Bologna, 3 marzo 2005DON VITALIANO DELLA SALA SOSPESO "A DIVINIS"ANDATE SUL SITO DI DON VITALIANO E TROVERETE TUTTE LE MOTIVAZIONI PER CUI E' STATO SOSPESO - ESATTAMENTE IN QUESTA PAGINA WEB: http://www.donvitaliano.it/provvedimenti%20canonici.htm Anchio credo che
l'unica colpa di Don Vitaliano è quella di
denunciare le ingiustizie
e aggiun go
forse anche di non compiere il sacro rito del
bacio della pantofola in ogni circostanza. Mi associo in toto alle
parole di cristiano profetico commento che ci
giungono (vedi qui di seguito e anche in
allegato)
da FRATERNIDADE, comunità del Brasile. Sono
gradite vostre osservazioni. Shalom-salaam a tutti, ma
proprio a tutti, anche ovviamente all'abate di
Montervergine,Tarcisio Nazzaro.
Domenico Manaresi Mitt. Domenico Manaresi -
via Gubellini, 6 - 40141 Bologna - tel&fax
051-6233923 e-mail: bon4084@iperbole.bologna.it Da La Repubblica (26
febbraio 2005) "Obbedisco anche se mi
opporrò in tutte le sedi competenti". Il
provvedimento dell'abate di Montevergine durerà 6 mesi. Don
Vitaliano sospeso "a divinis"."
Accanimento contro di me". .Caruso: "Colpevole
solo di voler denunciare le ingiustizie"..Il
monsignore: "Continua a partecipare ad ogni
manifestazione
NAPOLI - Sospensione
"a divinis". E' questa la sanzione disciplinare
inflitta al prete No Global don Vitaliano Della Sala,
dall'abate di Montervergine, Tarcisio Nazzaro, perchè
continua "a partecipare ad ogni manifestazione di
dissenso" e "nonostante l'esplicito oggetto
dell'ammonizione di sabato 29 gennaio - scrive l'abate
nella lettera indirizzata a don Vitaliano - ti sei
creduto libero di tornare a fare il parroco nella
parrocchia da cui sei stato rimosso". Il provvedimento, del 22
febbraio, è stato reso noto oggi dallo stesso ex parroco
di Sant'Angelo a Scala (in provincia di Avellino), che
amareggiato commenta in un comunicato: "Obbedisco
anche se mi opporrò in tutte le sedi competenti".
Stamane il sacerdote aveva partecipato a un corteo di
protesta dei No Global nel quartiere Scampia di Napoli. "Con estrema
meraviglia e stupore ho accolto la notizia della
sospensione a divinis comminatami dall'abate di
Montevergine; essa è giunta quando, ormai da moltissimo
tempo, sto seguendo alla lettera, pur non condividendole,
le svariate restrizioni prescrittemi nei numerosi
provvedimenti canonici che mi sono stati indirizzati. La
sospensione è un ulteriore, immotivato e ingiusto
accanimento contro di me", dice don Vitaliano. E il sacerdote aggiunge:
"La mia, come sempre, è un'obbedienza in piedi,
un'obbedienza a Gesù Cristo e alla Chiesa che, anche se
in questo momento mi sta mostrando il suo volto umano
peggiore, è pur sempre mia Madre che amo. Amo la mia
Chiesa - prosegue - l'ho detto tante volte e lo ripeto
proprio ora che la sua mano dura si abbatte su di me.
L'amo perchè è di Cristo. La voglio migliore, più
bella, sempre più fedele a Cristo, non a se stessa. Ma
non ne voglio un'altra". Il sacerdote ha incontrato
di recente per ben due volte l'abate Tarcisio Nazzaro,
che governa oltre sul santuario mariano anche su otto
parrocchie della zona. "Durante la riunione del
clero abbiamo avuto un confronto sostenuto - dice don
Vitaliano - ma non mi è stato preannunciato questo
provvedimento". In particolare monsignor
Nazzaro contesta a don Vitaliano di essersi
"presentato al cimitero di Sant'Angelo a Scala a
compiere il rito dell'ultima raccomandazione e del
commiato per una defunta". Don Vitaliano, a quanto
scrive sempre l'abate, lo scorso aprile, avrebbe ricevuto
"una lettera di ammonizione e contestazione della
sua condotta disobbediente", in cui Nazzaro
avvertiva esplicitamente "che questo tuo modo di
comportarti - se non fosse cambiato - avrebbe reso vicina
la prospettiva della sospensione a divinis". E per Francesco Caruso,
portavoce del movimento dei Disobbedienti, l'unica colpa
di Don Vitaliano è quella di denunciare le ingiustizie:
"Ero stamane a manifestare a Scampia contro il
degrado sociale delle periferie dimenticate, ieri abbiamo
partecipato insieme a un convegno sul futuro delle
popolazioni colpite dallo tsunami. Queste e tante altre -
conclude Caruso - sarebbero le gravi colpe di cui Don
Vitaliano si è macchiato in questi anni: stare dalla
parte degli ultimi, denunciare le ingiustizie e le
prepotenze dei potenti". (26
febbraio 2005) La Repubblica DA FRATERNIDADE
DEL 26-2-05 (DAL BRASILE) Carissimi, se un prete in mezzo ai
poveri fa notizia, noi si ha il fondato sospetto che
qualcosa non vada. Perché dovrebbe fare notizia il
contrario. Se poi un vescovo, quel prete, lo condanna,
perché, nel bazzicare i poveri, è recidivo, noi
ci si comincia ad allarmare, perché Lui ci aveva messo
in guardia dal frequentare i ricchi (cf Lc 14,12), mica
la povera gente. E, un vescovo, per la funzione che
svolge - di guardare (episkopein)
alla chiesa -, dovrebbe averci più occhi, più naso,
più orecchie, ma soprattutto più cuore, per queste
cose. E sapere perciò che parole parlare. Noi, a dodicimila
chilometri di distanza, non conosciamo il vostro don
Vitaliano della Sala, né il suo vescovo, dom Tarcisio
Nazzaro, abate benedettino di Montevergine, uno di quelli
che deve saper a memoria la regola del Padre san
Benedetto, così preoccupata che Specialmente i
poveri e i pellegrini siano trattati con tutto il
riguardo e la premura possibile, perché è proprio in
loro che si riceve Cristo in modo tutto particolare e,
d'altra parte, l'imponenza dei ricchi incute rispetto
già di per sé (R.B., LIII,15). Possiamo anche
presumere che il primo sia piuttosto discolo
(augurandogli tuttavia di essere obbedientissimo in
Cristo, come altri illustri precedenti), ma il secondo
dovrebbe ricordare che, a mettersi contro la profezia
(quella vera, non quella salottiera), ci si ricava solo
di rompersi le corna. E sì che potrebbe uscirci
con un figurone: chiamarlo, il suo pretino, e chiedergli:
Tu, gli vuoi davvero bene ai tu poveri? (È questo
ciò che conta, mica altro). Il prete annuirà,
ovviamente. E il vescovo lo potrebbe congedare con:
Va, dunque, edificali nellamore. (È questo
ciò che conta, mica altro). Ricevete labbraccio
dei vostri fratelli e sorelle della Comunità del bairro.
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