Meno tasse per
tutti? di
Angelo Melocchi
Il Governo mette a punto la
Finanziaria e si accende una nuova polemica sulle tasse.
La manovra recupera 33 mila miliardi fra tagli e risparmi
di spesa. (
) Ma una buona parte di queste risorse,
circa 2.300 miliardi, viene recuperata con la sospensione
dei tagli delle aliquote Irpef già programmati
nellultima Finanziaria. La decisione del Governo,
illustrata dal ministro dellEconomia Giulio
Tremonti e dal viceministro Mario Baldassarri negli
ultimi incontri di ieri, è stata accolta con stupore dai
sindacati. Lex ministro del Tesoro, Vincenzo Visco,
attacca: «Il governo Berlusconi non solo non diminuisce
le tasse, ma le aumenta rispetto a quanto fatto dal
Governo di centrosinistra. Questo dimostra le falsità
delle promesse fatte in campagna elettorale». (
) a
sorpresa, il Governo ha annullato anche la diminuzione
delle aliquote Irpef già prevista. Nel dettaglio: dal
primo gennaio 2002 il prelievo per i redditi da 20 a 30
milioni sarebbe dovuto scendere dal 24 al 23%, inoltre
era attesa la riduzione di mezzo punto percentuale per
tutti gli altri scaglioni di reddito. (Corriere
della Sera, 28 settembre 2001)
.La
questione della mancata diminuzione delle tasse è
talmente clamorosa che si è arrabbiato persino Vittorio
Feltri. Su Libero, il primo agosto, ha
scritto: Se non stimassi
Tremonti, per non dire di Berlusconi, sospetterei che ci
hanno preso per il culo.Infatti
le aliquote Irpef oggi in vigore per i corrispondenti
scaglioni di reddito, (18% per redditi fino a 20 milioni,
24% per i redditi compresi oltre i 20 e fino a 30
milioni, 32% fino a 60 milioni, 39% fino a 135 e 45% per
redditi oltre i 135 milioni), con la nuova riforma,
saranno sostituite da due aliquote rispettivamente al 23%
per i redditi fino a 100.000 euro (circa 200 milioni di
lire) e del 33% oltre il suddetto importo.
Ecco
i risultati della riforma:
Reddito Attuale
Futura DIFFERENZA (in lire) imposta
imposta
20.000.000
3.600.000
4.600.000 +1.000.000
25.000.000
4.800.000
5.750.000
+950.000
30.000.000
6.000.000
6.900.000
+900.000
35.000.000
7.600.000
8.050.000
+450.000
40.000.000
9.200.000
9.200.000
0
50.000.000
12.400.000 11.500.000
-900.000
100.000.000 31.200.000
23.000.000
-8.200.000
135.000.000 44.850.000
31.050.000 -13.800.000
200.000.000 74.100.000
46.000.000 -28.100.000
500.000.000 209.100.000
112.000.000 -97.100.000
Insomma, un lavoratore
dipendente con un reddito lordo annuo di 25 milioni di
lire pagherà 950.000 lire di tasse in più
allanno! Chi invece ha un reddito lordo di 135
milioni si vedrà aumentare il suo gruzzolo di più di 13
milioni!!! Questo, oltre a essere in contrasto con il
famoso slogan Meno tasse per tutti, è in
palese contrasto con lart. 53 della Costituzione
che specifica: Il sistema tributario sia informato
a criteri di progressività. Questo vuol dire che
chi guadagna di più dovrebbe maggiormente contribuire
alla spesa sociale e non viceversa. Su
un altro aspetto, invece, Tremonti sembra avere le idee
più chiare. al ministero delle Finanze, è stato rimosso
il direttore dellagenzia delle entrate Massimo
Romano, che si era distinto (oltre che per essere
riuscito a incrementare in maniera eccezionale il gettito
fiscale) per accertamenti fiscali presso grandissime
aziende, tra cui quella del capo del Governo,
contestandogli lelusione miliardaria della legge
che porta proprio il nome del ministro: Tremonti.
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