Dario Fo -
Franca Rame 24
febbraio 2002
La cosa che mi ha
impressionato ieri e' stata la calma della gente
di Dario Fo
Alle due del pomeriggio doveva iniziare la manifestazione
di MicroMega al Palavobis, per il decennale di Mani
Pulite. La gente ha deciso che questo appuntamento
dovesse diventare l'incontro di tutti quelli che non ne
possono piu' del governo e dei vertici della sinistra.
Sono arrivati con i pullman anche da fuori.
Alle 10 del mattino era gia' tutto pieno, ma una fiumana
ininterrotta di gente continuava ad arrivare, migliaia di
famiglie al completo. Gli organizzatori erano
sconvolti:"Avremmo dovuto affittare lo
stadio..." ha commentato Flores.
A mezzogiorno la polizia ha dovuto chiudere gli ingressi
perche' il Palavobis contiene ottomila persone e dentro
ce n'erano gia' almeno diecimila.
Quando sono arrivato era impressionante: c'era questa
collinetta con la gente seduta che aspettava che
succedesse qualche cosa con una compostezza eccezionale.
Poi per fortuna Radio Radicale ha tirato fuori un grande
altoparlante e altri piu' piccoli sono stati collegati
cosi' che le trentamila persone che circondavano il
Palavobis potessero sentire quello che si diceva dentro.
Di Pietro, Berlinguer e altri hanno improvvisato discorsi
con microfoni di fortuna anche all'esterno arrampicandosi
su tetti e tralicci.
Normalmente quando ci sono queste kermesse le persone
vanno in giro, si muovono, cercano gli amici. Ieri no,
erano fermi, immobili, una folla attenta, che voleva
veramente ascoltare.
E io, mentre recitavo sentivo le risate raddoppiate.
Dentro e fuori il Palavobis. Ma non erano risate normali,
erano boati.
Il pubblico partecipava talmente che i tempi della risata
erano eccezionali. Di solito passa un istante tra una
battuta e la reazione del pubblico. Ieri questo tempo di
comprensione non c'era.Tutto era gia' chiaro. La gente
applaudiva, rideva e pestava i piedi per terra.
Il palco su cui ero vibrava, tremava, mi sono dovuto
fermare e pregare di non esplodere a quel modo perche'
rischiavo di ritrovarmi scaraventato in mezzo a loro.
Ma non era il pubblico che applaude e grida per
qualunque parola del leader.
Era un pubblico con idee sue. E ogni volta che gli
oratori andavano fuori dal seminato venivano
immediatamente beccati con battute secche.
Anche quando Di Pietro e' salito non c'e' stata soltanto
approvazione, quando ha detto che nell'Olivo si sono
guardate solo le poltrone un ragazzo ha
gridato:"Perche', tu cosa hai fatto?"
Ieri e' stata espressa una critica frontale al vecchio
modo di fare politica, alle astuzie
degli schieramenti e tutti ne dovranno tenere conto.
Io ho partecipato a centinaia di manifestazioni ma non ho
mai visto una tensione come quella di ieri.
Tornando indietro in metropolitana abbiamo dovuto
aspettare che passassero due treni prima di poter
accedere alle vetture e le discussioni che ho ascoltato
durante l'attesa non erano parole dette tanto per far
chiacchiera.
E volavano le battute. Un ragazzo, guardandosi intorno si
e' ricordato degli esponenti del Polo che hanno definito
le quattromila persone della manifestazione di Roma,
intorno al Palazzo di Giustizia, "una manifestazione
parrocchiale". E si e' chiesto a gran voce:
"Chissa' se definiranno anche questa una
manifestazione da parrocchia".
Restano nelle orecchie due frasi. "Bertinotti ha
fatto cadere il governo Prodi, ora ci aspettiamo che
faccia cadere il governo Berlusconi."
"Quella processione con le proposte degli uomini da
poltrona della Rai, da parte dei Ds, e' stata una cosa da
suicidi."
Ora bisognera' vedere se gli apparati dell'Olivo e piante
e fiori associati sapranno reagire a questa gran frittata
messa in atto dal popolo della sinistra. Se questi
pensano che sia una cosa passeggera si sbagliano di
grosso, se i partiti della sinistra non capiscono che
devono mettersi in coda, perdono una grande occasione.
Questo e' un movimento che ha chiaro quello che vuole:
Niente inciucio.
Bisogna fare ostruzionismo contro questo potere, non
bisogna piu' accettare il rito della contrattazione con
furbizia.
Bisogna rifiutare tutto di questo governo.
Queste sono le intenzioni. Ora bisogna vedere se questo
movimento sapra' darsi un programma di azioni concrete e
se sapra' inventare un modo di fare la politica
direttamente dal basso.
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