INGROIA SU BERLUSCONI.

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Ho raccolto alcune riflessioni che ha fatto di recente l'ex magistrato INGROIA – allievo di FALCONE E BORSELLINO in merito alla nascita di FORZA ITALIA e quindi all'avvento di SILVIO BERLUSCONI in politica.

Visto che il problema si sta riprensentando forse sarebbe meglio darci una letta.

Uno storico ha infatti il diritto di scorgere il problema la dove un giudice deciderebbe il nuolo a procedere. FORZA ITALIA nasce nel 1992 da una intuizione di MARCELLO DELL'UTRI. Un movimento populista e demagogico che raccoglie e sviluppa molti dei criteri ispiratori del progetto eversivo di LICIO GELLI, capo della P2 che gia' dal 1976 sognava l'affermazione di un partito deideologizzato, fondato su club territoriali, in grado di manipolare gli umori dell'elettorato attraverso il controllo esteso dei mezzi di informazione.

IL CAPO del nuovo partito che nel 1994 si afferma con un successo elettorale senza precedenti, e' l'imprenditore SILVIO BERLUSCONI, tessera P2 N. 1816, che tra i suoi piu' fidati collaboratori arruolera' alcuni – FRATELLI – della LOGGIA PROPAGANDA sciolta nell'82 e ritenuta responsabile di voler sovvertire l'ordine costituzionale dello STATO. Non a caso sull'ingente e rapidissima fortuna economica del nuovo leader pesa come un macigno il sospetto – mai dimostrato – di aver riciclato i fiabeschi capitali mafiosi del narcotraffico.

Per questo uno dei motivi ripetuti da SILVIO BERLUSCONI è l'attacco con abbondante ricorso all'insulto, all'autonomia dei magistrati e alle funzioni del parlamento, alla liberta' di stampa, in tutto l'arco temporale del premierato.

QUELLO CHE E' ACCADUTO IN ITALIA quando SILVIO BERLUSCONI creo' il partito di FORZA ITALIA è l'equivalente del GOLLISMO francese o del PERONISMO argentino. BERLUSCONI dal 1994 ad oggi ha espresso una classe dirigente incline alla corruzione, volgare, apertamente razzista. Gli affari illeciti delle – CRICCHE – e la caccia all'extracomunitario, le RONDE e il BUNGA BUNGA, l'informazione ridotta a dossieraggio e lo spionaggio aziendale, il lifting e il trapianto dei capelli, la patente di – EROISMO – ai BOSS OMERTOSI e quella diversita' antropologica ai PM ANTIMAFIA, il presidente OPERAIO e il MILIONE DI POSTI DI LAVORO, il partito dell'amore e lo STATO AZIENDA, la compravendita di deputati in parlamento e la cocaina nei ministeri, il contratto con gli italiani e le barzellette, l'esibizionismo sessuale e la prostituzione intellettuale e politica – oltre che fisica -, sono i tanti frammenti di un'incultura di massa che, complice la sinistra, ha trasformato i paese in una squallida caricatura dell'italietta fascista zimbello del mondo intero.

Anche la cultura tutta e' responsabile di questo terremoto ignorante che facciamo finta di non osservare. Come possiamo spiegare che la letteratura, il cinema, la musica, tranne alcune sparute sacche di resistenza, in questi lunghi odiosi 20 anni, ha scelto L'EVASIONE MENTALE, fingendo di non accorgersi della degenerazione democratica. Siamo davanti ad una computa MAFIOSIZZAZIONE culturale DELLO STATO.

DOPO 20 ANNI di interrogativi senza risposta... di depistaggi e di verita' parziali, se non ve ne siete accorti, il tramonto definitivo di BERLUSCONI, perche' anche se sta tornando non tornera' con lo stesso clamore precedente, è coinciso con la stessa parabola discendente del BOSS – BERNARDO PROVENZANO che è stato – secondo la ricostruzione della PROCURA DI PALERMO – l'later ego occulto del potere, proprio degli ultimi 20 anni vissuti, caratterizzati dal patto di convivenza tra STATO e COSA NOSTRA.

Non sappiamo cosa ci aspetta e quale sara' l'epilogo di nuove elezioni e nuova REPUBBLICA. La transizione infatti potrebbe essere infnita o finire con la scomparsa dello STATO ITALIA, frantumato in piu' statarelli o sussunto in uno STATO EUROPEO. La nostra storia potrebbe concludersi con un REGIME non piu' democratico se noi mettiamo da parte come sempre abbiamo fatto il nostro DIRITTO DOVERE di vigilanza DEMOCRATICA.

Se c'e' una frase di INGROIA che mi ha fatto sussultare di brividi è quella che riporto … e gli è costata una censura del CSM -

UN GIUDICE ha il dovere di essere imparziale, ma fra chi difende la COSTITUZIONE e chi quotidianamente cerca di violarla, VIOLENTARLA, stravolgerla io so da che parte stare.

E in questo momento, aggiungo, che il mio STATO non esiste piu', sovvertito dai poteri economici e MAFIOSI, non posso che ancora una volta schierarmi anche da sola dalla parte della COSTITUZIONE, seppur comprendo che l'ignoranza ha trionfato e sara' difficile difendere i miei fratelli dall'inferno che avanza.

B.K