MARIA CUFFARO

Maria Cuffaro nata a Roma il 18 agosto 1964.

Non avrei mai voluto fare la giornalista. Dai 15 ai 22 anni ho solo dipinto a 16 anni la prima mostra personale di disegni presso la galleria "il Torchio" di Roma. A 20anni la seconda e ultima mostra ad Atene. Poi, siccome bisognava pagare l'affitto e le rette universitarie, ho iniziato a collaborare con una rivista d’arte "Leader" che peṛ cesṣ le pubblicazioni dopo pochi numeri. Peṛ avevo scoperto che questo mestiere mi piaceva. Dal 1985 al 1986 insegnante d’inglese presso due scuole elementari a Roma. Nel frattempo ho iniziato a collaborare con Il Manifesto. Mi occupavo soprattutto di esteri (India, Palestina e Sudafrica). Poi, nel 1986, il primo contratto come giornalista presso Italia Radio, ma siccome i soldi erano pochi, continuavo a collaborare con tutto cị che pubblicasse notizie dall’estero: Sette, il Venerd́, Annabella, Avvenimenti (per questo giornale ho anche curato una rubrica sull’immigrazione), die Tageszeitung, Nordreihnishcer Rundfunk, (radio tedesca), Nuova Ecologia. Finalmente nel 1989 primo contratto con la Rai, presso Radio Tre per "Il filo d’Arianna". Mi occupavo delle inchieste dall’estero. 1990 primo contratto con la televisione con il Tg3 di Curzi 1991 primo contratto con il "Rosso e il Nero" di Michele Santoro. Ho continuato a lavorare con lui fino al 1996 (fino all’ultima edizione di "Temporeale") 1996 conduce per Channel Four per una trasmissione sull’Italia 1997 autrice di una serie di documentari per Rai 2 (speciale 24ore) 1999 autrice di numerosi documentari per la trasmissione "C'era una volta" di Rai Tre E ora sono qui, sono tornata a lavorare con Michele Santoro per i documentari di "Sciuscia".

SIAMO IN QUESTA PIAZZA OGGI PER ?

MARIA - per la liberta', per la liberta' di informazione, di parlare di pensare, di porsi domande, di essere cittadini.

MA E' VERO COME AFFERMA LA RAI, CHE SCIUSCIA' COSTAVA TROPPO ?

MARIA - no, assolutamente no, sciuscia' costa 180 mila euro a puntata e ne guadagna la stessa somma, con la pubblicita', e spesso anche di piu'. Non credo insomma che ci sia qualche imprenditore che possa affermare costi eccessivi nel nostro caso, mettendoci anche il fatto del seguito della trasmissione.

LA SINISTRA SCOPRE OGGI QUANTO SONO IMPORTANTI I MEZZI DI COMUNICAZIONE, SI PUO' PENSARE AD UNA FORMA ALTERNATIVA RISPETTO ALLA TV E ALLA STAMPA ?

MARIA - ci si puo' pensare, ma mi sembra molto difficile. Penso ad esempio alla tv via cavo, ma cablare l'italia per ora e' impensabile, c'e' INTERNET ma ancora non e' seguito come dovrebbe, per questioni tecniche e di costi telefonici, insomma per una informazione popolare ancora bisogna utilizzare la televisione.

COME SI PUO' RECUPERARE QUESTO MEZZO DI COMUNICAZIONE CHE SEMBRA ORAMAI CONTROLLATO ?

MARIA - la televisione pubblica deve essere pubblica, cioe' di tutti.

grazie - redazione namir.

 

 

 

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