Il Trio che non è un trio

di Silvio Cinque

 

Una piacevolissima serata al Centro di Culturale Popolare di Via Capraia 81, dopo la splendida giornata della Pace.

Reduci da Pennabilli dove hanno ricevuto l’omaggio di Tonino Guerra, ad allietarla, stanchissimi, ma generosi come sempre, il Dragan Trio composto da Marco (Tromba e Corno), Alberto ( Clarino), Ludovica (Fisarmonica) e Daniele (Contrabbasso), che sì sono in quattro ma come dice Marco, “quando siamo diventati quattro non avevamo voglia di cambiare nome”. E bene hanno fatto, sapendo, che come per una barca, il nome non si cambia. Infatti da diversi anni sono sulla cresta di questa piccola grande onda che fa riferimento al Movimento, al centro sociale della Snia dove provano gli strumenti insieme alla Titubanda, alle numerose attività di volontariato e presenza attiva con laboratori musicali e iniziative con le scuole. Ma il repertorio del Dragan si discosta dalla caratteristica di Banda da strada come è la Titubanda, per diventare banda per strada con diversità e percorsi musicali propri.

Il percorso è quello della musica Balcanica ma la strada è diversa. Come un Balcan Express infatti, il treno del quartetto parte da Parigi e segue un percorso MittleEuropeo scendendo giù lungo la dorsale orientale dei balcani con un itinerario ben preciso.

Infatti alla domanda perché proprio la musica bulgara “è perché si presta più a contaminazioni pop” mi dice Alberto, ai numerosi arrangiamenti e variazioni che caratterizzano la particolarità di questo complesso. La ricerca musicale è quanto mai raffinata ed evoca influenze e tendenze letterarie e musicali che risalgono al secolo scorso ed arrivano con percorsi suggestivi fino a lambire il Danubio addentrandosi nel cuore dei Balcani fino alla Bulgaria ed alla Grecia. Ma il Dragan Trio ha anche la freschezza della festa e dei balli, la gioia di stupire e di rallegrare e come davanti ad un complessino felliniano si rimane incantati a guardare il magico Marco, improvvisato imbonitore, lo splendido, raffinato Alberto, l’espressivo Daniele che balla il contrabbasso restituendogli quella vitalità animistica propria degli strumenti di legno ed infine la dolce Ludovica che con la fisarmonica evoca prati e vento e l’incedere elegante ed arrogante della danza che si accompagna alla giovinezza. Un treno anzi un Balcan Express che involontariamente è stato evocato nel riferimento a Train de vie di una delle canzoni. Un treno chiassoso e festoso destinato ad andare lontano lontano con la sua musica che fa sognare.

Il repertorio presentato era quello del CD dragan trio autoprodotto, con 11 brani sette dei quali dal vivo alla festa dell’Altraeconomia  di Roma del 13/15 dicembre 2002.  Alcuni brani sono bulgari, uno francese arrangiato da una canzone dei Paris Combo, uno Greco, uno scritto da Marco, ma tutti arrangiati dal gruppo, dal Trio che trio non è

 

Del Dragan Trio:

 

http://members.xoom.virgilio.it/DraganTrio/

 

http://www.montefeltro.net/artistiinpiazza/aip02dragantrio.htm

 

gli artisti

http://members.xoom.virgilio.it/DraganTrio/alb.html

 

http://members.xoom.virgilio.it/DraganTrio/mar.html

 

http://members.xoom.virgilio.it/DraganTrio/ludo.html

 

http://members.xoom.virgilio.it/DraganTrio/dan.html