ALBERI NON
ANTENNE - Bologna
di angela
mamma.
Nelle ultime sedute del Tavolo l'Assessore alla Sanità
Giuseppe Paruolo ha messo in evidenza alcuni criteri che
potrebbero essere inseriti nelle prossime Linee Guida
(peraltro pubblicati su Il Domani):
- la disponibilità del Comune di mettere a disposizione
aree comunali se meno impattanti;
- la necessità di evitare il co-siting nelle zone
densamente abitate, mentre verrà utilizzato nelle aree
verdi, nel lungo fiume (finora escluso perché demaniale)
e in altre zone lontane dalle case.
Cosa pensate di queste indicazioni? Attendiamo vostre
precisazioni, suggerimenti, annotazioni.
Cordiali saluti Angela Donati
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La copertura del servizio è davvero necessaria ?
Oggi, al Tavolo di concertazione, l'Assessore Paruolo ha
messo in campo una delle argomentazioni su cui più si
sono battuti i comitati. E l'ha fatto con domande
stringenti, che hanno ricevuto dai gestori a volte
risposte precise, più spesso evasive.
Ovvero:
Ogni richiesta di nuova installazione è davvero motivata
dalle necessità di copertura del servizio ?
E in tal caso, è possibile per l'amm.ne avere accesso
alla documentazione di copertura, in modo da valutare
autonomamente queste necessità ?
Le motivazioni che spiegano questa richiesta, sono state
chiarite dallo stesso Assessore:
finora la "mancanza di copertura" è stata una
scatola nera dietro la quale ogni gestore si è
trincerato.
Tuttavia, l'amministrazione si muove in base al principio
superiore di tutela della salute. Dunque per poter
effettuare un'analisi ambientale e sanitaria consapevole,
all'atto della concessione, occorre che il gestore provi
l'effettiva necessità dell'impianto, e l'ampiezza
dell'area disponibile per localizzarlo.
Paruolo lancia ai gestori un appello forte "Vorremmo
saperne di più per capire le vostre valutazioni tecniche
e fare proposte alternative consapevoli".
I gestori hanno per lo più rifiutato l'appello: Vodafone
risponde precisando che le mappe di copertura sono Top
secret per i non addetti ai lavori! Conferma TIM
aggiungendo che due impianti piccoli costano di più di
uno solo per coprire la stessa zona.
Interessante la replica dell'Assessore: "C'è
sicuramente il parametro costo, ma va considerato anche
il principio di minimizzazione. Un'amministrazione può
fare molto per aiutare ad abbattere i costi al fine di
salvaguardare la salute".
Per quanto riguarda il tema della giornata, le aree di
ricerca, sono state richieste ai gestori:
- cartine con le aree di ricerca reali (da sottoporre
alla valutazione di Uffici Comunali, Quartieri e
Comitati).
- cartine su cui risultino le richieste dei vari gestori
per verificare l'accumulo di impianti sulla stessa area
(previsto dalla Legge regionale, sollecitato da anni dai
comitati e mai messo finora in pratica).
IMPORTANTE !!! Si vanno già delineando le linee
guida che determineranno il futuro !!
In particolare l'AUSL ha già fornito un parere sanitario
negativo sulle tutte le aree di ricerca che
- per il 50 % sono costituite da siti sensibili (scuole,
aree sanitarie ecc)
- in passato hanno superato i valori di cautela
- in cui vi è concentrazione di impianti
Quindi niente nuovi impianti dove già ve ne sono !!
Al contrario, l'ass.re ha chiesto all'Azienda Sanitaria
di individuare zone idonee al co-siting (rigorosamente
non su abitazioni nè in zone densamente abitate.)
Verranno invece privilegiate le aree verdi, il lungo
fiume (finora escluso perché demaniale) e altre zone
comunali lontane dalle case.
Chiediamo ai comitati:
- Per le aree di ricerca, appena pronte le cartine
integrate, verranno convocate le commissioni di Quartiere
per esprimere una valutazione sulle singole aree.
Invitiamo i cittadini ad iscriversi per valutare le
richieste dei gestori e presentare le osservazioni
all'amministrazione. In pratica è quanto già fatto per
i siti puntuali.
Si tratta di un procedimento sperimentale, per il quale
è stato lanciato un appello ai Quartieri più attivi (in
particolare Reno) perché facciano da battistrada.
I dubbi del Presidente Naldi non tardano a venire
"con una cartina così, non capisco!, bisogna dotare
i quartieri di strumenti idonei per fare proposte
alternative!". Comunque, in attesa della cartografia
adeguata, non fa mancare la sua disponibilità, su cui
pienamente contiamo.
- Le future riunioni del tavolo diventeranno sempre più
importanti per portare avanti i ns. obiettivi: il
prossimo incontro sarà intorno al 15 marzo. Invitiamo
tutti a seguire il percorso e chi può a partecipare !
Forse è iniziata una nuova "era ambientale"?!
Valuteremo dai risultati pratici, ma intanto è
sicuramente importante cominciare a generare trasparenza,
rendendo pubblici i documenti dei gestori e lavorando su
cartine aggiornate e comprensibili a tutti.
Paola Lolli
Arturo Arbizzani - Donati Angela "Alberi non
antenne" - Bologna
alberi.non.antenne@katamail.com
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(ALLEGATO)
Verbale dell'incontro al Tavolo del 18-02-05
(redatto da Angela Donati)
in attesa di note ed integrazioni da apportare
Paruolo: questa giornata è destinata alla valutazione
delle aree di ricerca. I gestori dovranno illustrare le
loro problematiche per inserire con competenza tecnica
gli interventi del Comune.
Guidazzi: illustra il lavoro finora svolto tra Comune,
gestori, quartieri e cittadini interessati sui siti
puntuali. Si dovranno valutare i compiti ulteriori.
Paruolo: le aree di ricerca servono per individuare nuovi
impianti, per porre la copertura in zone in cui il
servizio non è coperto. Nel tentativo di individuare
regole e linee di comportamento consolidato è
interessante l'analisi delle scelte fatte circa Via
Giuriolo (Q.re Navile) e Via Pallotti/TIM (Q.re Reno).
Nel primo caso lo spostamento di 100/200 metri non è
stato fattibile perché ci si andava a sovrapporre ad un
altro impianto, nel secondo caso lo spostamento di circa
400 metri è stato possibile perché la zona era
scoperta.
Arbizzani: concentra l'argomentazione sulla reale
necessità di copertura del servizio che i gestori
debbono dimostrare. Tema essenziale di carattere generale
che apre una nuova impostazione rispetto alle chiusure
del passato.
Paruolo: vediamo se sono utili cartine generali della
città o divise per quartiere. Un'analisi per quartiere
serve per vedere se e come i gestori insistono sulla
stessa area.
TIM: abbiamo notato che hanno fatto scalpore i diversi
criteri utilizzati per Via Giuriolo e Via Pallotti. In
effetti il criterio utilizzato in entrambi è unico,
quello della copertura del servizio. Per il GSM esiste
già una rete, ma per l'UMTS c'è necessità di copertura
che dipende dalla densità di urbanizzato e dalla
tipologia dell'utilizzato. E' l'urbanizzato a definire
quanto deve essere fitta la maglia. Per l'UMTS non vale
il criterio della quantità di traffico. Tutte le aree di
ricerca TIM sono relative all'UMTS. Vengono fatte
valutazioni teoriche (simulazioni) per valutare la
copertura. Esistono dei margini di contrattazione sulla
collocazione. Se il quartiere mette a disposizione delle
aree, queste vengono prese in analisi anche se non
proprio in quelle aree di ricerca. Abbiamo individuato 13
aree di ricerca in tutta la città.
AUSL: abbiamo già segnalato le aree con concentrazione
di impianti e valori vicini a quelli di legge. La Legge
regionale prevede aree con raggio di 150 metri dal punto
ottimale della collocazione.
TIM: può mettere a disposizione aree di ragionamento per
soluzioni concordate. Per ogni area di ricerca viene
indicata un'area maggiore sempre di interesse.
VODAFONE: è impossibile affermare se un certo raggio
può andare bene o no, dipende dalle zone. Nelle aree
indicate ci sono margini di spostamento e di non
spostamento. Usiamo strumenti complessi (di simulazione)
per fare le valutazioni, un lavoro di analisi non può
essere fatto subito qui al Tavolo. E' difficile dettare
criteri che rimangano fissi nel tempo. Preferiamo si
parta dalle aree indicate, valutando, se il Comune
sceglie aree subito vicine.
Paruolo: in questo percorso di comprensione è necessario
verificare le esigenze di copertura e non prendere tutto
a scatola chiusa. Con quale logica e usando quali
strumenti avete definito le aree di ricerca. Vorremmo
sempre di più capire la logica delle valutazioni
tecniche per potere fare proposte alternative. E'
interessante il concetto seguito da TIM per le sue
analisi: nel centro storico bisogna tenere conto del
maggiore spessore dei muri. Le cartine attuali a
disposizione sono inservibili, è utile dividerle per
quartiere indicando a colori diversi i vari gestori.
Consideriamo che l'antenna prevista per Via Pallotti va
spostata in Via Saragat, zona senza criticità, per cui
può essere previsto un co-siting. Bisogna fare un
censimento delle installazioni in cui è possibile fare
il co-siting. Lancia ai gestori un appello forte
"dateci accesso ai vostri ragionamenti per
consentirci di dare risposte alle vostre esigenze".
WIND: ai gestori non conviene economicamente fare siti
inutili. Abbiamo scelto dei siti perché lì manca il
segnale o è insufficiente.
Paruolo: dobbiamo seguire la logica di abbattimento delle
emissioni. Serve ridurre i costi attuali degli impianti a
favore della salute dei cittadini. In questo il Comune è
disponibile.
TIM: non è possibile fornire dati relativi a quali sono
le esigenze per il funzionamento del servizio e sulle
scoperture. E' un segreto. Due impianti piccoli costano
più che uno per coprire la stessa zona.
Paruolo: c'è il parametro costo, ma anche il parametro
minimizzazione. Un'amministrazione a parità di
investimento può fare interventi che salvaguardino la
salute. Avete servizi esterni o fate valutazioni in
ditta? L'amministrazione può fare molto per ridurre i
costi se possono beneficiarne i cittadini in termini di
maggiore vivibilità.
VODAFONE: i software possono essere acquistati da
chiunque, ma mancherebbe la valutazione del pregresso. Le
mappe di copertura non sono distribuibili all'esterno,
non vengono nemmeno date agli altri uffici interni.
H3G: le aree di ricerca sono alternative solo in
situazioni specifiche, solo in zone critiche come S.
Stefano che è fortemente urbanizzata od in aree
completamente scoperte.
Donati: è essenziale passare dai quartieri per
permettere una reale partecipazione del cittadino
interessato. Serve trovare qualche quartiere che faccia
da punta, esempio da potere esportare in altre realtà,
dove si può organizzare un rapporto più approfondito
facendo combinare discussioni assembleari a lavori di
gruppo.
Presidente Q.re Reno: bisogna dotare i quartieri di
strumenti per capire e valutare, capaci di consentire
dove andare a fare delle proposte alternative. Il
co-siting è di per se uno strumento che non consente la
minimizzazione, mentre la copertura va fatta tenendo
conto di questo importante principio precauzionale. Con
una cartina così non capisco ed è difficile fare
interventi.
H3G: il problema è individuare un candidato che spesso
non si trova se non ci sono aree pubbliche. Abbiamo
segreti di strategie di mercato, spesso volubile ed
articolato.
Paruolo: impartisce i compiti da svolgere per il prossimo
incontro. Condivide l'esigenza di alcuni quartieri
di avere strumenti operativi e la possibilità di
focalizzarsi su alcuni quartieri che possano fare da
pilota.
Per uniformità interpretative servono cartine
approssimate per difetto. Per scegliere un sito ogni
punto interno va bene, mentre il quartiere può valutare
eventuali siti subito vicini.
OMNITEL: ha già individuato alcune aree comunali.
TIM: ha consegnato un esempio di cartina che verrà
distribuita e servirà per il lavoro nei quartieri tra
commissioni e comitati.
Paruolo: invita l'Ausl ad iniziare a categorizzare siti
adatti al co-siting da evitare in zone densamente
popolate, ma su collocazioni sufficientemente distanti
dalle abitazioni.
Ausl: rileva che ha già segnalato aree non adatte come
quelle vicino a siti sensibili o dove esiste una
concentrazione di impianti con valori prossimi a quelli
di legge.
Donati: aggiunge che i comitati sono sempre stati
contrari in termini assoluti al co-siting (diverse
antenne sullo stesso palo), di per se non permette la
minimizzazione che si vuole conseguire. Richiamando
l'attenzione sulla necessità di affrontare il pregresso,
se questo non può essere fatto prima della redazione
delle Linee Guida, vogliamo che non si continui a montare
impianti laddove ne esistono già altri e sono in corso
le proteste dei comitati.
Paruolo: bisogna vedere quali situazioni sono idonee al
co-siting, partendo dalla valutazione del pregresso e
tenendo conto delle segnalazioni dei comitati.
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