FAMIGLIE
MONOREDDITO Che
il politicume italico non abbia mai preso in
considerazione i problemi della famiglia è un fatto che
ognuno può valutare da sè. Questo governo, comunque,
sta dando ampia prova di prediligere interessi ben
diversi di quelli a favore della famiglia, inibendone
addirittura la formazione. Spero che le famiglie più
deboli lo comprendano presto (v. promesse del Berlusca). Se una
famiglia con un solo percettore di reddito è
più penalizzata (dovendo pagare più tasse) di una con
due percettori di reddito, pur registrando entrambe lo
stesso reddito... cosa significa? Quale obiettivo si
prefigge il governo? Se entrambi i componenti di
alcune famiglie (qualche decina di milionii), si vedono
ancor più costretti a lavorare (per coprire
almeno le spese indispensabili), da chi vengono
accuditi/educati i loro figli?... Poi sono i primi
(assistenti sociali, psicologi,
parlamentari, giudici e compagnia bella) a dire che
i genitori non educano più i figli e questi si
sentono abbandonati e trascurati dai genitori. Non
è tutto assai contradditorio e ridicolo? Inoltre,
un single (famiglia monocomponente) è
uno stupido? Il nuovo escluso di questa società? O
deve trovare per forza, e al più presto
possibile, un compagno con un lavoro e sposarselo
(perchè questo governo non riconosce la coppia di fatto) e per il
quale deve anche provare sincero e vero amore,
con cui essere ricambiato? (altrimenti il matrimonio
andrebbe presto a rotoli)... La presa in giro continua
dopo 54 anni e si sta intensificando negli ultimi due.
Bruno Aprile - tel. 347 2954867 - email: bapril@tin.it - www.ricordati.com/brunoaprile.htm Le Leggi devono
essere chiare e sintetiche, per non lasciare troppa
libertà di interpretazione, che ne annullerebbe la Da: Sette - n.7/2003 - pag. 75 Così il Fisco punisce le famiglie monoreddito. E' uno dei primi effetti (paradossali) della riforma: i tagli all'irpef finiranno per penalizzare i nuclei familiari dove lavora solo uno dei coniugi. E se poi i redditi sono più bassi... Alla nuova Irpef non piacciono le famiglie monoreddito, quelle dove solo uno dei due coniugi lavora. A parità di reddito, infatti beneficieranno in misura decisamente inferiore degli sgravi Irpef, entrati in vigore da gennaio, rispetto ai nuclei dove sia il papà sia la mamma sono occupati. E' così uno dei vizi del Fisco made in Italy, la scarsa considerazione per le famiglie meno fortunate, è destinato a diventare ancora più evidente. E' uno degli effetti paradossali del primo modulo della riforma Irpef. Il provvedimento ridisegna, parzialmente, aliquote e scaglioni. Ma soprattutto, introduce un nuovo metodo di imposizione basato sulla "no tax area", una franchigia esentasse. Ed è proprio questo meccanismo a creare un'evidente sperequazione. Le famiglie dove entrambi i coniugi lavorano beneficiano di una doppia franchigia. E così la loro pessione tributaria scende drasticamente. Quelle monoreddito, invece, possono sfruttare la "no tax area" una volta sola e, di conseguenza, il carico fiscale scende solo leggermente. Ricordiamo che la franchigia è di 7.500 euro per i dipendenti, 7.000 per i pensionati e 4.500 per i lavoratori autonomi. La deduzione spetta in misura integrale fino a copertura degli stessi livelli di reddito, oltre questa soglie scende gradualmente fino ad azzerarsi. Per intenderci: i dipendenti con 7.500 euro di stipendio avranno una completa esenzione Irpef perchè la franchigia è pari al reddito. Il dipendente che guadagna 15 mila eiro, invece, ne beneficierà in misura ridotta. Come si può vedere dalla tabella pubblicata in questa pagina, ed elaborata dall'Ufficio studi dell'Associazione artigiani di Mestre, la disparità di trattamento tra le due tipologie di famiglie è evidente. Per esempio con 30 mila euro di reddito prodotti da un unico lavoratore dipendente si pagheranno quest'anno 6.775 euro di Irpef, 81 in meno rispetto al 2002. Ipotizziamo ora che questi 30 mila euro siano ottenuti dal marito e dalla moglie, entrambi con uno stipendio di 15 mila euro. Il carico complessivo è di soli 4.445 euro con un risparmio sull'anno precedente di 430. Il gap è ancora più ampio se il reddito familiare è più basso. Con uno stipendio unico di 20 mila euro si pagano, con la nuova Irpef, 3.274 euro, con un beneficio finanziario di 279 rispetto all'anno scorso. Con due stipendi da 10 mila euro l'uno il prelievo complessivo è di 1.481. La nuova Irpef, in questo caso, è una manna. Il risparmio, infatti, arriva a 1.033 euro. Massimo Fracaro |