NAMIR
INTERVISTA KAZUO ISHIGUR. di m.d Autore del libro - GLI INCONSOLABILI - edito da EINAUDI, che ha pubblicato tutte le opere di questo autore, giapponese di nascita, ma inglese da sempre. In Inghilterra ISHIGURO giunge nel 1960, all'eta' di sei anni, ed e' qui' che ha studiato ed e' qui' che vive. Se nei suoi romanzi ama dipingere figure dolenti e malinconiche, nella sua vita e' persona non solo garbata, ma anche allegra e piena di interessi, come il cinema e la musica che lo accompagnano sin dall'infanzia. IN TUTTI I SUOI LIBRI, MA SPECIALMENTE IN - GLI INCONSOLABILI - LEI RACCONTA SEMPRE IL FALLIMENTO DI OGNI BUONA INTENZIONE, PERCHE ? Questo e' stato il tema centrale dei miei primi tre libri, che rispecchiano la paura di impegnarmi a fondo in qualcosa che mi sembra giusto....... la paura di scoprire che tutto sommato non e' cosi'. MI SPIEGHI MEGLIO .... Questa paura e' nata quando facevo l'assistente sociale ed ero circondato da amici idealisti, per lo piu' socialisti e comunisti. Eravamo tutti schierati contro qualcosa o qualcuno, ma cio' accade anche da parte di chi e' ideologicamente di destra. Poi ho cominciato a rendermi conto quanto sia difficile a stare dalla parte del bene, ho cominciato a chiedermi cosa sia una vita giusta e se sia possibile, non solo non sprecare la propria esistenza, ma non contribuire al male. E ALLORA COSA FARE ? Non so se sia meglio non impegnarsi a fondo in qualcosa, od invece prudentemente accontentarsi di una vita senza slanci ideali. Personalmente penso che abbiamo il dovere di rischiare, anche se rischiamo, di farci e di fare del male. Nutro simpatia, per chi si impegna a fondo, anche se non ha la giusta prospettiva del mondo. Per il maggiordomo di un mio romanzo - QUEL CHE RESTA DEL GIORNO - , che sbaglia per aver acriticamente seguito le orme del PADRONE, nutro sentimenti ambivalenti, forse perche', volenti o nolenti, deleghiamo spesso le nostre scelte ai nostri superiori. QUINDI E' QUESTO IL TEMA CENTRALE DEL LIBRO ...... LA MANCANZA DI CONTROLLO DELLA PROPRIA VITA. Negli altri libri, i protagonisti si guardano indietro e vedono la loro vita come un percorso netto in cui possono ravvisare i punti in cui hanno preso la direzione sbagliata. Dunque se loro non avessero fatto quegli sbagli, avrebbero potuto mantenere il controllo della loro vita. Ora che sono piu' vecchio, non penso che nella vita si possano prendere direzioni sbagliate, penso che non esista sentiero. Era questo che volevo dire in - gli inconsolabili -. UNA METAFORA SULLA VITA E SULLE PERSONE ? Ho il sospetto che la maggior parte delle persone non ha alcun programma, anche se pretende di averlo. La maggior parte delle persone, punta la propria attenzione e la propria vita ad un traguardo economico, come se questo possa incudere rispetto. IL RISPETTO invece si nota semplicemente dalle persone, fuori dalla tua famiglia, che ti vogliono bene, che non ti dicono si' perche' tu dimostri E IMPONI UN POTERE. Cio' poi scaturisce nell'inconscio, un confuso sentimento di perdita. Non parlo di trauma ne' di follia, ma forse soltanto della scoperta che il mondo non e' come lo desideravamo, e che non abbiamo contribuito a migliorarlo. LEI PRENDE SEMPRE IN CONSIDERAZIONE QUESTE TEMATICHE PROFONDE.... NE SVILUPPERA' ALTRE CHE IN UN CERTO SENSO SI ESPLICANO IN QUESTIONI COMPLESSE E FILOSOFICHE ? Il tema della - mancanza di programmi - e' ancora molto importante, da sviluppare. Ma scrivendo - gli inconsolabili - ho realizzato alcune riflessioni sull'idea della PROVA FINALE che ci attende nella nostra vita. Questo appuntamento in cui ci prepariamo con crescente angoscia. E' un - mondo del pensiero - che intendo scrutare ed esplorare, anche se non e' originale l'idea, anche se viene affrontata spesso in un contesto religioso.... ma io religioso non sono, quindi si tracceranno altri percorsi. COSA AUGURA ALLA LETTERATURA ? Dei libri di qualita', che non rispecchino l'idea economica dell'editore, grandi e immense Biblioteche libere a tutti... e che la gente continui a leggere e cominci a scrivere. Per me ci sarebbe un mondo magnifico se questa separazione netta, alla quale siamo abituati, scomparisse - ..... un giorno non lontano, non esistera' piu' fruitore e scrittore, ma ntrambi, dovranno ricoprire il ruolo dell'altro. INTERNET ci abituera' a tutto questo, voi ne siete un esempio perfetto e intelligente,..... io ..... mi adattero' volentieri. GRAZIE... redazione namir. i libri :
Un pallido
orizzonte di colline
Quel che
resta del giorno
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