ANDREA
GHIRA ? - PUO' ESSERE VIVO ! redazione namir - giornale@namir.it
ABBIAMO cercato e analizzato le fotografie di andrea ghira compresa... quella del 1995 qui' sotto riportata
poi l'abbiamo - come dire - comparata con un'altra foto di ANDREA GHIRA - il massacratore del CIRCEO - e ne abbiamo trovata una di lui giovane -
infine - l'abbimo comparata con la foto del massacratore del circeo risalente al 1995
poi ingrandendo l'immagine con appropriati strumenti - abbiamo confrontato i due profili
questa e' la foto di ghira che aveva sul suo documento della legione - E' LUI - ma non solo i capelli risultano essere identici a quelli della foto del 1995 - troppi particolari tornano. INSOMMA il risultato e' sorprendete - attaccatura dei capelli identica - sopracciglie identiche - naso identico - e labbro - particolarissimo perche' rivolto in alto - identico. troppi confronti COINCIDONO con il profilo della foto del 1995 - e allora abbiamo cominciato a pensare come potrebbero essere andate le cose - ma soprattutto perche' un criminale viene fatto fuggire in spagna in una legione straniera da sempre legata agli apparati fascisti e di destra. andrea ghira - non dimentichiamolo - era coinvolto oltre che per la strage del circeo - anche per l'uccisione di giorgiana masi. c'e' la testimonianza di angelo izzo che lo afferma. negli anni di giorgiana masi - gli apparati dell'estrema destra collaboravano con le forze dell'ordine - allora schierate in campo da cossiga - buon conoscitore ed esperto delle vicende politiche spagnole. andrea ghira veste i panni di un finto - autonomo - e spara a giorgiana masi - protetto da tutto l'apparato di stato - servizi segreti eccetera... continua a fare i propri comodi - precedentemente aveva commesso il massacro del circeo ( e forse per quello arruolato come manovalanza dell'estrema destra ) . e' troppo ! - si decide di nasconderlo nella LEGIONE STRANIERA DI MELILLA - un reparto speciale che da anni protegge gli estremisti di destra nazi e fascisti. d'altronde recidivo fu anche IZZO - il suo compagno di quella strage che recentemente uscito in permesso di soggiorno ha ucciso una donna e una bambina per questioni ancora poco chiare. quindi andrea ghira - si arruola nella legione straniera -sotto falso nome di massimo testa - nato a roma nel 1955. trascorre anni da quelle parti - poi decide di tornare - ma per farlo tornare tranquillmente in italia - la legione straniera prepara il suo funerale - con tanto di cadavere...la destra da sempre attua questa circostanza macabra per far sparire le persone che devono o intendono sparire. torna in italia - e viene beccato dalla foto sopra riportata del 1995 - si riapre il caso - mettono sotto intercettazione i parenti - e si scopre che e' si parla di lui ... interrogano i parenti e viene fuori che e' deceduto. tutto strano troppo strano - cosi' strano che le foto corrispondono perfettamente - cosi' strano che in questi giochi c'entra sempre un certo giornale - e vecchi politici che per scelte sbagliate ora devono correre ai ripari. non dimentichiamoci che negli anni in cui la DC era al potere - arruolare e collaborare con l'estrema destra - era una questione - politica - normale...e serviva soprattutto alla DEMOCRAZIA CRISTIANA - per paura che IL FASCISMO tornasse politicamente forte... inoltre serviva la mano d'opera... voi fate stragi - noi vi copriamo. la realta' e' che ora sappiamo inevitabilmente chi ha ucciso giorgiana masi - e chi ha protetto e continua a proteggere oggi l'assassino - purtroppo - di non solo quell'omicidio politico - ma anche della strage del circeo. INFINE IL TOP -PUBBLICATO DAL CORRIERE DELLA SERA questo sotto e' un documento in cui si parla di GHIRA CHE COSA C'E' DI STRANO ? - ma niente - si afferma che ghira è stato dimesso nel 1993 per questioni psicofisiche e che nel settembre del 1994 viene trovato deceduto SOLO CHE SULLA PRESUNTA TOMBA DI GHIRA C'E' SCRITTO CHE E' DECEDUTO AD APRILE. - ed e' strano che a parlarne sia la legione straniera che l'ha dimesso nel 1993 - ricordiamo inoltre che i documenti sono facilmente falsicabili... E CHE VEDENDO LE DATE CI SI ACCORGE CHE NON SONO NEANCHE TANTO CAPACI. INOLTRE quello pero' che non si dice e' che ghira subito dopo il suo arruolamento avvenuto ( PRESUNTO ) nel 1974 ha ricevuto molti permessi - bisognerebbe vedere se quei permessi coincidono con l'uccisione di giorgiana masi. ----------------------------------------- infine riportiamo uno dei tanti articoli targato anno 2000 - CHE DEFINISCE UN TANTINO MEGLIO LA LEGIONE STRANIERA DI MELILLA. L'Africa in prigioneGuido Caldironil manifesto, 19 Febbraio 2000Ceuta/Marocco: carcere tecnologico. L'Europa si presenta al sud con il centro di detenzione per gli immigrati clandestini voluto dal governo di José Maria Aznar per mostrare l'efficienza della Spagna. Due pareti alte più di tre metri, ricoperte di filo spinato, separate da avvallamenti dove sono stati sparsi sensori magnetici e radar, una dozzina di torri di guardia che dominano tutta la zona, scogli artificiali e barriere elettroniche anche nelle spiagge vicine. Fortificazioni e barriere che si aggiungono ad altre, più vecchie, disegnando una mappa del rifiuto. Ceuta, l'ultima città della punta estrema dell'Africa che si protende dal Marocco verso la Spagna, assomiglia ormai a un vero forte assediato: traduce concretamente, in cemento e cavalli di Frisia, l'immagine di un continente blindato che guarda con paura ai possibili nuovi venuti. Chi pensa che l'occidente d'Europa finisca a Gibilterra, dovrebbe vedere questo avamposto coloniale, rappresentato oltre che da Ceuta anche da Melilla, l'altra enclave di Madrid sulla costa marocchina. Con una sinistra coincidenza, proprio mentre in Andalusia si scatena per giorni la caccia all'immigrato, il governo di Aznar fa sapere che il nuovo muro di Ceuta è quasi completato. I lavori di fortificazione, che dovrebbero concludersi definitivamente per l'estate, vanno ad aggiungersi alle vecchie recinzioni, alle barriere vigilate notte e giorno dalla Guardia Civil e dai soldati. A Melilla, dove a presidiare la frontiera ci sono i volontari del Tercio, la Legione Straniera spagnola che per anni ha raccolto fascisti e criminali in fuga da mezza Europa, le "misure di sicurezza" erano già state irrobustite anni fa. Talvolta i soldati sparano nel buio verso i reticolati, mentre piccoli carri armati sorvegliano la terra di nessuno e otto metri di filo spinato separano il confine estremo della Comunità europea dal deserto del Maghreb. Si racconta di immigrati rimasti appesi alle recinzioni, di donne incinte ferite gravemente dal filo spinato, corpi sottratti alla polizia di frontiera da altri compagni di sventura. In un paese in preda all'isteria da immigrati, anche il giornale vicino ai socialisti, El Pais , parla della "marea montante dell'immigrazione", l'effetto di deterrente che avrebbe questa militarizzazione delle frontiere, non trova quasi ostacoli. Il governo "moderato" di Aznar, preso a simbolo dal Polo italiano, sventola cifre trionfali: grazie ai nuovi sistemi di difesa del confine, il numero di immigrati clandestini arrivati in Spagna da questa via, sarebbe diminuito quasi della metà, e questa porta meridionale del paese sarebbe ormai pronta a chiudersi del tutto. Del resto, anche i "numeri" del muro di Ceuta fanno impressione: i costi iniziali si sono dilatati a dismisura, fino alla cifra record di ottomila milioni di pesetas e le proporzioni delle costruzioni sono andati via via crescendo. La nueva valla costruita intorno alla roccia di Ceuta, non sfigurerebbe in un museo delle tecnologie repressive, accanto al supercarcere di Maze o al campo di Long Kesh, nell'Irlanda del nord. Una sorta di Beaubourg del filo spinato, parente ricco e tecnologico dei nostri centri di detenzione per immigrati di via Corelli o di Ponte Galeria. Vista dall'alto, è una striscia di poco meno di nove chilometri che strozza la piccola penisola, poco prima del centro abitato di Ceuta, attraversando rocce e pinete. A lavori ultimati ci saranno ben quattro barriere di filo spinato di varie altezze e una sorta di trincea al limite della terra di nessuno. In mezzo, una strada asfaltata dove circolano le land rover delle pattuglie della Guardia Civil e sparsi un po' ovunque relais elettronici e segnalatori. A vigilare sul tutto diciassette torri ultramoderne di più di sei metri, con tanto di aria condizionata, da cui seguire ogni angolo del confine attraverso un circuito di telecamere disseminate lungo la barriera. Ma è nel mare che questo progetto di controllo raggiunge il suo massimo. Visto che il territorio di Ceuta è circondato dalle due spiagge di el Tarajal e di Benzù, le fortificazioni proseguono anche in mezzo alle onde, prima sulla sabbia, quindi su una barriera artificiale costruita a qualche decina di metri dalla riva. È possibile che il filo spinato arrugginisca nel mare, ma i ministeri di Interni e Difesa spagnoli, che gestiscono insieme i lavori, non vogliono lasciare alcuna breccia. Mentre l'Europa osserva preoccupata l'emergere del caso Haider e la presenza di razzisti nelle istituzioni della sua frontiera orientale, la Spagna vuole mostrare con Ceuta un'efficienza che prevenga i problemi: il confine a sud è ben guardato, dice Aznar, e sempre più chiuso. "Noi qui facciamo il lavoro sporco per tutti i paesi europei" commenta senza imbarazzo un poliziotto di Melilla a un giornalista italiano. Ma, proprio come in Austria la militarizzazione delle frontiere, scattata già prima del 1989 e degli arrivi di immigrati dall'est, ha alimentato un clima di allarme che ha favorito l'ascesa di Haider, anche in Spagna il confine di Ceuta non serve ad arginare le contraddizioni crescenti della società spagnola. L'efficienza militare del muro di Ceuta, si scontra con la pessima figura fatta in questi giorni dalla polizia di El Ejido in Andalusia, che è stata a guardare mentre centinaia di persone attaccavano la zona araba della città, distruggendo ogni cosa. E cosa pensare delle denunce che si vanno accumulando contro agenti della Guardia Civil per violenze e maltrattamenti verso gli immigrati? Non solo. La frontiera di Ceuta è servita così poco a "tenere lontani" i problemi, che proprio qui e a Melilla si è affermato un movimento populista che preoccupa perfino il governo di Madrid. Il Gruppo Independiente Liberal , è uno strano partito che prende il nome dal suo fondatore, Jesus Gil, il miliardario ex presidente della squadra di calcio dell'Atletico Madrid, un personaggio che per la stampa spagnola somiglia a Berlusconi. Gil è un politico molto discusso anche per i suoi interessi nel campo immobiliare e che si caratterizza per un vocabolario imprenditoriale; per esempio ha proposto che gli eletti del suo gruppo che volessero cambiare partito paghino una multa milionaria. Nelle elezioni amministrative della scorsa estate, il Gil è diventato il primo partito delle due enclave spagnole, anche grazie a una campagna elettorale all'americana basata su Tv e spot da discoteca, che annunciava tagli massicci alle tasse, maggior liberismo e restrizioni della legge sull'immigrazione. Proprio il carattere particolare delle due città, la sopravvivenza coloniale che ne fa avamposti militari europei in terra africana - un ruolo ancora ribadito da Aznar durante una visita di stato in Marocco ad agosto - avrebbe regalato la vittoria al Gil . Tra i suoi elettori, definiti anche "postfranchisti", sono in maggioranza proprio i militari e le loro famiglie. Eppure, malgrado la tecnologia di controllo del muro di Ceuta e i pericoli che può racchiudere al suo interno, come dimostrano l'Andalusia di questi giorni e il successo di Gil, c'è anche chi è stato in grado di valicare le barriere per andare dove voleva. È successo questa estate quando una bambina congolese di quattro anni, Clarice, è stata deposta oltre il muro, stretta in una coperta e trovata dalla Guardia Civil. Su di lei c'era solo un biglietto con il nome del padre, un immigrato irregolare in Spagna, e un numero di telefono. Alla fine padre e figlia si erano ritrovati, mentre le associazioni per i diritti umani e degli immigrati chiedevano garanzie per il loro futuro in Spagna. Una vicenda esemplare, il sogno realizzato di un'altra Europa, rispetto a quella di Haider e delle frontiere chiuse, che afferma come non esistano muri tanto alti o sorvegliati da essere davvero invalicabili. |
torna in namir - www.namir.it