Lettere a Pier Paolo.
La redazione Namir ringrazia tutti coloro che hanno partecipato al
dibattito.
Alianterosso
1 - Che libri hai letto di P.P.Pasolini e perche' e quali hai trovato
interessanti ?
Di Pasolini ho letto tutto, ed anche lo scandaloso - Petrolio - che poi non
e' cosi' scandaloso, trovo piu' scandalosa e malata questa societa' che commette
pedofilie - sbarca con i suoi depravati ricchi nei paesi poveri e gode nel
vedere uccidere bambini, realizzandoci filmini con la telecamerina da rivedere
poi nella villona con altri sudicioni che non hanno piu' rispetto della vita.
Pasolini si limita a descrivere i suoi stati d'animo passionali, il suo
desiderio.... per molti omosessuali la prostituzione e' stata, per anni, l'unico
modo per incontrarsi, fare sesso furtivamente e tornare a casa con tutto il peso
di una societa' che non permetteva e non accetta ancora l'amore DIVERSO alla
luce del giorno.
2 - Quali film hai visto e quali di questi senti, nelle tematiche affrontate
dal regista, ancora attuali ?
I film di Pasolini sono tutti attuali - CRISTO e' povero non e' quello che presentano i cattolici ricchi,
con i loro anelli di gemme e le loro mani bianche da predica - la fame della -
ricotta - fino ad ingozzarsi il decesso e tutto questo mentre la societa' finge
di vivere, il tremendo ultimo film, in cui credo Pasolini abbia espresso tutti i
mali di una societa' ricca che non prova piu' rispetto e che si rotola nella sua
stessa puzza generando mostri e appunto, come dicevo precedentemente,
depravazione e violenza.
3 - Cosa ci accomuna e ci distanzia dalle idee e critiche sociali di
P.P.Pasolini ?
Ci accomuna le problematiche da lui espresse, le crtiche sulla
comunicazione, stampa e tv - quelle che fece al partito comunista, ai giovani
borghesi del 1968 - alla mafia, alla polica dei palazzi, termine questo
inventato dallo stesso Pasolini e ancora oggi utilizzato da tutti. Ci distanzia
l'incapacita' che mettiamo in campo noi per cambiare il mondo e cio' che faceva
lui per tutti.
4 - Una generazione descritta accuratamente dall'autore P.P.Pasolini, puo'
dirsi scomparsa, chi ritieni siano gli attuali - ragazzi di vita - ?
Certo la cosa che mi viene banale da dire e che i ragazzi di vita di oggi,
sono quelli che stanno arrivando da terzo mondo - gli immigrati tutti... e
invece direi una scemenza, i ragazzi del terzo mondo non sono affato ragazzi di
vita - semmai sono gli occidentali che attraverso la loro organizzazione li
spingono verso questo cammino. ma i ragazzi di vita sono ingenui nei film di
Pasolini, sono piuttosto dei sbruffoni che non riescono veramente a far male ad
una mosca, provano rispetto per i bambini, hanno un codice di ONORE che li rende
utili alla loro comunita'... questo codice e' saltato da tempo anche a Napoli,
dove la camorra non bada piu', per interessi, se quando spara puo' far saltare
la testa di un innocente. Oggi la tratta dell'infanzia e' la prima ad essere in
commercio e l'ONORE dei ragazzi di vita e' solo un ricordo. Oggi chi e' povero
e'solo, perche' non trova piu' la solidarieta' dei tanti che vivono la sua
condizione, come accadeva nelle borgate degli anni settanta, dove in mille
palazzi c'era un solo bagno in comune, oggi la tua poverta' e' individuale cosi'
come le gioei e il dolore, e quando ci arrivi al fondo diventi una scheggia
impazzita, senza controllo, ecco perche' nell'era della globalizzazione si punta
a riformare una societa' collettiva, ma fatta di piccoli gruppi, perche'
altrimenti si puo' diventare minaccia per il capitalismo. Un piccolo gruppo si
controlla a vicenda e non ha capacita' di organizzazioni. Miei cari Namir - i
ragazzi di vita di oggi si devono formare - conosco pero' quelli degli anni
ottanta e sapete chi erano ? - i portaborse dei partiti e partitini - quelli con
la cravatta e la giacca e - voglio tutto - quelli arrivisti figli di papa' -
perche' ? ma perche' erano ingenui, ed ora saranno, visto la fine di questo
mercato irregolare, disperati proprio come
i poveri emarginati barboni, ma per loro non provo pena perche' non avevano un
codice di comportamento, perche' oggi ancora insistono e se gli domandi cosa
desiderano dicono, - gli anni ottanta -.
5 - Dell'omosessualita' ne abbiamo parlato recentemente nel nostro giornale
proponendo un dibattito sul gay pride, ed anche se questo aspetto naturale
e' punto focale nella vita dell'autore, abbiamo preferito per quanto detto
precedentemente saltare questo argomento ed esaminare insieme l'aspetto
religioso, oggi attuale piu' che mai nella nostra societa'. Pasolini ha
detto piu' volte di essere ateo e probabilmente avrebbe scritto la sua sul
recente raduno giovanile che si e' svolto a Roma in favore della chiesa,
della religione cattolica, del Papa e del Giubileo. Cosa ne pensi di questo
argomento, come spieghi questo fenomeno cattolico espresso dalle nuove
generazioni ?
Ci sono tante cose assurde nella spiegazione che cerco di darmi anche io a
questa domanda. Recentemente viene fuori che a Milano i ragazzi che frequentano
l'ora di religione sono zero - capite zero ? - cioe' tutti gli studenti di
Milano l'ora di religione la saltano. E la percentuale in tutta Italia non e'
alta, anzi.... eppure al raduno del Papa abbiamo avuto due milioni di giovani.
Come la spieghi la cosa ? - uno - vedendo l'immagini, quelli intervistati,
questi ragazzi non erano poi cosi' ragazzi, due sono venuti da tutta Europa - e
quindi si puo' parlare di un mezo fiasco in realta', altro che meraviglia. In
Spagna vanno a piedi da una citta' all'altra per pregare i santi con il preti,
e' un popolo prettamente religioso, in Francia la comunita' e' cosi' mista che
di cattolicesimo se ne vede poco, in Inghilterra ci credono, ma da borghesoni
come sono non si spostano neanche se gli regali casae quelli che vengono,
vengono come gli Americani - per mangia SPAGATTA - MACCARONE E SENTIRE MANTOLINI
- il Papa, se c'e' tempo. E' vero quindi che due milioni di giovani sono
pochissimi se si pensa ad un raduno mondiale. E' vero che la religione cattolica
non e' piu' la prima religione del mondo, che sta passando un suo brutto quarto
d'ora, tanto di aver proposto anche lei la soluzione della globalizzazione e non
quella di recuperare il terreno perduto mettendosi al servizio - reale - dei
poveri e del terzo mondo. Insomma ho la sensazione netta che quella del giubileo
sia stata un annata di uva cattiva, e che quei due milioni ingenuamente sono
venuti a fare il grande spot della religione cattolica per tentare di recuperare
terreno, d'altronde si sa che in pubblicita' le cose che non hanno una crisi,
non vengono presentate. Voglio dire, avete mai visto una pubblicita' di un
prodotto buono che non e' in crisi ? - il 90 per cento di cio' che passa per
pubblicita' e' per salvare la propria ditta da perdite economiche in atto - il
10 per pubblicizzare un nuovo prodotto. La carne in scatola non si vende piu'
facilmente, la gente ha cominciato a chiedere cosa ci mettevano dentro, e la
religione e' andata in crisi, e come succede in economia gli durera' anni per
poi sperare in DIO di rialzare il proprio indice, ma cosi, veramente, non c'e'
da peoccuparsi di questi giovani.
6 - Pasolini fece una critica feroce contro i ragazzi del 1968 e subito dopo
gli scontri di valle Giulia. Attraverso una poesia, definiva borghesi gli
autori di tali scontri e si schirava dalla parte dei cellerini, che secondo
lui, erano i veri proletari, gente povera del sud che per la loro condizione
economica era costretta a fare quel mestiere. Cosa ne pensi del 1968 e della
sua critica alla lotta giovanile di quegli anni?
E credo vedendo la realta', ha avuto ragione. Pero' c'e' da dire che il 1968
non e' stto totalmente criticato da Pasolini - lui affermava che i ragazzi
avevano ragione, sbagliavano solo a puntare il dito, non lo dovevano fare contro
i poliziotti, ma contro chi li usava. Il 1968 e' stato un movimento, l'unico
fino ad oggi, ad essere mondiale ed e' quello che ha cambiato tante cose nella
condizione femminile - insomma tanto da buttare e poco da tenere, ma quel poco
ha un sapore forte.... perche' non ci dedicate un Namir ?
7 - Pasolini amava dire la verita'. Oggi proprio negando questa, gli
intellettuali, in cambio del silenzio, si sono venduti tutti ai vari partiti
politici. Quale verita' dell'autore espressa nella sua totale opera
artistica ti ha piu' colpito e continui a ritenerla valida e c'e' qualcuno -
regista - letterario - od altro, che riesce ad esprimere, secondo il tuo
parere, con lo stesso coraggio, critiche costruttive per cambiare in meglio
l'attuale sistema sociale ?
Non c'e' una sola verita' di Pasolini che mi ha colpito, ma tante ,
tantissime... credo che pochi come lui oggi hanno la capacita' di esprimere
questo impegno intellettuale - Herzog - direi anche il primo Wenders - in
letteraura contemporanea non c'e' nulla, forse una Rossana Rossanda - Pintor
.... ma sono giornalisti e ci tengono a definirsi tali....e poche altre
persone....rare...non possono brillare cosi' per tanti. Anche perche' manca il
contesto sociale in cui viveva Pasolini, voglio dire, fare una pernacchia all'iterno
di un autobus - il 512 che porta da Centocelle a Tiburtino, significava far
arrossire la gente, alcuni svenivano, altri scendevano per l'indignazione
provata, altri ti accusavano di essere volgare e cosi' via.....Oggi se sali su
un autobus e ti tagli le vene ti strappi la lingua contro la Pena Capitale - o
ti bruci vivo contro le varie sperimentazioni genetiche o contro lo sfruttamento
..... ti buttano alla fermata successiva e ti dice culo ( scusate il termine )
se ti fanno un articolino nella pagina di cronaca nera scritto da un giornalista
alle prime armi e con ancestrale sensibilita'.
Pero', non volendo massacrare il vostro enorme lavoro cul-turale, dico che
mi suscitate interesse.... siete forti, ma forti sul serio Namir.
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Leonardo
Purtroppo parlare in maniera attuale di un personaggio così importante ma
scomparso non è semplice, anche se si può dire tutto quello che si vuole.
Di pasolini si è detto di tutto e tutti se lo sono contesi, ma quello che mi
chiedo è se veramente fosse un uomo "libero o ateo".
Questi due modi di essere, spesso sono più difficili da vivere che in qualsiasi
altra maniera.
Parlare delle sue opere o dei suoi pareri puo essere interessante, ma non si può
giudicare l'uomo da questo.
Andiamoci piano.
Leonardo
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hiroshi
1 - Che libri hai letto di P.P.Pasolini e perche' e quali hai trovato
interessanti ?
libri: Ragazzi di Vita, Una vita violenta, Empirismo Eretico, Scritti
Corsari e molte delle raccolte delle sue poesie, da quelle dialettali alle
ultime.
Pasolini è un poeta gigantesco, è un gigante che però quando lo leggi ti
entra dentro subito, non lo devi scalare. Le poesie sono sicuramente quelli
che amo di più, ma anche la passione civile, presente anche nelle poesie ma
in modo forte negli Scritti Corsari, la ricerca della verità, la religiosità
laica e l'amore per la vita.
2 - Quali film
hai visto e quali di questi senti, nelle tematiche affrontate
dal regista, ancora attuali ?
Accattone, Mamma Roma, Il Vangelo Secondo Matteo, I racconti di Canterbury,
Il Decamerone, Le mille e una notte, Salò le 120 giornate di Sodoma, La
sequenza del fiore di Carta, Dove vanno le nuvole, Uccellacci Uccellini,
Teorema, Comizi d'amore.
Pasolini è attuale e immortale nella sua tensione poetica, la creazione di
una estetica del sentimento, fermarsi a un Pasolini sociale è terribilmente
ingiusto, prendiamo Mamma Roma, con Anna Magnani, la sequenza finale, quei
tre momneti di dolly sul giovane che muore in prigione in posa come il
Cristo di Piero della Francesca, la denucia sociale diventa poesia.
3 - Cosa ci accomuna e ci distanzia dalle
idee e critiche sociali di
P.P.Pasolini ?
Sicuramente ci accomuna la sua ricerca sugli ultimi, sugli
emarginati, sulla
loro umanità, cosa che ricorda anche le canzoni di De Andrè "se non sono
gigli, son pur sempre figli, vittime di questo fondo". Ci accomuna anche
quella distaza avvertita fra il mondo politico o il mondo del potere verso
di noi, verso le persone che vivono tutti i giorni, Pasolini aveva predetto
la crisi dei partiti e del modello rappresentativo. Ci accomuna la rcierca
verso l'umano. Ci divide una società di massa profondamente diversa, ma si
tratta di un fattore contingente.
4 - Una
generazione descritta accuratamente dall'autore P.P.Pasolini, puo'
dirsi scomparsa, chi ritieni siano gli attuali - ragazzi di vita - ?
Oltre la povertà o l'emarginazione sociale, oggi ragazzi di vita sono tutti
coloro che si sbattano per trovare un pò divertimento e non vomitare nel
vuoto che hanno dentro, oppure che non riesono a tirara fuori tutto ciò che
li fa star male. Forse lo siamo un pò tutti.
5 - Dell'omosessualita'
ne abbiamo parlato recentemente nel nostro giornale
proponendo un dibattito sul gay pride, ed anche se questo aspetto naturale
e' punto focale nella vita dell'autore, abbiamo preferito per quanto detto
precedentemente saltare questo argomento ed esaminare insieme l'aspetto
religioso, oggi attuale piu' che mai nella nostra societa'. Pasolini ha
detto piu' volte di essere ateo e probabilmente avrebbe scritto la sua sul
recente raduno giovanile che si e' svolto a Roma in favore della chiesa,
della religione cattolica, del Papa e del Giubileo. Cosa ne pensi di questo
argomento, come spieghi questo fenomeno cattolico espresso dalle nuove
generazioni ?
Penso che la chiesa abbia vinto sui laici approffitando della confusione che
c'è.E' difficile accettare di vivere con la propria testa, mentre una
religione ti da dei punti fermi, molto grandi, ma allo stesso tempo ti
chiede di spegnere i tuoi dubbi, il tuo dissenso. Quella che veramente mi
preoccupa delle GMG è il culto della personalità del papa, ormai osannato
come nessuna rockstar della storia. Soprattutto perchè la gerarchia
ecclesistica è marcia fino al modello, e perchè il cattolicesimo in sè mira
a distruggere tutte le spinte innovative radicali in nome di una concordia
ordinum che favorisce, chi ha già il potere e se lo tiene stretto. I laici
sono stati scippati della loro etica, come se l'etica potesse essere solo un
fattore religioso. D'altronde il marxismo ha perso solamente perchè non ha
immaginato un luogo ultraterreno. Poi mi chiedo come si fa a dire bene di un
papa talmente oscurantista, di un uomo che si è affacciato su di un balcone
insieme a Pinochet, dando così legittimità alle sue azioni.
6 - Pasolini fece una critica feroce
contro i ragazzi del 1968 e subito dopo
gli scontri di valle Giulia. Attraverso una poesia, definiva borghesi gli
autori di tali scontri e si schirava dalla parte dei cellerini, che secondo
lui, erano i veri proletari, gente povera del sud che per la loro condizione
economica era costretta a fare quel mestiere. Cosa ne pensi del 1968 e della
sua critica alla lotta giovanile di quegli anni?
Che i contestatori del 68 fossero borghesi non ci piove, tant'è che sono
diventati non sono la classe dirigente ma anche la classe insegnante del
paese. Il 68 però rappresenta un vero salto nel progresso civile italiano.
L'accusa di Pasolini è chiara: non colpire mai il poliziotto comune, ma
sempre puntare alla radici. Mi spiego: essere contro la politica dello stato
di Israele verso la palestinese non vuol dire affatto esssere antisemiti.
7 - Pasolini amava dire la verita'. Oggi
proprio negando questa, gli
intellettuali, in cambio del silenzio, si sono venduti tutti ai vari partiti
politici. Quale verita' dell'autore espressa nella sua totale opera
artistica ti ha piu' colpito e continui a ritenerla valida e c'e' qualcuno -
regista - letterario - od altro, che riesce ad esprimere, secondo il tuo
parere, con lo stesso coraggio, critiche costruttive per cambiare in meglio
l'attuale sistema sociale ?
La lucidità delle sue analisi ed il suo coraggio. Posso dire solo questo,
anche se non credo sia una risposta.
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Alessandro D'Angelo -
Che libri hai letto di
P.P.Pasolini e perche' e quali hai trovato
interessanti ?
molti
2 - Quali film hai visto e quali di questi senti, nelle tematiche
affrontate dal regista, ancora attuali ?
Uccellacci e uccellini
3 - Cosa ci
accomuna e ci distanzia dalle idee e critiche sociali di
P.P.Pasolini ?
RISPOSTA 3: Credo che in qualche scritto ci sia del "profetico.
4 - Una
generazione descritta accuratamente dall'autore P.P.Pasolini, puo'
dirsi scomparsa, chi ritieni siano gli attuali - ragazzi di vita - ?
RISPOSTA 4: Niente cambia sotto il sole, tutto si evolve, si modifica, cambia
"moda" creata da "chi può creare moda. E i ragazzi di allora ?
Hanno fatto la
stessa fine: si sono modificati nella forma, negli atteggiamenti e credo
anche nell'essenza.
5 - Dell'omosessualita'
ne abbiamo parlato recentemente nel nostro
giornale proponendo un dibattito sul gay pride, ed anche se questo aspetto
naturale e' punto focale nella vita dell'autore, abbiamo preferito per
quanto detto precedentemente saltare questo argomento ed esaminare insieme
l'aspetto religioso, oggi attuale piu' che mai nella nostra societa'. Pasolini
ha
detto piu' volte di essere ateo e probabilmente avrebbe scritto la sua sul
recente raduno giovanile che si e' svolto a Roma in favore della chiesa,
della religione cattolica, del Papa e del Giubileo. Cosa ne pensi di
questo argomento, come spieghi questo fenomeno cattolico espresso dalle
nuove generazioni ?
RISPOSTA 5: Credo che, quale uomo desideroso di essere
libero in tutti i sensi dalle catene del SISTEMA SOCIALE, qualsiasi fatto
eclatante attuato attraverso la forza dello stesso "sistema", o del
SISTEMA DEI SISTEMI (cioè la S. Madre Chiesa) non gli sarebbe piaciuto. Non
credo che erano veramente e tutti liberi interiormente i ragazzi venuti a Roma.
Sono certo, che molti sono venuti per fare una villegiatura, altri per curiosità,
altri per fede, (ma non penso molti).
6
- Pasolini fece una critica feroce contro i ragazzi del 1968 e subito
dopo gli scontri di valle Giulia. Attraverso una poesia, definiva borghesi
gli autori di tali scontri e si schirava dalla parte dei cellerini, che
secondo lui, erano i veri proletari, gente povera del sud che per la loro
condizione economica era costretta a fare quel mestiere. Cosa ne pensi del
1968 e della sua critica alla lotta giovanile di quegli anni?
RISPOSATA 6: Secondo me ci sarebbe talmente da scrivere che non c'è la
possibilità di sintetizzare tutto il mio pensiero> >
7 - Pasolini
amava dire la verita'. Oggi proprio negando questa, gli
intellettuali, in cambio del
silenzio, si sono venduti tutti ai vari
partiti politici. Quale verita' dell'autore espressa nella sua totale opera
artistica ti ha piu' colpito e continui a ritenerla valida e c'e'
qalcuno - regista - letterario - od altro, che riesce ad esprimere, secondo
il tuo parere, con lo stesso coraggio, critiche costruttive per cambiare
in
meglio l'attuale sistema sociale ?
RISPOSTA 7: non credo che attualmente ci siano uomini così
coraggiosi, forse lavorano nell'ombra. desiderate,
inviandoci una email, sarete immediatamente cancellati dal nostro archivio
cultura.
PIER PAOLO PASOLINI nato il 05 marzo 1922 a Bologna
Dal tema natale dello scrittore risultavano in cielo al momento della
nascita i pianeti, così disposti
nei segni dello Zodiaco:
SOLE (IO) nel segno dei Pesci a 14°,
la LUNA(simbolo dell'inconscio e della
femminità) presente in Toro o in
Gemelli ( a secondol'ora di nascita a me
sconosciuta), MERCURIO
(intelligenza e saper fare) a 17° in Aquario, VENERE
(amore e bellezza), MARTE
(irritazioni, guerra, azioni) nel segno del
Sagittario, GIOVE (fortuna, $
allegria, benefici) nel segno della venusiana
Bilancia , SATURNO (simbolo del
super-Io) anch'esso nella Bilancia a soli
05 gradi. Mentre URANO (pianeta dei
cambiamenti improvvisi, ma anche delle
cose "impalpabili si trova a 9°,
NETTUNO (aspetto macrocosmico e
spirituale) sosta a 13° nel solare
segno del Leone, PLUTONE (simbolo delle
cose segrete ed occulte) a 8° in
Bilancia, la TESTA DEL DRAGO (simbolo della
cooperazione -venusiana- a 8° in
Cancro e la LUNA NERA (simbolo della
sessualità, della libido e della
carismaticità) in Pesci congiunta con il
SOLE e VENERE.
Da quanto sopra elencato emerge una
personalità molto sensibile, a volte
troppo (causa pianeti in Pesci).
A prima vista sembrerebbe che a
causa della vicinanza dell'Io solare
alla
affettuosa VENERE in Pesci in
nativo risulterebbe essere fortunato.
Ma la quadratura (cioè la
dissonanza) fra il pianeta dell'azione MARTE
e il SOLE conferiscono un sottile
complesso di inferiorità che il sggista ha
voluto superare e vincere
attraverso i suoi scritti. Il SOLE era anche in
disarmonia con il pianeta dei
cambiamenti improvvisi URANO: da tale aspetto
ha generato in lui un notevole nervosismo e una difficoltà di vivere un
sereno
oggi. Un altro aspetto molto
importante (soprattutto per i moderni
astrologi)
è quello del SOLE in armonia di
"trigono" con l'infero ed occulto PLUTONE
che ha apportato al soggetto
capacità di percepire le realtà segrete e
nasconste. A
causa di tale aspetto, ha potuto
anche accrescere il carisma, già generato
dagli aspetti che formava la LUNA NERA o LILITH.
Un parametro abbastanza favorevole
che gli ha donato un'ottima qualità
sul
piano intellettivo s'identifica
abbastanza bene è l'aspetto positivo fra il
pianeta
dell'intelligenza MERCURIO e il
pianeta GIOVE. Daltro canto, sempre MERCURIO
dava luogo ad un'opposizione con il
pianeta collettivo e della spiritualità
NETTUNO: da quest' antitesi di
valori si sono manifestate sempre presenti
lotte interiori continue, non
facili da risolvere, se non attraverso la
penna che gli è servita per
chiarificare la realtà interiore a volte
opacizzata.
Notevole era la forza d'animo (MARTE_SATURNO
positivi in sestile) lo
hanno
portato a vivincere battaglie
credute dai più troppo complesse.
Sono da aggiungere due simpatici
aspetti cghe forniscono sempre molto
intuito al veloce servizio dell'azionecon
notevole capacità di percepire le
realtà nell'immediato. (NETTUNO
trigono a MARTE e NETTUNO sestile a GIOVE).
Il personaggio, tale si è
manifestato a cusa di aspetti sia positivi che
negativi della LUNA NERA. (simbolo
oltre della sessualità, di
transustanziazione della stessa e
anche di carismaticità) tali aspetti lo
scrittore vivendo una negatività
La negatività della LUNA NERA nasce poichè essa si trova congiunta con la
VENERE (affetto), con URANO
(cambiamenti) e anche con il simbolo dell'Io,
cioè il SOLE.
Questi aspetti sono stati
determinanti nel creare nello scrittore una
personalità
omosessuale.
La dinamica è chiara: essendo la
LUNA NERA il sesso, ed essendo posta
vicino al SOLE, alla VENERE, e ad
URANO, essa li ha "LUNANERIZZATI", cioè
"SESSUALIZZATI". E, è da
tener presente che tutti erano nel segno dei Pesci
(segno sensibile, che porta i
soggetti a fantasticare e ad illudersi
facilmente).
La LUNA NERA dello scrittore si
trovava nella sua V^ casa, casa dei
giochi e questa realtà gli ha
fatto prendere la vita come un gioco da
ragazzi.
Ci sono altre dinamiche che sono
state fonte di forti frustrazioni
sentimentali ed emotive come, per
esempio il cattivo aspetto del pianeta
dell'azione, MARTE con
la LUNA NERA e della LUNA CELESTE
(inconscio) in "quadrato" con la
magnetica LILITH.
Ci troviamo dunque di fronte a un
soggetto dove ben 7 pianeti erano
interessati a subire l'influenza
della LUNA NERA.
Va anche tenuto presente che è il
segno dei Pesci ad ospitare la LUNA
NERA e lo STELLIUM che essa forma
con la VENERE, il SOLE e URANO.
Il simbolo dell'eros in un un segno
nettunian-gioviale quale quello dei
Pesci, carico di fantasia, inoltre
vicino ad URANO (cambiamenti) si può
facilmente dedurre il tipo di
personalità molto fantasiosa ; personalità
portata a creare, a manifestare se
stessa attraverso una iperpercezione del
macrocosmo ogni tipologia di realtà
artistica.
L'oroscopo, quindi la personalità
dello scrittore in esame, risulta
essere molto interessante a causa
delle ottime posizioni dell'infero
PLUTONE con la LUNA NERA, con il
SOLE e con URANO. Inoltre, PLUTONE,
quale reggente del segno dello
Scorpione marzianizzato, rappresenta la
mascolinità intesa nel senso
psicologico del termine.
Questo pianeta , secondo alcuni
studiosi rappresenta i testicoli (fra
cui Luisa Morpurgo). Se dunque
PLUTONE lo si prende in considerazione sotto
questa luce, si conclude che i
testicoli dello scrittore erano "testicoli
iper-magnetici" a causa del
trigono LUNA NERA-PLUTONE. Poichè
PLUTONE formava anche un cattivo aspetto con SATURNO e questo
conferiva nella personalità
sintomi di castrazione o di lotte intestine o
segrete non sempre facili da
superare.
La LILITH in cattivo aspetto con
MARTE, ha invece fatto vivere a livello
profondo, una scontentezza e un non
riuscire ad essere ciò che egli in
realtà si era prefisso.
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Gordiano
1 - Che libri hai letto di P.P.Pasolini e perche' e quali hai trovato
interessanti ?
Ho letto quasi tutto di Pasolini, mi manca solo PETROLIO
per completare
l'opera omnia. Ho cominciato al
liceo con RAGAZZI DI VITA e UNA VITA
VIOLENTA e li ho apprezzati
moltissimo. Qualcuno accusa Pasolini di essere
un nuovo De Amicis e di non essere un buon narratore. Forse è vero che
nella
narrativa non raggiunge le vette più alte della sua opera ma è altrettanto
ero che un libro sulle borgate come Ragazzi di vita resta un testo
fonmdamentale, assieme al film ACCATTONE o MAMMA RIOMA su questo
argomento. Poi ho letto tutte le poesie. LE CENERI DI GRAMSCI, TRASUMANAR E
ORGANIZZAR (avete presente quella
fantastica poesia sulla solitudine? L'ho messa come introduzione al mio primo libro di racconti LETTERE DA
LONTANO che dovreste avere in biblioteca perchè ve l'ho mandato), LA RELIGIONE
DEL MIO TEMPO, POESIA IN FORMA DI ROSA. Per me il Pasolini poeta è notevole,
quasi come il Pasolini regista.
2
- Quali film hai visto e quali di questi senti, nelle tematiche
affrontate dal regista, ancora attuali ?
Al solito ho visto tutto di Pasolini. La trilogia della vita era un lavoro
di ricerca letteraria dissacrante per il periodo ma adesso si guarda con
tranquillità e senza nessun tipo di probelma morale. Salò no. Salò non lo
capisco e non mi sembra una cosa da Pasolini. Troppo crudo. Troppo
estremo. Lui sempre così attento a
non cadere nelle volgarità con Salò c'è caduto
in pieno. Però è un film da
vedere. Notevole TEOREMA, attualissimo, sul
problema di Dio e la religione. E
il Vangelo? L'unico film guardabile sul
Vangelo è quello di PPP. Non certo
le Zeffirellate cosparse d'incenso. Dimentico sicuramente qualcosa ma non voglio
abusare dello spazio concesso.
3
- Cosa ci accomuna e ci distanzia dalle idee e critiche sociali di
P.P.Pasolini ?
Pasolini aveva capito tutto con
almeno vent'anni di anticipo. La
massificazione dei costumi, il
ruolo della televisione come corruttore di
abitudini, il mescolarsi di diverse
realtà sociali ed esistenziali. Aveva
compreso ogni cosa sulla nuova
società basata solo sul denaro e il
successo. Pasolini è un intellettuale fondamentale del nostro tempo. Ricordate
i
suoi Scritti Corsari? Le stoccate
dure ai potenti e a chi voleva non farci
pensare? Se lo rileggete ora lo trovate non attuale ma contemporaneo.
4 - Una
generazione descritta accuratamente dall'autore P.P.Pasolini,
puo' dirsi scomparsa, chi ritieni
siano gli attuali - ragazzi di vita - ?
E' vero. I ragazzi di vita di PPP non esistono più. Adesso la realtà
urbana è diversa, forse peggiore. I ragazzi di vita adesso sono i ragazzi senza
ideali che girano a compiere delitti senza comprendere, oppure gli extra
comunitari allontanati dalla società che vibvono in condizioni di degrado.
Preferivo i ragazzi di vita delle borgate. Erano più veri, genuini, naif.
5 - Dell'omosessualita' ne abbiamo
parlato recentemente nel nostro
giornale proponendo un dibattito sul gay pride, ed anche se questo aspetto
naturale e' punto focale nella vita
dell'autore, abbiamo preferito per quanto
detto precedentemente saltare
questo argomento ed esaminare insieme l'aspetto
religioso, oggi attuale piu' che
mai nella nostra societa'. Pasolini ha
detto piu' volte di essere ateo e
probabilmente avrebbe scritto la sua
sul recente raduno giovanile che si e' svolto a Roma in favore della chiesa,
della religione cattolica, del Papa
e del Giubileo. Cosa ne pensi di
questo argomento, come spieghi
questo fenomeno cattolico espresso dalle nuove
generazioni ?
Pasolini era ateo e al tempo stesso profondamente religioso e dotato di un
grande rispetto verso la divinità. Quello che odiava erano le gerarchie
ecclesistiche. Credo che PPP non sarebbe andato al Gay Pride perchè era
contrario a
queste esibizioni di massa. Lui era un intellettuale, mica era Aldo Busi!
6 - Pasolini
fece una critica feroce contro i ragazzi del 1968 e subito dopo
gli scontri di valle Giulia.
Attraverso una poesia, definiva borghesi
gli autori di tali scontri e si
schirava dalla parte dei cellerini, che
secondo lui, erano i veri
proletari, gente povera del sud che per la loro
condizione economica era costretta a fare quel mestiere. Cosa ne pensi
del 1968 e della sua critica alla lotta giovanile di quegli anni?
Me la ricordo quella fantastica poesia e diceva il vero. Infatti nella
polizia si arruolavano figli di povera gente che doveva per contratto
combattere idee rivoluzionarie.
Dire cosa ne penso del 68 in tre righe è
impossibile. Il 68 è stato importante. Io non l'ho fatto perchè sono nato
nel 60 ma credo che sia stata una
cosa molto importante e che non si deve
buttare a mare tutto ciò che
deriva da quella cultura.
7
- Pasolini amava dire la verita'. Oggi proprio negando questa, gli
intellettuali, in cambio del
silenzio, si sono venduti tutti ai vari partiti
politici. Quale verita' dell'autore espressa nella sua totale opera
artistica ti ha piu' colpito e
continui a ritenerla valida e c'e'
qualcuno - regista - letterario -
od altro, che riesce ad esprimere, secondo il tuo
parere, con lo stesso coraggio,
critiche costruttive per cambiare in meglio
l'attuale sistema sociale ?
Pasolini non
aveva padroni e non era interessati a spot televisivi per
vendere libri. Adesso non esiste una figura di intellettuale pura come la
sua perchè il mondo è cambiato e lui resta immagine di se stesso e dei
tempi troppo modificati.
--------------------------------------------------
Guglielmo Gaviani
1 - Che libri hai letto di P.P.Pasolini e perche' e quali hai trovato
interessanti ?
Di PPP ho letto <Canzoniere italiano> ed i suoi
interventi <Corsari> sulla
terza pagina del <Corriere della sera> raccolti poi in libro. Sono due
poli
abbastanza opposti della sua produzione: il primo legato alla sua passione
per il dialetto e la cultura popolare e rappresenta ancora oggi la più bella
antologia di poesia dialettale (da non lasciarsi sfuggire l'introduzione
molto bella e penetrante); il secondo è invece legato alla sua attività di
polemista controcorrente rispetto sia al <potere> sia rispetto ad una
sinistra conformista e bacchettona al pari della gerarchia cattolica.
Mi ha sempre colpito come i più importanti critici e scrittori del secolo si
siano abbeverati alla cultura popolare per trovare le proprie origini: PPP
ricorda nella sua introduzione Croce che da giovane ha <tradotto> una
delle
più interessanti raccolte di fiabe napoletane <Giambattista Basile, Cunto de
li cunti>, ma anche Calvino ha prodotto le <sue> <Fiabe italiane>
e
Gadda.... Mi sembra una delle caratteristiche più importanti della nostra
letteratura che trova scarsissimo seguito nelle aule universitarie...
2
- Quali film hai visto e quali di questi senti, nelle tematiche
affrontate dal regista, ancora attuali ?
Ho visto molti film di PPP che mi sono sembrati sempre
abbastanza noiosi ed
insignificanti (lui stesso è stato molto critico sulla sua <Trilogia>),
forse proprio per una ricerca ossessiva da parte dell'autore di significati
pur fingendo di trattare argomenti <popolari>... Il film che si stacca,
secondo me, da tutti ed è uno dei
miei preferiti in assoluto -e non solo della produzione di PPP- è <La
ricotta>: terribile e graffiante quel cristo-borgataro che muore sulla croce
ingozzato dalla ricotta...
3
- Cosa ci accomuna e ci distanzia dalle idee e critiche sociali di
P.P.Pasolini ?
Penso quasi nulla ci accomuna: PPP è il cantore di un
mondo in disfacimento,
preindustriale che è stato spazzato via dal consumismo di questi anni; lui
stesso se ne rendeva conto con un atteggiameno di rimpianto per un cultura
arcaica molto idealizzata che forse non era mai esistita...
Le sue critiche sociali sarebbero oggi spuntate... ci vogliono altre analisi
ed intellettuali coraggiosi non asserviti al <potere>... Francamente non
ne
conosco oggi o se ci sono stanno zitti...
4 - Una generazione descritta accuratamente dall'autore P.P.Pasolini, puo'
dirsi scomparsa, chi ritieni siano gli attuali - ragazzi di vita - ?
La marginalità è sempre esistita e deve essere distinta
dalla prostituzione
oggi controllata in larga parte dalle mafie <etniche> (albanesi, slavi,
marocchini ecc)... L'omosessualità di PPP è comunque uno degli aspetti che
mi ha sempre urtato della personalità di PPP: non trovo nulla di positivo nel
suo
<approfittare> del <materiale umano> degradato a merce rappresentato
dai <ragazzi di vita>... Oggi chi sono ? Non so... forse non bisogna
cercarli solo ad Ostia, ma nel
bar sotto casa...
5 -
Dell'omosessualita' ne abbiamo parlato recentemente nel nostro
giornale proponendo un dibattito
sul gay pride, ed anche se questo aspetto naturale
e' punto focale nella vita dell'autore, abbiamo preferito per quanto
detto precedentemente saltare questo argomento ed esaminare insieme l'aspetto
religioso, oggi attuale piu' che
mai nella nostra societa'. Pasolini ha
detto piu' volte di essere ateo e
probabilmente avrebbe scritto la sua sul
recente raduno giovanile che si e'
svolto a Roma in favore della chiesa,
della religione cattolica, del Papa e del Giubileo. Cosa ne pensi di
questo argomento, come spieghi
questo fenomeno cattolico espresso dalle nuove
generazioni ?
Il riflusso delle ideologie ha creato un vuoto che è stato abilmente colmato
dalla Chiesa che si è posta ancora una volta come UNICO punto di riferimento
ideale e politico... La cosa mi irrita innanzitutto perché sento io stesso
in modo forte la necesità
esistenziale di una <fede> che però è lontana mille miglia da Tor
Vergata...
Purtroppo invece questa sarà l'occasione per <rialzare il prezzo> del
consenso cattolico a questo o quel leader politico... Basta vedere cosa
succede oggi al Meeting di Comunione e Liberazione con in cattedra ad
<insegnarci> come si fa politica Giulio Andreotti e Silvio Berlusconi...
6 - Pasolini
fece una critica feroce contro i ragazzi del 1968 e subito
dopo gli scontri di valle Giulia. Attraverso una poesia, definiva borghesi gli
autori di tali scontri e si
schirava dalla parte dei cellerini, che
secondo lui, erano i veri
proletari, gente povera del sud che per la loro
condizione economica era costretta a fare quel mestiere. Cosa ne pensi del 1968
e
della sua critica alla lotta giovanile di quegli anni?
Stavo dalla parte degli studenti e degli operai che
criticavano il sistema e
non da quella di PPP e neanche da quella di Luciano Lama... Malgrado tutto
(penso soprattutto ai gravi tradimenti e voltagabbana-arrivisti di ogni
risma) penso che quella stagione sia stata positiva
anche se osteggiata da tutti compresi PCI e PSI che hanno avuto più paura
di questa incontrollata stagione forse più del <potere> stesso... Il
mondo,
comunque, degli anni '50 è
andato in crisi e si è aperta una nuova fase, purtroppo chi è stato più
realista del re ha buttato con l'acqua sporca anche il bambino...
7
- Pasolini amava dire la verita'. Oggi proprio negando questa, gli
intellettuali, in cambio del
silenzio, si sono venduti tutti ai vari
partiti politici. Quale verita'
dell'autore espressa nella sua totale opera
artistica ti ha piu' colpito e
continui a ritenerla valida e c'e'
qualcuno - regista - letterario -
od altro, che riesce ad esprimere, secondo il tuo
parere, con lo stesso coraggio, critiche costruttive per cambiare in
meglio l'attuale sistema sociale ?
Il suo coraggio è innegabile, ma oggi ci vorrebbe
altro... Non dobbiamo
fossilizzarci su <formule> che hanno funzionato in passato... Occorre
pensare e criticare con gli strumenti di oggi... Mi sembra che anche gli
strumenti della comunicazione sono diversi e migliorati: è un fatto
impensabile fino a 10 anni fa che ad es. io che me ne stò a Novara ed ho 50
anni possa oggi dire la mia a giovani di Roma in tutta libertà di pensiero
senza filtro alcuno se non quello della posta elettronica...
--------------------------------------------------------------------------
umby
Ho letto
pochi libri, ma il suo pensiero che emana ha una visione personale del futuro
attuale.
2) Salò..... in questo film si evidenzia la più pura manipolazione di uomini
vs altri uomini per un oggetto ovvero oggetti infiniti, che sono alla base della
coesistenza pura: es. il cibo. Oggi si chiama transgenica.
3) Un avvertimento filosofico intuitivo.
4) Ragazzi che oggi come allora autolimitano le proprie scelte esistenziali,
vedendo nel progresso l'unica via ai piaceri.Non si vive di solo pane.
5) L'ateo è più cristiano di un cristiano e di un laico, perchè rifiuta
l'oggettivazione teologica, imposta da soggetti che non giudicano le vere
esperienze della vita come vuole Gesù.
6)Aveva ragione, oggi i sessantottini adorano il potere come i cellerini di una
volta,essi tengono un conservatorismo "infantile" nelle scelte sociali
evidenziato da un comportamento politico non adeguato ai tempi.
7) San Giovanni disse"bisogna fare prima gli uomini e poi i re".Le sue
opere sono verità, essa e rispecchiata in quei autori che portano fino in fondo
il proprio pensiero sia errato che giusto.
------------------------------
Cari amici,
come da vostra gentile richiesta, rispondo ai temi da voi proposti
riguardanti Pier Paolo Pasolini. Qui di seguito troverete il testo che ho
preparato. Non ho risposto direttamente a ogni singola domanda, né mi è
riuscito di essere più sintetica: se vi sono motivi di spazio potrete
decidere voi che cosa pubblicare o meno.
Grazie per avermi interpellato e buon lavoro
Angela Molteni
Da Angela Molteni
Il primo libro di Pier Paolo Pasolini che ebbi tra le
mani, anni fa, è
stato Teorema. Fu il regalo di un amico per una ricorrenza. E fu una
lettura sconvolgente e indimenticabile, tale da farmi amare in modo
irreversibile il suo autore, che conoscevo poco e soprattutto attraverso la
visione di un suo film, Decameron (di quest’ultimo avevo apprezzato il
marcato senso di ironia, la caratterizzazione tutta napoletana dei
personaggi e tuttavia la restituzione, originalmente “fedele”, dello
spirito del Boccaccio).
Teorema fu per me la vera scoperta di Pier Paolo Pasolini, del suo senso
critico nei confronti della società com’era sul finire degli anni Sessanta,
e di quanto ci stessimo lentamente e inesorabilmente trasformando tutti
quanti in individui piccolo-borghesi ai quali non sarebbe rimasto intorno
altro che un arido deserto nel quale, magari, urlare scompostamente.
Il consumismo, il conformismo a certi modelli dettati soprattutto dal
potere dei media (in primo luogo dalla televisione con la sua essenza
omologante talché una delle convinzioni profonde di Pasolini era che
occorresse abolirla), la mutazione antropologica di un intero popolo, il
nostro, erano i temi ricorrenti, e condivisi per quanto mi riguarda, in
modo quasi maniacale in tutti gli scritti pasoliniani. Una tematica che,
rivisitata a 25 anni dalla tragica scomparsa di Pasolini, è tutta
puntualmente valida e confermata solo che si osservino, oggi, gli
avvenimenti nonché i comportamenti delle persone con cui veniamo in contatto.
Paradossalmente, Pasolini, uomo mite e generoso, aveva elaborato previsioni
ottimistiche rispetto alla realtà qual è oggi: la mutazione, ormai, è
avvenuta ed è andata oltre, in questa società ferocemente neocapitalistica
nella quale l’uomo medio pare proprio essere quello della definizione
pasoliniana: “… un mostro, un pericoloso delinquente, conformista,
razzista, schiavista, qualunquista…”
Dopo la lettura di Teorema, cercai e lessi tutta la narrativa e i volumi di
saggistica di Pasolini, molte sue poesie e qualche anno fa anche le opere
teatrali. Tra tutta la sua produzione letteraria, chiedermi che cosa
preferisco mi crea non poche difficoltà: affettivamente, forse (e
“costretta” a una scelta), Teorema. Ma gli argomenti trattati negli altri
suoi libri e soprattutto nei suoi saggi rivelano, del loro autore, una tale
preparazione culturale, accuratezza, profondità di analisi e visione
realistica della società del suo tempo con i suoi problemi e le sue
drammatiche contraddizioni, da non poterli assolutamente porre in secondo
piano.
Chi legga oggi i suoi saggi sul cinema o sulla linguistica, ma anche quelli
nati da fatti di cronaca, politici o di costume o le stesse “risposte ai
lettori” riprese da Le belle bandiere o da Il caos, non può che restare
sbalordito per l’attualità delle analisi di Pasolini, talché gran parte
delle sue pagine sembrano scritte ai giorni nostri, e riconoscere che
Pasolini non ha mai tentato compromessi con la realtà.
La critica al Potere (al Palazzo, come lui stesso lo definì coniando un
termine che oggi tutti noi utilizziamo correntemente) è costantemente
presente nei suoi saggi che culminano nella raccolta Scritti corsari,
riguardante i suoi interventi sul “Corriere della Sera”. Né è possibile
ignorare la poesia pasoliniana, mai onirica ma legata anch’essa
indissolubilmente alla realtà. Pasolini è essenzialmente un poeta, anche
nell’opera narrativa e nel cinema: sempre e comunque poetà della realtà.
* * *
Sul Sessantotto Pasolini scelse appunto di scrivere in poesia. Ne nacque la
famosa Il Pci ai giovani (Appunti in versi per una poesia in prosa seguiti
da una “Apologia”). Il brano, negli anni, è stato sottoposto a innumerevoli
interpretazioni e vale la pena soffermarvisi. Molti fecero di questa
polemica in versi un motivo di dissenso nei confronti di Pasolini (anche
quando pareva di poter cogliere quanto vi fosse anche di ironico nel testo
pasoliniano, com'è il mio caso poiché non ho avuto mai dubbi che Pasolini
parteggiasse comunque per le lotte studentesche), più che altro per motivi
di opportunità politica poiché egli, uomo di sinistra come più volte aveva
ribadito, aveva scelto di pubblicare i suoi versi su un periodico di ampia
tiratura proprio in un momento molto “caldo” della contestazione
studentesca (e anche operaia), permettendo oltretutto in tal modo una
plateale, delirante e sgangherata strumentalizzazione delle sue parole da
parte della destra.
A Roma, a Milano e in diverse città europee alcuni studenti furono uccisi
per mano di polizia e carabinieri; a Città del Messico vi fu una vera e
propria strage, sempre di studenti. Come si poteva dunque, da sinistra (dai
partiti politici alle organizzazioni sindacali e ai loro militanti), anche
se si comprendeva fino in fondo che si trattava di provocazione, non
criticare, e anche duramente, le parole di Pasolini, espresse in un momento
tanto delicato e drammatico?
Era vero: chi aveva la possibilità di affrontare studi universitari in gran
parte proveniva da famiglia borghese, così come chi si arruolava in polizia
proveniva da classi meno abbienti, dal proletariato e dal
sottoproletariato. Nel testo pasoliniano pare che il poeta non tenga conto
delle funzioni. Nessuno ha mai contestato il singolo
poliziotto-sottoproletario. Quello che era aspramente contestato, se mai,
erano le funzioni e il ruolo delle forze dell’ordine in quanto istituzione.
Gli studenti sostanzialmente si opponevano, e a ragione, all’utilizzo delle
forze di polizia e dei carabinieri da parte del potere che ne faceva
strumento violento di repressione, questo è il punto. Aldilà di
degenerazioni che pure ci furono, gli studenti nel '68 pretendevano di
ottenere, con le loro lotte, profondi cambiamenti morali e politici nel
Paese; esigevano tra l'altro uno “svecchiamento” degli studi superiori e
dell’università, invocavano condizioni che favorissero l’accesso agli studi
anche ai meno abbienti ed eliminassero la selezione; volevano fortemente la
fine delle “baronie” e dei privilegi. L’istituzione forniva
invece, utilizzando i “figli del popolo” un addestramento mirato a
stroncare una qualsiasi contestazione, evidentemente con ogni mezzo, anche
il più antidemocratico se poi vi furono dei morti.
Anche in Cile, qualche anno più tardi, i carabineros, o meglio, molti di
essi (provenienti da classi sociali ancor più disagiate di quelle
sottoproletarie italiane), furono il braccio armato del colpo di Stato di
Pinochet. Non agivano individualmente o in quanto sottoproletari ma in
quanto gruppo addestrato ad assolvere determinati compiti. E i primi a
pagare con la vita o con la sparizione a causa di quell’orrendo delitto
contro un Governo costituzionalmente eletto, quello di Salvador Allende,
oltre allo stesso Presidente furono studenti (certamente in gran parte
figli di borghesi) e lavoratori.
Ma Pasolini non si schierò affatto dalla parte dei celerini. Proprio le
strumentalizzazioni, sedimentate, della poesia pasoliniana non permisero, e
non permettono ancora ai nostri giorni, di analizzare con la dovuta
attenzione l'"Apologia”, il testo che Pasolini fece seguire agli appunti
in
versi: occorrerebbe leggerla integralmente per comprendere i reali intenti
del poeta, altrimenti risultano evidenziati soltanto gli
stereotipi, "studenti figli di papà" "poliziotti figli del
popolo", e su
questi si innestano equivoci senza fine e si tentano ancora oggi
strumentalizzazioni anche volgari.
Mi auguro siano sufficienti alcune brevi citazioni dall'"Apologia":
"[…]
Sia dunque chiaro che questi brutti versi io li ho scritti su più registri
contemporaneamente: e quindi sono tutti 'sdoppiati' cioè ironici e
autoironici. Tutto è detto tra virgolette. Il pezzo sui poliziotti è un
pezzo di ars retorica, che un notaio bolognese impazzito potrebbe definire,
nella fattispecie, una 'captatio malevolentiae': le virgolette sono perciò
quelle della provocazione. […]". Ecco il punto: la provocazione.
Provocando
gli studenti ("in che altro modo mettermi in rapporto con loro, se non
così?") Pasolini intendeva stimolarli ad analizzare, "al di fuori così
della sociologia come dei classici del marxismo", la loro condizione di
piccolo-borghesi; a togliersi di dosso tale loro condizione utilizzando la
loro intelligenza in senso critico ("abbandonando la propria
autodefinizione ontologica e tautologica di 'studenti' e accettando di
essere semplicemente degli 'intellettuali'") e "operando l’ultima
scelta
ancora possibile […] in favore di ciò che non è borghese".
* * *
Sì, Pasolini amava dire la verità. Ciò gli è costato molto caro: una
sequela di vere e proprie persecuzioni; forse la sua stessa uccisione (è
sufficiente leggere gli atti del processo a quello che fu alla fine
indicato come il suo solo assassino per rilevare quanto di tale delitto
rimase "sospeso", inesplorato, non chiarito fino in fondo). Non vi fu
suo
libro o suo film che uscisse indenne da tale persecuzione. Pasolini fu
sottoposto a un "processo infinito" che avrebbe dovuto farlo
desistere, o
quanto meno stancare, dal continuare a puntare indici accusatori sul potere
politico, sulle storture, sulle orrende trasformazioni della società in cui
viveva.
Non fu sufficiente a farlo tacere neppure il pregiudizio con il quale lo si
marchiava. Scrisse Alberto Moravia nelle pagine introduttive del bellissimo
libro Pasolini: cronaca giudiziaria, persecuzione, morte (Garzanti, Milano
1977): " Ora però avviene che qualcuno pur essendo comunista, si permette
di non essere sano e normale (s'intende dal punto di vista della borghesia)
e all'omosessualità aggiunge altre anormalità come la cultura, la poesia,
la polemica politica, l'arte ecc. ecc. Che cosa succederà ad un simile
personaggio? [...] sarà odiato non già perché è comunista e perché è
omosessuale, ma perché vuole essere tutte e due le cose insieme, nonché
poeta, uomo di cultura, polemista politico, artista di tutte le arti."
Né furono comunque sufficienti né efficaci le persecuzioni subite a
impedirgli di affermare "Io so chi sono gli autori delle stragi…".
Qual è la sua "verità più vera"? Ciò che già si andava attuando
in quegli
anni '70 e che oggi è ormai definitivamente compiuto: la vera e propria
"mutazione antropologica" di un intero popolo, il nostro, sulla quale
Pasolini scrisse tra l'altro (1974): "L'ansia del consumo è un'ansia di
obbedienza a un ordine non pronunciato. Ognuno in Italia sente l'ansia,
degradante, di essere uguale agli altri nel consumare, nell'essere felice,
nell'essere libero: perché questo è l'ordine che egli inconsciamente ha
ricevuto, e a cui deve obbedire, a patto di sentirsi 'diverso'. Mai la
diversità è stata una colpa così spaventosa come in questo periodo di
tolleranza. L'uguaglianza non è stata infatti conquistata, ma è una falsa
uguaglianza ricevuta in regalo."
Un intero popolo imborghesito, grazie a questa mutazione, a questa
selvaggia omologazione, non è un bello spettacolo. Di questa "nuova
preistoria" Pasolini aveva dato precisi e sgomenti segnali fin dai primi
anni Sessanta: da Mamma Roma che vuol costruire una vita dignitosa anche se
"falsa" per suo figlio, fino alla fatuità e rivoltante crudeltà dei
"quattro signori" di Salò.
I valori, gli ideali, sono oggi incarnati dal denaro e da ciò che esso può
dare. Vi è una caduta verticale del senso di solidarietà, un degradante
senso del possesso, non importa se di cose o di persone. Tutto è
all'insegna del profitto: si sfrutta, oggi più che mai, il lavoro minorile;
si causano, per indifferenza o indegna tutela di interessi particolari,
drammatiche morti sul lavoro; si producono schifezze che poi ci vengono
propinate come "cibo"; si stravolge la natura quando non la si
distrugge;
si tuona farisaicamente contro l'immoralità o la violenza, salvo
distribuirne a piene mani nei "prodotti" televisivi e cartacei; si
attacca
ferocemente una magistratura che ha avuto il coraggioso torto di colpire
gli interessi e le malefatte di alcuni potenti… La politica non è più
neppure spettacolo, è semplicemente pubblicità e nessuno pare più nemmeno
ricordare che il comune, la provincia, la regione, lo stato, sono servizi
per i cittadini e non personali riserve di caccia né tantomeno palcoscenici
pubblicitari per il "faccione" di turno; il governo della cosa
pubblica è
ridotto a fatto personale… E poi: tutti col telefonino; tutti in vacanza
nello stesso periodo; tutti a scambiarci gadget per san Valentino; tutti a
giocare al superenalotto; tutti allo stadio a berciare contro le fazioni
avversarie… un vero e proprio pensiero unico, una vera e propria clonazione
delle coscienze. Chi non è allineato al pensiero unico viene osservato con
stupore e con sospetto, quasi fosse un marziano: nel migliore dei casi, dai
più viene ritenuto "un alienato" o perlomeno uno "un po'
picchiatello"…
Come risulta chiaro dalle lucide, quasi profetiche analisi pasoliniane, il
più grande impulso a tale raccapricciante mutazione è venuto dalla scuola a
sua volta omologata, dalla televisione e più in generale dai mezzi di
comunicazione di massa, dalla pubblicità e dai "grandi comunicatori":
i
giornali "parlano" tutti allo stesso modo, i telegiornali paiono fatti
con
lo stampino… Un intero popolo è caduto in una trappola, subdola ancorché
incruenta.
Ieri sentivo un bambino di sei anni, che andrà a scuola per la prima volta
tra qualche giorno, piantare una "grana" spaventosa poiché pretendeva
di
avere uno zainetto "firmato". Ecco, in questo piccolissimo episodio vi
è il
senso di ciò che intendo quando rifletto sull'enorme e attualissima
validità delle verità che Pasolini esprimeva.
* * *
Sul raduno di Roma per il "Giubileo dei giovani" non ho molto da dire:
anche il Papa è certamente un "grande comunicatore" e sa
perfettamente come
esercitare il potere che detiene saldamente, allo stesso modo di parecchi
degli uomini passati alla storia del secolo Ventesimo. E anche i giovani
fanno parte di questa società orrendamente borghese e omologata contro la
quale Pasolini, sia pure inascoltato e ancor più perseguitato, ha levato
tanto frequentemente la sua voce…
Da qualsiasi parte arrivino e in qualsiasi contesto si esprimano, non amo
né i dogmatismi né i fanatismi né i settarismi né gli integralismi: sono
pericolosi e forieri di sventure; li ritengo contro l'uomo e contro le
potenzialità che ciascun essere umano sarebbe in grado di esprimere se non
fosse condizionato anche dalle sovrastrutture
ecclesiastico-cattolico-romane a un conformismo servile, a una
inammissibile mitizzazione; non aprono alcun dialogo, alzano piuttosto
steccati non facilmente abbattibili. E, se ripenso al Vangelo secondo
Matteo (il film di Pasolini che preferisco) e alla profonda e introspettiva
lezione che del Cristo ha dato quel grande poeta, con la sua sensibilità e
altissima spiritualità, e con una religiosità che nulla ha a che fare con
le ipocrisie e gli anatemi del cattolicesimo e delle sue gerarchie, mi pare
che ciò che hanno espresso i giovani del raduno di Roma (tutti
spaventosamente uguali, con le loro magliette, i loro cappellini, le loro
dichiarazioni "in carta carbone" all'intervistatore di turno) sia
qualcosa
di profondamente estraneo allo spirito evangelico e ai suoi insegnamenti.
La chiesa come istituzione, con le sue correnti interne di potere, le sue
speculazioni affaristico-economiche che ne hanno fatto una "industria delle
anime", le sue congiure e i suoi misteri irrisolti, a mio parere, vive
d'altronde già da lungo tempo una tale estraneità.
Che non sia più possibile agli esseri umani sviluppare non dico le qualità
acutamente analitiche di Pier Paolo Pasolini, ma almeno un briciolo di
senso critico?
--------------------------------
Roberto Marchesini
Ciao a tutti.
1
- Che libri hai letto di P.P.Pasolini e perche' e quali hai trovato
interessanti ?
Non ne ho
letto nemmeno uno perchè non mi interessano.
2
- Quali film hai visto e quali di questi senti, nelle tematiche
affrontate dal regista, ancora attuali ?
La rabbia e pezzi de Il Vangelo
secondo Matteo e Uccellacci e uccellini.
La rabbia, nella metà guareschiana, è ancora attualissimo.
3
- Cosa ci accomuna e ci distanzia dalle idee e critiche sociali di
P.P.Pasolini ?
4
- Una generazione descritta accuratamente dall'autore P.P.Pasolini,
puo' dirsi scomparsa, chi ritieni
siano gli attuali - ragazzi di vita - ?
Ma i ragazzi di vita ci sono
ancora. Sono le prostitute slave, i minori
albanesi ai semafori, i serbi
rapiti e mandati a rubare... sono tutti i
piccoli trattati come oggetti da
adulti malati.
5
- Dell'omosessualita' ne abbiamo parlato recentemente nel nostro
giornale proponendo un dibattito sul gay pride, ed anche se questo
aspetto
naturale e' punto focale nella vita
dell'autore, abbiamo preferito per quanto
detto precedentemente saltare
questo argomento ed esaminare insieme l'aspetto
religioso, oggi attuale piu' che
mai nella nostra societa'. Pasolini ha detto
piu' volte di essere ateo e probabilmente avrebbe scritto la sua sul
recente raduno giovanile che si e' svolto a Roma in favore della chiesa,
della religione cattolica, del Papa e del Giubileo. Cosa ne pensi di
questo argomento, come spieghi questo fenomeno cattolico espresso
dalle nuove generazioni ?
Penso che a Tor Vergata, nonostante
quello che hanno detto i media, c'era
gente che era lì per un motivo ben
preciso, e lo sapeva. Anche il papa lo sapeva, ed infatti ha potuto parlare di
martirio; dire che, seppur
difficile, è possibile vivere il Vangelo oggi. Per questo è importante che,
attese un milione di persone, ne siano
arrivate più di due milioni. Per
questo contano anche i numeri.
e i numeri hanno mostrato a chi
c'era quanti volevano dire la stessa cosa.
Al Papa (se ce n'è bisogno) che
quando gli chiedono quante armate ha - come hanno
commentato vari giornalisti - può dire tante. E al mondo, a chi cerca qualcosa
ma non sa cosa, agli intelletualoidi che spiegano e interpretano, a chi dice che
il
cattolicesimo è una morale, una ideologia, per di più scaduta, che ci siamo, e
che non
ci ritiriamo nel segreto della nostra stanza, che "nessuno accende una
lucerna e la mette in luogo nascosto o sotto il moggio, ma sopra il lucerniere,
perché quanti entrano vedano la luce".
6
- Pasolini fece una critica feroce contro i ragazzi del 1968 e subito
dopo gli scontri di valle Giulia.
Attraverso una poesia, definiva borghesi
gli autori di tali scontri e si schirava dalla parte dei celerini, che
secondo lui, erano i veri proletari, gente povera del sud che per la loro
condizione economica era costretta
a fare quel mestiere. Cosa ne pensi del 1968 e
della sua critica alla lotta giovanile di quegli anni?
Io penso che il '68 sia solo uno
degli episodi violenti di rivoluzione,
comunciati con la "riforma", per proseguire con le rivoluzioni
americana,
francese e russa, il fascismo, il comunismo e il nazismo. L'ordine
costruito in millenni fu definitivamente abbattuto, la tradizione additata al
pubblico ludibrio; alcuni tabù furono abbattuti, altri, più numerosi e
importanti,
edificati. Tra parentesi, il '68, in Italia, durò 10 anni. In nessun periodo al
mondo
successe una cosa del genere. E per
l'italia fu assolutamente massacrante.
7
- Pasolini amava dire la verita'. Oggi proprio negando questa, gli
intellettuali, in cambio del
silenzio, si sono venduti tutti ai vari partiti
politici. Quale verita' dell'autore
espressa nella sua totale opera
artistica ti ha piu' colpito e
continui a ritenerla valida e c'e'
qualcuno - regista - letterario -
od altro, che riesce ad esprimere, secondo il tuo
parere, con lo stesso coraggio,
critiche costruttive per cambiare in
meglio
l'attuale sistema sociale ?
Mah.
Saluti.
Sini
------------------------------------------------
Paolo Angelini
1 - Che libri hai letto di P.P.Pasolini e perche' e quali hai trovato
interessanti ?
Ho letto ragazzi di vita e parte di petrolio. Non li ho trovati
particolarmente interessanti, un pò troppo edulcorati, manieristici, un pò
buonisti, non arrivano al nocciolo. Meglio il suo cinema.
2 - Quali film
hai visto e quali di questi senti, nelle tematiche
affrontate dal regista, ancora attuali ?
Uccellacci ed uccellini, accattone, medea?(l'ha fatto lui?). Medea mi è
piaciuto, anche gli altri, da quel che mi ricordo medea mi sembra il +
attuale.
3 - Cosa ci
accomuna e ci distanzia dalle idee e critiche sociali di
P.P.Pasolini ?
Ma a me molto, essendo PP un intellettuale di peso e comunque inserito in
certi contesti (di allora) e fornito anche di notevoli risorse economiche
lo trovo comunque una voce che parla da dentro l'establishment, per usare
un vecchio termine, e quindi lontano da chi pur avendo doti intellettuali
notevoli si suda la vita tutti i giorni e vive comunque nella precarietà.
Ricordo che di PP non so la storia personale pertanto non posso giudicare
in modo esauriente le sue scelte e il suo vissuto. Così a pelle...dalle sue
opere e gli scritti...
4 - Una
generazione descritta accuratamente dall'autore P.P.Pasolini,
puo'dirsi scomparsa, chi ritieni siano gli attuali - ragazzi di vita - ?
Gli albanesi, i ragazzi del sud d'italia + povero o + sottomesso, i
polacchi, gli africani, in generale gli extracomunitari.
5 -
Dell'omosessualita' ne abbiamo parlato recentemente nel nostro
giornale proponendo un dibattito sul gay pride, ed anche se questo aspetto
naturale e' punto focale nella vita dell'autore, abbiamo preferito per
quanto detto precedentemente saltare questo argomento ed esaminare insieme
l'aspetto religioso, oggi attuale piu' che mai nella nostra societa'.
Pasolini ha detto piu' volte di essere ateo e probabilmente avrebbe scritto
la sua sul recente raduno giovanile che si e' svolto a Roma in favore della
chiesa, della religione cattolica, del Papa e del Giubileo. Cosa ne pensi
di questo argomento, come spieghi questo fenomeno cattolico espresso dalle
nuove generazioni ?
Il pensiero cattolico rimane generalmente illiberale e antistorico checché
la sua propaganda celebri fasti multimediali e raduni oceanici.
La verità è che questi ragazzi venivano a Roma con pochi soldi e quindi
son venuti. L'interesse religioso mi sembrava secondario. Io ho un pensiero
religioso ma non si asseconda a nessuna struttura ecclesiale creata
dall'uomo, ne tanto meno alle gerarchie o ai dogmi.
Credo che il fenomeno cattolico attuale sia + apologia, + propaganda che
altro.
6 - Pasolini
fece una critica feroce contro i ragazzi del 1968 e subito
dopo gli scontri di valle Giulia. Attraverso una poesia, definiva borghesi
gli autori di tali scontri e si schirava dalla parte dei cellerini, che
secondo lui, erano i veri proletari, gente povera del sud che per la loro
condizione economica era costretta a fare quel mestiere. Cosa ne pensi del
1968 e della sua critica alla lotta giovanile di quegli anni?
E' vero ma è sicuramente riduttiva la riflessione di PP. Anche la maggior
parte dei tedeschi che compirono il genocidio nei confronti degli ebrei era
gente povera di Germania, non per questo doveva compiere quelle stragi. Del
resto il movimento del '68 non era solo un movimento italiano ma di tutti i
paesi occidentali, le motivazioni della protesta erano migliori condizioni
di vita per tutti ed in tutto il mondo, per i ragazzi poveri del Sud Italia
ma anche per i poveri e gli oppressi di tutto il mondo, III° e IV°
compreso. Era la presa di coscienza del tentare di dare un corso nuovo a
tutto il mondo e tutti noi sappiamo quanto bisogno abbiamo ora di queste
prese di coscienza e di questi progetti.
Quale verita'
dell'autore espressa nella sua totale opera
artistica ti ha piu' colpito e continui a ritenerla valida e c'e' qualcuno
- regista - letterario - od altro, che riesce ad esprimere, secondo il tuo
parere, con lo stesso coraggio, critiche costruttive per cambiare in meglio
l'attuale sistema sociale ?
Ripeto sicuramente PP è stato una personalità coraggiosa ed eminente nel
panorama intellettuale italiano. La verità sulla miseria e
sull'emarginazione sociale mi sembra però troppo manieristica, il punto di
vista è + vicino a quello dell'osservatore che non del partecipatore.
Ripeto troppo inserito nelle dinamiche intellettual-borghesi italiane per
essere convincente nella rappresentazione della povertà, dell'emarginazione
e dello sconforto sociale.
>Detto questo va riconosciuto a PP il coraggio della vita che ha portato
alle estreme conseguenze, la laicità e la libertà del pensiero, la grande
poetica delle sue opere che sono per noi italiani tutti una grossa eredità
di pensiero.
Per me le
critiche + costruttive vengono in questo decennio sopratutto
dall'opera della magistratura - il pool di Milano, G. Caselli -, di registi
come Amelio, di sacerdoti come Don Ciotti, dai sindacati sopratutto la CGIL
e da noi persone comuni che cercano di rendere il mondo + umano e meno
economico.
Ho espresso qui il minimo delle mie idee, chiaramente. Si potrebbe parlare
per ore su questi argomenti. Vi ringrazio di avermi dato modo di poterle
esprimere.
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Serena Sangiorgi
Pasolini
Ricordi di liceo...Pasolini era di quelli che dividevano, alla grande.
Dividevano i prof in "destri" e "sinistri", a seconda se lo
ignoravano o
lo inserivano nei programmi. Dividevano anche noi, per gli stessi
efficacissimi motivi: Pasolini si', sei di sinistra, Pasolini no, sei di
destra. E per me era crisi. Perche' mi sentivo di sinistra, ma Pasolini
non mi e' mai piaciuto. Con "piaciuto" intendo proprio il verbo
piacere,
non "capire" o "stimare". Pasolini l'ho letto, studiato
(prof di
sinistra...), stimato, capito quel tanto che certi strumenti di lettura
ti offrono, ma non l'ho "scelto". Non e' mai stato uno dei miei
autori,
insomma. Tanto per cominciare, preferisco la prosa alla poesia, e quindi
molta della sua opera letteraria l'ho letta ma senza entusiasmo. Poi gli
ambienti, sia del primo periodo (un Friuli arcaico/archetipico) che
degli anni romani (la periferia di Roma per la provincia del nord era
esotica quanto l'India...): ritratti con acuta consapevolezza, senza
licenze poetiche, molto "in bianco e nero", ma fuori dalle mie corde.
La
maggior stima di Pasolini mi veniva invece dal filone del cinema. Quello
sì che mi lasciava di stucco/ ma del tutto positivamente: Ucellacci e
uccellini, la Ricotta, Medea, sono tre cose che mi vengono in mente di
Pasolini molto prima e molto più di, che ne so, Ragazzi di vita o Una
vita violenta. Anche qui però mi fermo ad un solo filone...so benissimo
di non citare il Pasolini di Salò, ma qui si apre un quarto fronte
pasoliniano, il filone politico, in cui rientra anche il famoso discorso
polemico sui "poliziotti veri proletari" contrapposti agli
"studenti
figli della borghesia" a proposito del '68. Di allora ricordo solo l'eco
delle polemiche, roventi, e nell'atmosfera del periodo sembrava davvero
una bomba gettata nel salotto della cultura. Adesso, molti anni dopo e
ogni passione spenta, viste tante statistiche e letti tanti studi su chi
c'era e chi non c'era e quanti si era e dove, beh, Pasolini non aveva
mica tutti i torti. Che poi questo non sia comunque un complimento ai
figli dei lavoratori (sarebbe come a dire che legano l'asino dove vuole
il padrone, pur di mangiare...un po' come certo meridione che vota
sempre a destra, sperando che dalla tavola dei ricchi caschi
qualcosa...) direi che non scalfisce la visione come dicevo prima "in
bianco e nero" di Pasolini, anzi la rafforza.
E' per questo che se dovessi indicare a qualcuno che non conosce
Pasolini da dove cominciare, io direi il cinema, e poi i romanzi, e poi
la poesia e la politica per arrivare al cento per cento dell'artista...
Ciao a tutti, ragazzi, buon lavoro!
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Da Aldo Rosano
1 - Che libri hai
letto di P.P.Pasolini e perche' e quali hai trovato interessanti ?
Ragazzi di Vita,
Una vita violenta
Storie della città di Dio. - Racconti e cronache romane
Teorema
Petrolio
Affabulazione
Le Belle bandiere. -Dialoghi 1960 -65
Il Caos
Edipo re
L'interessa nasce dal seme gettato da una professoressa friulana, cattolica, di
rara intelligenza che subito dopo la morte di PPP ci spedisce in strada con un
registratore ad intervistare la gente su questo evento. Si può immaginare le
reazioni della gente che considera quest'uomo semplicemente un pederasta. Ma
questo serve ad iniziarmi alla sua conoscenze.
Dopo molti anni riscopro PPP attraverso i suoi film e comincio a interessarmi
alla sua letteratura, alle raccolte di saggi. Teorema mi ha toccato
particolarmente per la sua sensualita' e misticita'.
2 - Quali film
hai visto e quali di questi senti, nelle tematiche affrontate dal regista,
ancora attuali ?
Accattone
Le nuvole
Roma
Medea
I racconti di Canterbury
Decameron
100 giornate di Salò
Non si può parlare di attualità delle tematiche affrontate da PPP. Lui
precorre i tempi, li attraversa, li sovrasta.
3 - Cosa ci
accomuna e ci distanzia dalle idee e critiche sociali di P.P.Pasolini ?
Per parte mia la comunanza e' completa. Il proletariato
urbano descritto da PPP ha riscontri nella realtà attuale della nuova
emarginazione. Le critiche verso la violenza del sistema capitalistico,
l'immaturità del nostro sistema economico e sociale, ma soprattutto la frattura
tra il mondo della tradizione culturale, fondamentalmente contadina, del nostro
paesi e quello di una società senza cultura è un passaggio che leggiamo ancora
nelle dinamiche sociali attuali.
4 - Una
generazione descritta accuratamente dall'autore P.P.Pasolini, puo' dirsi
scomparsa, chi ritieni siano gli attuali - ragazzi di vita ?
I nuovi ragazzi di vita sono gli stranieri immigrati dediti alla
prostitutizione, la manovalanza delle organizzazioni criminali, persone senza
alcuna ingenuità, che credono di aver capito i meccanismi dell'esistenza e che
ne vengono spesso travolti.
5 -
Dell'omosessualita' ne abbiamo parlato recentemente nel nostro giornale
proponendo un dibattito sul gay pride, ed anche se questo aspetto naturale e'
punto focale nella vita dell'autore, abbiamo preferito per quanto detto
precedentemente saltare questo argomento ed esaminare insieme l'aspetto
religioso, oggi attuale piu' che mai nella nostra societa'. Pasolini ha detto
piu' volte di essere ateo e probabilmente avrebbe scritto la sua sul recente
raduno giovanile che si e' svolto a Roma in favore della chiesa,della religione
cattolica, del Papa e del Giubileo. Cosa ne pensi di questo argomento, come
spieghi questo fenomeno cattolico espresso dalle nuove generazioni ?
Difficile dire cosa avrebbe detto PPP. Meglio anzi non dirlo, perche'
sicuramente avrebbe spiazzato tutti nuovamente leggendo con la sua tagliente
lucidita' dentro gli avvenimenti.
La chiesa e' rimasta l'unica grande forma di aggregazione per i giovani. Il
bisogno di "spiritualita' in un mondo devastato dal materialismo del
capitale viene soddisfatto per la gran parte dalla offerta religiosa. Non si
tratta di ragazzi diversi dagli altri, non sono ne migliori ne peggiori. Non
pensano cose molto diverse da molti di noi, hanno scelto di vivere la loro vita
con impegno. Ma i media dovrebbero riscoprire anche l'impegno laico che esiste
in un numero altrettanto grande di giovani, che non appare solo perche' non
esiste una grande macchina organizzativa che permette loro un meeting mondiale
da 2 milioni di persone.
6 - Pasolini
fece una critica feroce contro i ragazzi del 1968 e subito dopo gli scontri di
valle Giulia. Attraverso una poesia, definiva borghesi gli autori di tali
scontri e si schierava dalla parte dei celerini, che secondo lui, erano i veri
proletari, gente povera del sud che per la loro condizione economica era
costretta a fare quel mestiere. Cosa ne pensi del 1968 e della sua critica alla
lotta giovanile di quegli anni?
Beh, c'e' ancora qualche dubbio su chi erano i veri proletari, i poliziotti o
Liguori, Mieli, Ferrara, Mughini e compagnia.
7 - Pasolini
amava dire la verita'. Oggi proprio negando questa, gli intellettuali, in cambio
del silenzio, si sono venduti tutti ai vari partiti politici. Quale verita'
dell'autore espressa nella sua totale opera artistica ti ha piu' colpito e
continui a ritenerla valida e c'e' qualcuno regista - letterario - od altro, che
riesce ad esprimere, secondo il tuo parere, con lo stesso coraggio, critiche
costruttive per cambiare in meglio l'attuale sistema sociale ?
Le idee che rimangono riguardano le la lettura profonda della societa' , dei
meccanismi che hanno portato poi il nostro paese alla barbarie culturale degli
anni 80 e 90, al rampantismo, alla disgregazione sociale. Questo perche' ad un
modello sociale e culturale, quello rurale-religioso, si e' sostituito il vuoto
della societa' governata dai media, che ha ambizioni di misero affrancamento
economico ma che non ha altri modelli se non quelli imposti dalla societa' dei
consumi
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