Il quotidiano - la Repubblica - ci ha invitato a partecipare al Forum con A.Venditti pubblicato Sabato 16 Settembre sullo stesso.
Namir intervista il cantautore
Antonello Venditti .
Domanda della redazione Namir
- Carissimo A.Venditti, per molti della nostra generazione, rimani un cantante, nella comunicazione dei testi, impegnato, e questo lo hai dimostrato anche recentemente partecipando alla manifestazione contro la - pena capitale - tema sul quale ci trovi, pienamente d'accordo: Pero', in momenti critici della tua carriera, non sei stato capace di esporre, musicalmente, questo impegno sociale attraverso i testi. Canzoni dedicate alla Roma, all'amore, porteranno i tuoi album ad una buona - classifica - di vendita, ma la comunicazione distante dalla realta' che esprimevi in testi come - Lilli - ed altre canzoni non piu' recenti. Credi di riproporre questi - testi impegnati - o pensi che siccome questa societa' e' notevolmente cambiata dagli anni ottanta, che certi temi e' meglio non toccarli piu ?
A.Venditti
- Devo dire, che farmi questa domanda equivale a non conoscere le mie canzoni, le mie canzoni sono sempre politiche, anche quando si parla di amore, chiaramente se le mie esperienze di vita sarebbero solo politiche, sarebbero un disastro. Ritengo che questa domanda sia un tantino vecchia, forse la si doveva fare una decina di anni fa, dal passaggio da - Lilli - a - Cuore - , pero' questa e' la mia vita, le critiche che mi si fanno oggi e mi si facevano allora, anche quando facevo - Lilli - perche' questa e' stata una delle canzoni piu' contestate della mia vita. Diciamo che e' un vezzo della sinistra, parlare delle persone che tentano in qualche modo di rappresentare l'impegno, di parlare, forse, non stando proprio dentro i fatti. Per esempio - l'ottimista - una canzone satirica e contro Craxi, non contro Craxi ma che parlava dell'ottimismo di allora quando Craxi era il Presidente del Consiglio. Il problema e' che molte volte lo scollamento e' personale e lo si cerca di vedere negli altri. Io devo dire che il mio impegno nella musica, corrisponde ad un impegno nella vita, non scrivo belle canzoni e poi rimango a casa, nei momenti cruciali del paese, sono stato sempre presente. Qualcuno del Pds ad esempio, in questo periodo, solo perche' frequento Bertinotti, dice che sono di Rifondazione e questo etichettarmi lo trovo stupido, io conosco D'Alema, cosi' come Fini, Andreotti, Walter Veltroni, ma non sono nessuno di loro.Io sono una persona che ha sempre espresso la sua opinione su tutto anche quando l'opinione era diversa dal mondo della - sinistra - e con le mie parole ho contribuito anche a far cambiare un certo modo di pensare alla vita. Se pensi che non c'era - travaso - tra il mondo della politica e quello dei sentimenti, una decina di anni fa, questo portare, nella vita di tutti i giorni la politica, e viceversa, un pochino la sinistra lo deve a me. Ecco perche' l'ideologia e' andata in crisi, perche’ non sempre la verita' si trova in una sola parte, la vita e' questa, cercare di cogliere il meglio delle ragioni degli altri. Questa e' comunque una domanda che coinvolge la mia vita, ma la cosa che piu' mi salta agli occhi e' che allora - Lilli, venne criticata come - canzone commerciale - e invece oggi mi ritrovo a vederla come, canzone impegnata, questo e' il - rischio - dell'artista, che molte volte, stando un passettino piu' avanti, prevede certi cambiamenti sociali, senza mai stare nell'onda. Comunque le canzoni alla fine, purtroppo, sono canzoni, io dovrei impegnarmi di piu' nella politica e allora potrei dimostrare quanto valgono quelle canzoni, ma quando si parla di arte e' difficile, pero' ancora oggi stimolano discorsi, dibattiti. E poi c'e' da dire anche che in un album ci sono sempre dei - testi - importanti da sentire e che magari non sono sottolineati dai mezzi di comunicazione.
Domanda
- Il successo spesso crea distacco dalla realta, come lo vivi ?
Fortunatamente, la parola - successo - non e' nel mio vocabolario, nel senso che, il successo e' l'estetica del consenso, il successo vero e' riuscire a comunicare se stessi, tanto e' vero che io vivo male, perche' non riesco a comunicare completamente quello che sono. Io non mi ritrovo negli articoli che scrivono, nei commenti della gente pero', ecco il successo, che quasi sempre si basa sulle distorsioni. Il successo ti vuole immutabile nel tempo, come fa Venditti a scrivere una canzone come - Lilli - e poi - Ci vorrebbe un amico ? E come fai a spiegare che questo fa parte dei tuoi cambiamenti personali, normalissimi, che avvengono in qualsiasi persona, mentre chi ti ha dato - successo - lo vive come un tradimento ? Oggi il mondo tende a - macinare - buoni e cattivi con estremo cinismo e velocita' ed anche il - successo - e' istantaneo - momentaneo, rapido.Io canto, come scrive un autore di letteratura, per un bisogno primario.
Poi si continua a parlare di tutto, Venditti stesso lo richiede, innescando nuovi discorsi nuove domande -
i prezzi dei C.D ? - troppo elevati, bisognera' trovare delle soluzioni, e dovranno trovarle proprio le multinazionali della musica - risponde l'autore di Roma Capoccia. Internet ? - La musica in internet non mi piace, anzi non mi piace proprio questo strumento, che isola, non permette di fare manifestazioni, anche di pace, ma non le permette perche' manca il contatto fisico - la musica deve essere vissuta in piazza...che cos'e' questo lontano rumore di piazza lontana, cantavo ... ora non c'e' piu' neanche quello. E della tv come il - grande fratello ? - La trovo assurda ma non in quanto trasmissione televisiva, che puo' essere piu' o meno come un'altra, ma in quanto al fatto che non possono comprarti la liberta', cioe' tre mesi in una casa al chiuso, per dei soldi.... per me e' incocepibile.
Un ultima domanda - Questa Roma che per ovvie ragioni, legate all'Europa e all'economia mondiale deve trasformarsi in una citta' multirazziale, cosa ne pensi del razzismo ?
Io penso che la risposta al razzismo la dia la storia dell'uomo in quanto l'uomo e' sempre stato un emigrante , il mondo e' di tutti e tutti devono viverlo in tutti luoghi, liberamente.
Grazie - Redazione Namir.