Il Pro e contro la globalizzazione a senso unico.

Con la Guerra in Irak è scoppiato in Italia un dibattito che definisco strumentale e mistificatorio contro chi era ed è convinto che questa guerra era da evitarsi, e, comunque, da fermarsi per intraprendere la via politica onde evitare le annunciate catastrofi umanitarie. Possibile, mi chiedo, che chi era ed è contrario alla guerra e manifesta per la pace in tutto l’occidente compreso il Pontefice, debbono accusarsi di essere  “anti-americani” attraverso tutte le reti televisive?

  Inoltre, poiché il sottoscritto ha preso parte e partecipa alle manifestazioni di pace, è convinto, invece, che il dibattito sull’antiamericanismo, compresa l’affermazione di Schifani(fi) nello studio di Porta a Porta che “si sono bruciate bandiere a stelle e striscie” cosa assolutamente falsa, sia controproducente per ristabilire, aldilà di come possa concludersi la guerra,  il nuovo equilibrio in Europa e America.

Infatti, con questo strumentale dibattito sull’antiamericanismo, oltre a sottacere le crepe all’interno dell’Europa prodotte dall’intervento bellico tra guerra si e guerra no, come può non aumentare per antitesi quell’antieuropeismo da parte di un certo Euroscetticismo, che specie nella penisola italiana non è del tutto scomparso?

Io non credo che attraverso il dibattito  sull’antiamericanismo e l’eventuale antieuropeismo  si possano  superare sia le divisioni venutesi a creare all’interno dell’Unione Europea con la Guerra, sia a dare all’Europa il suo naturale e necessario ruolo di pacificazione e liberazione della crisi mediorientale. 

   Quindi, attraverso le pagine del suo Giornale, inviterei gli attori del teatrino della politica televisiva a mettere da parte il strumentale dibattito sull’antiamericanismo, con quello pro e contro la Globalizzazione, quella a senso unico e scende dall'alto unilateralmente dai potentati economici delle multinazionali finanziarie. Il quale con la forza delle armi, diversamente dalla Ellenizzazione e Romanizzazione,sembra voler stritolare e omologare diversità ideologiche e culturali etniche e religiose. Un processo che ha radici lontane, il quale se da un lato ha procurato diverse cruente guerre in pochi anni, dall’altro ha sviluppato proprio in America il Movimento Antiglobalizzazione. E in tal caso direi a Scamarcio e Elio Feltri, se costoro in America hanno manifestano per la pace, non si possono accusare di essere contro l’America.

      Infine, credo che a seguitare con tale strumentale dibattito non giova affatto ai Principi e Valori di cui l’Occidente mena vanto, sia Europeo che quello allargato oltre l’atlantico, ma solo ad accentuare odi e incomprensioni non solo tra americani e europei ma anche con il resto del mondo.

27 Marzo 2003                   Bartolomeo Antonio

Associazione Culturale Revival Equilibrium   Toritto (Bari)