Maurizio Maggiani, in uno scritto sul Secolo XIX, si domanda se ci sono due polizie. Sì, ci sono due polizie e tanti poliziotti.

Un dì, ormai lontano, c'era la scelta per tanti figli del Sud tra essere "Guardie o Ladri" e così si formavano i poliziotti: diventavano poi i "celerini" di Scelba; ma quella era un'altra storia. Trasformandosi la società è cambiata la polizia e forse tranne i Carabinieri -"nei Secoli Fedeli" alla Monarchia, al Fascismo e alla Repubblica- è cambiato tutto. Nel frattempo non si dimenticano i poliziotti morti a Palermo come Boris Juliano, la scorta di Falcone e di Borsellino, i tanti altri poliziotti tutti esempio di sacrifici e abnegazione per garantire la nostra sicurezza e convivenza civile. Quei poliziotti hanno avvicinato molti giovani alle istituzioni e a combattere per gli ideali di giustizia. Non si dimenticano neppure i poliziotti criminali della Uno Bianca o i militari torturatori in Somalia - a proposito, che fine hanno fatto? Questo per ribadire che il "male" è dappertutto. Ma oggi chi sono questi carabinieri e poliziotti che inneggiano a Pinochet, gridano "comunisti di merda" e usano con disinvoltura calci e manganello? Di certo sono ragazzi con una sufficiente scolarizzazione, ma quale cultura? Di certo la struttura militare non aiuta a maturare con ordini tipo: "non parlate, non domandate, non pensate". Di certo è tutto molto frustrante; ma alla fine è vero che su migliaia di poliziotti, solo un centinaio ha sbracato o ha ecceduto - per usare il loro linguaggio. A proposito perché i poliziotti graduati parlano come se riempissero dei verbali? Per questo serve un'indagine accurata e la punizione di chi ha sbagliato; perché chi indossa una divisa sia riconoscibile sempre come "giusto" e non tolga la speranza che il Diritto e la Giustizia alla fine trionfi. Almeno così succede anche nei film americani, con i poliziotti più cattivi, corrotti e rozzi del mondo, dove un Serpico fa ricredere tutti e le due polizie ritornano una.

Giorgio Boratto