Per Cuba
Senza discutere sulla buona fede degli intellettuali
italiani che hanno di
recente preso posizione pubblica contro il governo cubano
a seguito della
tragica morte in carcere di Orlando Tamayo Zapata,
parlando ma sempre sulla
base delle informazioni USA di "prigionieri
politici e di coscienza" nelle
galere di Cuba, noi desideriamo ricordare alla pubblica
opinione italiana,
succube di una stampa "indipendente" da sempre
nemica della rivoluzione
castrista, che questa rivoluzione continua a essere un
punto di riferimento e
una potente ispirazione per tutte le forze che, sempre
più numerose non solo in
America Latina, si battono per un mondo senza
sfruttamento, senza guerra e
senza violenza.
La morte di
Zapata, che il governo cubano ha pubblicamente
ricordato con dolore e senso di solidarietà, mentre si
attende ancora che il
governo italiano faccia qualche gesto analogo per la
morte di Stefano Cucchi e
il suicidio di decine di carcerati delle nostre
democratiche prigioni, è stata
occasione per una campagna di sfacciata denigrazione
"democratica" della
rivoluzione cubana.
Non importa che
Zapata fosse anzitutto detenuto per
svariati reati comuni e solo di recente avesse inteso
dare alla propria
contestazione della vita carceraria (compresa la
richiesta di disporre di una
cucina e di un telefono privato in cella) una precisa
connotazione politica.
Non importa che anche pubblici documenti di Amnesty
International diano atto
che a Cuba non è mai stato torturato nessuno (eccetto
che nella base americana
di Guantanamo) e non si sono mai praticate quelle
esecuzioni extragiudiziali
per cui si è reso tristemente famoso il
"democratico" Stato di Israele. Non
importa, infine, che in un recente processo in Florida
sia stato accertato che
un vecchio e riconosciuto terrorista come Santiago
Alvarez sia stato tra i
finanziatori costanti delle Damas de blanco: anche loro
certamente in buona
fede, ma altrettanto certamente utilizzate dalla CIA per
le sue manovreche
durano da cinquantanni con una serie impressionante
di attentati per
rovesciare il democratico governo di Cuba.
Noi sappiamo che a Cuba, come ha ricordato Fidel Castro,
lassistenza
sanitaria per tutti è legge da decenni, mentre Obama
fatica a farla accettare
dal Congresso USA; sappiamo che medici, maestri,
professori cubani operano al
servizio di tutti i poveri dellAmerica Latina (con
uno dei migliori ospedali
oftalmici del mondo a disposizione gratuita di chi ne ha
bisogno), che l
istruzione è libera e gratuita per tutti
nellisola; e che le restrizioni a cui
ancora oggi il popolo cubano è soggetto (in termini di
disponibilità di merci,
di denaro convertibile, ecc.) sono solo conseguenza del
feroce e immotivato
embargo a cui lisola è sottoposta da parte degli
Usa e di pochi loro alleati.
Siamo scandalizzati, ma non sorpresi, del cinismo con cui
i media, soprattutto
italiani e spagnoli, hanno utilizzato la morte di Orlando
Zapata, per la quale
esprimiamo ancora una volta il nostro sincero dolore.
Sperando che la
sua storia e luso che se ne è fatto da parte anche
di giornalisti e politici
italiani servano non tanto alla "liberazione"
dei pretesi "prigionieri
politici" di Cuba, ma ad aprire finalmente gli occhi
dellopinione pubblica
sulla spregiudicatezza della propaganda di un
imperialismo internazionale che,
lo speriamo, ha ormai i giorni contati. Su queste idee
chiediamo un
pronunciamento dal mondo dellintellettualità,
dellarte e dello spettacolo
Gianni
Vattimo, filosofo, europarlamentare Francesco Baccini,
cantautore
Aldo Bernardini , docente Università di Teramo Ivan
Cicconi, economista
Angelo DOrsi, storico Università di Torino Maria
Fierro, giurista
Alfonso Galdi , giurista Silvia
Giorcelli, storica Università di Torino
Domenico Losurdo, storico Università di Urbino Cristiano
Lucarelli ,
calciatore
Massimiliano Marotta, storico ISF di Napoli Andrea
Mingardi,
cantautore
Red Ronnie, musicologo PierAldo
Rovatti, filosofo Università di Trieste
Danilo Zolo, giurista Università di Trieste
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