Scie
chimiche e Morgellons: due misteri irrisolti
Negli Stati Uniti è stato isolato un nuovo, inquietante
morbo che provoca lesioni cutanee e problemi psichici: è
il Morgellons. Una cura risolutiva non è ancora stata
trovata, ma l'unica cosa che sembra essere certa è il
legame della malattia col fenomeno delle scie chimiche.
Morgellons: morbo o psicosi?
Miles Lawrence, paesaggista di Florence, Texas, stava
facendo i bagagli per un viaggio in macchina a Las Vegas
quando si è accorto che il suo dito formicolava. È
rimasto incredulo, dice, mentre "piccole cose
spinose" spuntavano dalla pelle nel punto da cui
aveva appena rimosso una scheggia. Ha afferrato una delle
spine con delle pinzette e ha tirato. Istantaneamente,
racconta, una fitta di dolore si è diffusa sul braccio.
Ne ha tirata un'altra e il dolore è serpeggiato fino al
collo. Poi è iniziata la parte veramente
raccapricciante. «Provavo la sensazione di avere degli
insetti sotto la pelle delle braccia - dice Lawrence - e
mi sono agitato».
Questi sono solo alcuni dei sintomi provocati dal morbo
di Morgellons, malattia da poco isolata dai medici
statunitensi, ma che non tutta la comunità scientifica
accetta di riconoscere. I soggetti colpiti da questa
malattia riferiscono di sgradevoli formicolii, punture e
morsi, nonché di lesioni cutanee che non guariscono. Da
queste piccole ferite fuoriescono filamenti blu che hanno
un'estremità color oro e non bruciano neppure se
sottoposti a una temperatura di 1700 gradi Fahreneit. È
questa la caratteristica più impressionante della
malattia. Inoltre i pazienti riportano sulla pelle
granelli neri simili a semi. Spesso il sistema nervoso
periferico resta influenzato dal Morgellons, tuttavia
l'elemento più rilevante dell'infezione sembra essere
l'effetto sul sistema nervoso centrale. Quasi tutti i
malati riferiscono di avere difficoltà nella
concentrazione e problemi con la memoria a breve termine,
disturbi dell'umore, depressione e disordine bipolare. La
malattia è comparsa per la prima volta negli Stati
Uniti, circa dieci anni fa, colpendo in particolare la
California, il Texas e la Florida.
A occuparsene in modo
sistematico il Centers for Disease
Control and Prevention, ma tra i
primi a studiarla è stata la biologa Mary Leitao del
General Hospital del Massachussets, che nel 2001 ha
dedicato un sito alla patologia di cui soffriva il
giovane figlio e ha fondato la Morgellons
Resaerch Foundation. La dottoressa
Leitao ha codificato le conseguenze e ha battezzato il
morbo con il nome di uno studio risalente al
diciassettesimo secolo, in cui si faceva riferimento a un
bambino francese affetto da disturbi simili. Al sito dove
sono descritti minuziosamente i sintomi sono giunte 11
mila mail di persone che accusavano gli stessi disturbi,
dichiarandosi anch'essi malati di Morgellons. Tra i
medici c'è chi considera Morgellons una vera e propria
malattia e chi, di fronte al mistero, si appella alla
follia. Le due tesi più accreditate si riferiscono o a
una sorta di delirio contagioso (i rush
cutanei frequentemente avrebbero origine psicosomatica) o
all'azione di un fungo (e in effetti alcuni casi sono
migliorati in seguito all'utilizzo di un antiparassitario
specifico).
Tuttavia, le cure a base di
antibiotici sono solo palliative. La malattia tende a
riprodursi nel tempo e una terapia specifica e risolutiva
non è ancora stata scoperta. «Certamente esiste una
componente psicologica spiega Edward Spencer,
neurologo membro del Berkeley City Council in California
-, ma questa si può addebitare al fatto che spesso i
malati di Morgellons vengono lasciati soli e nessuno
ascolta più la loro voce. L'assurdità del fenomeno
patologico li isola e rischia di creare o amplificare un
disagio mentale profondo». Alcuni studi ed esami di
laboratorio affrontati dalla tossicologa statunitense
Hildegarde Staninger, hanno consentito di accertare che
il morbo è collegato alla presenza nellorganismo
dei malati di frammenti costituiti da silicone e da fibre
di polietilene. Le analisi istologiche hanno rivelato la
presenza di tubicini di vetro e di silicone in pazienti
in cui non erano mai state impiantate protesi di alcun
tipo. Inoltre tali materiali sono generalmente usati
dallindustria delle nanobiotecnologie per
incapsulare i viron, ossia virus geneticamente
modificati, fino a 150 volte più piccoli dei normali
virus. Il dottor Randy Wymore delluniversità
dellOklahoma ha mandato dei campioni di fibre
allFbi, ma nulla di simile è stato trovato negli
archivi forensi. Il National Register
of Enviromental Professionals,invece,
ha creato ununità di intervento per indagare sulle
possibili cause ambientali della malattia. I risultati
della ricerca imputano le scie chimiche come certe
responsabili.
Scie chimiche: siamo tutti coinvolti
«Le ricerche che ho portato avanti negli ultimi anni mi
hanno convinto che il morbo di Morgellons è determinato
dalle scie chimiche». La tossicologa californiana
Hildegarde Staninger ha redatto un lungo rapporto sul
Morgellons pubblicato in questi giorni.
Analizzando al microscopio elettronico campioni delle
sostanze prelevate da soggetti affetti dalla malattia, la
dottoressa Staninger ha constatato che gli elementi
corrispondono esattamente con quelli provenienti dal
materiale di ricaduta prodotto dalle scie chimiche
diffuse nei cieli del Texas. Da notare che i campioni
provenivano da zone distanti almeno 1500 miglia
luna dallaltra. Ma cosa sono queste scie,
denominate in inglese chemtrails?
Alzando gli occhi al cielo siamo abituati a scorgere di
tanto in tanto le classiche scie di condensa prodotte dai
motori degli aeroplani. Queste si formano a quote
superiori ai 9 mila metri, valori di umidità superiori
al 75% e temperature inferiori ai -41° Celsius. Da circa
una decina danni, però, i nostri cieli sono
solcati da scie non assimilabili a quelle dovute alla
condensa: sostanze chimiche vengono nebulizzate nell`aria
tramite sistemi di irrorazione montati su aerei cargo
totalmente bianchi che volano a bassa quota e che non
appartengono al normale traffico aereo. Oltretutto queste
tracce tendono a collocarsi a reticolo o a scacchiera
senza alcuna giustificazione nel normale movimento degli
aeroplani e restano visibili per diverse ore espandendosi
fino a creare una sorta di cortina bianca sullarea
interessata. Il termine chemtrails
fu coniato nel 1996 quando in Canada avvenne il primo
avvistamento di una di queste megascie. Da
allora gli avvistamenti si sono ripetuti sempre più
numerosi fino a giungere in Italia.
Analizzando i materiali di ricaduta prodotti dalle scie
chimiche si è scoperto che le sostanze contenute sono
bario, alluminio, torio radioattivo, zolfo, rame,
selenio, manganese, quarzo, ma anche polimeri (filamenti
di silicio). Secondo il dottor Giovanni Vantaggi
dellIsde (Associazione Medici per lAmbiente)
queste polveri immesse nellaria sono dannose per la
salute. «Tutte producono problemi allapparato
respiratorio spiega il medico - i polimeri sono
filamenti di silicio, e respirare il silicio provoca la
silicosi. Le polveri di alluminio, in un breve periodo,
hanno effetti negativi sulla memoria e sulla capacità di
concentrazione, mentre, in tempi più lunghi, producono
sintomi simili a quelli dellAlzheimer. Le polveri
di bario producono stati di spossatezza in quanto fanno
continuamente contrarre i muscoli e inibiscono il sistema
immunitario aumentando così le probabilità di
ammalarsi. Il torio radioattivo, infine, causa la
leucemia e altri tumori».
Oltre alla diffusione di malattie, lirrorazione di
tonnellate di particolato in bassa e alta atmosfera in
vaste aree del mondo, sta modificando gli equilibri
climatici e biologici. Anche se queste operazioni di
aerosol vengono spacciate come interventi per mitigare
leffetto serra, in realtà sortiscono
leffetto contrario: è dimostrato che la barriera
artificiale creata con le scie chimiche, oltre a impedire
il passaggio della luce solare necessaria per la vita
sulla terra, imprigiona il calore negli strati bassi
dellatmosfera con un conseguente aumento delle
temperature.
La consapevolezza di ciò che accade e che rende i nostri
cieli così foschi è ostacolata dalle leggi sul segreto
di stato. Costretti a raccogliere indizi, si è appurato
che il progetto che sfrutta luso di scie chimiche
probabilmente include modificazioni del clima,
comunicazioni militari, sviluppo di armi spaziali,
ricerche sull'ozonosfera e sul riscaldamento globale.
Pare che le chemtrails
siano collegate a un progetto militare, che ha sede a
Gakona, in Alaska, e la cui denominazione è Haarp
(Programma di Ricerca Aurorale Attivo ad Alta frequenza).
Il tema delle scie chimiche è stato trattato, sebbene in
modo superficiale, da Odeon tv,
Focus, La
Stampa, La
Repubblica e qualche giornale
locale, ma uninchiesta vera e propria non è ancora
stata fatta.
Sono sorti così comitati spontanei di cittadini stanchi
di essere presi in giro dai propri governi, diversi siti
e blog che raccolgono ricerche, testimonianze, immagini e
video sullargomento. Anche sul blog di Beppe Grillo
si è infiammato il dibattito sulle chemtrails.
Leurodeputato on. Giulietto Chiesa ha esposto
diverse interpellanze sul tema delle scie chimiche,
seguito a ruota dalle interpellanze greche, tedesche e
olandesi. In seguito alle numerose sollecitazioni, il
Parlamento Europeo ha nominato un gruppo di esperti che
ha portato avanti un approfondito lavoro di ricerca che
era giunto alla conclusione che il programma ricerche e
sperimentazioni militari denominato Haarp, provoca
effetti rilevanti sugli equilibri ambientali e sulle
persone che ne vengono coinvolte. L'Europa ha chiesto,
con una risoluzione approvata a larga maggioranza, agli
Stati Uniti di cessare gli esperimenti, ma nonostante
ciò continuano ad arrivare le testimonianze di
avvistamenti di aerei chimici.
[gaia passerini]
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