rappresenterebbe la via per aprire all’inquinamento da ogm dei prodotti Biologici e alla successiva autorizzazione dell’impossibile coesistenza con le coltivazioni transgeniche, oggi fermate dalla Corte Costituzionale Italiana, proprio per le conseguenti contaminazioni irreversibili dell’Agricoltura tradizionale e biologica, che, pertanto, devono rimanere 100% libere da ogm.

Inserire nelle norme un qualsiasi valore di "soglia" significherebbe che se una tecnica è in grado di rilevare presenze inferiori di ogm, queste verrebbero equiparate a zero, alla faccia della matematica e della corretta informazione del consumatore. E’ quello che avviene negli alimenti convenzionali, laddove le presenza fino allo 0,9% di ogm (9 grammi per kilogrammo) non vengono etichettate, con problemi legali enormi derivati dalle contro-analisi dell'Istituto superiore di Sanità, che quasi sempre vanificano il lavoro di controllo dei NAS e degli istituti Zooprofilattici.

E’ troppo semplice parlare di Assenza e Presenza di ogm e, pertanto, di Biologico e non biologico, attraverso una semplice analisi qualitativa?

Come oggi è di fatto, e sino ad ora rimane, con grande successo di mercato per la sicurezza reale del consumatore biologico.

Una domanda sorge spontanea... "ma da dove accidente arrivano in Europa queste contaminazioni tecnicamente inevitabili?" Le norme proposte sono adatte ad una situazione di "di fatto" irreversibile (e andrebbero bene per gli Stai Uniti, laddove si coltivano gli ogm). Ma qui in Europa gli ogm non si coltivano.

O qualcuno vuol preparare la strada alla “coesistenza” con gli ogm e alla conseguente “inesistenza del Biologico”?

La coesistenza di coltivazione con gli ogm rappresenta una contraddizione in termini ed  meglio identificata dai Giuristi come una “commistione” tra coltivazioni transgeniche e naturali con conseguenti contaminazioni genetiche e danni irreversibili derivanti dalla “violazione della coesistenza” (Dianora Poletti, atti del Convegno dei Giuristi di Pisa 7, 8 Luglio 2005 “Regole dell’Agricoltura Regole del Cibo”). L’accidentalitˆ di contaminazione  in realtˆ una “naturalitˆ” di diffusione e propagazione (attraverso il polline o i semi) che comporterebbe l’accettazione obbligata di “tolleranze di ogm”, in contrasto con la libertˆ di iniziativa economica degli agricoltori biologici e/o tradizionali, con il diritto di libera scelta del consumatore e con la tutela della biodiversitˆ e della tipicitˆ delle produzioni agroalimentari europee, oggi “libere” da ogm.

Inoltre, l’accettazione di soglie di tolleranza in tutte le filiere agroalimentari contrasta con il “Principio di Precauzione” del diritto Europeo, disposizione di innegabile modernitˆ che intende regolare i danni (alla salute e all’ambiente) espressione di un “pericolo legato all’ignoto scientifico-tecnologico”.

L’omissione dell’etichettatura delle presenze di ogm in qualsiasi tipo di alimento  in tal senso un’aggravante.

Nell’ipotesi di accettazione di una qualsiasi soglia di tolleranza nelle produzioni biologiche, mentre il reato di violazione della “tolleranza” potrebbe diventare di difficile verificabilitˆ giuridica, nel caso di commistioni di coltivazione rimarrebbe comunque violato il principio di precauzione e di libera scelta del consumatore, dal momento che in ogni caso sarebbe a quel punto impossibile scegliere di alimentarsi con prodotti liberi da ogm al 100%, essendo naturale la contaminazione delle filiere biologiche e tradizionali, da parte delle coltivazioni transgeniche, con la conseguente eliminazione della co-“esistenza” di alimenti naturali e puri al 100%.

Ma, in osservanza della dir. 2001/18/CE, “gli Stati membri possono adottare tutte le misure opportune per evitare la presenza involontaria di ogm in altri prodotti” ed  prevista la consultazione popolare nazionale, prima di legiferare sugli Ogm (1).

Un Referendum sulle coltivazioni e le presenze di qualsiasi tipo di ogm sul mercato e, intanto, etichettatura di ogni traccia di ogm in qualsiasi tipo di alimento e/o prodotto, agricolo o zootecnico e divieto di importazione di alimenti transgenici sotto forma di semi vivi. Un Referendum nel rispetto degli art.1 e 32 della Costituzione Italiana, cui non si  rinunciato con l’adesione al trattato di Roma, laddove si deve garantire la sovranitˆ e la sicurezza nazionale.

Per scongiurare l’invasione degli ogm e la conseguente Dittatura Transgenica...

basata sull’incivile brevettabilitˆ della vita e sulle soglie di (in)tolleranza che aprirebbero le porte ad una insopportabile “commistione”.

Soprattutto, visto che i Consumatori Europei all'80% sono contrari agli ogm !!

E se per qualcuno Zero corrisponde a 0,1%... beh, forse ha mangiato troppi ogm...

Da dove "accidenti" potrebbero arrivare gli ogm nei prodotti biologici Europei?

- Non è che qualcuno vuol mischiare prodotti biologici con quelli non biologici (laddove c'è una soglia di tolleranza senza etichetta di ogm fino allo 0,9%)?

- Come nell'alimentazione per la zootecnia biologica, dove è ancora consentito il 5% di alimenti non biologici (anche se beninteso, 100% ogm free), nonostante i milioni di ettari biologici ormai coltivati in Europa. Ma capite... con le tolleranze di ogm allo 0,9% senza etichette (volute da Pecoraro e ratificate da Alemanno nel silenzio/assenza di De Castro) è difficile trovare prodotti convenzionali ogm free (si vocifera). In America forse, ma l'Europa è tutta ogm free e non ci sono problemi. E nel mondo gli ogm sono coltivati su meno dell'1% delle superfici agricole... niente a confronto dei prodotti biologici e tradizionali dei popoli, certificati o meno.

- O, forse, qualcuno in Nord Europa, invece di fare come l'Italia che controlla i lotti di sementi per garantire la tolleranza zero, lascia passare sementi illegalmente contaminate da ogm... e si ritrova coi prodotti biologici contaminati?

- O si vuol garantire il Beneplacido degli enti di Certificazione biologica, alleggerendo i controlli con le tolleranze? Controlli che in realtà verrebbero invece appesantiti dalla necessità di rilevare le quantità, oltre alle presenze di ogm.

- A proposito, perchè tarda ad arrivare una norma Europea che precisi la tolleranza zero, ovvero l'assenza di ogm nelle sementi, così come è in Italia, stante il divieto di coltivazione di ogm in Europa?

- E perchè, anche in Italia, per valutare l'assenza di ogm nelle sementi si usa un metodo "quantitativo", quando sarebbe il caso di usarne uno "qualitativo" (di presenza/assenza), molto più preciso ed economico?

- Perchè, ancora, un valore al di sotto di 0,05% (limite di precisione del metodo quantitativo) deve essere considerato uguale a zero, quando la presenza (negli alimenti come nelle sementi) può essere accertata anche per quantità minori, definibili come "tracce al di sotto dello 0,05%", seppur non precisamente quantificabili? Soprattutto quando, nel caso delle sementi, è possibile rintracciare eventuali contaminazioni anche con presenza di un solo seme ogm (Dna Transgenico), definibile col valore quantitativo di 0,03% (ovvero 1 seme su tremila semi, che rappresentano il campione ufficiale per le analisi) (2).

- Non è che di nascosto si cerca di avviare la contaminazione irreversibile dell'agricoltura Europea, approfittando di qualche cavillo basato sull'ignoranza e su "opinioni matematiche"?

- O, peggio, non è che qualcuno sparge la voce che l'Europa è già tutta contaminata dagli ogm, quando ciò è oltremodo falso ed è, invece, proprio attraverso le soglie di tolleranza che finiremmo per essere irreversibilmente contaminati?

- O qualcun altro vuole importare prodotti biologici da zone (come USA, Argentina e Canada) con coltivazioni transgeniche in abbondanza, con tanto di brevetti sui raccolti e cause legali contro gli agricoltori biologici contaminati, accusati di impiego illegittimo di semi ogm?

- E, in questo caso, ...ce la vogliamo mettere almeno una etichetta di presenza di ogm all'importazione, visto che un consumatore biologico ha la priorità assoluta di non mangiare ogm? O avete paura che un prodotto biologico con la dicitura "pu˜ contenere tracce di ogm" rimanga sugli scaffali e non se lo mangino neanche i vermi, per paura di morire intossicati?

Non vi preoccupate, non c'è pericolo... gli ogm non entreranno di certo negli scaffali Biologici.

Cosa c'entrano gli ogm col biologico? Nulla. Appunto... tolleranza Zero!

Futuro biologico o transgenico? A noi la scelta...

Forse in America non lo hanno capito in tempo... ma grazie all'esperienza, noi in Europa sappiamo che le coltivazioni biologiche e transgeniche sono incompatibili, una nega l'altra e la "coesistenza sul campo" non può che generare mostri che obbligano alla contaminazione forzata di tutte le coltivazioni e alle conseguenti soglie di Tolleranza di ogm... la morte del Biologico.

Non è meglio condannare e farla finita una volta per tutte con gli ogm, visto che neanche esistono in natura?

Ma è possibile che qui in Europa qualcuno sia talmente scemo da introdurre le "soglie di tolleranza", quando non ci sono coltivazioni ogm?

La cosa puzza... Credo proprio che qualcun altro, col naso lungo e le orecchie d'asino, ignorante in matematica, stia pensando a una prossima "commistione di coltivazione" con gli ogm. E alla conseguente abolizione della "esistenza sul mercato" delle produzioni libere (al 100% "matematico") dagli ogm.

E' ora di dichiarare l'Europa Libera da ogm (iniziando dall'Italia) garantendo così, intanto, la coesistenza sugli scaffali tra prodotti prodotti biologici e tradizionali Europei (o Italani) e cibi transgenici o contaminati da ogm (importati), etichettati chiaramente, senza tolleranze nascoste fino a 0,9%.

Soprattutto dopo che la Corte Costituzionale italiana ha stabilito che per garantire la (co)"esistenza" dei prodotti "liberi" da ogm sugli scaffali sono legittimate le Regioni a dichiararsi Libere da Ogm. Perchè altrimenti, se coltiviamo gli ogm in Europa tutto verrà contaminato irreversibilmente e la presenza "accidentale" ("naturale") di ogm sarà a quel punto "tecnicamente inevitabile".

In contraddizione logica col concetto di coesistenza... e soprattutto, in contrasto con le norme sulla libera concorrenza delle merci nel mercato e sulla libera scelta e informazione dei consumatori.

Obiettivi della Mobilitazione.

In attesa della corretta applicazione del principio di precauzione del Diritto Europeo, attraverso il divieto di ogni alimento e/o coltivazione di ogm (per gli accertati rischi di tossicitˆ e contaminazione) e l’abolizione delle norme di brevettabilità della vita, occorre:

- etichettare obbligatoriamente ogni traccia di ogm in qualsiasi prodotto, - confermare la tolleranza zero negli alimenti Biologici e in ogni tipo di semente

- realizzare l’obbligatorio referendum popolare consultivo.

Non è che andrà a finire che qualcuno (gli agricoltori e sementieri biologici) farà causa all'Europa per mancato rispetto del principio di "esistenza", oltre a quello di "Precauzione", visto che si moltiplicano gli studi scientifici che attestano la tossicità di molti ogm? ...al WTO o alla corte Europea?

Vecchia Europa, dai un calcio agli ogm... hai anche un robusto stivale...

E allora, con un bel 0,1 (in matematica!), Rimandati i Parlamentari europei...

...e quei rappresentanti del Mondo Biologico ed ecologista che urlano alla vittoria.

Come quei Troiani che aprirono le porte e festeggiarono l'arrivo del grande Cav(i)llo... si ubriacarono ... si addormentarono... e mai pi si risvegliarono.

Nessuna decisione  ancora presa, mentre la palla ripassa alla Commissione (riunione prevista per il 12 aprile) e al Consiglio dei Ministri Europei.

I Consumatori Europei all'80% sono contrari agli ogm !! E prima di legiferare in materia di Ogm ... necessaria la Consultazione Popolare (1).

E' molto probabile allora che la Commissione (o il popolo) si attivi in tal senso.

E, per ora, se per qualcuno Zero corrisponde a 0,1... non  detto che, per qualche Giudice, 0,1 non corrisponda invece alla "negazione dell'assenza di ogm" e alla corrispondente "negazione della certificazione del prodotto come biologico".

Ma dal momento che stiamo cantando alla vittoria del biologico "OGM Free", e di soglie di rilevabilitˆ tecnica, che sia assodato, pertanto, che la Tolleranza di OGM nel Biologico, rimane e non pu˜ essere altro che Zero, in attesa di definire meglio e scientificamente, quali sono i veri limiti di rilevabilitˆ tecnica della presenza di ogm... fermo restando che qualsiasi traccia si rileva, indipensentemente dal metodo d’analisi in un prodotto qualsiasi (alimentare, cosmetico, tessile, per produzioni energetiche, ecc.) o nei semi, quel prodotto deve essere etichettato e non pu˜ essere considerato Biologico.

Se cos“ non fosse per qualcuno... altro che ignoranza... coloro ci prendono per scemi. E secondo voi... i Cav(i)liieri Europei lo sono veramente... o ci fanno?

0,1 = zero ? E' proprio il caso di dire Reset !

Cari Troiani, per ora, festeggiate pure... e un consiglio: non andate a dormire.

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E' arrivata l'ora del Referendum... (a breve il comitato promotore per la raccolta delle firme e dei fondi)

(1) Tanto premesso, appare, questo il momento per togliere al Governo l’iniziativa nella materia e sollevarlo da simili ambascie e problemi, per chiamare a decidere direttamente l’intero popolo italiano, al quale appartiene la sovranitˆ di cui all’art. 1 della Costituzione e il diritto-dovere di scegliere, in prima persona, cosa coltivare e cosa mangiare per gli anni futuri, tanto pi che  la stessa Direttiva comunitaria 2001/18/CE, del Parlamento Europeo e del Consiglio, a prevedere la consultazione del pubblico, in merito, prima di introdurre gli OGM in agricoltura e nell’ambiente (art. 9 e 10¡ “considerando” Direttiva 2001/18/CE).

Anche il protocollo di Cartagena, entrato nel nostro ordinamento con la legge 15 gennaio 2004, n. 27, impone una gestione dei rischi connessi all’utilizzazione, alla manipolazione ed ai movimenti transfrontalieri degli OGM che, tra l’altro, non permette la coltivazione immediata degli OGM in parola (ved. artt. 15 e 16 l. n. 27/04. cit.).

L’art. 23, comma 2, di tale legge pi specificatamente prevede che:

Le Parti, conformemente alle loro rispettive leggi e regolamenti, consultano il pubblico nel momento dell’adozione di decisioni relative agli organismi viventi modificatiÉ”.

Tale protocollo, inoltre, risulta comunitarizzato dall’art. 32 della stessa Direttiva n. 18/2001.

Pertanto Ž “comunitariamente” obbligatorio il previo interpello dei cittadini.

NŽ varrebbe eccepire la tassativitˆ dell’elenco delle ipotesi referendarie giacchŽ nel caso di specie l’obbligo comunitario prevale sul limite costituzionale interno ove questo, com’Ž nel caso di specie, non assurge al livello di principio fondamentale della Costituzione intangibile in quanto tale ad opera di prescrizioni comunitarie.

In ragione di tutto ci˜, prima di stabilire con disposizioni vincolanti l’introduzione e la coltivazione degli OGM sul territorio nazionale o su parte di esso, con il rischio fondato di inquinare con gli OGM irreversibilmente tutte le aree agricole, si ritiene opportuno sollecitare il parere dell’intero corpo elettorale, tramite referendum consultivo, ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dall’art. 9 della Direttiva 2001/18/CE e dall’art. 12 del d.lvo 224 del 2003, che ha attuato la Direttiva 2001/18/CE in questione.

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(2) un esempio pratico per risciacquare il cervello e...schiarirci le idee----.

Matematicamente, la soglia di rilevazione analitica di "presenza" degli ogm corrisponde a "qualsiasi valore sopra Zero, ovvero a qualsiasi presenza rilevabile". E non allo 0,1% (che corrisponderebbe a 1:1.000 semi o a una parte su 1.000 negli alimenti in generale, cioè 1 grammo per kilogrammo).

Infatti, se il campione d'analisi è di 3.000 semi (come, per legge, in Italia), per trovare positività alle analisi è sufficiente la presenza di 1 solo seme OGM = 0,03% (con analisi PCR qualitativa, in grado di determinare il singolo Dna modificato, moltiplicandolo e amplificandolo fino alla rilevazione tecnica); se troviamo 2 semi OGM sui 3.000 del campione, abbiamo un valore di 0,06%; se ne troviamo 3 su 3.000, abbiamo il valore 0,1%. Se questo valore 0,1%, (come si vede, nel caso della semente, almeno tre volte maggiore rispetto alla soglia di rilevazione tecnica della presenza) venisse assunto come soglia di tolleranza, una contaminazione di 2 semi OGM su 3.000 verrebbe legalizzata e sarebbe sufficiente a contaminare tutta l'agricoltura Europea in breve tempo, vanificando lo stesso concetto di coesistenza, in quanto tutte le coltivazioni conterrebbero ogm.

Non dimentichiamo quello che è accaduto su scala mondiale con le contaminazioni da ogm nel riso;basta una pianta per produrre milioni di granelli di polline transgenico.

Se il campione d'analisi fosse di 10.000 semi, come qualcuno addirittura propone, la presenza di 1 seme ogm darebbe un valore di 0,01%, sufficiente alla determinazione della contaminazione con le analisi qualitative PCR, per le quali, come detto, basta che ci sia un solo dna ogm nel campione da analizzare. In questo caso, se accettassimo delle soglie di tolleranza allo 0,1% potremmo avere addirittura 9 semi GM su 10.000 ...legalizzati !!

Sarebbe la manna per una ditta che vorrebbe imporre i propri semi brevettati, contaminando tutte le altre filiere. Ciò per quanto concerne i rilievi sulle sementi, per le quali deve permanere assolutamente la tolleranza zero, pena la contaminazione irreversibile delle altre filiere ogm free.

E negli alimenti è sufficiente la presenza di una sola particella transgenica per verificarne la contaminazione, anche se in misura infinitesima (sicuramente inferiore allo 0,1%(1 grammo / kg)... l'Importante è che sia presente nel campione di analisi. E ciò dipenderà da come preleviamo i campioni e dal numero di campioni analizzati (più ne analizziamo e maggiore sarà la probabilità di rintracciare le eventuali contaminazioni da ogm).

e se un prodotto biologico è a tolleranza zero... se un solo campione risultasse positivo, dovrebbe essere sequestrato a norma di legge.

E allora cerchiamo di fare molta attenzione... gli ogm possono sfuggire alla politica ma non alla matematica, che per fortuna non è una opinione.

Le decisioni del Parlamento Europeo

- Dopo aver precisato che... "occorre evitare la contaminazione di sementi, fattori di produzione, mangimi e alimenti biologici mediante adeguate normative nazionali e comunitarie basate sul principio di precauzioneÈ, puntualizzato che... "non  consentito nemmeno il ricorso a prodotti "con OGM" e soppresso l'eccezione prevista per i medicinali veterinari, promuovendo cos“ il ricorso ai medicinali veterinari biologici giˆ presenti sul mercato", agricoltori e i fabbricanti di mangimi devono astenersi dall'utilizzare OGM o prodotti derivati da OGM e con OGM e devono inoltre fornire le prove che la contaminazione non  avvenuta, imponendo agli agricoltori o a qualsiasi altro fornitore di prodotti biologici che acquistano presso terzi i prodotti che utilizzano per la produzione di alimenti o mangimi biologici, di accertarsi che questi non siano ottenuti o derivati da OGM e che non contengano o siano costituiti da OGM...