Argentina, un Altro Paese Possibile, costruito dal bassoIntervista a Silvia Saravia, dirigente del Movimiento Barrios de PiéPresto Silvia in Italia per raccontare le speranze di un Popolo
Silvia, buon giorno. Potresti dirci chi è Silvia ed a cosa si deve la tua partecipazione all'interno del Movimiento Barrios de Pié (Movimento Quartieri in Piedi)? Rispetto alla tua prima domanda, io sono una professoressa di educazione fisica, nonchè docente della scuola pubblica; ho un impegno sociale nella Gran Buenos Aires (ndr: si tratta del cordone urbano e suburbano che circonda la città di Buenos Aires e che ha una popolazione di circa 9 milioni di abitanti) dall'anno 1989 e sono sposata, avendo due figli di 4 e 7 anni. La mia partecipazione in Barrios de Pié si deve al fatto che credo nella possibilità di cambiare questa società nella quale vediamo i nostri figli morire di fame, i nostri compagni e le nostre compagne giovani senza futuro, i nostri milioni di disoccupati disperati ed i nostri anziani disprezzati e maltrattati. Il Movimiento Barrios de Pié Perché Barrios de Pié e non un altro nome? Perchè siamo un movimento che cresce nei quartieri più umili, perché non vivremo mai in ginocchio, perchè abbiamo la dignità e resistiamo in piedi, disposti a lottare per un'altra Argentina ed un altro Mondo possibile. Il Movimiento Barrios de Pié nasce nel dicembre 2001, potresti raccontarci come nacquero quelle giornate di protesta del 19 e 20 di quello stesso anno e mese? Come si diede l'idea di creare un'altra organizzazione e perché un'altra quando già esistevano altri raggruppamenti piqueteros? Le giornate del 19 e 20 sono il risultato di vari anni
di lotta, di proteste popolari e blocchi stradali
(piquetes), del malcontento e della disperazione di
milioni di argentini. A questo si aggiunse un ministro
per l'economia (Cavallo) che solamente rispondeva alle
necessità del Fondo Monetario Internazionale, ed un
presidente (de la Rua) che dopo un solo anno smascherò
la menzogna del suo discorso progressista. Noi persone
dei settori più umili ci recammo davanti ai supermercati
a cercare cibo, i settori medi colpiti dalla confisca dei
loro risparmi conquistarono la strada, si massificarono i
cacerolazos (l'azione di battere pentole e quant'altro
per protestare) come espressione del malcontento ed
insieme con migliaia di giovani raggiungemmo la Plaza de
Mayo, esigendo la rinuncia del governo. Quali sono le differenze tra il Movimiento Barrios de Pié e le altre organizzazioni piqueteras come Polo Obrero, come il Movimiento Teresa Rodríguez o come il Movimiento Territorial de Liberación? Noi siamo nati come parte della CTA e questa è la prima differenza con loro. Loro hanno creato il Bloque Piquetero, un gruppo di organizzazioni che ha il profilo della sinistra tradizionale. Noi crediamo che l'unità debba essere più ampia, come oggi sta succedendo all'interno del Frente Piquetero Nacional, nel quale partecipiamo con loro, con il Movimiento Independiente de Jubilados y Pensionados (MIJD), col Movimiento de Trabajadores Desocupados Aníbal Verón e con altre organizzazioni di disoccupati. Voi come Barrios de Pié partecipate siete parte della FTV-CTA. Cosa rappresenta per voi la FTV e che visione avete della CTA in relazione alle differenze che la distinguono dalle altre centrali sindacali argentine? Noi siamo stati parte della FTV ed io stessa ero
membro della Direzione Nazionale. Questo è durato fino
al 26 giugno del 2002, quando la polizia assassinò i
militanti Maximiliano Konsteki e Darío Santillán nel
ponte Pueyrredón, durante una marcia convocata da un
insieme di organizzazioni piqueteras, cui noi stessi
partecipammo. Quel giorno Luis D´Elía, presidente della
FTV, fece delle dichiarazioni affini al governo,
affermando che le organizzazioni piqueteras che
partecipavamo alla protesta promuovevamo il caos, quando,
invece, la feroce e perfida repressione mostrava che la
vera violenza si organizzava da parte del Potere.. Questo
fece sì che il Movimiento prendesse la propria decisione
di ritirarsi dalla FTV. Che relazioni ha il Movimiento Barrios de Pié con le diverse organizzazioni politiche argentine? E con le organizzazioni per i Diritti Umani? Dialoghiamo con tutte le organizzazioni popolari e realizziamo azioni congiunte (come quella del 24 marzo, a ripudio del golpe militare del 1976), condividiamo Coordinamenti per il boicottaggio elettorale con alcune, contro la repressione, nella campagna contro l'ALCA, contro il pagamento del debito estero, contro la guerra, contro le conseguenze delle politiche neoliberiste nei diversi settori come sono quello della salute e dell'educazione. Nel caso delle organizzazioni per i Diritti Umani, succede qualcosa di simile. Situazione Internazionale Voi avete partecipato ai due appuntamenti del Foro Sociale Mondiale di Porto Alegre. Credete che questo sia o possa essere uno spazio per coordinare una lotta continentale, quando non mondiale? Avete mantenuto relazione con alcune organizzazioni non argentine? Il Foro è per noi un luogo di incontro con altre organizzazioni e movimenti sociali e politici del mondo che lottano contro il modello neoliberista. Con accordi e differenze nei dibattiti, però con la possibilità di conoscere e apprendere, coordinare campagne mondiali o regionali concrete contro la guerra, l'OMC, il FMI o l'ALCA. Manteniamo rapporti con i Sem Terra ed i Senza Tetto del Brasile, con i Circoli Bolivariani del Venezuela, con il Movimiento al Socialismo della Bolivia, con i contadini del Paraguay, con movimenti indigeni ecuatoriani, con settori del Partido dos Trabalhadores e della CUT del Brasile. Per concludere, potremmo dire che stiamo facendo uno sforzo per stabilire e rafforzare vincoli con le organizzazioni sociali e politiche che nel nostro continente lottano per i nostri stessi obiettivi. Qual è la minaccia che l'ALCA provoca al Popolo Argentino? La cosiddetta Area di Libero Commercio con le Americhe, garantisce ancora di più l'assoluta "libertà" con cui i monopoli nordamericani distruggono la nostra economia nazionale, liquidando le poche barriere che ancora gli si oppongono, conquistando quei segmenti del mercato che ancora non hanno potuto occupare, concentrando ancora di più il sistema finanziario nelle mani di poche banche straniere. Lo scopo finale è quello di completare il progetto imperialista di convertire l'Argentina e l'America Latina in una fattoria degli Stati Uniti d'America. Situazione Nazionale Qual'è l'attualità dell'Argentina? Che livello ha toccato la disoccupazione in tutto il paese? Secondo dati ufficiali dell'INDEC (Istituto Nazionale
di Statistiche e Censi), i sottoccupati (tra i quali si
include anche coloro che vengono beneficiati dai piani
sociali che prevedono uno stipendio di 150 pesos, ovvero
46 dollari) ed i disoccupati sommano al 27,7%. Inoltre,
la metà di coloro che hanno un lavoro guadagna meno di
125 dollari al mese e con questo denaro solo si può
coprire il 55% del costo del paniere base per una
famiglia tipo. Come fa fronte a tutto ciò Barrios de Pié? Noi crediamo che solamente un cambiamento di rotta,
verso una economia di redistribuzione della ricchezza e
verso una società che davvero garantisca i diritti alla
salute, all'educazione ed all'abitazione di tutti i suoi
abitanti renderà possibile una Argentina diversa, con
lavoro e dignità. Qual'è il livello di scolarità dei bambini argentini? La maggioranza dei bimbi argentini va a scuola perchè lì riceve un piatto di cibo (a volte l'unico della giornata). La mancanza di alimentazione rende difficile il loro compito di apprendere e pone la scuola in un ruolo che non le corrisponde, dal momento che la funzione pedagogica passa in secondo piano. In questo quadro la maggior parte dei docenti percepiamo salari che non coprono i fabbisogni familiari ed in molte province riceviamo lo stipendio con vari mesi di ritardo. La situazione della scuola pubblica si deteriora giorno dopo giorno. Voi avete lottato per la libertà di Raúl Castells e di Emilio Alí. Potresti spiegarci chi sono questi argentini e perché sono stati arrestati? Castells (dirigente sindacale del Movimiento Independiente de Jubilados y Desocupados) ed Alí (dirigente della Unión de Vecinos organizados de Mar del Plata, organismo affiliato alla CTA) sono stati arrestati per chiedere alimenti di fronte a supermercati e comuni. Sono stati accusati di estorsione, disordini, resistenza alle autorità, ecc.. Entrambi appartengono ad organizzazioni di disoccupati e sono stati perseguitati per questo. I due sono stati rilasciati dopo molti mesi per intimidire tutte le organizzazioni che, come la nostra, lottano contro la fame e la miseria. Continuano ad esserci Prigionieri Politici in Argentina? Continuano ad aprirsi processi per i lottatori sociali? In Argentina ci sono tutt'ora prigionieri politici (come quelli de La Tablada), e crescono giorno dopo giorno i processi contro i lottatori sociali. Anche noi riceviamo intimidazioni, false denunce, repressione, fucilamenti (come è avvenuto il 26 luglio del 2002 durante la manifestazione del ponte Pueyrredón), ecc.. La Donna Voi ci avete consegnato un progetto per promuoverlo attraverso la nostra rivista, a favore delle madri sole ed appartenenti a famiglie di scarse risorse. Qual è la situazione della donna? Quanto l'attuale crisi coinvolge in modo particolare la donna? Noi donne affrontiamo varie sfide: dare da mangiare ai nostri figli e mantenerli sani; sollevare coppie in cui la disoccupazione lascia segni di frustrazione, depressione, violenza e non ultimo il disprezzo per la vita; che i nostri figli terminino la scuola. Molte volte (quasi sempre) ci troviamo a relegare per ultime le nostre necessità. Se otteniamo lavoro, sono poche le volte in cui il salario giustifichi le spese di viaggio o le ore in cui lasciamo i figli soli. Ci sono tante madri che lasciano i loro figli all'attenzione del maggiore o della maggiore, che può tenere tra gli 8 ed i 10 anni. Quanto peggiori sono le condizioni di vita, tanto maggiori sono le difficoltà. Per questo ci sono tante donne nel movimento, che escono a risolvere questi problemi quotidianamente e che trovano nel movimento un luogo in cui affrontare comunitariamente le difficoltà. Voi partecipate ad un coordinamento conosciuto come Rete delle Donne Solidarie. Che cos'è questa rete e che attività sviluppa? La Rete è una articolazione tra gruppi femministi che lavorano con prospettiva di genere tra i movimenti popolari (assemblee, movimenti piqueteros e cooperative), nei quali sebbene le donne siano la maggioranza, le rivendicazioni ugualitarie non vengono portate avanti. Organizziamo corsi di riflessione dove prendiamo coscienza di tutto ciò che manca per arrivare all'equità, senza confonderci nel porre la problematica di genere al di sopra o svincolandola da quella di classe. Abbiamo chiara la necessità di lavorare in modo cosciente all'estirpazione delle pratiche discriminatorie che in modo invisibile, all'interno delle nostre organizzazioni, danneggiano l'insieme delle forze popolari. Il futuro La vostra attività include importanti temi come quello del lavoro, della salute, dei mezzi alternativi di comunicazione e la cultura. Potresti riassumerci un poco le conquiste ed i risultati che avete ottenuto in questi terreni? Barrios de Pié sta crescendo in ogni quartiere
perché recupera la cultura del lavoro, attraverso le
microimprese e gli orti. Non è un compito facile, dal
momento che i compagni con cui agiamo da molto tempo non
lavorano ed i giovani non l'hanno mai fatto, ma i
risultati sono confortanti: in varie province realizziamo
mostre, fiere, mercati alternativi, costruiamo case ed i
nostri centri comunitari e tutto ciò entusiasma e
rivalorizza ogni compagno come persona utile a se stesso
o se stessa. Per concludere, quali sono le speranze del Movimiento Barrios de Pié perché il Popolo Argentino abbia un futuro? Noi sappiamo che stiamo costruendo questo futuro, stiamo costruendo il potere popolare che renderà possibile concretarlo. Sappiamo anche che non sarà un compito facile e che coloro che oggi hanno il potere lo difenderanno al costo di qualsiasi barbarie (come Bush nella sua affermazione della necessità della guerra). Per questo diciamo che manca una unità di più ampi settori della nostra società per sconfiggerli. Ma almeno abbiamo la forza che ci danno i nostri figli e combatteremo senza tregua per un futuro diverso per loro. Per noi tutti e tutte, una altra Argentina è possibile e per tanto anche un altro Mondo possibile. Giro Argentino L'obiettivo ambizioso del Comitato Internazionalista Arco Iris è di poter arrivare a 40 città interessate dal Giro Argentino di Barrios de Pié e Proyecto Emancipación. Attualmente le città coinvolte dal giro argentino sono le seguenti: Brescia, Milano (3 iniziative), Torino, Bra (Cn), Novara, Genova, Firenze, Lucca, Roma, Fabriano (An), Rimini-Riccione, Reggio Emilia, Padova, Verona, Vicenza, Trento, Bolzano, Predazzo, Rovereto, Pordenone ed Udine. Giro Bolivariano (Venezuela) Rispetto al Giro Bolivariano, le realtà che ci hanno contattato per organizzare iniziative provengono dalle seguenti città. In questo caso l'obiettivo è quello di articolare un giro europeo dei numerosi delegati che proverranno dalla Repubblica Bolivariana del Venezuela: Brescia, Milano, Torino, Bra (Cn), Novara, Genova, Firenze, Bagno a Ripoli (Fi), Lucca, Pisa, Roma, Fabriano (An), Rimini-Riccione, Reggio Emilia, Padova, Piazzola sul Brenta (Pd), Verona, Vicenza, Bassano del Grappa (Vi), Trento, Bolzano, Predazzo, Rovereto, Pordenone, Udine, Lugano [CH] e Bruxelle [B]. Importante: Nota: Il Congreso si richiama all'evento che si realizzò a Panama nel 1826, quando i paesi recentemente liberati dal potere colonialista spagnolo si riunirono per costituire una grande Confederazione di Nazioni: la Patria Grande Latinoamericana. La riunione si tenne a Panama dando vita al Primo Congreso Anfictiónico, convocato dal libertador Simón Bolívar che si ispirò alle anfizioni greche, istituzioni dove i rappresentanti delle città confederate discutevano e risolvevano i loro problemi comuni. Aiuti economici (sponsorizzazioni)
sono gradite al COmitato
INternazionalista ARco IRis(COINARIR)
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