COMBUSTIONE
ZERO RICICLO TOTALE DELLA MATERIA
ALLA
REDAZIONE ANNO ZERO
c/a
Michele Santoro
Abbiamo
seguito con attenzione la trasmissione di ieri, 28
ottobre 2010.
Purtroppo
il messaggio è stato ancora una volta parziale, e di
parte, ed ha perpetuato l'immagine ormai ammuffita
del sud che si lamenta. Contestualmente si è
affermata l'apologia incontrastata del ciclo
integrato dei rifiuti.
Bertolaso
ha potuto difendere la scelta del Governo di
costruire 4 inceneritori in Campania, ha potuto
addirittura lodare la disponibilità di De Luca ad
accogliere un impianto sul territorio del suo Comune
o della Provincia di Salerno.
La
trasversalità a favore della combustione si è
conclamata. De Luca ha potuto evocare il Sindaco
di Pontecagnano, sottolineando l'estraneità delle
amministrazioni dalla partita economico finanziaria
dell'inceneritore salernitano. Ha detto con orgoglio:
"..sarà in mano ai privati". Come
fosse un vanto! La provincia di Salerno, in balia di
nuovi potentati privati! Quali privati? Il business
dei rifiuti si sposta dalle discariche alla
combustione.
Un
chiaro allarme parte da Terzigno: non sono stati i
comitati di cittadini a bruciare camion di rifiuti,
tantomeno sono stati i cittadini a devastare le isole
ecologiche, ma, probabilmente chi è contro la
raccolta differenziata e sa che si guadagna dalle
discariche come dalla combustione.
Noi
siamo gruppi responsabili di persone schiacciate tra
interessi paralleli e contrapposti, di fronte ad uno
Stato che sembra arrendersi a troppe
difficoltà. Di tutto questo non si è discusso
ieri sera. Si è, piuttosto, parlato dell'efficienza
dell'inceneritore di Brescia, come se a Brescia non
ci fossero problemi simili a quelli di Acerra,
compresa la pregressa contaminazione del sito.
Castelli ha potuto evidenziare che la Toscana è al
vertice nella produzione di rifiuti pro capite. In
barba alla riduzione di un piccolo paesello:
Capannori. Si è ascoltata la protesta di un
"singolo" Sindaco, "l'unico" ha
detto Santoro, che viene "castigato" per
aver promosso la raccolta differenziata. Non è
l'unico, e sono tanti i cittadini penalizzati per il
mancato riciclo della materia raccolta separatamente.
In molti subiscono le conseguenze della scelta pro
incenerimento che si sta affermando nel consorzio
CONAI: la raccolta differenziata non viene
remunerata e le tariffe non scendono. Dunque i
cittadini collaborano e gli amministratori si
rivelano incapaci di promuovere o fare mercato.
Anche
di questo non si è parlato. Largo spazio a Sodano,
senza contraddittorio, solo per dire che Acerra
dovrebbe bruciare il CDR, non per altro, così si è
ribadito che la raccolta differenziata deve essere
fatta, ma non si può fare il porta a porta, quasi
fosse impossibile puntare davvero ad un modello
economico alternativo! Secondo ANNO ZERO dobbiamo
accettare l'ineludibilità della combustione dei
rifiuti, solo perché si è deciso di fermare
il vero riciclo-riuso dei materiali. Anche il tema
della provincializzazione è stato declinato in
maniera scorretta: non si deve guardare il problema
solo dal punto di vista dei Comuni, la
provincializzazione non danneggia solo perché impone
percorsi e aziende centralizzate, ma soprattutto
perché deresponsabilizza il governo della Regione
dal ruolo fondamentale di indirizzo e di
programmazione che potrebbe produrre veri cambiamenti
nell'organizzazione del territorio e delle priorità
ambientali, sociali, agricole e industriali, che
costituiranno, o dovrebbero costituire, il nostro
futuro.
ANNO
ZERO ha, dunque, replicato un rimpallo di
responsabilità senza dare voce alla proposta
costruttiva dei cittadini. Il CO.RE.Ri. ha
proposto da anni soluzioni fattibili. Ribadiamo COMBUSTIONE
ZERO - RICICLO TOTALE DELLA MATERIA perché
sappiamo che è fattibile: la raccolta porta a
porta si può fare, l'economia del riciclo e della
valorizzazione del territorio è in linea con
l'attuale crisi globale che richiede un ritorno a
logiche di mercato reale. Di questo vorremmo parlare.
Il tema è nazionale e non limitato alla Campania.
Traiamo
spunto dalla frase pronunciata da Santoro in chiusura
di trasmissione: "di questo parleremo con
Napoli", ed evidenziamo che Napoli sta già
discutendo; stampa e media dovrebbero dare a
Napoli, al CoReri e alla Campania la possibilità di
affermare le proprie ragioni, affinché possano
diventare fatti e contagiare in positivo il
resto del Paese, dove molti comitati, insieme a noi,
si stanno preoccupando per l'attuale aggressione a
territori, potenzialità di crescita e, soprattutto,
salute e diritti dei cittadini.
A
nostro avviso, censurare oltre la visibilità dei
cittadini, che hanno le risposte e che potrebbero
inchiodare politici e industriali alle loro
responsabilità, costituisce un grave danno
all'evoluzione delle regole democratiche nel nostro
Paese.
I
salotti televisivi non hanno alcun credito laddove
pianificano le parti in commedia ed antepongono la
dimostrazione dell'ipotesi preconcetta alla reale
contrapposizione delle tesi. Invertendo
questa tendenza si potrà sviluppare un vero
dibattito e recuperare quella
credibilità dei media, che oggi è fortemente in
discussione; solo così i media svolgeranno
il loro ruolo primario, evitando di ripetersi
quali vetrine e sponsor di interessi di parte
alimentando confusione e disinformazione e
contribuendo a tenere il Paese fermo al palo.
Napoli,
29/10/2010
Coordinamento
Regionale rifiuti della Campania (CO.RE.Ri)
http://www.rifiuticampania.org - contatti@rifiuticampania.org 3284408376 - 3346224313