Riflessioni sul grande filosofo

Martin Heidegger.

 

Che il - mago di Messkirch - cosi’ era chiamato Heidegger, fosse iscritto al partito di Hitler era una cosa piu’ che nota. - Essere e tempo - l’opera sotto processo, e’ stato un testo sul quale si sono formate anche intere generazioni progressiste europee, con alla testa Jean Paul Sartre.Ma del grande filosofo si puo’ dire che era veramente di destra ?. Proviamo a capirlo, esponendovi la nostra ricerca, che certo aprira’ nuovi dibattiti importanti per comprendere questa figura della storia del pensiero.

 

 

La vita.

 

1889 - Il 26 settembre a Messkirch nella regione della Foresta Nera nasce Martin Heidegger.

 

1909 - frequenta l’universita’ di Friburgo dove segue i corsi di Rickert.

 

1913. - Si laurea con una tesi su - La teoria del giudizio - poi pubblicata nel 1914 a Lipsia.

 

1915 - Ottiene la libera docenza a Friburgo con la dissertazione su - La teoria delle categorie e del significato in Dums Scoto -.

 

1916 - Hussert diventa professore a Friburgo e Heidegger il suo assistente preferito. Inizia un rapporto che avra’ una drammatica conclusione sia sul piano teorico che su quello personale.

 

1923. - Heidegger viene chiamato nel semestre invernale come professore a Marburgo.

 

1927. - Pubblica le prime due sezioni della prima parte di - Essere e tempo - . L’opera che restera’ incompiuta segna la rottura filosofica con il maestro Husserl.

 

1929. - Appaiono alcuni saggi fondamentali come la produzione - che cos’e’ la metafisica ? - Kant e il problema della metafisica - e - L’essenza del fondamento -.

 

1933 - Heidegger aderisce al nazionalsocialismo e viene eletto rettore dell’universita’ di Friburgo. In quell’occasione tiene il famigerato discorso sulla - Autoaffermazione dell’universita’ tedesca -.

 

1935 - Dopo la rottura con il regime Heidegger tiene un corso sulla - Introduzione della metafisica - ( apparira’ nel 1953 ) nel quale il fatto storico - nazismo - viene letto come un capitolo della metafisica occidentale, un destino che segue all’oblio dell’essere -.

 

1936 - A Roma tiene una conferenza su - Holderlin e l’essenza della poesia - che assieme alla conferenza su - L’origine dell’opera d’arte - rappresenta il nucleo iniziale di un piu’ ampio saggio che apparira’ nei - Sentieri interrotti - del 1950.

 

1936 - 1942 - Ciclo di lezioni su Nietzsche.

1942 - Esce la - Dottrina platonica della verita’ -.

 

1944-1951. - Heidegger viene allontanato dall’universita’ per decisione delle truppe alleate. Ritiratosi a vita privata, pubblica - L’essenza della verita’ - la raccolta dei saggi su Holderlin, la - Lettera sull’umanesimo -.

 

1950 - Con la conferenza su - Die Sprache - ( La lingua ) e quella su - La cosa - si avvia una nuova fase della riflessione heideggeriana.

 

1951 - 1958. - Riprende la sua attivita’ accademica con corsi su Parmenide - Aristotele - Leibniz - l’essenza del linguaggio.

 

1966 - Concede una lunghissima e importantissima intervista al settimanale tedesco - Der Spiegel - alla condizione che venga pubblicata solo postuma.

 

1976 - il 26 settembre nel giorno cioe’ del suo 87 compleanno muore li dove era nato a Messkirch.

 

Tra il 1933 e il 1934, dopo essere diventato rettore a Friburgo, Heidegger pronuncio’ una serie di discorsi importanti. Per capire il suo atteggiamento verso il nascente Terzo Reich, vi scriviamo alcuni importanti passaggi.

 

I testi che presentiamo in queste pagine sono tratti dalla raccolta edita a Berna nel 1962 da Claudio Schneeberger e sono state pubblicati in Francia nel 1988 dalla rivista Le’ Debat -. Noi ne riportiamo alcuni punti importanti.

 

Discorso in memoria di Labert Leo Schlageter

del 26 maggio 1933.

 

Dice M.Haidegger :

 

Nel mezzo del nostro lavoro, in una breve pausa tra i corsi, ricordiamoci dello studente di Friburgo A.L.Schlageter che e’ morto dieci anni fa da eroe tedesco, un decesso tra i piu’ difficili e piu’ grandi. Non e’ deceduto tra le avanguardie al fronte, nemmeno durante il lancio di una offensiva, ne’ durante un’accanita resistenza, ma in piedi, senz’armi, davanti ai fucili francesi. E lui seppe affrontare e sostenere la prova piu’ difficile. Da dove gli venne questa forza della volonta ? Studente di Friburgo ! Studente tedesco ! Fanne esperienza.

 

Ricordiamo - Schlageter fu celebrato dai nazisti come un eroe perche’ fu tra coloro che rifiutarono la disfatta del 1918 e l’umiliazione del trattato di Versailles. Nel 1923 la figura di Schlageter aveva suscitato simpatie anche a sinistra.

 

Secondo discorso.

 

L’UNIVERSITA’ FORMERA’ SUPERUOMINI.

 

Conferenza tenuta da Heidegger a Heidelberg il 30 giugno del 1933.

 

Abbiamo il nuovo Reich e abbiamo l’universita’. Universita’ che deve ricevere i suoi compiti dalla volonta’ del Reich. E’ la rivoluzione in Germania e noi dobbiamo chiederci - e’ anche la rivoluzione all’universita’ ? Fino ad oggi si e’ fatto ricerca e insegnato all’universita’ da decenni sempre allo stesso modo. L’insegnamento doveva derivare dalla ricerca e si tentava di trovare un equilibrio comodo tra i due. Tutto questo - ciarlare - di politica e’ pure assurdita’, perche’ non e’ cosi’ che si cambiera’ la vecchia routine, il vecchio sistema. Soltanto l’azione che risulta da un impegno interiore per l’avvenire e’ giustificata. Lo studio deve tornare ad essere un’audacia e non un rifugio per deboli. Chi non regge il combattimento non se ne rissolevera’. Il nuovo coraggio deve formarsi di costanza perche’ la lotta per istituzioni che educhino i dirigenti durera’ a lungo. E’ mossa in primo luogo dalle forze del nuovo Reich che il cancelliere del popolo, Hitler, realizzera’.

 

 

Il Fuhrer e’ la realta’.

Appello agli studenti di Friburgo in occasione del plebiscito organizzato per il 13 novembre 1933.

 

Non potete piu’ limitarvi ad essere solo - quelli che ascoltano - . Voi siete tenuti a partecipare col sapere e l’azione insieme, alla creazione della futura scuola superiore, all’alta scuola dellospirito tedesco. Il Fuhrer lui proprio e lui soltanto, e’ la realta’ tedesca presente e futura, e la sua legge.imparate sempre piu’ profondamente ormai ogni cosa esige una decisione ed ogni atto una responsabilita’. Heil Hitler !

 

Il tedesco e il suo destino.

 

Il popolo tedesco e’ chiamato alle urne dal Fuhrer. Ma non e’ una domanda che il Fuhrer rivolge al popolo. Al contrario lui da al popolo la possibilita’ piu’ diretta di una decisione che e’ la piu’ elevata; decidera’ se vuole, lui, il popolo tutto intero, la sua propria esistenza oppure se non la vuole. Questo voto non e’ in assoluto paragonabile ad alcuna ltro scrutinio tenutosi fino ad oggi. Il carattere unico di questo voto risiede nella semplice grandezza della decisione suprema che deve realizzarsi. Ma l’inesorabilita’ del semplice e del supremo non tollera ne’ esitazioni ne’ reticenze. Questa decisione raggiunge l’estremo limite dell’esistenza del nostro popolo. Non e’ l’ambizione, ne’ la passione per la gloria, ne’ la cieca ostinazione e ancor meno la sete della potenza ad aver spinto il Fuhrer a ritirarsi dalla - Societa’ delle Nazioni - ma unicamente questa chiara volonta’ che vuole la responsabilita’ incondizionata di se nel farsi carico e nel dirigere il destino del nostro popolo. La volonta’ che vuole una vera comunita’ di popoli si tiene lontana da una fraternizzazione universale senza consistenza ne’ impegno sincero quanto da una cieca dominazione violenta.

 

 

 

Dibattito.

 

 

 

 

Paul Ricoeur - Filosofo - C’e’ in - essere e tempo - una distanza critica verso l’insieme del mondo tecnologico, dunque una linea di resistenza, ma senza una forte articolazione etica ed e’ questa per me la debolezza fondamentale di Heidegger ( Le Monde 1987 ). Robert Maggiori - giornalista - Egli e’ diventato il filosofo piu’ importante del secolo. La sua e’ una lezione insostituibile mai data da un uomo, che ha acconsentito alla piu’ mostruosa operazione di distruzione della liberta’. I filosofi che grazie ad Haidegger hanno imparato a pensare e a vivere meglio ne dimostreranno ancora la fecondita’. ( Liberation 1987 ).Jurgen Habermas - filosofo - Da personaggi come Schmitt, Heidegger, Freyer, Gehlen,Junger, ho imparato molto. Quello che colpiva noi studenti era il fatto che nessuno di loro rinnego’ mai il passato, ne’ disse mai una parola sul genocidio degli ebrei. Ed e’ stata proprio l’assenza di qualsiasi ammissione di errore politico - se non addirittura di colpa - insomma la fuga dalla responsabilita’, ad aver avvelenato i rapporti tra le generazioni ( Repubblica 1987 ).Pier Aldo Rovatti - filosofo - Solo oggi stiamo cominciando a vvalorizzare tutti gli effetti di liberta’ che ci possono derivare dal pensiero di Haidegger. ( Repubblica 1987 ). Jacques Deridda - filosofo - Non so se lo direi allo stesso modo e con le stesse ragioni di Habermas, ma naturalmente l’impegno nazista di Heidegger non e’ esteriore al suo pensiero. Non ho mai pensato che il suo discorso suul’ - Autoaffermazione dell’universita’ tedesca - del 1933 fosse un incidente isolato e delimitabile. Ma una volta che si e’ riconosciuto che il suo pensiero e il suo impegno politico sono inseparabili, rimane ancora da comprendere in cosa consista la vera articolazione tra i due. E questo e’ molto difficile. ( Panorama 1987 ). Nicola Abbagnano - filosofo - Dalla sua filosofia si possono essere appresi molti aspetti importanti della vita. Ma non si puo’ da essa imparare a comprendere il valore umano della vita stessa - ( Il Giornale 1987 ). Alessandro Dal Lago - operatore editoriale della Feltrinelli - il vero errore di Heidegger non e’ tanto di aver tenuto un discorso ambiguo, quanto di aver creduto che il nazional-socialismo potesse costituire un’alternativa al moderno e alla razionalizzazione ( L’Unita’ 1987 ). Vittorio Mathieu - storico - Vi era in lui una sorta di disprezzo che potremmo chiamare - ontologico - ( non cioe’ psicologico ) degli ascoltatori e dei lettori e questi lo percepivano anche quando non giungevano a coglierne il perche’. Percio’ alcuni lo odiavano e ancora lo odiano. ( Il Giornale 1987 ). Alain Finkielkraut - sociologo - Fino ad una data molto recente Heidegger e’ stato giudicato un pensatore difficile, talvolta ermetico, sempre impegnativo. Accostando - Essere e Tempo - al - Mein Kampf - proclamando che Heidegger e’ stato nazista dalla testa ai piedi e da cima a fondo, Victor Farias ci ha liberato da questo timore reverenziale - ( Le Monde 1988 ). Nicolas Tertullian - filosofo - l’adesione al nazismo non puo’ essere considerato un episodio marginale nella vita dell’autore di - Essere e tempo -

( Rinascita 1988 ).