IRAQ
LIBERO COMITATI PER LA RESISTENZA DEL POPOLO
IRACHENO
Nel sito www.iraqlibero.at
potete trovare informazioni,
analisi ed altri documenti utili
Questo bollettino contiene:
1. Il 13 marzo a SantAnna di Stazzema
2. Domenica 27 febbraio riunione nazionale in
preparazione della manifestazione del 13 marzo
3. Guai a chi si occupa di Falluja! Libertà
per Giuliana Sgrena
4. Senza pudore: dopo la farsa dei
"votanti", laggiustamento dei voti
5. Dallincontro di Francoforte la
proposta di una conferenza internazionale a sostegno
della Resistenza
6. In Spagna Sinistra Unita
interpella il Congresso dei Deputati su al-Kubaysi e
sull'uso della base di Rota negli attacchi a Falluja
7. Gli eroici combattenti del Transatlantico
8. Sottoscrivi per Iraq Libero
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1. Il 13 marzo a SantAnna di Stazzema
SantAnna di Stazzema
Domenica 13 marzo 2005
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
IERI IN ITALIA, OGGI IN IRAQ
STESSI I CRIMINI, STESSA LA
RESISTENZA
Il 12 agosto 1944, a SantAnna di Stazzema,
4 compagnie di SS comandate dal maggiore Walter Reder
e spalleggiate dalle autorità fasciste e
collaborazioniste italiane, trucidarono 560 persone
innocenti. Fu uno dei tanti massacri compiuti dai
nazisti tedeschi nel corso della loro guerra
imperialista.
Il nazismo e il fascismo furono battuti, ma i loro
metodi sanguinari e le loro ambizioni imperiali no.
Già durante la seconda guerra mondiale gli eserciti
angloamericani si macchiarono di crimini orrendi, con
bombardamenti a tappeto che sterminarono milioni di
civili, soprattutto in Germania e in Italia. Per non
parlare di Hiroshima e Nagasaki dove gli americani,
compiendo il più grave crimine di guerra di tutti i
tempi, giunsero ad usare le bombe atomiche nonostante
il Giappone fosse già in ginocchio.
Il disegno hitleriano di un dominio totale sul
mondo è infatti lo stesso che gli U.S.A. hanno
perseguito incessantemente sino ad oggi. Ovunque sono
andati, gli eserciti a stelle e strisce si sono
lasciati appresso una interminabile scia di sangue.
Nel marzo 2003, forti dellesercito più
potente della storia, spalleggiati da fantocci come
Berlusconi, aiutati dalla inerzia della comunità
internazionale, hanno aggredito lIraq, causando
un genocidio che ha suscitato la più viva protesta
da parte dei popoli di tutti i paesi. Hanno occupato
il paese ma hanno scatenato una indomita Resistenza
popolare che sta dando filo da torcere agli invasori.
Falluja è stata la prima città irachena ad
insorgere contro lesercito USA, la prima ad
essere stata liberata. La prima cosa che ha fatto
Bush appena rieletto è stata la vendetta. Ha dato
ordine alla sua soldataglia di conquistare Falluja,
ad ogni costo. Falluja è oggi una città fantasma,
è stata rasa al suolo come Hiroshima, chi non è
stato ammazzato dalla furia devastatrice americana è
stato costretto a scappare.
Nel secondo anniversario della aggressione
allIraq noi manifesteremo per celebrare un
gemellaggio simbolico tra Falluja e SantAnna di
Stazzema,
per commemorare in maniera congiunta i
martiri del nazismo, del fascismo e
dellimperialismo americano,
per affermare che gli ideali di libertà e
indipendenza dei partigiani italiani sono gli
stessi di quelli iracheni,
per denunciare tutti i crimini di guerra
imperialisti, quale che sia la maschera che
essi adoprano e i pretesti che usano,
per dire basta alle guerre americane,
per chiedere il ritiro immediato di tutte
le truppe doccupazione in Iraq,
per sostenere la Resistenza dei popoli
iracheno e palestinese fino alla vittoria
Promuovono:
Comitati Iraq Libero
Laboratorio Marxista Zona apuo-versiliese
per adesioni scrivere a: comitato_nazionale@iraqlibero.at
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2. Domenica 27 febbraio a
Firenze riunione nazionale in preparazione della
manifestazione del 13 marzo a Sant'Anna di Stazzema
DOMENICA 27 FEBBRAIO FIRENZE ORE
10 SALA DELLA BIBLIOTECA PRESSO LA SMS DI
RIFREDI VIA VITTORIO EMANUELE 303
Riunione nazionale dei Comitati Iraq Libero con
tutte le realtà che aderiscono alla manifestazione
del 13 marzo a SantAnna di Stazzema.
La riunione ha lo scopo di preparare
politicamente ed organizzativamente i vari momenti
della giornata di mobilitazione del 13 marzo.
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3. Guai a chi si occupa di
Falluja! Libertà per Giuliana Sgrena
Sono orami passati più di dieci giorni dal
rapimento di Giuliana Sgrena ed un discreto silenzio
è calato su questa vicenda, probabilmente perché il
tentativo di attribuire questa azione alla Resistenza
è miseramente fallito.
Sappiamo che molti atti di questo tipo sono frutto
dellattività di controguerriglia orchestrata
da Negroponte, con la quale gli Stati Uniti
vorrebbero squalificare la lotta di liberazione del
popolo iracheno. Sappiamo anche che esiste un
particolare accanimento verso chi ha cercato di
occuparsi della criminale distruzione della città di
Falluja, e questo è il caso di Giuliana Sgrena.
A questo proposito pubblichiamo il messaggio
inviato al Campo Antimperialista da Muhamad T.A.,
Direttore Esecutivo del Centro Studi sui Diritti
Umani e la Democrazia di Fallujah ma da mesi
residente a Bagdad e che Giuliana ben conosceva:
«Cari amici del Campo Antimperialista,
stiamo cercando di fare del nostro meglio per
la liberazione della giornalista italiana, ma lei
stava lavorando con i rifugiati di Falluja, a
Ghaderia (Università di Baghdad) e noi pensiamo che
questo rapimento sia stato fatto per evitare di far
conoscere la verità circa la pessima situazione dei
civili di Falluja. Notate che questo luogo è
considerato particolarmente sicuro dal governo
iracheno e al suo interno si trovano molte abitazioni
di alti dirigenti governativi e diverse caserme della
polizia irachena.
Come è possibile per qualsiasi gruppo
rapire questa giornalista senza la complicità del
governo?
Giuliana ha sempre documentato in modo
professionale la violenza delloccupazione.
Durante laggressione e stata tra i primi
giornalisti occidentali a scrivere sui migliaia di
casi di civili colpiti descrivendo come gli iracheni
venivano uccisi dalle forze armate americane.
Giuliana ha duramente condannato le violazioni dei
diritti dei detenuti con particolare attenzione al
dramma dei bambini.
Lei ha sempre rispettato le tradizioni e la cultura
irachene e le sue interviste provavano quanto fosse
rispettosa per il nostro paese e il nostro popolo.
Era sempre pronta ad ascoltare con umiltà e ad
imparare da coloro che intervistava. Arrivò a Bagdad
il 24 gennaio per testimoniare la verità sulla farsa
delle elezioni ed e stata rapita subito dopo
aver visitato il campo dei profughi scappati da
Falluja, come sempre Giuliana voleva dire la verità
sulle condizioni dei profughi e sulla tragedia che
subiscono. Da oggi il mondo sarà meno informato sul
dramma delloccupazione in Iraq».
Bagdad, 5 febbraio
Cordiali saluti
Con affetto
Muhamad T.A.
Direttore Esecutivo
Studies Center of Human Rights & Democracy
Iraq - Fallujah Iraq
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4. Senza pudore: dopo la farsa dei
"votanti", laggiustamento dei voti
Se il 30 gennaio i media occidentali
Washington-dipendenti erano stati rapidissimi nel
dare letteralmente i numeri dei presunti
"votanti", per aggiustare i risultati di
quel voto farsesco e truffaldino hanno impiegato ben
14 giorni!
Insomma, dopo il record mondiale della velocità
per limbroglio del secolo, il premio Tartaruga
per attribuire percentuali e seggi in modo che la
baracca possa reggere almeno per un pò.
La lettura dei giornali del "dopo-voto"
potrebbe essere esilarante se non fosse
anchessa una misura dellarroganza
imperiale dei "portatori di democrazia".
In molti si sono messi a discettare seriamente
sullincredibile saggezza degli elettori
iracheni che premiando il blocco sciita, ma non
troppo e votando (guarda un pò!) più del previsto
il listone curdo, ha permesso ad Allawi di restare in
gioco anche solo con il 13,8% dei voti e di assegnare
un possibile ruolo di ruota di scorta al vecchio uomo
della Cia e del Pentagono Ahmad Chalabi.
In effetti noi non abbiamo mai dubitato
dellintelligenza del popolo iracheno, che
infatti ha rifiutato a grande maggioranza la truffa
elettorale predisposta dagli USA (al massimo,
secondo gli osservatori più attendibili, ha votato
il 30% degli aventi diritto).
Ma neppure dubitavamo dellintelligenza
americana. Daltronde elezioni farsa non
potevano che avere un risultato altrettanto farsesco,
già scritto nelle sue linee generali prima del 30
gennaio e semplicemente limato ed aggiustato per
accontentare i notabili collaborazionisti di ogni
risma.
Tra tanti numeri fantasiosi ce né però uno
che riteniamo decisamente attendibile: lo 0,8%
(zerovirgolaotto) assegnato ai collaborazionisti del
Partito Comunista Iracheno, che qualche nostro
interlocutore vorrebbe ancora considerare come erede
del più grande partito comunista del mondo arabo.
Questo partito che nel 1959 arrivò a portare in
piazza 500.000 persone, il 30 gennaio avrebbe avuto
(ma il dato reale va ovviamente dimezzato visto
limbroglio sul numero dei votanti) ben 69.920
voti!
Complimenti! Il servilismo filo-USA evidentemente
non paga, i comunisti stanno da unaltra parte e
chi ancora non lha capito farebbe bene a
rendersene conto.
In Italia le elezioni sono servite a dar fiato sia
al governo ("abbiamo contribuito a portare la
democrazia") sia alla linea del passaggio delle
consegne allONU che prevale nella sinistra.
Il voto sul rifinanziamento alla
"missione" non deve ingannare. Ad un
governo deciso ad andare avanti nella politica di
servile sostegno a Washington non si contrappone
unopposizione alloccupazione
dellIraq.
Il fiacco e contrastato no al rifinanziamento è
cosa ben diversa dalla richiesta di ritiro immediato
delle truppe, che anche Verdi, Pdci e Prc hanno
rinunciato a chiedere al punto che Bertinotti ha
parlato esplicitamente di "programmare il
ritiro". Evidentemente non cè fretta....
Come sempre le farse di successo hanno bisogno di
numerosi attori, ed ai numeri (nel senso delle cifre)
manipolati dagli occupanti non stupisce che facciano
seguito i numeri (nel senso delle contorsioni
verbali) dei politicanti da strapazzo che si
barcamenano tra la critica a parole del bushismo e
laccettazione concreta della sua politica dei
fatti compiuti.
Altro che "Onu", altro che
"programmazione"! Dopo limbroglio del
30 gennaio occorre dire con più forza: Ritiro
immediato di tutte le truppe di occupazione
dallIraq!
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5. Dallincontro di Francoforte la
proposta di una conferenza internazionale a sostegno
della Resistenza
Domenica scorsa, 13 febbraio, si è tenuto a
Francoforte un incontro preparatorio per la
realizzazione di una Conferenza internazionale in
appoggio alla Resistenza irachena.
Allincontro hanno partecipato, oltre ai
Comitati Iraq Libero di vari paesi europei tra i
quali lItalia, diversi gruppi ed organizzazioni
che svolgono unattività di sostegno della
Resistenza e che condividono la necessità di
costruire una rete internazionale a partire
dallEuropa.
Complessivamente erano presenti delegazioni di
quindici paesi (Spagna, Francia, Germania, Italia,
Turchia, Inghilterra, Grecia, Austria, Danimarca,
Norvegia, Svizzera, Olanda, Iraq, Palestina, Libano).
Dalla riunione è emerso un netto giudizio
sullillegalità delle elezioni farsa svoltesi
in Iraq il 30 gennaio sotto il patrocinio degli
occupanti americani.
Tutti gli intervenuti hanno sottolineato la
necessità di controbattere con forza alla campagna
di demonizzazione della Resistenza che da
quellimbroglio elettorale ha ripreso vigore.
Per lorganizzazione della Conferenza
internazionale è stato costituito un apposito
comitato di coordinamento.
Nel prossimo bollettino pubblicheremo il
comunicato stampa emesso al termine della riunione di
Francoforte.
Quello che possiamo dire subito è che è stato
compiuto un passo importante verso la costruzione di
una struttura internazionale più adeguata che possa
via via raccogliere tutte le forze davvero
interessate a sostenere la lotta del popolo iracheno.
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6. In Spagna Sinistra Unita
interpella il Congresso dei Deputati su al-Kubaysi e
sull'uso della base di Rota negli attacchi a Falluja
Izquierda Unida / CSCAweb www.nodo50.org/csca
, 2 de febrero de 2005
Sinistra Verde (gruppo parlamentare composto da
Sinistra Unita e Iniziativa per la Catalogna), su
iniziativa del CSCA, ha presentato due interpellanze
al Governo spagnolo con risposta scritta sulle
informazioni in possesso dell'Esecutivo presieduto da
Rodríguez Zapatero riguardo la situazione di
Abduljabar Al Kubaysi, sequestrato dalle truppe
statunitensi lo scorso 4 settembre, e sull'uso fatto
della base di Rota da parte degli USA nel momento
dell'assalto e del bombardamento di Falluja.
Testo comprensivo delle domande, firmate entrambe
dal deputago Ángel Pérez:
Al tavolo del Congresso dei Deputati
Alla luce di quanto stabilito dallarticolo
185 e seguenti del regolamento del Congresso dei
Deputati, il sottoscritto deputato formula le
seguenti domande al governo con richiesta di risposta
scritta.
Una delegazione della Conferenza Internazionale di
Solidarietà con il Popolo Iracheno in Lotta e del
Comitato francese Contro la Guerra in Iraq si sono
recati al Parlamento Europeo a Strasburgo il 26 e 27
ottobre per informarne i membri riguardo la
situazione dei prigionieri politici in Iraq e,
soprattutto, riguardo Abduljabbar al-Kubaysi, che era
stato sequestrato il 4 settembre dalle truppe
statunitensi. Al-Kubaysi è il presidente
dellAlleanza Patriottica Irachena e redattore
capo della rivista Nida al-Watan.
Nonostante i tentativi fatti dalla Croce Rossa,
finora non è stato possibile identificare i
responsabili dellarresto, né le ragioni, né
il luogo in cui è detenuto né tantomeno le
condizioni della sua detenzioni. Al-Kubaysi era in
esilio in Francia da alcuni anni. Finora la moglie e
i figli, così come i parenti in Iraq, non hanno
saputo nulla di lui, nonostante le mediazioni con le
autorità di occupazione.
Dopo aver sollecitato una serie di riunioni con
tutti i gruppi parlamentari, la delegazione è stata
ricevuta dalla signora Gruber (Italia), dalla signora
Napolitano (Italia), dal signor Agnoletto (Italia),
dal signor Brie (Germania), dal signor Kohlicek
(Repubblica Ceca), dal signor Meyer (Spagna), dal
signor Pflueger (Germania), dal signor Portas
(Portogallo), oltre che dai collaboratori della
signora De Keyser (Belgio) e della signora Flautre
(Francia). Hanno consegnato un dossier per il signor
Brok, presidente della Commissione Affari Esteri,
presso la Segreteria del Partito Popolare Europeo.
Tutti questi parlamentari seguono le attività della
Commissione e della Sottocommissione per i Diritti
Umani e hanno promesso di intervenire affinché
queste istituzioni prendano una posizione sul caso di
al-Kubaysi e intervengano a favore dei prigionieri
accusati di reati di opinione in Iraq.
Cosa fa il Governo spagnolo di fronte alla
violazione del diritto d'espressione e d'opinione da
parte del Governo d'occupazione degli USA e dei loro
alleati oltre che dal Governo iracheno da essi
nominato? Come pensa di intervenire diplomaticamente?
Nel caso del dirigente dell'API, il governo spagnolo
si attiverà per ottenere la sua liberazione? Il
governo spagnolo ha in corso azioni (aiuti, condono
del debito pubblico, crediti, ecc.) verso il popolo
iracheno, ma gestite dallEsercito di
occupazione o dal Governo da esso nominato che siano
vincolate al rispetto dei diritti umani, tra cui la
libertà di opinione ed espressione?
Nellultimo quadrimestre di questanno,
le basi militari in territorio spagnolo utilizzate
dagli USA sono state protagoniste delle operazioni
che questo paese e altri hanno realizzato in
territorio iracheno.
Quanti trasporti, rifornimenti,
approvvigionamenti, ecc., sono avvenuti in queste
basi o in altre istallazioni, comprese le portaerei,
gli aeroporti o gli spazi aerei, che hanno avuto come
origine o destinazione lIraq? Quante navi ed
aerei statunitensi hanno partecipato? Qual era la
natura dei loro carichi, compresa la descrizione
delle bombe e degli armamenti che trasportavano, ed
erano di ritorno o stavano andando?
Che tipo di permesso ha concesso il Governo
spagnolo allEsercito statunitense per queste
operazioni? Sulla base di quali disposizioni legali
il Governo ha autorizzato tale transito?
Lo sa il Governo quante di queste operazioni hanno
avuto come finalità i bombardamenti di Falluja e di
altre città dopo linvasione dellIraq da
parte di una coalizione di paesi?
Firmato: Angel Perez Martinez
Deputato del Gruppo Parlamentare IV-IU-ICV
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7. Gli eroici combattenti del Transatlantico
Se linterpellanza al congresso dei
deputati spagnolo è decisamente positiva, siamo
costretti a ricordare il comportamento dei
parlamentari italiani di fronte alla vicenda dei
desaparecidos in Iraq.
Allappello ad attivarsi per denunciare
quanto sta avvenendo ad almeno 10.000 arrestati di
cui non si hanno più notizie, ha risposto un solo
deputato, Mauro Bulgarelli dei Verdi.
Gli altri, evidentemente, hanno ritenuto di
tenersi alla larga. Sempre pronti alla polemichetta
da spendere nel mercato televisivo, ma altrettanto
attenti a non fuoriuscire dal "politicamente
corretto" che disegna la gabbia del regime in
cui viviamo.
Naturalmente hanno sempre in bocca i
"diritti umani", ma guai se questi si
confondono con la lotta di Resistenza di un popolo in
armi contro gli invasori americani. In questo caso
meglio far finta di niente e defilarsi.
Lo stesso Bulgarelli non è andato oltre
linterpellanza. Quando si è trattato di
organizzare una conferenza stampa con un esponente
iracheno anchegli si è tirato indietro,
pensando forse di aver già fatto anche troppo.
Non si tratta di essere polemici ma solo di far
conoscere la verità sul coraggioso eroismo di questi
valorosi combattenti del Transatlantico.
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8. Sottoscrivi per Iraq Libero
I Comitati Iraq Libero sono lunica
struttura presente in Italia ad aver svolto
continuativamente unattività di sostegno alla
Resistenza.
Questa attività richiede non solo tempo,
impegno e militanza, ma anche soldi.
Come potete vedere anche da questo notiziario
nuove iniziative sono in programma.
E perciò necessario che tutti coloro che
sostengono le ragioni del popolo iracheno che resiste
contribuiscano anche economicamente.
I versamenti vanno effettuati sul ccp n°
57286221 intestato a Leonardo Mazzei, mettendo nella
causale SOTTOSCRIZIONE.
Lo stesso ccp è utilizzabile per fare
versamenti sia per ricevere il libro TORTURE
"MADE IN USA" di Mauro
Pasquinelli al prezzo unitario complessivo (libro +
spese di spedizione) di 13 euro (causale LIBRO), sia
per ricevere le bandiere irachene al prezzo unitario
(bandiera + spese di spedizione) di euro 9 (causale
BANDIERA).
Per comunicazioni scrivere a
comitato_nazionale@iraqlibero.at
<mailto:comitato_nazionale@iraqlibero.at>
In caso di malfunzionamento di questo
indirizzo, utilizzare quello alternativo
iraqlibero@email.it