FERRO E FUOCO

Una piccolissima testimonianza. Sono stato a Genova. In teoria avrei
dovuto girare un documentario con Gabriele Salvatores, che ha lanciato
l'idea di un videomanifesto per poi tirarci un pacco. Ci ha abbandonati
dopo aver inscenato un attacco di stress e uno svenimento(per cosa, poi?).
E'stata una delle esperienze più violente della mia vita.
Non avevo mai visto tanta prepotenza da parte di un esercito  composto da
polizia, carabinieri e guardia di finanza. Un' orda selvaggia e senza
controllo, talmente senza controllo da farmi capire che fosse stato tutto
deciso prima. Ho visto donne di 45 anni sanguinare di fianco a me,
avvocati insultati e bastonati, giornalisti, medici e operatori picchiati
a sangue.
Ho subito insieme a altre migliaia di persone la carica di diverse squadre
di polizia armata di scudi, maschere antigas e manganelli. In quel momento
ero in mezzo a gente totalmente pacifica. Hanno cominciato a sparare
lacrimogeni a raffica, sono avanzati all'improvviso quando nessuno se lo
aspettava e hanno picchiato tutti indistintamente. Sono scappato, ho perso
i miei amici mentre la gola mi bruciava quasi quanto gli occhi. Mi sono
trovato davanti a un cancello chiuso. Gas intorno e la polizia pochi metri
dietro che falciava le gambe di chi tentava di correre. La gente si è
arrampicata sul cancello per scavalcarlo e mettersi in salvo. Io ho avuto
un momento di lucidità totale. Non mi sono arrampicato perchè la polizia
era troppo vicina e avevo paura di essere preso da dietro sulla schiena.
Ho intravisto una vietta laterale che andava verso il mare. Mi sono
salvato sotto un tendone che ospitava una improbabile conferenza sulla
pena di morte. Non avevo acqua. Non avevo più sigarette. Non avevo più
neanche t
roppa paura.
I pestaggi sono andati avanti per due giorni in tutte le zone della città.
1 morto, 600 feriti. L'ultima sera stavamo festeggiando la fine della
paura. C'era una bella atmosfera, gente che suonava i tamburi, gente che
ballava, mangiava e beveva. A un chilometro da noi la polizia ha fatto
irruzione nella scuola che ospitava il media center del genoa social
forum. Hanno massacrato tutto e tutti. 60 feriti colti al lavoro o nel
sonno, avvolti nei sacchi a pelo. La scusa è che cercavano armi. Quelle
che hanno trovato le hanno poi esibite ai giornalisti il giorno dopo: 4
temperini svizzeri, tre coltelli, macchine fotografiche, assorbenti, un
paio di molotov rudimentali, qualche bastone. Passamontagna e occhiali.
Per questo, 60 teste rotte.
La città è stata messa a ferro e fuoco da poche centinaia di balordi detti
black blocks. Nessuno li ha veramente fermati. Ci sono prove fotografiche
di connivenza tra i black blocks e la polizia.

A.