SELF SERVI – SCHELL

Spulciati controllati venduti affamati e non abbiamo mai detto niente contro di loro. Qualcosa non mi torna... quindi da oggi INVERTIAMO LA ROTTA e controlliamo quello che innescano quotidianamente. Perche' se è vero che da noi PASSANO e nota bene PASSANO gli immigrati, è vero che qualcuno sfrutta e distrugge le loro terre cambiando di fatto l'economia mondiale e quel qualcuno si chiama MULTINAZIONALE.

Scoperte dai compagni negli anni settanta, tornate nell'ombra negli anni ottanta, quando per mille questioni che approfondiremo presto... persone cuori ed anime hanno deciso di tornare al populismo trasformandosi in maiali pronti al consumo.

LA SHELL benefattrice in AFRICA occidentale nella zona del NIGER, sborsa ogni anno 60 milioni di euro alle regioni povere come la NIGERIA, per la costruzione di scuole e strutture sanitarie per poi togliere la pelle ai padre e alle madri.

LA SHELL ha il fiore in bocca si dice di rimbalzo pubblicitario... promuovono l'energia solare in EUROPA e in GIAPPONE, dove appunto la multinazionale di petrolio costruisce impianti solari e imprese ed amano uno sviluppo sostenibile a cominciare da quello che infiliamo quotidianamente nell'automobilina.

SPULCIANDO SPULCIANDO, invertire la rotta dicevo, dietro a quanto suonano con le trombe della NON COMUNICAZIONE si viene a sapere che la SHELL è in realta' la nemica numero uno della natura, quindi dell'ambiente e dei diritti umani.

NEL 1995 volevano affondare una piattaforma petrolifera la BRENT SPAR nel MARE DEL NORD e solo grazie a milioni e milioni di automobilisti impegnati che la boicottarono facendo il pieno da altre multinazionali... il progetto si blocco', alla faccia dei tanti menefreghisti che affermano quotidianamente che le cose stanno cosi' e non le cambieremo mai, senza mai pensare che tutti insieme siamo la cassa di guadagno di questi ladri organizzati.

PER I CORTI DI MEMORIA trascrivo in merito un articoletto di allora.

Per giorni la Shell ha rimorchiato in una zona di mare profondo la Brent Spar, una delle piattaforme giganti, non più operativa dalla quale ha estratto greggio per vent'anni, con l'intenzione di inabbissarla in mare. Il pubblico si è impressionato quando Shell ha mosso i rimorchiatori, una volta informate le autorità. Non stava creando un precedente, Shell ? Che fare davanti a centinaia di simili affondamenti ? Tanto più che molti sapevano di una "carta dell' energia" in cui è previsto che " lo smantellamento, la cessazione o chiusura delle attività" si svolga "riducendo al minimo l'impatto negativo per l'ambiente." Improvvisamente, in tutti i paesi che si affacciano sul mare del Nord, in Olanda, in Germania, nello stesso Regno Unito la popolazione si è ribellata. Il mare è di tutti; Shell non ha diritto di avvelenarlo con materie radioattive che sovvertirebbero per sempre l'ambiente marino, se la piattaforma andasse sul fondo. E sulla piattaforma scendono due ecologisti di Greenpeace sostenuti, per una volta, perfino dai benpensanti: c'è un grande pubblico Europeo che vorrebbe essere con loro sulla Brent Spar, isola dei pirati. Ed è un pubblico pagante, meditano cupamente gli azionisti Shell. In Germania il coro anti Shell passa per chiese, sindacati, partiti, organizzazioni ambientaliste. In Danimarca il Ministro per l'Ambiente invita al boicottaggio. Le stazioni di servizio sono assediate, e le vendite di prodotti petroliferi con la conchiglia crollano.

KEN SARO WIWA.

La SHELL ci riprova nello stesso anno e nell'occasione in cui venne ucciso il poeta KEN SARO WIWA. Il poeta, perche' solo i poeti sono rivoluzionari, aveva contestato la SHELL in quanto principale produttore di petrolio in NIGERIA. La SHELL fu accusata di collaborazione con il regime militare che immediatamente uccise lo scomodo KEN SARO. NATURALMENTE l'ordine di uccidere il poeta viene proprio dalla SHELL che per questo fu portata in tribunale e non avendo possibilita' di difendersi, anche perche' distruggeva la sua immagine, pattui' un misero risarcimento.

KEN SARO SCRIVEVA :

Unfanziana donna si era avvicinata a lui zoppicando. «Figlio mio, sono arrivati stamattina e hanno scavato tutto il mio terreno, il mio unico terreno. Hanno falciato il sudore della mia fronte, lforgoglio di mesi di attesa. Dicono che mi daranno un risarcimento. Possono risarcire le mie fatiche? La gioia che provo quando vedo spuntare le piante? La rivelazione di cui Dio mi fa dono nella vecchiaia? Oh figlio mio, cosa posso fare?» Cosa poteva risponderle lui adesso? «Esaminerò la questione più tardi» aveva risposto umilmente. Esaminare la questione più tardi! Riuscì quasi a odiarsi per aver detto quella bugia. Maledisse la terra che faceva sgorgare il petrolio. Oro nero, lo chiamavano. E maledisse gli dèi che non prosciugavano i pozzi. Che importava che ogni giorno fossero estratti ed esportati milioni di barili di petrolio, fin quando questa povera donna piangeva quelle lacrime di disperazione? Cosa avrebbe dovuto esaminare più tardi? Poteva mettere a disposizione altra terra? E i legislatori avrebbero modificato le leggi solo per procurare un pof di felicità a questi poveri disgraziati che la ricerca del petrolio aveva ridotto a una vita da animali? Avrebbero dovuto assegnare i diritti di sfruttamento del petrolio agli uomini le cui fattorie e terre erano state saccheggiate e distrutte. Ma gli avvocati erano alle dipendenze delle compagnie petrolifere e i governanti erano alle dipendenze degli avvocati. Quindi come poteva esaminare la questione più tardi? Avrebbe dovuto dire alla donna di disperarsi. Di morire. Di non vivere nella morte. Questo sarebbe stato più onesto e rispettabile.

SECONDO I NIGERIANI – e non solo - la SHELL è responsabile della distruzione dei mezzi di sostentamento di migliaia di famiglie c protestano contro la multinazionale anche se chi lo fa come KEN, subisce continue intimidazione e spesso ci lascia la vita.

Da noi invece che siamo i reali responsabili si sussurra... MA CHE POSSIAMO FARE ? Non si puo' fare nulla contro questi colossi.

GLI OGONI stimano che dall'inizio della sua attivita' in NIGERIA la SHELL ha estratto dal suolo una quantita' di petrolio pari al valore di 35 miliardi di euro e in cambio ha fatto, per poter realizzare questa attivita', una decina di miliardi di euro di danni ambientali.

TUTTI A CHIEDERSI PERCHE' EMIGRANO, forse ora avrete qualche risposta, un minimo dubbio, qualcosa sul quale riflettere.

MA CHI SONO GLI OGONI ?

SULLE RIVE DEL FIUME NIGER dove appunto la SHELL ha fatto un massacro ambientale per estrarre l'oro nero... VIVONO – anzi vivevano - GLI OGONIl – POPOLAZIONE COMPOSTA da 6 contee: Babbe, Eleme, Gokama, Ken-Kahana, Nyo-Khana e Tai. In questa vasta area si parlano quattro lingue. Malgrado lfintroduzione del cristianesimo vi sono molti aspetti nella vita quotidiana che risalgono alla tradizione indigena. Il rapporto con la terra è sempre stato un elemento vitale per la sopravvivenza della popolazione, che si è insediata nellfarea oltre 500 anni fa. I fiumi sono stati una fonte diretta da cui attingere acqua e cibo.

Questo spiega ora le difficoltà in cui si trovano gli Ogoni, da quando lfinquinamento ha gradualmente degradato lfambiente di tutta la regione. Quando arriva la stagione della raccolta dei frutti, in particolare gli yams, è un momento di festa per gli Ogoni. Un appuntamento spirituale, religioso e di grande socialità e che rivela un attaccamento alla madre terrah. Infatti tradizione in uno degli idiomi parlati dagli Ogoni si pronuncia gdoonu kunekeh, che parafrasando significa celebrare la terrah. Per la popolazione del delta del Niger, inoltre ogni essere umano ha la capacità di abbandonare il proprio corpo e trasmigrare in quello di un animale, assumendo poi quindi le sembianze dellfanimale. La natura è quindi vita per gli Ogoni, il loro intreccio è imprescindibile.
feconomia della popolazione, prima dellfarrivo delle multinazionali del petrolio si basava soprattutto sullfagricoltura e sulla pesca.

Ma lfestrazione dellforo nero di cui è ricchissima la regione ha seriamente minato ogni tipo coltivazione e devastato il corso dei fiumi. Molte fattorie hanno dovuto chiudere a causa dellfinquinamento.
terreni sono diventati meno fertili e la pioggia acida rende i raccolti contaminati.
processo di impoverimento della popolazione Ogoni è andata progressivamente aumentando. Le imprese straniere importano anche lavoratori da altri paesi, quindi, per chi vive nella regione, non cfè speranza di avere uno sbocco lavorativo e unfentrata garantita.


Il primo impianto di estrazione del petrolio è stato costruito nel Delta del Niger nel 1958 dalla Shell Oil Company, dando il via a un processo che avrebbe sistematicamente segnato in modo negativo non solo la regione, ma lfintera Nigeria. Oggi da Ogoniland viene estratto il 90% dellfintero petrolio del paese. Lforo nero è la principale fonte di ricchezza per il governo centrale, pari allf80% delle entrate.

Oggi migliaia di barili di petrolio greggio di ottima qualità e a basso tenore di zolfo escono da centinaia di pozzi. La Shell Petroleum Development Company of Nigeria (SPDC) estrae greggio che poi dovrà percorrere più di 6200 chilometri di tubazioni per arrivare fino alla costa ed essere caricato sulle petroliere. Spesso delle esplosioni, causate dagli impianti ormai vetusti, distruggono campi e foreste. Le perdite che si producono negli oleodotti arruginiti contaminano i terreni. Le raffinerie poi emettono direttamente nellfatmosfera sostanze tossiche non filtrate e i residui chimici vengono scaricati nei fiumi e nei suoi affluenti.

QUESTO E' QUANTO METTETE NEL MOTORE ogni volta che fate un pieno di carburante alla SHELL... per lamentarci pure quando vediamo un NIGERIANO al semaforo pronto a venderci fazzoletti... la sua condizione e' causata dal nostro essere avidi, dovremmo scendere dall'auto e lasciargli tutto compreso lo stipendio, l'occidente si sporca le mani di sangue collettivamente per gli interessi di pochi e nel silenzio della mostruosa ignoranza continuiamo a pensare di essere puliti che non è nostra la colpa... innocenti solo perche' i crimini li abbiamo sostenuti senza saperlo.

MA NON E' FORSE COLPEVOLE L'IGNORANZA ?

CONCLUDO CON UNA POESIA DI KEN SARO c a lui va tutto il mio amore e la stima c non vivro' abbastanza per FARMI PERDONARE di tutte le mostruosita' causate dal mio popolo :

LA VERA PRIGIONE


Sono le bugie che ti hanno martellato le orecchie per unfintera generazione.

È il poliziotto che corre allfimpazzata in un raptus omicida mentre esegue a sangue freddo ordini sanguinari

in cambio di un misero pasto al giorno.

Il magistrato che scrive sul suo libro la punizione, lei lo sa, è ingiusta

La decrepitezza morale, l'Inettitudine mentale


Che concede alla dittatura una falsa legittimazione

La vigliaccheria travestita da obbedienza

È questo.

Amico mio, è questo che trasforma il nostro mondo libero

In una cupa prigione.


Ken Saio Wiwa

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