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*** SHARON HA VINTO, MA NON C’ E’ DA FARE FESTA

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Il mio messaggio, per chi se ne importi, è chiaro. La dirigenza politica Israeliana è stata corrotta dall’ estero, e da ciò non è immune nessuno fra quanti si siano candidati a Primo Ministro. Sharòn più di tutti. Posso capire i grandi festeggiamenti della sua sconfitta senza precedenti contro Baràk. Finalmente, quegli elementi decisi a trascinare Israèl nel patto suicida con l’ OLP hanno ricevuto un forte messaggio dal Popolo, che ne è arcistufo. Come temporanea valvola di sfogo, queste elezionisono state ùtili come funzione per lo più terapeutica. Purtroppo, troppa gente crede che la vittoria di Sharòn significhi la vittoria nella guerra. Andranno incontro a delusioni amare. Sharòn li tradirà esattamente come Baràk. Muterà soltanto lo stile.

Per prima cosa, vediamo come si sono svolte le elezioni. Mercoledì sei settimane fa, Binyamin Netanyahu era nel bel mezzo d’ un ben procifuo giro di conferenze negli USA. Lì ha incontrato due membri del CFR, George Shultz, e Henry Kissinger. Secondo le parole dello stesso Netanyahu, gli hanno detto che per lui era giunto il momento di candidarsi Primo Ministro. Messaggio molto nobile, non fosse che le elezioni non erano in programma se non fra due anni.

Allora Bibi Netanyahu è saltato su un aereo per Israèl, affermando di voler partecipare a un Bat Mitzvàh, ha scambiate due parole con Baràk, e è ritornato nelle Americhe per continuare le sue conferenze. Due giorni dopo Baràk, che Kissinger e la sua gang misero al potere cominciando con un incontro a New York nel Maggio 1995, ha date le dimissioni, e ha indette le elezioni pensando di ricandidarsi.

Dunque, perché avrebbe fatta una tale follìa, se non gli fosse stata ordinata? Nei sondaggi perdeva di brutto, ha cominciata la campagna in posizione disperata. Ha continuato con una campagna fatta apposta per farlo legnare nei sondaggi. Il CFR aveva deciso: è il turno di Sharòn per trascinare Israèl in guerra. Baràk aveva preparata la strada, ora Sharòn avrebbe diretta la guerra. Il Mondo, e gli Ebrei in giro per il Mondo, penseranno che tutti questi avvenimenti vadano spiegati come azioni a casaccio.

Qualche anno fa da New York mi telefonò Joèl Bainerman, che partecipava a un Congresso Sulla Economìa Israeliana a Manhattan, all’ Hotel Sheraton. Emozionato, disse. "Camminavo in un salone, e indovina chi ho visti uscire da una sala della conferenza? Sharòn e Kissinger". Joèl ha riferito il fatto a vari giornalisti, e alla conferenza stampa l’ indomani Sharòn confermò l’ incontro aggiungendo: "Per ottenere la Pace, si dovranno fare concessioni". Concessioni territoriali? Gli fu chiesto. Si rifiutò di rispondere.Il colloquio con Kissinger aveva fatto rammollire l’ uomo.

Nel frattempo, io ho chiamato Raanan Gissen, portavoce di Sharòn, e gli domandai di che cosa si fosse discusso a quell’ incontro. Rispose: "Si sonoincontrati per discutere i problemi generali della

Sicurezza in Medio Oriente". Domandai perché Sharòn, Ministro delle Infrastrutture, discutesse questioni di sicurezza a un incontro sul commercio. Rispose: "Certo, hai ragione, parlavano di questioni economiche". Ho insistito: "Per prima cosa, perché Sharòn ha incontrato Kissinger?". Risposta impressionante: "Sharòn incontra Kissinger ogni volta che va in America, dal 1973, quando finì la Guerra del Kippùr".

Troppo coriacea per digerirla in fretta. Ho sbottato: "Che cosa sai di Kissinger quale dirigente del CFR?". Lunga pausa di riflessione, poi Gissen ha risposto: "Sharòn ha stabilito che tale argomento sarà discusso soltanto quando egli scriverà le sue memorie diplomatiche".

Ariel Sharòn è nato, e è cresciuto in un Moshàv (fattoria cooperativa) del Mapai, movimento socialdemocratico, ma quel Moshàv era molto di Sinistra: Kfar Malàl. All’ inizio del 1973 Sharòn lasciò le Forze Armate (IDF) e formò un partito politico, SHLOMZION, i cui seguaci erano di Sinistra. Sharòn cooptò nella dirigenza addirittura Yossi Sarìd, di Sinistra estrema. Nell’ Ottobre 1973, scoppiò la guerra. Sharòn tornò a indossare la divisa, e finì la guerra del Kippur come della Nazione. Ora la sua carriera politica è andata avanti, e il CFR ha deciso che Sharòn deve stare dalla loro parte.

Incontrò Kissinger e i suoi protetti all’ inizio del 1974, e ebbe da loro potere e benedizione, a una condizione. Prima. Doveva diventare una talpa nella Destra Israeliana. Seconda, doveva distruggere il Movimento Herùt. E’ tornato in Patria, si è fatto il suo partito, e ha proposto che un Partito Unito della Destra partecipasse alle elezioni del 1977. Fuse il Partito Liberale (Gahal) col suo, e col Herùt di Menachem Begin, creando il Likùd.

Fu eletto Primo Ministro Menachem Begin, rispettabile e indipendente leader del Likùd. IL CFR si mise in agitazione. Fu mobilitato Sharòn per neutralizzarlo, e poi per sostituirlo. Prima che ciò potesse accadere, Begin fu preso in contropiede dal leader Egiziano Anwar El Sadàt. E con tutto il suo potere, il CFRF sostenne le posizioni del Cairo. Begin cedette, e abbandonò l’ intera Penisola del Sinai. Il ritiro è stato possibile soltanto perché Sharòn ne fu il regista. Quando una città orgogliosa, Yamìt, si rifiutò di essere cancellata dalle mappe, Sharòn mandò i suoi bulldozer a compiere lo scempio. Ecco la ragione per la quale è chiamato "Il bulldozer", ecco una ragione ancor migliore per temere la sua politica, sradicare gli Ebrei dalle loro case.

Il 6 Giugno 1982, la unità delle IDF di cui ero soldato entrò in Libano. Dopo una serie di battaglie, alla fine raggiungemmo la nostra postazione a Jebel Barauch, lassù sulle Montagne del Chouf, a 80 km dalla sicurezza del confine Israeliano. Ci adunammo attorno alla TV per il TG della sera, e sentimmo: Sharòn, Ministro della Difesa, aveva mentito a Menachem Begin, assicurandogli che le truppe avrebbero smesso di avanzare, una volta raggiunta la linea dei 40 km in

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Libano. Eravamo sgomenti. Il Popolo, e il Primo Ministro, ricevevano della guerra un’ immagine totalmente falsa. Perché? Non trovammo risposte soddisfacenti.

Dopo un decennio, Joel Bainerman e io per un pomeriggio intervistammo Benny Begin, figlio di Menachem. Fu molto cauto nel parlare dei fatti, ma ci fornì testimonianza di valore vitale. La guerra di suo Padre era stata combattuto soprattutto per capovolgere un patto raggiunto da Kissinger, da Rabìn, e dal Presidente Siriano Hafez Al-Assad nel 1975. Assad voleva buttare Israèl fuori del Golàn, Rasbìn non poteva mollarlo, e così Kissinger aveva tirata fuori un’ idea splendida. La Siria voleva anche il Libano, e allora diamoglelo. Scateniamo la guerra civile, e Israèl consentirà che le truppe Siriane entrino a portare la Pace.

Ricordò Benny Begin: "Rabìn rideva quando raccontava questa storia, e io gli dissi: "Perché sei così contento? 300.000 persone sono morte in quella guerra" . Rabìn sorrise e rispose: "Non ti preoccupare, fu un buon accordo" . " Menachèm Begin voleva farla finita col Medio Oriente della morte, organizzato dal CFR. Còmpito di Sharòn era fermare Begin.

Benny aggiunse un punto, senza aggiungere i precisi dettagli che cercavamo: "Sharn ha allontanato apposta mio Padre dall’ incarico di Premier".

Ricordiamo ora i massacri nei campi profughi Palestinesi di Sabra e Shatila nel 1982. Un Venerdì mattina, Sharòn permise alle forze falangiste di eliminare i cecchini che restavano nei campi. I falangisti erano stati falcidiati dai massacri dell’ OLP, e Sharòn avrebbe dovuto sapere come essi avrebbero reagito, se fosse stata loro data mano libera per operare nei campi. A notte fonda gli arrivò notizia dei massacri, ma soltanto due giorni dopo ordinò di far uscire i falangisti da là. Per la sua negligenza, Sharòn subì un provvisorio stop della carriera, ma per Menachem Begin fu il principio della fine.

Sharòn è magnifico attore, costruisce tutto sulla ben meritata fama di comandante coraggioso, e dal 1974 è il beniamino della Destra. E sin dall’ inizio della sua ascesi, la Destra continua, lentamente, a disintegrarsi. I padroni CFR ordinarono a Netanyahu di firmare a scatola chiusa l’ Accordo di Wye Plantation, che dava all’ OLP più territori di quanti ne avessero ceduti Rabìn, o Peres. Loro e lui capirono che era necessario un grande sotterfugio, per impedire grandi proteste contro tale oltraggio. Così Netanyahu nominò Sharòn suo Ministro degli Esteri, e manco una settimana dopo Sharòn diede il suo sigillo di approvazione a Wye. Chi poteva protestare, se il bellicoso audace campione della Destra Sharòn ne autorizzava tutte le clausole?

All’ inizio della recente campagna elettorale, vari giornalisti Israeliani scrissero che Shimon Peres e Arìk Sharòn, insieme, congiuravano contro Ehùd Baràk. Scopo, stavolta, candidare per i Laburisti non Baràk, ma Peres, amicone di Sharòn.

Tuttavia Baràk mangiò la foglia, e reagì con la più poderosa arma del suo arsenale: era stato Peres a organizzare l’ assassinio di Rabìn. Il Partito Meretz, di Estrema Sinistra, stava per appoggiare una mozione (primo firmatario, Yossi Sarìd), che proponeva Peres come suo candidato. Il suo Comitato Centrale era pronto a dire sì a Peres quando, scrisse YEDIO’T ACHRONO’T, "Rabìn mandò un messaggero a ricordare che era esistito Yitzhàk Rabìn". Allora il Meretz mutò idea verso Peres. La stampa indicò: Peres si avventò contro Rabìn, ricordando lo scandalo del 1977, aveva illegalmente un conto in una banca degli Stati Uniti. Rabìn aveva definito Peres "Un cospiratore senza posa". Come non fossero già a tutti noti, e come se tali fatti potessero scatenare il Meretz contro Peres.

Il Meretz scaricò Peres, che mobilitò tutte le sue forze, tanti giornali soprattutto, scatenando una campagna contro Baràk. Una mattina durante una trasmissione radio su RESHET BET, Baràk disse: "Se Peres non blocca la sua campagna contro me, racconterò alla famiglia Rabìn l’ assassinio". Peres si bloccò.

Da oltre vent’ anni, ogni Sabato pomeriggio, Sharòn e Peres s’ incontrano a casa Peres, per "Visite sociali", dicono. Alla festa per il 75° compleanno di Peres, Sharòn fu messo al posto d’ onore, proprio accanto a lui. Sono i più grandi amici, e la loro "terribile rivalità" nel corso dei secoli è una brillante sceneggiata.

Non dovrete stupirvi se la felice coppia getterà la maschera alla Knesset. Se Sharòn diventa Primo Ministro, nominerà Peres Ministro degli Esteri. Sì, sa di Rabìn, tutti i politicanti sanno. E Sharòn ostacolerà ogni azione legale che possa rendere giustizia alla memoria di Rabìn, facendo processare i suoi veri assassini. Sharòn proteggerà con tutti i suoi poteri l’ amicone Shimonito e i suoi Peresiti.

Sotto Sharòn, tutta Israèl andrà alla guerra. Non per volontà sua. Egli è proprio il "Duro militante di Destra", l’ uomo giusto per spiegare la più sanguinaria violenza contro la Nazione Ebraica. Ma i veri poteri che governano questo Pianeta hanno pianificato tutto ciò.

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NO, DICIAMO NO AL GOVERNO DI UNITA’ NAZIONALE

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Nell’ atto finale della Tragedia Greca di Baràk, egli ha informati quelli dell’ OLP: se non smettete di sparare entro 48 ore, inviterò a entrare nel mio Governo il Likùd, e i partiti religiosi. Perché essi dovrebbero umilmente accettare l’ offerta? Per loro e per gl’ Israeliani tutti, sarà meglio se questi partiti staranno fuori del governo Baràk. La gang di Baràk ci ha tuffati in questo bagno di sangue, e a lei tocca tirarcene fuori. Dopo sette anni di demoralizzazione imposta al Popolo di Israèl, non c’ è motivo per credere che un Governo di Unità Nazionale sarebbe più efficace nel salvare la Nazione. Ci sono validi motivi per ritenere che Baràk tenti di spalmare la colpa sugli altri, man mano che la situazione si deteriora.

1.

Yossi Beilin, Ron Pundak, e Yaìr Herskovitz, ebbero illegali incontri con l’ OLP a partire dal Novembre 1992, incontri che comportarono l’ Accordo di Oslo. Allora la Knesset proibiva rigorosamente tali incontri, qualificandoli di tradimento e intelligenza col nemico. Per quei crìmini, il trio evitò il processo soltanto grazie a una inqualificabile legge passata nel Novembre 1993, che autorizzò detti incontri con effetto retroattivo. Legge incostituzionale, da abolire. Il trio e i colpevoli dell’ Accordo di Oslo vanno processati per i loro crìmini originali. Vi figurano anche Uri Savìr, Yoel Ginger, e Shimon Peres, che balzarono su quei negoziati dal Marzo 1993, quando pure erano illegali.

2.

I gesti compiuti "Per promuovere la Pace", quali le provocazioni di Agenti della Shabàk tipo Avishai Ravìv, dovranno essere soggetto di oneste indagini. Cadendo nella stessa categoria, dovranno venire fuori le verità sull’ assassinio di Rabìn (1995) e sul massacro di Hebròn (1994). Tutte le persone contrarie a Oslo, e ingiustamente incolpate per quei crìmini, verranno riconosciute innocenti , davanti al pubblico tutto, vive o morte che siano.

3.

Il pubblico Israeliano deve ricevere informazione completa sulle clausole segrete di Oslo, e sulle pretese esatte dei guerrafondai stranieri, che ci hanno manipolati, trascinandoci nel disastro previsto dalle loro agende.

4.

Baràk si presenterà in TV, strapperà in cento frammenti l’ accordo di Oslo, e si dimetterà.

Se non vengono accettate queste rchieste, l’ opposizione ha tutto da perdere, nel mescolare le carte sue con quelle di Baràk. Il Popolo Ebraico, e il suo Esercito, non saranno rafforzati da un governo più ampio, se poi rimangono al potere Baràk, e la gang di Oslo. Malgrado i nostri caponi, riusciremo a combattere sino a tirarci fuori da questa catastrofe. Ma non dobbiamo mai unirci a tale gang… a meno che la gang prometta di ridare pulizia alla Nazione, dopo aver spenti gl’ incendi da essa appiccati.

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A WASHINGTON SI PREPARA UN GOLPE CONTRO SHIMON PERES

Nei due giorni scorsi, i dirigenti del CFR (Council on Foreign Relations) a Washington hanno incontrato l’ On. HK Avraham Burg, Laburista, per organizzare un golpe politico contro Shimon Peres, leader del Partito Laburista e suo più potente uomo nel Governo.

Il CFR ha mandato il capo della CIA, George Tenet, in Israèl, la settimana scorsa. A MINACCIARE IL Primo Ministro Arièl Sharòn di conseguenze mortali, se ostacola il piano mirante a distruggere entro l’ estate il Movimento dei "coloni". Tenet era soddisfatto dei successi conseguiti dagli squadroni assassini dell’ OLP, da lui addestrati in Virginia. Ma era molto allarmato dai rapporti sulle condizioni mentali di Shimon Peres. Lo hanno informato: Peres sta crollando per lo stress, per la paura che esploda il caso di Rabìn fatto assassinare da lui. Dà sempre più spesso in ciampanelle, e perfino le sue dichiarazioni in pubblico sono sempre più matte. Ancor prima di tornare a Washington, Tenet ha ordinato di mandare in pensione Peres.

Da lunga pezza il CFR tiene Avraham Burg nella sua incubatrice. Suo padre, Yosef Burg, è stato ministro nei Governi d’ Israèl più a lungo di tutti, sin dai tempi di Ben Guriòn. Ha bene insegnato al rampollo, dove sono le vere fonti di ogni potere politico al Mondo. Ritiene, il CFR, di poter ripetere con Burg il successo conseguito con l’ elezione di Ehùd Baràk. Lo considerano un giovane candidato, molto religioso secondo i creduloni, affascinante, e in grado di riprendere il lavoro di Baràk, non appena Sharòn verrà buttato giù. Si spaccia per Ebreo religioso, e nessuno potrà prendersela con lui, se verranno distrutti i villaggi Ebraici nelle terre avìte.

Burg ha incontrati Colin Powell (CFR), e Condoleezza Rice (CFR), Consigliera per la Sicurezza Nazionale degli USA, onde mettere a punto i piani del golpe suo. Per conferire ulteriore serietà al complotto, Burg ha incontrato anche Bill Clinton e la Senatrice Hillary Clinton.

I caponi del CFR hanno capito che Peres deve andarsene, volente o nolente. E ben prima che il suo ruolo nell’ assassinio Rabìn diventi uno scandalo senza pari nella Storia d’ Israèl. E’ essenziale che Burg sia messo al potere ben prima che ciò accada. Rubusti finanziamenti verranno dati alle campagne elettorali perché Burg diventi prima leader dei Laburisti, e poi di Israèl.

Capisce il CFR: vola il tempo, e non diventa realtà la sua ossessione, rendere Giudea, Samaria e Gaza (Yesha) JUDENREIN, purificate da ogni presenza Ebraica, per usare il termine caro ai nazisti. Non credono quelli del CFR ai loro occhi, gli Ebrei di Yesha non hanno ancora capito chi fa loro guerra, pensano che il Governo e l’ Esercito d’ Israèl siano ancora interessati a proteggerli. E si fa l’ impossibile perché gli Ebrei non capiscano.

Mentre Burg negli USA dialoga con quelli là, sta percorrendo tutta Israèl una delegazione dei Presidenti delle Principali Organizzazioni Ebraiche Americane. Guidata da Mort Zuckerman, che non soltanto è membro del CFR. E’ proprio fra i capi del famigerato "CFR Middle East Task Force Report" del 1997, che ha deciso: Israèl deve tornare ai confini del 1948, e deve dare all’ OLP mezza Gerusalemme.

Per la vetrina, Zuckerman ha presentata un’ opinione dissidente sul quel Report. Come tutti, Zuckerman conosce il complotto CFR/CIA contro i "coloni", e è in Israèl per tenere a bada ogni obiezione.

QUELLI DELLA SHABA’K STANNO PARLANDO - AGGIORNAMENTO

Chi ha lette le rivelazioni da me pubblicate in precedenza, fatte da alcuni Ufficiali della Shabàk, sarà contento di apprendere che le informazioni vengono confermate. Ma nelle mie trascrizioni ho fatto un pajo di sbagli, e vado subito a correggerli.

Asher Zuckerman, editore di KOL HASHAVUAH, conferma: poche settimane dopo l’ assassinio di Rabìn, stava per pubblicare un pezzo sull’ assassinio di due delle guardie del corpo del Premier. Ma il proprietario ebbe minacce contro la sua vita, e il giornale chiuse i battenti. Ha poi riaperto con un nome nuovo. Erano nel giusto quegli "informatori".

Yehuda Miller, di MAALE LEVANA (ho sbagliato, avevo scritto LEVANI’M) aveva proprio fotografato Avishai Ravìv mentre perpetrava un crimine. La Polizia d’ Israèl lo licenziò. I miei informatori avevano ragione, ma si erano dimenticati di dire che come premio di consolazione, lo hanno fatto assumere come fotoreporter dalla rivista settimanale MISHPAKHA’, "FAMIGLIA". E’ vivo e non è disoccupato.

Uno dei miei venticinque affezionati lettori (e corrispondenti), è andato al Caseggiato 100 di HaCoresh Boulevard (io per sbaglio avevo scritto Coresh)a Ramòt. Esiste proprio una villa che corrisponde alla descrizione fattami dai miei informatori, del centro interrogatorii e sorveglianza della Shabàk.

Le informazioni si dimostrano esatte. E dilagano sospetti nuovi, perché due giorni dopo che avevo diffuso quel pezzo, è stato assassinato Yehudà Edri, Colonnello della Shabàk, Intelligence Militare. Per un giorno, tanto HA-ARETZ, quanto HATSOFE’, han pubblicata la verità sull’ omicidio, poi zero. Edri era andato fuori Gerusalemme a incontrare l’ Arabo suo informatore, e era stato ucciso da lui. Non poteva accadere: Edri viaggiava con due guardie del corpo. Nessuna ha perquisito l’ informatore prima che si avvicinasse a Edri. In pratica, nessuna delle due è scesa dall’ auto per prendere posizioni protettive. Hanno lasciato che Edri fosse ammazzato. Una guardia è stata ferita da una delle pallottole destinate a Edri, mentre l’ aggressore ha scelto di non sparare a un’ altrettanto scoperta guardia sul sedile posteriore del veicolo. La quale ha sparato all’ aggressore, uccidendolo.

La datrice di lavoro dell’ informatore ha scritto personalmente un pezzo sulla prima pagina del JERUSALEM POST. Ha descritto un Arabo esasperato dalla corruzione dell’ OLP, un Arabo che nulla aveva contro Israèl, anzi. "Non era un assassino, devono essere arrivate minacce alla sua famiglia".

Edri era un Ebreo religioso, abitava nell’ "insediamento" di Maaleh Adumìm. E’ stato ucciso in circostanze estremamente sospette. Speriamo non sia accaduto perché qualcuno ha pensato che fosse lui uno degl’ informatori, che mi avevano passati i dati da me scritti in STANNO PARLANDO.

E’ stato ucciso per questo, ma egli era un mio informatore solo indirettamente.

I veri informatori non hanno più preso contatto con me, e lo avevano promesso di non farlo più. Così ho setacciati i miei appunti, alla ricerca di citazioni che avevo deciso di non inserire nel mio precedente "posting". In realtà avevo pubblicato pochissimo, il resto, mi dissero gli informatori, erano soltanto voci. Non le ho messe nel posting. Almeno una, ben più d’ una voce, la avrei dovuta mettere nel posting.

Ho appreso che la Shabàk aveva assunta la regìa delle investigazioni della Polizia su Yigàl Amìr subito dopo la morte di Rabìn, curando la registrazione dell’ interrogatorio di Amìr con la cooperazione forzata di lui. Ciò non ho messo nel "posting", perché ne aveva parlato diffusamente Natan Gefen nel suo libro "Fatal Sting", e era stato spesso ripetuto poi. Questa è ulteriore conferma.

Ecco alcune delle "voci".

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FONTE 1 - "Già che siamo sull’ argomento. I fratelli Kahalani avevano un fratello che stava facendo la naja. E raccontava un po’ di cose su come la Shabàk aveva fregati quei suoi due fratelli. E’ morto. Suicida, dice l’ ufficialità, anche nelle IDF non ci crede nessuno".

"Alcuni Agenti sono incaricati di non consentire a nessuno di capire chi incendia le foreste. Quando vuole concessioni dal Governo, l’ OLP incendia le foreste d’ Israèl. Sulla superstrada Tel Aviv-Gerusalemme, non esiste più quasi nessun albero. Il Governo Rabìn impediva al pubblico di sapere di quegl’ incendii. Adesso l’ OLP brucia la Galilea, nello stesso modo. Per fare il cover-up su questo, noi della Shabàk abbiamo rintracciato un Pericolo Pubblico, un filosofo che parla tanto di Gog e Magòg, di profezie eccetera, ha scritto di avere avute visioni, Israèl in fiamme. E abbiamo data a lui tutta la colpa degl’ incendii."

Un mio lettore di New York, che ho incontrato due volte a New York durante le mie conferenze, mi ha scritto recentemente di avere incontrata a New York Geula Amìr, Madre di Yigàl. Le ha chiesto che cosa pensasse dei miei libri. Lei ne era poco entusiasta. Pensava che avessi nuociuto alle sue speranze di raccogliere offerte per la difesa di suo figlio, fra i simpatizzanti della Destra Religiosa, in quanto ho indicato che lui era un attivo della Shabàk. Le è stato chiesto: "Ma allora tuo figlio perché non dice tutta la verità?". Lei ha confermato quanto tutti sapevamo. Non appena accenna a quanto è davvero accaduto, i suoi parenti morranno uno dopo l’ altro.

A Israèl viene inflitto un torto orrendo. I "coloni" vengono abbandonati nelle sgrinfie dei loro assassini da Ariel Sharòn, che vive ogni ora con una pistola straniera puntata alla sua tempia. E gli Israeliani, specie i residenti di Yesha, non riescono a capire l’ ovvio. Continueranno a morire, finchè i pochi superstiti esprimeranno la loro indignazione votando Burg alle prossime elezioni.

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CONFERMA AGGHIACCIANTE

Una dopo l’ altra, le informazioni diffuse dai miei "posting" nell’ ultimo mese trovano conferma. E’ fin troppo chiaro, le informazioni fornitemi da due "rinnegati" Agenti della Shabàk, e diffuse nel Mondo nel mio articolo STANNO PARLANDO, erano giuste, quasi esatte alla virgola.

Cominciamo con questa: CFR CIA e Shabàk gestiscono squadroni della morte, per allontanare tutti gli Ebrei dalle loro case in Giudea, Samaria e Gaza (Yesha). La conferma viene da Binyamin Ben Eliezer, Ministro della Difesa.

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Guerra del Capodanno (Rosh HaShanàh), Notiziario: IL MINISTRO DELLA DIFESA BEN ELIEZER AMMETTE. LA CIA HA ADDESTRATI SQUADRONI DELLA MORTE DELL’ OLP CON APPROVAZIONE ISRAELIANA.

YERUSHALAYIM D.C. (Capitale di Davìd, o District of Columbia, Capitale USA, Washington?), Yom Rishòn (Primo Giorno, "Domenica"), 10 Tammùz 5761 (Data Gregoriana, 1 Luglio 2001, Data Egira 9 Rabi Thani 1422). -- Root & Branch:

Il Ministro della Difesa Israeliano oggi ha ammesso che la CIA ha addestrati squadroni della morte dell’ OLP negli USA con l’ approvazione del Governo Baràk, e di Shimon Peres, attuale Ministro degli Esteri nel Governo Sharòn, e prima Ministro della Cooperazione nella Regione Mediorientale nel Governo Baràk.

Binyamin Ben Eliezer ha fatte le sue dichiarazioni oggi durante una conferenza stampa allo Inbal Hotel (ex Hotel Laromme) a Gerusalemme, organizzata dalla F.P.A. (Foreign Press Association in Israèl). Ha risposto a una domanda posta da un membro della FPA, Aryeh Gallin, della "Root & Branch Information Services".

Ben Eliezer non ha negato che fossero veri tutti i fatti citati nella domanda di Gallin.

Ben Eliezer ha semplicemente detto: "Il Governo Israeliano pensava che gli squadroni della morte dell’ OLP addestrati dalla CIA si sarebbero comportati bene".

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LA DOMANDA DI GALLIN (alla lettera)

"Mentre Netanyahu era Primo Ministro, il capo della CIA, John Deutsch, nominò George Tenet collegamento fra Israèl e OLP. Mentre Baràk era Premier, l’ allora Ministro per la Cooperazione nella regione Mediorientale, Shimon Peres, accettò la richiesta di Tenet, il quale avrebbe mandati 40 Poliziotti dell’ OLP a addestramento in Virginia per corsi avanzati di cecchinaggio, di tiratori scelti e di armi moderne.

Signor Ministro della Difesa, sono o non sono dette squadre dell’ OLP addestrate dalla CIA, proprio quelle che oggi infliggono perdite così terribili, non soltanto agli Arabi cosiddetti collaborazionisti, ma anche alle IDF, agli Ebrei di Gilo, e soprattutto in Giudea, Samaria e Gaza?

E, signor Ministro della Difesa, per quale motivo tale richiesta della Central Intelligence Agency degli Stati Uniti d’ America, di addestrare queste squadre dell’ OLP, è pervenuta al, e è stata approvata dal Ministro per la Cooperazione Regionale, Mister Shimon Peres?".

RISPOSTA DI BEN ELIEZER:

"Facile domanda. Pensavamo che si sarebbero comportati bene".

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Poi si è fatta strada la possibilità che il sabotaggio abbia fatta crollare la Sala Da Ballo "Versailles".

Due giorni fa il governo ha annunciato che non indagherà sul disastro. Compromesso asinino, una generica commissione d’ inchiesta esaminerà le procedure costruttive. SI’, il Governo fa il cover-up anche sulla tragedia al matrimonio.

Ora, a proposito di Versailles, Shimon Peres era in Francia due settimane prima della morte di Rabìn, a promettere ai Francesi la totale capitolazione d’ Israèl all’ Europa in cambio del loro benestare all’ assassinio di Rabìn. Amnon Lord ha scritto la settimana scorsa su MAKO’R RISHO’N, che Peres a Parigi, al Palazzo di Versailles, fece un discorso a un’ assemblea di Accademici, compresi vari professori del Techniòn di Haifa, circa due settimane prima della morte di Rabìn, e sbalordì il pubblico perché non una sola volta parlò di Israèl.

Il piano del CFR, recentemente riferito, di promuovere Avraham Burg da speaker della Knesset a prossimo leader del Partito Laburista, ha ricevuta robusta conferma. Il più gettonato concorrente, Shlomo Ben Ami, ha annunciato il suo ritiro, e lascia via libera a Burg. Un lettore e corrispondente mi ha mandato un articolo: Burg sostiene che il vero Monte del Tempio si trova altrove, ergo non c’è motivo per prendercela, se l’ OLP si prende la sovranità sulla "Spianata delle Moschee" e sul Muro Occidentale (l’ ex Muro del Pianto), che non soltanto gli Ebrei chiamano appunto il Monte del Tempio.

Un altro lettore-corrispondente mi ricorda un fatto agghiacciante, che conoscevo, ma che sinora non avevo scritto, per paura di essere definito dietologo dietromane e maniaco dei complotti. Venti minuti prima che il ponte crollasse alle ultime Maccabìadi, causando decine di vittime nella squadra Australiana, una Jeep della Shabàk percorse il ponte. La mostra un film di un TG Israeliano. Da tempo sospettavo che il ponte, come la Sala da Ballo Versailles, fosse stato fatto crollare nell’ ambito di un generale piano di demoralizzazione, finalizzato soprattutto a rendere gli Ebrei della Diaspora ostili verso Israèl. Ma avevo tenuta la bocca chiusa, temendo di essere troppo dietromane etc ecc etc. Il mio lettore - corrispondente aggiunge : c’ è il rischio di un’ altra catastrofe questo mese alle Maccabiadi.

Qui lo dico e qui lo confermo. E m’ infischio delle conseguenze, perché il complotto del NOM contro Israèl è nella fase finale. Il Popolo d’ Israèl sente di non aver più un Esercito, né un Governo. Vive alla giornata, in attesa della prossima strage, e ognuno di domanda se stavolta capiterà a lei, o a lui. Se muore della peggior morte, sa che il Governo mica gli renderà giustizia. E che i criminali dei mass media internazionali giustificheranno qualsiasi infamia.

Poche persone si sono svegliate, quando han visto l’ ex leader Serbo, Milosevic, estradato in manette verso un carcere in Olanda. Qualche persona mette insieme i pezzi: il Programma PANORAMA della BBC si è subito chiesto se non sarebbe giusto processare Sharòn come criminale di guerra, aggiungendo la notizia che egli è stato denunciato presso un

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Tribunale Belga . Chiaro: Sharòn è minacciato. Deve collaborare con i disintegratori di Israèl. Il prossimo Governo Israeliano dovrà accettare la rapida distruzione d’ Israèl, se Sharon non viene ammanettato e trascinato a processo in Europa.

Ora, dopo la sua prestazione con Arafat alla riunione della scorsa settimana in Portogallo, all’ Internazionale Socialista, persino l’ Estrema Sinistra Israeliana avanza riserve sulla moralità di Shimon Peres, e si domanda se Peres non abbia già conciato Sharòn per le feste, per l’ imminente prossima umiliazione Europea.

Non ho più nulla da perdere. A meno che Peres e la Shabàk vengano fermati, e subito. Così vado a esporre il peggiore crimine mai perpetrato in Israèl, la probabile partecipazione di Peres a un ulteriore omicidio della Shabàk.

Gli agenti FONTE 1 e FONTE 2, citati in ORA STANNO PARLANDO, mi hanno detto: Yaacòv Ziegelboim, capo del Dipartimento Medicina dei Servizi Carcerarii Israeliani, è stato assassinato dalla Shabàk, mentre si apprestava a denunciare le torture inflitte al Rabbino Uzi Meshulum. Oggi suo figlio Eddie Ziegelboim mi ha parlato a lungo, confermando tutto.

Parallela alla guerra di Shabàk contro ogni dissidente sull’ Accordo di Oslo, divampa un’ altrettanto cupa guerra contro il Rabbino Uzi Meshulum. Dopo il 1948 almeno 4.500 bebè, quasi tutti Yemeniti, furono rapiti nei campi profughi, o campi di transito, dove gli Ebrei nuovi immigrati dal Mondo intero erano provvisoriamente ricoverati. E negli asili, e negli ospedali. Si riteneva che fossero stati venduti a coppie desiderose di figli adottivi. Ma come presto spiegherò, il Rabbino Meshulum è arrivato a conclusione differente.

La "congregation" di Rav Meshulum guida la battaglia perché i rapimenti vengano denunciati, e i rapitori processati. Nel 1994, il suo quartier generale a Yehud (la città nella quale oggi sono esplose due autobomba) fu attaccato da centinaja di tiratori scelti delle IDF, della Polizia e della Shabàk. Irrorarono l’ abitazione del Rabbino con dozzine di projettili nel tentativo di ucciderlo, con la famiglia. Ma alla fine l’ unica vittima è stata uno studente di 18 anni.

Rav Meshulum è stato incarcerato, e sottoposto a crudeli tecniche mediche, miranti a distruggerne la volontà, e la memoria. Due anni fa uscì di prigione in amnesia quasi totale. Quanti l’ han visto il mese scorso al matrimonio di suo figlio sono inorriditi. Soffriva tanto, da non poter nemmeno stare seduto sulla poltrona a rotelle. Per tutta la cerimonia è rimasto sdrajato, prono.

Poco dopo la morte di Rabìn, Yaacov Ziegelboim, primario medico delle Carceri Israeliane, è stato fatto a pezzi dall’ esplosione della sua auto. La Polizia e i mass-media han data la colpa agli allievi e ai seguaci di Meshulum, affermando di ritenere che essi considerassero il Prof. Ziegelboim colpevole delle atroci "cure" in prigione. E’ stata la Shabàk a eliminare auto e pilota. Ma che le ha dato l’ ordine?

Questa mattina mi ha chiamato Eddie Ziegelboim.

EZ :Scusa se telefono così presto, ma è urgente. Riguarda le informazioni dagli Agenti della Shabàk, da te pubblicate.

Barry Chamish: Chi, che cosa?

EZ Sono il figlio di Yaacov Ziegelboim.

BC: Oh mio caro. Spero tu approvi ciò che ho fatto.

EZ: Ecco perché chiamo. So che lo ha ucciso la Shabàk, e voglio giustizia. .. Mio Padre era onesto, e altrettanto ostinato. Arrivò dalla Russia 30 anni fa, e sgobbò quanto tutti gl’ immigrati allora. Lui ha fatto costruire il più moderno ospedale carcerario. Curava i suoi pazienti, non c’ entrava col trattamento riservato a Rav Meshulum, anzi, mi ha detto che a lui soltanto il Rabbino rivolgeva la parola.

BC:Ti ha detto altro?

EZ: Poco, ma la sua personalità era cambiata negli ultimi tempi della sua vita. Si lamentava della politica sporca che si ritrovava davanti, e si chiedeva perché vi fosse stato trascinato. Poco prima di morire comprò il libro "Solo i Paranoici Sopravvivono". Non era cosa normale per lui. E dise a sua moglie, la mia matrigna, che forse lo vedeva per le ultime volte. Chiaro, era terrorizzato, ma non era da lui mostrarlo così apertamente.. .. E’ stato ucciso due settimane prima che presentasse a una Commissione Governativa un suo rapporto sul trattamento riservato a Meshulum. Stava preparando il suo rapporto il giorno in cui l’ auto à stata dinamitata. Ma la notte precedente c’ era stata la più grande manifestazione di protesta per i bambini Yemeniti. Il movimento diventava sempre più popolare. Ammazzando mio Padre, e dando la colpa ai seguaci di Meshulùm, la Shabàk ha preso due piccioni con una sola fava.

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BC: Sei sicuro che non possano essere stati gli allievi e i seguaci di Rav Meshulum?

EZ: Sai l’ operazione era da alti professionisti. Non è che abbiano messa la bomba dove nessuno vedesse. Lo scoppio è avvenuto dopo che lui ha fatti scendere i suoi bambini. Radiocomando. E c’ erano certi personaggi in giro a misurare i tempi. Non solo. La forza dell’ esplosione è stata calibrata alla perfezione, ha fatto lui a pezzi, nessun graffio ai passanti. La gente del Rabbino era pasticciona, tutti shlemiel, a malapena riuscivano a far funzionare i microfoni alle manifestazioni. Non avevano l’ esperienza per una roba simile. Almeno cento Poliziotti hanno indagato, non han trovata una pista. Se fosse stato un seguace del Rabbino, lo avrebbero escato. Ho cercato di ricevere informazioni dai Poliziotti. Hanno avuto ordine di tacere, dalla loro voce si sente solo paura.

BE: Tuo padre teneva un diario? La sua segretaria forse ha gli appunti.

EZ: Teneva un diario, è stato confiscato. Come il computer. Sinora la Polizia non li ha resi. La segretaria è terrorizzata, tace. Ho cercato di ragionare con lei, inutile. Ma Avigdor Kahalani, Ministro della Polizia, ha tentato di arrivare alla verità. Ha detto ai mass-media che la piantino di dare la colpa alla gente di Rav Meshulum. Ovvio, non avevano i mezzi per organizzare l’ omicidio. E dopo Kahalani è stato rovinato, accusato di corruzione. Soltanto il mese scorso è stato assolto. Chiunque tocchi la morte di mio Padre è in pericolo. Nessun giornale se ne occupa. Se ne infischiano persino i giornali in lingua Russa, e sono andato a parlare chiaro anche lì. Tutti sanno, è stato un colpo della Shabàk. Proprio come Rabìn, non alzano nemmeno il telefono per occuparsene, come per Rabìn.

BC: Cosa prima: perché era maltrattato Rav Meshulum?

EZ: Ricordo, mio Pade diceva: "Col mio lavoro la poltica non dovrebbe entrare." Rav Meshulum era una minaccia per un personaggio politico abbastanza potente da muovere l’ Esercito per far tacere lui, e per fare assassinare mio Padre.

Credo di sapere chi sia il politicone, Rav Mewshulum me lo disse. Sono stato l’ ultimo giornalista a far visita in prigione al Rabbino. Le mie prime rivelazioni sulla morte di Rabìn erano finite sui giornali, egli chiese a sua moglie di parlarmi. Le mi chiese di andarlo a trovare, e accettai. Una calda mattina estiva, percorsi labirinti di corridoi nella prigione Sharòn, ebbi una formidabile discussione col Rabbino. Allora era ancora forte, una stretta di mano micidiale. Mise al massimo la musica Haredi (Canti Ebraici ultraortodossi)del suo registratore, così il registratore di quelli là era servito.

Mi riferì cose orrende, sinora ho scritto pochi dettagli. Ma un anno dopo il Rabbino Davìd Savilia di Gerusalemme mi ha confermate le stesse cose. Ciononostante persino adesso, col mio Paese condannato alla rovina, io esporrò le accuse. Ciò è quanto mi ha detto, e io non posso dimostrare. Ciò premesso, il nostro regime ha distrutto Rav Meshulum mentalmente, e fisicamente. Doveva avere un buon motivo.

E’ andato dritto al punto. Ha detto di sospettare che la portavoce del suo movimento, Ora Shifris, fosse una infiltrata della Shabàk, mi ha consigliato di starne alla larga. Ne sono stato lontano, ma lei non ha avuto nulla a che fare con quanto è accaduto poi, anzi si è vigorosamente opposta. Il Rabbino ha manifestata un’ ampia conoscenza della politica internazionale, e dei mass-media sotto controllo mondiale. Senza saperlo, descriveva il NOM. Gli ho posta l’ unica domanda preparata: se hai queste informazioni, perché non hai già fatti tornare i "bambini" dai loro genitori biologici?

Avvicinandosi mi ha bisbigliato: "Quasi tutti quei bambini sono morti. Prima di far conoscere la verità, aspetto che siano morti i genitori".

Ancora non so perché abbia scelto me, ma in me ha visto qualcosa, e mi ha riferito:

"Negli anni ’40, gli Americani ancora non capivano gli effetti della radiazione atomica. Facevano esperimenti con le radiazioni su bambini ritardati, e soprattutto con detenuti Afroamericani nel profondo Sud. Ma la stampa rivelà tutto, e la cosa finì. Gli Stati Uniti avevano bisogno di cavie umane. Intanto Israèl era decisa a farsi un impianto atomico, e alla fine bombe sue. I Francesi sapevano costruire un reattore, ma soltanto gli Americani avevano i segreti per fare bombe. In cambio di quei segreti, noi demmo bebè Yemeniti da usarsi negli States come cavie.

"L’ uomo a capo del programma nucleare era Shimon Peres. Si è fatto costruire il reattore di Dimona dai Francesi, e è il colpevole numero uno dei rapimenti.E’ un mostro, e mi ha fatto mettere qui in prigione. Ce la ha su con tutti noi".

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GRANDE POSTA, GRANDI INFORMAZIONI di Barry Chamish

Ho l’ impressione che sia D-o a guidare direttamente l’ arrivo delle informazioni a me. Qualche anno fa descrissi un’ idea del Rabbino Marvin Antelman: mettere un pezzetto di carne di majale in ogni pallottola delle IDF. I Musulmani pensano che se un cadavere contiene la menoma quantità di porco, Allah terrà l’ anima lontana dal Paradiso. Spiega Antelman: il coraggio del Musulmani fanatici viene dalla certezza che, morire per una santa causa portì direttamente in un Paradiso, nel quale 3.000 vergini attendono il martire. Mettigli in corpo un po’ di majale, e perderà il premio ,e dunque ogni motivo d’ irrazionale coraggio.

Dopo che ho pubblicata la cosa, tanto Anterman quanto io siamo stati insultati, per aver insultata la fede altrui, e per essere fanatici bigotti noi. Una lettera però non soltanto ci dava ragione, ma ci istigava a delinquere ancor peggio. L’ autore chiedeva: che fanno le 3.000 vergini dopo che il martire se ne è beato? Vergini più non sono, e l’ eternità è lunga, il premio è corto.

Avevo dimenticato tutto. Ma in Aprile, alle isole Hawaii, un Ufficiale delle Operazioni Speciali che aveva combattuto in Iraq. Mi ha raccontato di una piccola zuffa con gli Arabi alleati degli USA: stava pulendo le armi recentemente avvolte nel grasso. Alcuni soldati Arabi gli chiesero che cosa stesse facendo. Edgli si arrabbiò, e disse che spalmava i fucili di lardo, per impedire agl’Iraqeni di andare in Paradiso. "Avessi detto che scaricavo plutonio per atomizzare Baghdad, nulla avrebbono avuto da eccepire. Avessi detto che era gelatina con antrace o carbonchio, niente. Ma il grasso di porco scatenò rabbia, e ancor più vera paura. Erano terrorizzati da questa "arma segreta". Se Israèl vuole tenere sotto controllo i Musulmani, quelli fanatici dico, un po’ di strutto sarà prezioso".

Torno a casa, trovo la lettera d’ un caro amico: ricorda il mio articolo di tanti anni prima, sui projettili al prosciutto. Accluso il ritaglio d’ un giornale: un gruppo di residenti in Yesha ha chiesto a Gidon Ezra, HK (Parlamentare) Likùd (E ex vicecapo della Shabàk) di riempire di majale le pallottole delle IDF. Ezra ha respinto l’ idea, ricordando che era un’ antica tattica Britannica, che gli Ebrei giudicavano barbara.

Così le armi al porco non sono usate, ma dovrebbero esserlo. La lettera però mi ha data un’ idea: facciamo vedere ai miei splendidi lettori(e corrispondenti) un po’ di lettere, così avranno idea di come ricevo e controllo le mie informazioni. Eccone un po’.

L’ ultimo mio articolo si chiedeva se non vi siano i Britannici dietro alla tragedia d’ Israèl. E se il capo della B’nai B’rìth, Abe Foxman, non faccia finta di aver a cuore la sicurezza d’ Israèl, visto che si allea con le forze che indeboliscono e insanguinano il Paese. Un mio lettore chiedeva se la B’nai B’rìth non fosse una filiale o una filiazione della Massoneria. Mi è arrivata subito una lettera da un vero ex-spione Americano, che avevo personalmente incontrato qualche anno fa. Eccola:

***Caro Barry,

Parli spesso di Abe Foxman, della Anti-defamation League. Lo conosco benissimo.

Dal 1952 al 1957 frequentammo insieme la Yeshivà di Flatbush. Abie militava nel Betar, la gioventù del Herùt, veniva da una famiglia di convinti Revisionisti o Jabotinskiani, come Begin, era proprio convinto. Grazie a lui mi iscrissi al Betar. Mi ha regalato "La rivolta", il più famoso libro di Menachem Begin. Nel corso degli anni, pare, ha venduta l’ anima alla Bnai Brith, organizzazione fondata dagli Ebrei Tedeschi per potere vivere e prosperare negli USA senza problemi. Non sono mai stati pro-Israèl, e si considerano Americani che tiepidamente credono a qualche precetto della Fede Ebraica Non sono carne, né pesce. Non credono in Cristo, ma nell’ idolo Mammona sì. Puoi pub bulicare il mio scritto, confermo ognio parola.

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Morto in un Campo di Sterminio un Ebreo, parente del gerarca nazista Goebbel

BERLINO (Reuters)- La moglie del braccio destro di Hitler, Joseph Paul Goebbels, uno dei più fanatici antisemiti tra i gerarchi nazisti, aveva un patrigno Ebreo, che morì in un HK, un campo di sterminio. Lo ha annunciato mercoledì un canale TV Tedesco.

I documentari della serie "Le donne di Hitler" sul canale pubblico ZDF rivelano: Richard Friedlaender, patrigno di Magda Goebbels, da cui la Madre divorzio quando lei era piccola, morì in un lager perché Ebreo, né potè ricevere ajuto dai potenti parenti.

Dice il nipote, Michael Tutsch: "Mio Nonno pensò di parlare col genero, e andò al Ministero. Goebbels era Ministro della Propaganda. Al suo arrivo, Goebbels trasalì, riconoscendo il suocero. Si rivolse all’ aiutante, e gli disse: domanda che cosa questo Ebreo, Friedlaender, vuole qui. Lui parlò, e per mio Nonno fu la fine".

Nonno Friedlaender finì ai lavori forzati nel famigerato HK di Buchenwald presso Weimar nel 1938. Vi morì l’ anno dopo. Una parola dalla nuora, o dal suo autorevole marito, gli avrebbe potuto salvare la vita".

Da sempre gli storici sanno che la madre di Magda, Auguste Behrend, aveva sposato Friedlaender, e ne aveva divorziato. Lui lavorava come cameriere in un caffè di Berlino, al momento dell’ arresto. Ma la sue fine ancora non era stata resa nota.

Goebbels e Magda uccisero i sei figli, e si tolsero la vita nel bunker di Hitler negli ultimi giorni della seconda guerra mondiale.

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Esattamente un mese prima della morte di Rabìn, davanti alla casa del Premier si radunò un Minyan (un gruppo di dieci uomini Ebrei di oltre 13 anni) per una cerimonia in vigore nel Medio Evo, una maledizione mortale, o Pulsa Dinara. Guidava i fedeli tale Avigdor Eskin. Avevo scritto che la cosa era parte dell’ istigazione Shabàk pre-assassinio, ergo che Eskin era un Agente della Shabàk. Poi ha buttata una testa di porco dentro una Moschea a Hebròn; ha picchato un tassista Arabo davanti alle telecamere; è andato a portare a Yigàl Amìr, in prigione, una torta per il compleanno; ha fatti molti viaggi a Mosca. Così ho dichiarato che Eskin era non un fanatico di Destra, bensì un provocatore. Ciò che mi ha levato ogni dubbio, sono i suoi legami col gruppo, presunto estremista, Kach. Nel corso degli anni ho parlato con molti Americani, che hanno fondato il Kach in Israèl, e tutti han detta la stessa cosa: hanno lasciata l’ organizzazione, perché totalmente infiltrata di agenti dei servizii segreti Israeliani. Nel Kach non resta un solo Americano, rimane uno strumento della Shabàk, Eskin era il capo degl’ infiltrati. Di recente è stato condannato a una pena in carcere, ma soltanto per mantenerne la credibilità, come dimostra il seguente mio lettore-corrispondente: