CAVALIER POMPETTA

da redazione sito :

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NE ABBIAMO AVUTI di PRESIDENTI - ma come il POMPETTA credo MAI ! ORA di nuovo in campo... con la questione POPULISTA DEL RITORNO ALLA LIRA che significa un aumento della sua ricchezza del 30 per cento mentre i poveri quel 30 percento lo perderebbero. il cavaliere POMPETTA infatti avra' tutti i capitali all'estero e quando torna la lira converte il tutto guadagnandoci secondo i calcoli almeno il 30 per cento, mentre salari e case perderebbero il 30 per cento, senza metterci che l'Italia non ha un progetto industriale e quindi gas corrente e petrolio dobbiamo comprarlo all'estero e pagandolo in lire non si puo' immaginare quanto ci costerebbe.

MA TORNIAMO A REPOMPETTA ... battendo il sito di DAGOSPIA l'infiltrato amico dei lecchini, abbiamo notato che spesso rivolgendosi al SILVIO BERLUSCONI lo appellava come CAVALIER POMPETTA. quindi ci siamo ricordati di alcuni articoli che si riferivano al cavaliere quando si è OPERATO ALLA PROSTATA.

definendosi un miracolato ( potete cercarlo in google scrivendo BERLUSCONI TUMORE PROSTATA ). chi si opera alla prostata spesso, nel 70 per cento dei casi perde le sue funzioni sessuali completamente. il tumore di silvio era grave e quindi gli è stata asportata completamente. SUCCESSIVAMENTE abbiamo contattato in email alcuni ILLUSTRI UROLOGHI che ci hanno confermato sia l'operazione, sia l'asportazione e sia L'IMPIANTO INSERITO AL PENE DEL CAVALIER POMPETTA per fargli avere erezioni meccaniche senza orgasmo.

POI HANNO SUCCESSIVAMENTE AGGIUNTO che nel 99 per cento dei casi in cui si inserisce l'impianto, lo stesso si applica perche' il paziente avendo perso le sue funzione si deprime e quindi perde apacità e voglia di vivere. L'IMPIANTO E' STATO INSERITO AL CAVALIER POMPETTA che appunto intende con questo, dimostrare le sue doti di grande amatore italiano.

in realta' il povero POMPETTA non prova alcun piacere, non sente sessualmente ne a livello di orgasmi.

psicologicamente pero' gli si scatena il desiderio morboso di mostrare a tutti la sua finta VIRILITA' per continuare a sentirsi uomo. IMPIANTI DEL GENERE si utilizzano spesso proprio per curare piu' la patologia psichica e la depressione che far tornare il paziente operato di prostata alla normalita' sessuale. QUINDI IL CAVALIERE rischia tutto il suo impero per qualcosa che non ha mai provato se non giocando a tirarlo su e a tirarlo giu', schiacciando l'apposito bottoncino che vedete sopra indicato.

nel frattempo gironzolava in europa chiamando CULONA LA MERKEL dando consigli sul come vestirsi per essere attraenti, continuando a farsi intercettare mentre sputtaneggia con il suo giro di escort, spende e spande non per il sesso, ma per curare la sua depressione interiore.

in poche parole abbiamo avuto un PAZZO AL GOVERNO e che rischiamo di doverlo vedere nuovamente a PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA se in america vincono di nuovo i REPUBBLICANI e al quale questi poveri italiani intendono dare ANCORA il loro 20 per cento di consenso elettorale dimostrandosi piu' depressi del CAVALIER POMPETTA.

per quale motivo questo articolo ? per il semplice motivo che il CAVALIERE IN QUESTIONE è ora che si tolga dal cavallo e che la smetta di farci vergognare nel mondo costruendo sulle sue menzogne fatte da barzellette, battutacce da bar, schifezze di ogni genere, una immagine che non ci appartiene e di cui siamo stanchi.

INTANTO COME UN FINTO MORALISTA libertario - ci elimina la comunicazione, l'informazione, la realta' dei fatti, proponendoci il suo status mentale di nani e ballerine. per questo è ora di abbatterlo comunicando la sua verita' a cominciare da quella che finge di avere nei pantaloni facendosi passare anche sessualmente per quello che non e' e ne mai piu' sara'. E TERMINANDO SUL COME LEI CAVALIER POMPETTA ha realmente RIDOTTO IL PAESE AD UNA LARVA che somiglia a qualcosa al quale non basteranno altri 20 anni di IMPIANTI per poterlo risanare, ma generazioni e generazioni che certo la ricorderanno per la vergogna che e' STATO.

PROTESI PENIENA QUELLA DEL CAVALIER POMPETTA.

Una protesi peniena è un dispositivo che viene impiantato all’interno dei corpi cavernosi del pene e che permette all’organo genitale maschile di acquisire la rigidità necessaria per ottenere la penetrazione.

La tecnica di inserimento delle protesi all’interno del pene nacque intorno alla metà del secolo scorso, quando fu introdotto per la prima volta nel pene del materiale sintetico, in sostituzione delle porzioni di cartilagine costale, usate fino ad allora. Negli anni ‘60 si sperimentò l’impianto di protesi in materiale acrilico e polietilene, inizialmente posizionandolo in sede sottocutanea. Il dolore procurato al paziente, l’instabilità della protesi e il suo facile dislocamento convinsero però gli specialisti a tentare il posizionamento intracavernoso delle protesi, che è quello maggiormente utilizzato ancora oggi.


Va anzitutto chiarito che la protesi peniena viene consigliata solo quando c’è una disfunzione erettile organica grave, resistente alla terapia farmacologica, oppure in presenza di controindicazioni all’assunzione di farmaci per l’erezione.

I dispositivi possono essere suddivisi, sulla base dei criteri costruttivi e di funzionamento, in due grandi categorie: non-idraulici (che sono più a basso costo, comportano un intervento chirurgico relativamente semplice e rapido e non comportano guasti meccanici)  ed idraulici (più costosi, ma che permettono una migliore riproduzione degli stati di erezione e di flaccidità).

Le protesi non-idrauliche comprendono le protesi malleabili e rigide; le protesi idrauliche  si suddividono in base al criterio di progettazione e realizzazione del meccanismo di gonfiaggio in modelli a due o a tre componenti.

Protesi semirigide (non idrauliche)

Queste protesi sono costituite da due cilindri in silicone da impiantare all’interno dei due corpi cavernosi. La funzione di questi impianti è di fornire un sostegno centrale ai corpi cavernosi per mantenere la rigidità peniena durante l’erezione; il loro impiego è vantaggioso poiché simulano bene la rigidità naturale, non necessitano di attivazione, è praticamente impossibile la loro rottura ed hanno costi relativamente bassi associati a tempi operatori estremamente ridotti. Gli unici svantaggi sono rappresentati dalla mancata dissimulazione: il pene appare sempre della massima lunghezza ed anche in mancanza di erezione è semiorizzontale.

Protesi idrauliche

Sono i dispositivi tecnologicamente più avanzati ed offrono senz’altro i migliori risultati, sia dal punto di vista estetico che funzionale.  Questo tipo di protesi espandibili sono costituite da elastomeri di silicone e da piccole valvole metalliche. I vantaggi sono: un’ottima capacità penetrativa, l’impossibilità di obiettivare l’esistenza dell’impianto così come nessun’altro dispositivo protesico penieno consente, la perfetta simulazione della flaccidità e soprattutto la sensazione propriocettiva della propria erezione. Tale sensazione è ottenuta grazie alla pressione idraulica endocavernosa analoga a quella sanguigna in condizioni fisiologiche. I principali, nonché minimi, svantaggi sono rappresentati dalle manovre di attivazione, dalla possibilità di rottura dei dispositivi valvolari e dai maggiori costi.

Le protesi tricomponenti

Sono composte da due cilindri gonfiabili che vengono inseriti nei corpi cavernosi, da una micro-pompa non visibile alloggiata nella borsa scrotale e da un serbatoio che viene alloggiato nello spazio preperitoneale in sede sovrapubica. Il sistema è riempito da soluzione fisiologica sterile che passerà dal serbatoio ai cilindri in fase erettile e che invece sarà tutta contenuta nel serbatoio in condizioni di detumescenza.

Le protesi bicomponenti

Sono costituite da due cilindri espandibili impiantati nei corpi cavernosi e da una pompa con serbatoio incorporato, contenente soluzione fisiologica sterile, che viene posizionata nella borsa scrotale. Per ottenere l’erezione, il paziente attiva ripetutamente la pompa scrotale provocando il gonfiaggio dei cilindri. Il volume di liquido immesso durante il gonfiaggio delle protesi bicomponenti è inferiore rispetto a quello dei dispositivi tricomponenti, questo è all’origine della minore differenza tra rigidità e flaccidità ottenuta con questi impianti rispetto ai dispositivi tricomponenti.

Complicanze della chirurgia protesica peniena

Una delle più temute complicanze è l’infezione del sito di impianto, per contrastare la quale sono state realizzate protesi trattate in superficie. per ridurre al minimo questo rischio.
In tali dispositivi, le superfici a contatto con i tessuti sono impregnate con antibiotici (rifampicina, minociclina) oppure con rivestimenti idrofili che assorbono una soluzione antibiotica preparata al momento dell’impianto. Entrambi i sistemi consentono un rilascio continuo di antibiotici nella sede di impianto durante le prime giornate postoperatorie, consentendo così, in associazione ad una profilassi antibiotica sistemica, un ottimale contrasto delle infezioni.

Altre informazioni:

L’impianto di protesi peniena può essere condotto sia in anestesia generale che in anestesia locoregionale (spinale o epidurale), a seconda delle preferenze dell’operatore e del paziente. La durata dell’intervento varia dai 35 ai 120 minuti, secondo i casi e causa infezioni solamente nell’1% dei casi (5% nei pazienti diabetici). Il  successo terapeutico è stimato intorno al 90% dei casi (Rajpurkar, 2003; Fontana e coll, 1995-2005).  In caso di complicanze, la protesi va rimossa; il reimpianto di una nuova protesi è possibile, ma comporta un’operazione assai delicata, non sempre consigliata. La lunghezza del pene non si modifica, così come non subisono variazioni né l’eiaculazione, né l’orgasmo. La protesi peniena potrebbe avere problemi di malfunzionamento nel 3-5% dei casi, soprattutto nel caso della protesi gonfiabili, che hanno un sistema di funzionamento molto più complesso.

Le protesi peniene rigide costano da 1.500 a 3.000 euro, quelle gonfiabili circa 7.000 euro.

L’intervento va fatto solo quando tutte le altre terapie, sia farmacologiche, sia psicoterapeutiche, non sono riuscite ad ottenere dei risultati. Infatti, l’intervento è irreversibile in quanto comporta l’atrofia del tessuto cavernoso: i corpi cavernosi infatti non funzioneranno più. (I corpi cavernosi sono quelle formazioni che si trovano all’interno del pene e che, se irrorate di sangue, producono naturalmente l’erezione). Dunque, la decisione di sottoporsi a questa delicata operazione chirurgica va presa con grande attenzione.