RACHELE Il nostro collaboratore Luciano Bonfrate ha scritto queste righe per la fanciulla americana assassinata in Palestina mentre nonviolenta difendeva l'umanita'. Il centro di ricerca per la pace di Viterbo tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it Viterbo, 17 marzo 2003 * * * Quelli di noi che hanno passato notti al freddo e al gelo sanno che vuol dire non avere una casa. E quelli di noi che hanno avuto paura subendo minacce e percosse, di essere uccisi sanno cos'e' la paura. E quelli di noi che ai padri hanno chiuso sul letto di morte gli occhi, sanno sanno sanno la morte che orrendo nemico e' di tutti. E quelli di noi che hanno avuto lo strazio di vedere morire gli amici e di vedere eserciti muovere alla caccia di carne umana, come possono, come possiamo tacere, restare nelle tiepide case col cibo caldo tra i visi amici. Cosi' Rachele mosse di lontano verso quel cuore del mondo che ha nome Palestina. Cosi' Rachele mise l'anima sua e il suo corpo tra l'esercito e le vittime tra le ruspe che demoliscono e le case in cui poter vivere ancora. Cosi' Rachele la molto amata torno' in Palestina. Lo dico a te Labano, lo dico a te Giacobbe. Cosi' Rachele fu uccisa e questa morte e' la morte di tutte le donne che portano vita lungo i tornanti di questa preistoria di Margarete dai capelli d'oro di Sulamith dai capelli di cenere. Non ho parole, ho solo greve un pianto e molte amare memorie e una speranza sola: che resusciti Rachele nella pace tra i popoli, nel ricordo dell'orrore, nell'alleanza nuova che a tutte e tutti riconosca vita, che a tutte e tutti riconosca dignita'. E' questa resurrezione questa compresenza dei morti e dei viventi nella comune lotta per l'umano cio' che qui chiamo ancora nonviolenza. E' la lotta di Rachele la nonviolenza in cammino. |