PENSIONI E RIFLESSIONI

Carissime e carissimi  amici e compagni interessati ed "obbligati" a vivere con le attuali pensioni............!           Quale pensionato dell'INPS ,che si avvicina al compimento del  70mo anno di età, vorrei avanzare qualche "raccomandazione" ai miei compagni dirigenti sindacali impegnati in questa trattativa.             In questi ultimi giorni abbiamo avuto modo  di leggere e studiare i "meandri" del parziale accordo siglato tra il Governo Prodi ed i Sindacati Confederali ( la C.G.I.L. ,con Epifani,  ha messo una sigla di sola presa d'atto in attesa della discussione di merito nei suoi organismi dirigenti e/o consultazioni dei lavoratori attivi e dei pensionati ).            Si è altresì  potuto  leggere  le reazioni di molti economisti, politici  di destra , di  centro e di  sinistra, di sindacalisti  dirigenti delle categorie industriali ( FIOM ed altri ) e soprattutto della Confindustria.            Ma qualche cosa di serio nel metodo, fin' ora scelto dai Sindacati e dai Partiti del Centro Sinistra ,non mi convince per niente.              Cioè quello di andare avanti, fino ad una siglatura ,senza un  minimo coinvolgimento "delle masse proletarie"  interessate alla nuova riforma pensionistica e questo in presenza di una riforma, già peggiorata  nell'arco di un ventennio  prima dal Governo AMATO (inizio degli anni ' 90)  e poi dai Governi DINI e BERLUSCONI .

               Non si tratta ovviamente soltanto di scalini o scaloni ma la stessa  nuova configurazione strutturale delle pensioni che, di fatto ,scarica sulla condizione delle classi meno abbienti il peso della crisi economica della spesa pubblica  previdenziale :            altro che le barzelette e le banalità relative ad un inventato conflitto  tra  chi è già in pensione  e gli attuali "giovani lavoratori" ........!  

                                      Con  questa configurazione di " bozza d'accordo"  di fatto vengono penalizzati  gli attuali ed i futuri pensionati facendo sfumare la  realizzazione di  un nuovo" patto tra le generazioni "come  quello sancito dalla RIFORMA PENSIONISTICA, conquistata dalle  generazioni di lavoratori  operanti 50 anni or sono ( accordo storico del 1969 dopo 5 anni di durissime lotte sindacali, politiche e culturali ).

                Per  esperienza  personale ,quale dirigente negli anni '60/80 dei Siderurgici Italsider  a livello di Genova  e nazionale della FIOM-C.G.I.L., posso testimoniare delle durissime lotte degli Operai - Tecnici ed Impiegati  per la conquista di una vera riforma PREVIDENZIALE  in una Italia, ultima rispetto  a tutti i Paesi dell' Europa ,dove era ancora in vigore un sistema  di trattamenti pensionistici  corporativi e fascisti.    

           Dobbiamo ricordare , come esempio di  comportamenti corretti di "lotta di classe" che in quella occasione  ( 1969/ 1970 ) il gruppo dirigente nazionale della C.G.I.L. non ebbe tentennamenti di proclamare lo SCIOPERO GENERALE a fronte di una bozza d'accordo  sulle pensioni inaccettabile  firmato unilateralmente  dalla CISL e dalla UIL .  

            Infatti per il sottoscritto , componente della  Segreteria Provinciale della FIOM  di Genova , quello fu il primo Sciopero Generale al quale partecipava quale  dirigente del Sindacato  e ricorda chiaramente  quello storico  Marzo 1969  nel quale si giocò una storica lotta  (vincente) dei lavorotaori italiani.      

        E' interessante l'aneddoto ( non sò se  adeguatamente ricordato nei libri di storia  sindacale )  : da tempo la Segreteria Nazionale della C.G.I.L.,  presieduta dal  Agostino Novella ,era in riunione permanente soprattutto in presenza dell'accordo separato  (  firmato tra CISL-UIL ed il Governo  D.C.  RUMOR ) scavalcando la C.G.I.L. ed i  15.000.000 di lavoratori  interessati alla RIforma Pensionistica.    

         Già nelle fabbriche  "radio gavetta", di fronte all'affronto degli altri Sindacati e del Governo,  parlava della  necessaria rivolta e di Scioperi generalizzati.........!  

          Nelle ore che precederono la  proclamazione  dello SCIOPERO GENERALE ( 8 Marzo 1969 ) si tennero  tutti gli attivi (congiuntamente con i C.D). delle Camere del Lavoro d'Italia  .         

                      I collegamenti  telefonici, tra l' assemblea locale e la Segreteria Nazionale Confederale , per Genova , furono tenuti dai compagni Michele GUIDO e Giovanni CINARELLI ; da Roma, il ruolo di portavoce della C.G.I.L. nazionale, era  stato assunto dal compagno Rinaldo SCHEDA.           

                    Nel pomeriggio del 7 Marzo , l'attivo della Camera del Lavoro  di Genova ,alla unanimità ,deliberò lo Sciopero Generale  per il giorno seguente : e così   tutte le Camere del Lavoro .      

     In seguito al riuscitissimo Sciopero Generale  la trattativa si riaprì, l'accordo reparato fu cancellato  e ,finalmente ,si raggiunse un risultato straordinario per l' Italia  dei lavoratori  : dopo il 1970 "a regime" la Riforma riconosceva  ai lavoratori ( senza discriminazione tra Operai e  Impiegati , tra uomini e  donne ) una pensione , con 40 anni di contributi , pari all'80%  dell'ultima retribuzione .                   

                   Anche  in quegli anni  eistevano "i grilli parlanti" del capitalismo nostrano che prevedevano , attraverso complicati calcoli econometrici-attuariali  catastrofi eonomiche per l'Italia del  terzo millennio  ............!                                      I calcoli  dei corifei del capitalismo italiano  (compresi i  dotti ragionamenti  del Presidente della Banca d'Italia)   elaborati ieri come quelli  fatti oggi , non tengono mai conto che ogni "ora lavorata dal proletario "  produce  molta ricchezza  ( PIL  nazionale ) in più  rispetto al passato ,creando , nel contempo, maggiori profitti :        

             tutto ciò  ampiamente compensa l'allungamento della vita di chi è oggi in pensione e di chi ci andrà.                                      Proprio riconsiderando scientificamente  tutti  calcoli  econometrici , senza artatamente  utilizzare , nelle equazioni , fattori unilaterali e di parte,  (  dinamica  positiva del PIL, aumento delle varie ricchezze,qualità della vita, formazione professionale e culturale permanente,  aumento dei profitti e loro equa  distribuzione ) si dovrà  e potrà costruire un nuovo "patto tra le generazioni dei lavoratori " e non solo.     

                Infine , cari compagni ed amici  del Sindacato ( di tutte le sigle...) , non dimenticate che esiste  in Italia ancora un diritto costituzionale  : IL DIRITTO DI SCIOPERO  per conseguire dei risultati positivi per i meno abbienti..................!