Bruxelles, 13/02/2005

Mazara del Vallo - Distillerie Bertolino

L'Altra Sicilia, associazione di diritto internazionale a tutela della
Sicilia e dei Siciliani "al di qua ed al di là del Faro", denuncia
all'opinione pubblica siciliana, tanto più nel silenzio
dell'informazione ufficiale, i gravissimi fatti occorsi nella città di
Mazara del Vallo in occasione delle proteste contro l'insediamento delle
distillerie Bertolino.

I TG ufficiali si sono limitati a dire che il trasferimento del "Satiro
danzante" a Tokio è stato ritardato per una protesta per "motivi
locali"; quelli "siciliani" hanno sì aggiunto il motivo di queste
proteste, dato qualche fugace immagine, ma per il resto hanno
rapidamente occultato la notizia, da "servi" dell'informazione
continentale quali sono sempre stati.

I fatti sono i seguenti: la polizia ha sgomberato con la forza, colpendo
indiscriminatamente persino soggetti invalidi, la folla che
democraticamente si opponeva al trasferimento in tour del Satiro
danzante di Marsala come unico strumento di lotta contro l'insediamento
delle distillerie Bertolino, la cui presenza nel territorio è
considerata a buon diritto devastante per gli equilibri ambientali e per
la salute della popolazione.

Nel silenzio delle istituzioni e nella latitanza della Regione,
competente per materia vogliamo ricordare, non restava altro strumento
che una protesta clamorosa contro il Governo Italiano. Il Governo
Italiano risponde con la repressione dura e la copertura del fatto da
parte dei media.

Già L'Altra Sicilia aveva seguito il "caso" anni addietro con denunce
(contro il sindaco di Campobello di Mazara) che avevano bloccato il
corso di questo insediamento. Già l'osservatorio ambientale di Mazara ha
inoltrato una denuncia alla Commissione Europea che è stata accolta e
che è in corso di valutazione per violazione della normativa comunitaria
in materia ambientale.

Ma, evidentemente, dove "si puote ciò che si vuole", le decisioni sono
state prese, sopra la testa del Popolo Siciliano, e di Mazara in specie,
come sempre...

Per il Governo Italiano è stata solo una banale questione di ordine
pubblico: il "Satiro" serve come simbolo dell'arte italiana del mondo e
così sia... Gli scocciatori si facciano da parte...

Anche su questa vicenda ci sarebbe da ridire. L'Italia si serve di un
patrimonio culturale unico quale quello siciliano (circa un quarto dei
beni culturali del Paese) per accreditare l'immagine dell'Italia terra
d'arte e di cultura del mondo, poi devasta l'immagine della Sicilia
dipingendola come terra di mafia e altra da sé. Dobbiamo pretendere che,
semmai è opportuno che i beni culturali siciliani vadano in giro per il
mondo con i rischi che ciò comporta, sia espressamente comunicato al
mondo che questa è innanzi tutto "arte siciliana" e solo dopo, semmai,
anche "italiana". La nostra identità è troppo forte perché venga diluita
nel calderone del grande paese. E poi c'è una competenza esclusiva del
nostro assessore ai Beni culturali (che in materia è come se fosse un
Ministro) e noi dobbiamo sorbirci in TV un ministro che, oltre lo
Stretto, non ha diritto di intervenire (Urbani), almeno con la
Costituzione alla mano.

Ma torniamo alla vicenda principale. Non entriamo più di tanto nel
merito della "nocività" di questo insediamento industriale. E' ormai
attestata e si dovrebbe semplicemente archiviare. La Sicilia ha un
equilibrio ambientale fragile e per certi versi già compromesso. Il
nostro sviluppo economico deve perciò essere leggero ed eco-sostenibile.
Oltretutto solo puntando sulla cultura e sulle produzioni di qualità
potremo ritagliarci un ruolo (e quindi un futuro) nella competizione
globale. Per contro vendere il territorio (l'unica risorsa che ci resta
dopo aver regalato quelle naturali e fatto emigrare le migliori di
quelle umane) è una scelta disperata che non creerà sviluppo ma ci farà
diventare soltanto la "pattumiera d'Europa". L'ultima svendita prima di
morire definitivamente.

Ma, come al solito quando si parla di Sicilia, qui è un gioco una
questione di principio forse ancora più importante: la mancata presa di
responsabilità da parte della nostra Regione (nei fatti uno "Stato
regionale") riguardo alla sue competenze. La Sicilia ha competenza
esclusiva sull'indutria: non si giri la Regione dall'altro lato fingendo
di essere un ente locale qualunque, attui la propria politica
industriale assumendosene le responsabilità. Si deve installare la
distilleria? Lo dica a voce alta, ci spieghi perché e ne sopporti le
conseguenze sociali e politiche. Non si deve installare? Chiuda con
proprio atto per sempre questa squallida vicenda.

Se pensiamo che, sulla carta, la Regione è competente sia in materia di
beni culturali, sia in materia di industria, sia in materia di tutela
dell'ordine pubblico (il Presidente della Regione dovrebbe essere, in
Sicilia, il capo della Polizia di Stato e nominare lui Prefetti e
Questori), abbiamo tutti gli ingredienti per risolvere del tutto "in
casa" e in fretta la questione. Come al solito, però, si preferisce
invocare autorità lontane per non decidere, lasciando così incancrenire
ogni cosa. Ma questa classe politica dovrà prima o poi rispondere agli
elettori di quello che fa e, soprattutto, di quello che non fa...

Riceviamo troppe lettere di Siciliani sfiduciati che ci dicono: sì
l'Autonomia sarebbe bella, ma poi ci sono questi politici... E chi ci ha
condannato a questi politici? Noi! Soltanto noi! Cominciamo dunque dal
basso, con una mobilitazione popolare per una battaglia concreta contro
la distilleria dei veleni e per la qualità della vita in Sicilia.
Informiamo l'opinione pubblica vincendo la barriera del silenzio cui ci
condanna la disinformazione italiana e incalziamo i politici in modo
che, col loro fiuto elettorale, capiscano che i Siciliani oggi vogliono
più diritti di cittadinanza e meno favori personali... Proviamoci almeno
prima di lamentarci sterilmente.

In questo L'Altra Sicilia,associazione di diritto internazionale a
tutela della Sicilia e dei Siciliani "al di qua ed al di là del Faro",
starà al fianco dei Mazaresi e darà il massimo di informazione possibile
sugli eventi che seguiranno nei prossimi giorni.

*"L'ALTRA SICILIA" - Al servizio della Sicilia e dei Siciliani*

www.laltrasicilia.com

-