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fa dopo una discussione con un Agente della Intelligence Francese. E’ tutto vero."

E sospetto che pure Ben-Elissar ci fosse arrivato. C’č una sola possibile ragione se lui ha interrotto lo Shabbāth, per andare all’ albergo: per incontrare qualcuno. Ma nessun reporter ha raggiunto tale ovvia conclusione, pertanto nessuno domanda chi l’ Ambasciatore abbia incontrato nel suo ultimo mattino. Chiunque fosse, o era ospite nell’ hotel dell’ Ambasciata d’ Isračl, o era abbastanza al corrente delle abitudini dell’ Ambasciata da sceglierlo per un fatale incontro. Stante la povertā di notizie disponibili, ecco lo scenario pių sensato. Almeno un funzionario della Intelligence Francese ha soffiato: il suo Governo aveva aiutato a assassinare Yitzhāk Rabėn, al fine di mettere nell’ ufficio del Primo Ministro d’ Isračl Shimon Peres, loro agente. A Ehųd Barāk giunse voce che Ben-Elissar era stato informato della veritā, e lo richiamō a casa. Per evitare sospetti, eglirichiamō in simultanea sei altri diplomatici.Ma nei suoi ultimi sei giorni a Parigi, Ben-Elissar aveva continuato a mettere i fatti insieme.

Ben-Elissār fu attirato nell’ albergo con la promessa di ulteriori prove, e gli fu detto che doveva arrivare senza gorilla. Una volta lė, l’ "informatore" gli ha ben condito il cafč, o ha usato un altro mezzo per causare un arresto cardiaco mortale.

Un altro influente personaggio che sapeva troppo sull’ assassinio di Rabėn mordeva la polvere. E quando si smetterā?

°°°°

La mia esperienza personale dā la misura del panico per bloccarfe l’ emorragia di notizie su Rabėn. Il mese scorso si č attentato alla mia vita, sabotandomi l’ auto. L’ indomani ho avuto un lungo colloquio col perito della mia assicurazione, che mi ha spiegato dettagliatamente come era stato attuato il trucco. Due giorni fa, l’ assicurazione ha mandata una lettera, spiegando che l’ incidente fu dovuto a un guasto meccanico. Ho telefonato all’ assicuratore chiedendo il rapporto del perito. Non č arrivato. Le foto dei danni alla vettura, spedite la settimana scorsa da Bet Shčmesh a Bet Shčmesh, non sono arrivate. Né posseggo foto della Polizia che mi circonda a un comizio, a Tel Avėv, speditemi da un corrispondente. Non sono arrivate.

Jeri mattina han bussato alla mia porta. Ho guardato dal buco della serratura: un giovanotto grande e grosso. Chi č, ho domandato.

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"Un amico" ha risposto. "Che amico?. Poi č corso via. Ho aperta la porta pochi secondi dopo,e non se ne vedeva l’ ombra.

La veritā deve emergere prima che siano assassinate altre persone incluso il sottoscritto devotissimo vostro.

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I BROGLI ELETTORALI DEL 1999

LE ELEZIONI IMPONGONO IL SILENZIO

La campagna elettorale d’ Isračl perde colpi, non si rischia nulla a chiamarla la pių nojosa a memoria d’ uomo. I motivi sono due: il pubblico č stufo dei politicanti, e i mass media hanno usato ogni potere per imbavagliare i temi veri. I seguenti esempi (tre frasi di due parole mai discusse in pubblico) forniscono un saggio di come la pubblica opinione venga lasciata ammuffire.

1. Il voto Arabo. Se Barāk vincerā -e i sondaggi lo danno in vantaggio dell’ 8-9%- dovrā ringraziare gli Arabi Israeliani: il 95% di essi intende votare per lui. Sono il 18% della popolazione, ora possono tenere la Sinistra al potere in pratica per sempre. Per riassumere la situazione: la maggioranza degli Ebrei -un 56% pare- voterā Netanyahu, mentre una minoranza di Ebrei sosterrā Ehųd Barāk. Le elezioni che determineranno il leader del Parlamento Sionista, la Knesset, daranno la vittoria probabilmente a Ehųd Barāk, il quale per restare al potere dipenderā del tutto dagli elettori anti-Sionisti.

Ora, provate a cercare questo tema centrale sui giornali o sulle onde radio d’ Isračl. I mass media giustificano il loro bavaglio definendo "razzista" il tema. Ma la vera motivazione č: ignorare qualsiasi dibattito, che riporterebbe Netanyahu in cima ai sondaggi.

 

2. Toghe sporche. L’ uomo della strada si domanda perché il sistema giudiziario Israeliano d’ improvviso abbia presa posizione contro la corruzione politica, proprio con l’ inizio della campagna elettorale. Per prima cosa la guardiana dell’ etica Israeliana, Miriam Ben Porāt, Capo della Corte dei Conti (State Comptroller), non č stata autorizzata a concludere le sue investigazioni sul ruolo di Ehųd Barāk nel disastro di Tze’elėm Bet. Se Ehųd Barāk non fu responsabile della morte di cinque soldati durante un incidente di addestramento nel 1992, alla base dell’ Esercito di Tze’elėm (era l’ ufficiale di massimo grado sul posto) ebbene, la sua negligenza verso i feriti, e le sue contradditorie testimonianze davanti a due commissioni d’ inchiesta indicano forte che egli era in gravi guai politici… Ma il nuovo State Comptroller, tale Goldberg, ha svolta una propria investigazione dell’ ultima ora, e ne ha concluso che Ehųd Barāk era limpido come la pioggia.

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Poi la pioggia anzi l’ inondazione di denunce contro il Likųd. Il Ministro della Giustizia, Tzahi Hanegbi, e il Ministro degli Esteri, Ariel Sharōn, si sono ritrovati sulla soglia della incriminazione per bustarelle -nel caso di Sharōn il presunto crimine sarebbe stato consumato nel 1982- mentre l’ ex massimo collaboratore di Netanyahu, Avido Lieberman, veniva accusato d’ avere minacciato l’ onesto lavoro della Forza di Polizia coi suoi discorsi razzisti e irti d’ istigazione contro tale lavoro. Tre personaggi influenti di fila erano stati destituiti dall’ Attorney General, e i mass media Israeliani non vogliono andar a guardare se sia una coincidenza, o se, per caso, il giudiziario venga sfruttato per influire in qualche modo sull’ esito delle elezioni

Soltanto in seguito all’ enorme pressione del pubblico, č stato alfine incriminato o quasi Avishai Ravėv, agitatore della Shabāk, il quale era stato usato dall’ establishment politico di sinistra per garantire la vittoria dell’ allora Primo Ministro Yitzhāk Rabėn… Dovrā andare a processo, ma non per istigazione all’ assassinio, soltanto per non avere fatto abbastanza per prevenire un omicidio. E l’accusa, patetica finchč si vuole, per volontā del potere giudiziario sarā discussa in processo dopo il 6 Luglio, ben dopo che Barāk sarā stato messo al potere, solidamente.

E’ proprio necessario farlo notare qui? L’ incriminazione di Ravėv č stata un sol giorno sui giornali, una notiziola, e non sulle prime pagine a lungo, come meritava. Il che ci porta a un’ altra frase di due parole che i media,e tutti i partiti politici, non hanno mai pronunciata, manco una volta.

3.L’ assassinio di Rabėn: se Rabėn fosse stato davvero assassinato da un fanatico di destra, i Laburisti e il Meretz (Partito Socialista giā Mapām) sarebbero corsi come pazzi di qua e di lā per dare alle destre tutte la colpa dcel crimine. Ma loro sanno, cosė non fu. E sanno che il Likųd si libererebbe da ogni pietoso freno, se le sinistre osassero sfruttare la morte di Rabėn nella campagna per il Parlamento. Risultato: i mass media hanno dimenticato Rfabėn, e, triste a dirsi, io pure sono tra le vittime del bavaglio.

Il segreto pių gelosamente nascosto dai mass media: la versione in Ivrėth, in Ebraico, del mio libro CHI E’ L’ ASSASSINO DI YHITZHA’K RABI’N ? č tra i bestseller nella sua prima settimana di vendita. Da fonti attendibili ricevo le informazioni seguenti:

Il libro cāusa profonda costernazione nel campo Laburista/Meretz, e proprio perché il volume documenta che le persone dietro all’ assassinio di Rabėn vengano dal campo loro. Goccia che ha fatto traboccare il vaso, una pubblicitā d’ un terzo di pagina comprata dall’ Editore, Gefen Books. La stessa famiglia Rabėn ha data la parola d’ ordine, i mass media dovevano ignorare il libro. Nessuno doveva discuterne i contenuti, menzionare il titolo né il mio nome, sulla carta stampata, né elettronicamente, in eterno secondo la loro idea.Politici d’ alto bordo, e ufficiali militari, sono stati arruolati per instillare tale idea, presso redattori

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e proprietari. Nessun problema per convincerli, c’ era il rischio che il mio libro influenzasse le probabilitā di vittoria di Ehųd Barāk.

Queste prossime elezioni del 1999 in Isračl sono una immensa manipolazione dei media, caratterizzata non da ciō che essi riferiscono, bensė da quanto essi tacciono. Proprio come piace a Ehųd Barāk.

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La campagna elettorale si trascinava, e si sono verificati due avvenimenti che avrebbero potuto mutarne i risultati, ma non č stato loro consentito di mutare nulla. Il 10 Marzo un gruppo di 20 cittadini ha presentata alla Polizia di Tel Aviv una denuncia, con 30 elementi di prova, chiedendo la riapertura delle indagini sull’ assassinio di Rabėn, in base a inoppugnabili perizie mediche, e dei laboratori della Polizia: dimostrano che Yigāl Amėr non potč avere sparato i colpi fatali a Rabėn. Poi, il 29 Aprile 1999, a Gerusalemme, Gefen Books ha pubblicato il mio libro CHI E’ L’ ASSASSINO DI YITZHA’K RABI’N? in Ebraico. Contenente i documenti consegnati alla Polizia il mese precedente. Ecco i nomi di alcuni dei giornalisti che, constatata l’ importanza dei fatti, avevano cominciato a redigere i loro servizi:

Yehudėt Yeheskieli --YEDIO’T AHRONO’T

Pearly Shahār - Canale Uno TV

Immanučl Halperin - Canale Uno TV

Sheike Rosenblat - Radio Kol Chai

Dror Skornick - Makōr Rishōn

Limōr Shmųel -Yerushalayim

In ogni e ciascuno dei casi, i loro capi redattori, e gli editori e o produttori o proprietari, hanno impedita la pubblicazione o la diffusione dei pezzi. Il pubblico non č stato autorizzato a sentire la veritā sull’ assassinio di Rabėn, e oggi, andando alle urne, il pubblico non conosceva quelle cose. Le avesse sapute, l’ esito sarebbe stato diverso, si puō sperare, perché nessuno avrebbe deliberatamente messo gli assassini al potere, cosė almeno preferisco credere.

Quantunque il blackout abbia operato, migliaja di Israeliano hanno letto il mio libro, e in Ebraico, e in Russo, nelle settimane scorse. Tante persone han preso contatto con me, comunicandomi d’ aver deciso di cambiare il loro voto, dopo aver letto il libro. Se il libro fosse arrivato a conoscenza del gran pubblico, il cambiamento sarebbe stato pių vasto. Invece, poteri forti hanno fatto in modo che il grande pubblico non ricevesse accenno. Nessuno doveva saper niente di quanto doveva essere l’ argomento centrale di questa campagna elettorale: il comportamento del precedente governo laburista, e il suo ruolo nell’ assassinio di Rabėn.

Vari lettori riferiscono del regno del terrore imposto contro gli oppositori degli "Accordi di Oslo", e sottolineano: l’ assassinio di Rabėn non si sarebbe potuto consumare senza la diretta conoscenza , e connivenza, di Shėmon Peres, leader del Partito Laburista,e di Ehųd Barāk, Capo di Stato Maggiore delle IDF. I miei venticinque lettori possono testimoniare. Sinora mai avevo fatti pubblici commenti su tale osservazione.

Come se ciō portasse giovamento alcuno alla veritā. Ci ritroviamo Ehųd Barāk nuovo Primo Ministro. E Shimon Peres, numero due della lista Labor, sarā probabilmente Ministro. Reprimeranno le investgigazioni sull’ assassinio di Rabėn con tutto il cuore, con tutta l’ anima, con tutte le forze. Forze tanto, tanto pių poderose di quelle che giā ebbero nei tre precedenti anni, dal 4 Novembre 1995, da quando pochi, coraggiosi ricercatori sono stati autorizzati a chiedere giustizia sulla base delle inconfutabili prove da loro messe insieme, sul coinvolgimento ufficiale d’ alto livello nell’ assassinio di Rabėn, e nelle istigazioni che lo avevano preceduto.

Uno di tali ricercatori č il giornalista Adėr Zik, il quale mi ha detto:"Stavolta non ripeteranno gli stessi errori. Chiunque metta bastoni nelle loro ruote sarā arrestato, persino se ciō comportasse la creazione di campi di detenzione per tenerceli tutti".

Puō essere utile procurarsi una copia del libro CHI E’ L’ ASSASSINO DI YITZH’AK RABI’N ?

Prima che la scure su abbatta su di esso, e su di me. Mik sto preparando per qualche tipo d’attacco contro il mio libro. Se la volta scorsa č un valido precedente, una velenosa campagna di calunnie dai mass media sarā seguita da violenza diretta. Chiunque si faccia sentire o vedere troppo, per la indignazione di vedere Isračl svenduta, non si dovrā sorprendere nel consatatare sin dove essi siano pronti a arrivare per perseguire i loro scopi. Arieccoli.

Arieccoli. Il Signore ci protegga. Oy Vavoy Lanu.

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I S E G R E T I D E L G O L A ‘ N E DEL KKL

Nel Gennaio 1996, due mesetti dopo l’ assassinio di Rabėn, il supplemento illustrato del quotidiano di Tel Aviv GLOBES pubblicō in due puntate un reportage. Rivela fatti d’ importanza profonda che erano stati inspiegabilmente ignorati. Isračl ha tutti i diritti di possesso e su gran parte delle Alture del Golān, e sulla Siria Occidentale.

Intorno al 1890 il Barone Rothschild acquistō 20.000 acri di terra Siriana, allora appartenenti all’ Impero Turco Ottomano. Nel 1942, il Governo Siriano illegalmente confiscō quelle terre. Il Barone trasferė gli atti al Jewis National Fund, JNF o KKL (Keren Kayčmeth LeIsračl), nel 1957. Nel 1992 gli atti furono trasferiti all’ Ufficio del Primo Ministgro d’ Isračl, dove dovrebbero essere conservati oggi. E ben custoditi.

Letto il reportage, ho chiamato una mia amica al KKL, Bunny Alexandroni, del dipartimento relazioni pubbliche RP. Mi ha detto che, fatte le ricerche, mi avrebbe richiamato. Chiarto subito di non poter fare commenti su GLOBES, ma mi ha chiesto di andare a incontrarla nel suo ufficio. Fissato un appuntamento, mi ha detto che il suo capuff, il direttore del suo dipartimento, mi avrebbe parlato ove avessi accettato di non farne il nome.

Ciō pattuito, sono entrato nell’ ufficio di lui. Lui mi ha invitato a sedermi, e ha spiegato:

"L’ articolo del GLOBES era sostanzialmente esatto. Non precisissimo sul luogo della terra di Rothschild. E’ parte nel Golān,e gran parte nel Horān, proprio nello Stato della Siria sorto in modo singolare nel 1925, e similmente da qualcuno riconosciuto nel 1941. Io ho informato il GovernO: gli atti sono un’ ottima carta per le trattative con Damasco, ma il Governo si rifiuta di giocare tale carta. Ho le mani legate. Mi hanno date istruzioni, non devo portare avanti il discorso."

QUELLO E’ IL SEGRETO MASSIMO DEL GOLA’N: il Governo d’ Isračl a pieno titolo č proprietario del Golān e oltre, e nasconde i fatti al pubblico. La prima domanda, naturale,č:

PERCHE’ ?

Segue la tabella cronologica, la spiegazione di come vennero in essere i correnti "Colloqui di Pace" Isračl-Siria. Per chiunque non si ritenga in grado di riassestarsi drammaticamente il senso della realtā, č semplicemente consigliabile di smettere di leggere

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e di lasciar perdere la conoscenza sul titolo di proprietari della terra. A loro basti sapere che Israele sulle Alture del Golān rimane. Quanti invece siano disposti a incassare traumi, continuino pure a leggere.

Dicembre 1990 - Il Presidente Gorge Bush Sr invita la Siria a aderire alla coalizione delle forze pronte a combattere l’ Irāq. La Siria si dice disposta a accettare una sola offerta in cambio: gli Stati Uniti d’ America useranno il loro potere per mandar via Isračl dalle Alture del Golān. L’ Amministrazione Bush ha giā segretamente trasferiti CINQUEMILIARDIEMEZZO DI DOLLARI USA AL DITTATORE IRAQENO SADDAM HUSSEIN, E E’ IN CONTATTO CON LUI.

Prima che sia sparato il primo colpo della Guerra nel Golfo, Saddām accetta di bombardare Isračl coi missili Scud. In cambio, Saddām riceve la promessa: qualunque sarā l’ esito della guerra, non verrā rovesciato, né Isračl risponderā agli attacchi.

Alla Siria Bush Sr promette: un bombardamento dimostrerā al popol d’ Isračl che i Territori non lo proteggono, nell ‘ era dei missili. Successivamente l’ America prenderā per il collo il Governo Shamėr, per convincerlo a mollare il Golān. Damasco accetta, e aderisce alla coalizione pro-Kuwait.

Estate 1991 - A Madrėd Gorge Bush Sr organizza una Conferenza che esercita sul Governo Shamėr pressione internazionale affinché lasci il Golān. Shamėr si rifiuta di cčdere. Bush incontra Hafčz Al-Assad, presidente Siriano, a Ginevra. Lė Al-Assād dice a Bush d’ aver persa la pazienza, e minaccia di farsi giustizia da sé avanti le imminenti elezioni Americane. Bush promette d’ usare tutta la Sua Potenza per allontanare Shamėr dal potere, e per dare a Isračl un Governo pių compiacente.

23 Giugno 1992 - Ha successo la strategėa di Bush, sottrarre garanzie sui prestiti, e demonizzare Shamėr. Yitzhāk Rabėn diviene Primo Ministro. Bush chiede l’ immediato ritiro d’ Isračl dal Golān, e Rabėn spiega: per la mia politica non se ne parla nemmeno.

10 Settembre 1992 - Shimon Peres, Minstro degli Esteri d’ Isračl, a Parigi incontra il Presidente Francese, Franįois Mitterrand, e Roland Dumas, Ministro degli Esteri. E decide di promuovere il totale ritiro dal Golān. Vuole incontrare, immediatamente, Farouk Shamar, Mnistro degli Esteri della Siria. Peres torna in Isračl, e Rabėn corro all’ aeroporto Ben Guriōn per raccomandargli di stare alla larga dai Francesi. A voce alta li chiama "I pių grossi bastardi".

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Troppo tardi per Rabėn. Due giorni dopo Dumas comincia una spola fra Damasco e Il Cairo, per coordinare il ritiro di Peres dal Golān.

17 Settembre 1992 - Rabėn č chiamato a rapporto nel Maine, a Kennebunkport, dove Bush Sr, nervoso, detta legge. Ordina a Rabėn di neutralizzare il "Binario Francese" di Peres, e di preparare il Popolo d’ Isračl "Per ritiri dolorosi". Prima dal Golān, e poi dalla Sponda Occidentale, e da Gaza. Il ritiro dal Golān, chiede umilmente Bush, va coordinato con un obbediente capo militare, Ehųd Barāk. Capo di Stato Maggiore delle IDF, Israel Defence Forces. Rabėn torna in Isračl, e annuncia il suo "Piano di Pace", la Siria per prima.

23 Settembre 1993 - La nuova Amministrazione Carter rimanda la Siria in seconda fila. Tocca alle trattative con l’ OLP. Come Rabėn pių che firmare decėde di prefatāre un accordo con Arafat, la Casa Bianca scatena la campagna sua per un trattato sul Golān. Per tenere bene sui binari questi negoziati, organizza un incontro fra Ehųd Barāk e Al Gore, Vicepresidente degli Stati Uniti d’ America.

12 Novembre 1993 - Parte la gara internazionale, chi sarā il primo della classe nel tirar gių Isračl dal Golān? Nello stesso giorno nel quale Rabėn č a Washington, accompagnato segretamente da Aričl Sharōn, Shimon Peres č in Francia e incontra il collega Alain Juppe. L’ incontro negli States va storto. Ostacolo principale: Damasco esige che, nell’ ambito d’ un Accordo di Pace, Isračl rinunci al suo piano di armi nucleari. Rabėn e Sharōn si rifiutano di accontentare la Siria, ma Peres non manifesta compunzioni.

6 Dicembre 1993 - Warren Christopher, Segretario di Stato, vola a Damasco, incontra il Vicepresidente Siriano, Hassān Habibi, e molto significativamente il capo di HAMAS in Giordania, Ibrahėm Rusha. E’ la Siria che detta Legge. I Francesi han fatta un’ offerta migliore, e a meno che gli USA spingano Isračl nella stessa direzione, la Siria promuoverā il rovesciamento del regime campagna atta a rimuovere Rabėn dal potere, in favore di Peres. Christopher riferisce a Clinton le minacce, e per il mese successivo č organizzato un incontro tra Hafčz Al-Assād e il Presidente USA.

Gennajo 1994 - Al-Assad e Bill Clinton s’ incontrano a Ginevra. Arafat, informato del complotto contro di lui, corre a Ginevra, dove le Autoritā Svizzere si rifiutano di concedergli il Visto d’ ingresso. Clinton promette

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a Hafčz Al-Assād il totale ritiro dal Golān, e Rabėn reagisce con furore. Ogni accordo sul Golān, annuncia, sarā sottoposto a un rfeferendum. Pubblico. E incarica Motta Gur, viceministro della Difesa, di presentare alla Knesset la Legge sul Referendum.

Maggio 1994 - Shimon Peres ordina al suo personale del Ministero degli Esteri di preparare un piano per l’ evacuazione degli Ebrei dal Golān, e di presentarlo a Mitterrand, con richiesta d’ immediato incontro coi Siriani. Ora Damasco vuole che Rabėn sparisca, e che sia Peres a comandare. E pianifica una strategėa onde raggiungere tale scopo.

Luglio 1994 - Al-Assād finalmente prende le redini nelle proprie mani, e ordina di far saltare in aria con le bombe l’ Ambasciata d’ Isračl a Buenos Aires. Muovono oltre cento Ebrei. Due giornalisti Argentini provano le responsabilitā della Siria. Il veicolo-bomba era stato preso in affitto con danaro proveniente da Damasco. Rabėn riceve ordine dai suoi boss Americani di covedr-up il ruolo della Siria nel crimine, e Isračl scarica la colpa sull’ Irān.

17 Ottobre 1994 - Le ripercussioni della strage di Buenos Aires non piegano Rabėn, e cosė la Siria ordina di colpire pių vicino alla sua casa. Un autobus esplode a Tel Aviv, 25 ammazzati. Lo stesso giorno una radio Palestinese a Damasco fornisce pieni dettagli sulla metodologia dell’ attentato, e due giorni dopo la Polizia Israeliana conferma l’ esattezza delle notizie.

Novembre 1994 - La Siria mantiene le minacce per rovesciare Rabėn, e Bill Clinton avvia la spola fra Damasco e Gerusalemme. Invece di lasciarsi ammorbidire lai massacri di Ebrei, Rabėn č sempre pių infuriato, indurisce la sua posizione specie verso la Siria. Clinton finalmente coglie la sfumatura,e decide di rimpiazzare Rabėn con un cavallo pių obbediente, punta tutto su Ehųd Barāk.

Dicembre 1994 - Peres fa un grande balzo in avanti nella sua attuazione del "Piano di Pace per il Golān", e chiede alla Germania e al Giappone di mettere truppe loro sulle Alture dopo l’ attuazione del ritiro.

Gennaio 1995 - Ehųd Barāk lascia il suo incarico di Capo di Stato Maggiore delle IDF. Un mese dopo a Gerusalemme incontra Warren Christopher per programmare il suo futuro.

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Marzo - Giugno 1995 - Ehųd Barāk vola a Washington, e subito avvia negoziati con la delegazione Siriana ai "Colloqui di Pace". Se diventa Primo Minstro, promette Barāk, farā il ritiro totale dal Golān. Trascorre il resto del viaggio preparando l’ accesso al potere, e studiando il ruolo suo come previsto dal CFR. Tiene incontri coi capi del CFR: Henry Kissinger, Lawrence Tisch, Edgar Bronfman… S’ impegnano a finanziare la sua campagna. Barāk annuncia: il Triumvirato ha deciso di finanziare la sua nuova carriera "in affari" al ritmo di 30 Milioni di US$.

Luglio 1995 - Barāk torna in Isračl, e Rabėn lo nomina Ministro degl’ Interni. Motta Gur č morto, si dice per la depressione causata dal cancro. Dice il suo medico: impossibile, la malattia regrediva, egli aveva ogni buon motivo per vivere.

20 Ottobre 1995 - Il CFR ha ricevuta una soffiata, c’č un piano Francese per assassinare Rabėn, e per rimpiazzarlo con Peres. Decidono di dare a Rabėn un’ ultima possibilitā. Alla cerimonia per il Compleanno 50 delle Nazioni Unite, Warren Christopher, e il consigliere speciale Dennis Ross, Ricordano a Rabėn: tu hai promesso il ritiro sino alle sponde del Lago Kinnčret (o Mare di Tiberėade). Vogliono che incontri Shara, e mantenga la promessa. Rabėn perde le staffe, e glie ne urla di tutt’ i colori. Ricorda di aver detta una frase sarcastica sul Kinnčret, e loro due, Warren e Dennis, lo sanno. Minaccia di ritirarsi dall’ intero "Processo di Pace". Uno dietro l’ altro i capoccia del CFR: Bronfman, Kissinger, e Clinton, cercano di riportarlo sulla retta via. L’ indomani Rabėn dā la sua risposta dal podio delle NU, dicendo all’ Assemblea: "Vengo da Gerusalemme, Capitale non divisibile d’ Isračl. Il vero problema della Regione non č l’ ostinazione d’ Isračl, ma il terrorismo Arabo". L’ indomani vola a Washington, e fa da supervisore alla approvazione di due Leggi al Congresso, le quali praticamente neutralizzano il "Processo di Oslo". Una Legge dichiara: Gerusalemme non sarā mai divisa. L’ altra: gli ajuti Americani all’ OLP saranno tagliati, se l’ OLP proclama uno Stato. Gli Americani decidono di tenere Rabėn all’ oscuro del piano Francese per copparlo. Comunque toccava a Peres, prima che Barāk potesse succedere a Rabėn.

7 Novembre 1995 - I dirigenti dei regimi Anglo-Americano e Europeo calano sui funerali di Rabėn. Al sicuro nella tomba, il generale affetto soffocante per Rabėn comincia a neutralizzare la vittoria di Parigi. John Major, e il Prėncipe Charles, organizzano a Peres un incontro alla Orient House

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per negoziare direttamente con Al-Assād per telefono. Peres declina l’ incontro. Ma a Clinton aveva promesso l’ immediato ritiro dal Sud Libano, dalla Zona di Sicurezza. E dimenticando il periodo di lutto per Rabėn il Presidente degli Stati Uniti d’ America manda Ross a fare la spola fra Al-Assād e Peres. Il Leone di Damasco respinge la limitata offerta di Peres, e Clinton umilmente domanda una grossa concessione: il nuovo Primo Ministro Peres accetta di nominare proprio successore quale Ministro degli Esteri il suo arcirivale Ehųd Barāk, che diventa pure direttore della campagna per le prossime elezioni nazionali.

Gennaio 1996 - Il segreto sul Golān pių gelosamente custodito da Rabėn arriva sulle pagine del GLOBE, quotidiano d’ economia e finanza. Isračl ha titolo legale su 20.000 acri di territorio Siriano, e parte di esso č sulle alture del Golān. Ai mass media viene impartito il consiglio d’ ignorare lo scoop.

Febbraio- Maggio 1996 - Barāe e gli Americani sabotano la campagna elettorale di Peres, tramite una miscela di deliberata incompetenza, e di attentati, pių una mini-guerra in Libano, che a Peres fa perdere il voto degli Arabi Israeliani. Peres perde. Milioni di dollari sono donati a Barāk perché divenga il leader del Partito Laburista. Cosė vince le elezioni Netanyahu. Immediatamente viene montato uno scandalo, e Bibi deve cominciare a far le valigie. Ma lo scandalo č infondato, Bibi Netanyahu sopravvive, e congela il ritiro dal Golān. Finchč gli Americani non investono i loro talenti per garantire l’ elezione di Barāk nel Maggio 1999.

Novembre 1999 - Nel quarto anniversario dell’ assassinio di Rabėn, il pubblico domanda di sapere come veramente sia morto. Decine di migliaja di persone hanno in mano la prova non contestabile chenon fu l’ individuo incarcerato come omicida a sparare le pallottole fatali. Il mio libro coi documenti č il numero tre nella lista dei bestseller. La moglie di Rabėn, e due dei figli, domandano un’ investigazione nuova. Il 65 % del pubblico č favorevole alla richiesta. Serve un fatto impressionante per distrarre il pubblico. La riapertura delle indagini farebbe saltare l’ intero "Processo di Pace", e coinvolgere bbe gli attuali dirigenti in crėmini atroci. Per una settimana funziona bene come distrazione un omicidio-scandalo sostitutivo, che coinvolge l’ editore Ophir Nimrōdi, ma urge qualche cosa di pių duraturo e devastante. Ci pensa l’ ormai deciso ritiro dalle Alture del Golān…. Deciso ma non ancora attuato.

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IL TUBO SCORSOJO DEL GOLA’N SI STRINGE SEMPRE PIU’

Ormai č accettata comunemente la mia spiegazione sulla gara tra Francesi, e Anglo-Americani, a chi arriva per primo a obbligare Isračl a scendere dalla Alture del Golān, di grande importanza stratčgica. Gara che ha sostanzialmente comportato l’ assassinio di Rabėn. Era una soddisfazione vedere il mio libro tradotto in Ivrėth, e in due giorni vari brani via Internet diffusi dai principali siti.

Ma tanti lettori non capivano perché a una domanda non avessi data risposta: per qual motivo c’ č tale e tanta pressione internazionale affinché Isračl si butti gių dal Golān, e dunque lasci il suo fianco nord esposto a attacchi relativamente facili?

I motivi sono tanti, ma il pių importante di tutti č questo.

Cominciamo con un avvenimento occorso questa settimana, meno estraneo al Golān di quanto si potrebbe immaginare. Pochi giorni fa Shimon Peres, Ministro per gli Affari della Regione (la Regione del Vicino Oriente) era il motore pių acceso in favoe d’ un accordo fra Egitto e Isračl, per costruire sul Sināi un gasdotto, che fornisca a Isračl una garn percentuale del fabbisogno futuro d’

Energia. Massimo beneficiario del finanziamento era una compagnia di engineering, legata a lungo termine con Peres, la MERHAVA, e non č una sopresa, in quanto il Nostro da sempre ha una passione per le condotte.

Nel 1985, l’ Irān bloccō il Golfo (Persico o Arabico, e guai a dire l’ aggettivo sbagliato con le persone sbagliate), e l’ Irāq non poteva esportare via nave il suo petrolio. Nello stesso tempo, la Siria bloccō il suo passaggio via Terra al Mediterraneo. Poiché l’80% del PIL O GNP o Prodotto Interno Lordo dell’ Irāq proveniva dal petrolio, la situazione era grama, costava a Baghdād sugli OTTANTAMILIARDIDIDOLLARIUSA l’ anno. Per aggirare la cravatta Assirobabilonese o IranoSiriana, l’ Irāq tentō di far fare un oleodotto sino alla Giordania, al Porto di Aqaba, sul Mar Rosso. E prese contatto con l’ Americana Bechtel Corporation, che si dimostrō interessata a fare l’ affare, ma non avrebbe corso il rischio, a meno che il tubo non restasse sicuro in caso di guerra persino.

La Bechtel cosė prese contatto con l’ Attorney- General, Edwin Meese, dollarodotto per convogliare bustarelle a Shimon Peres. Alla finfine Peres accettō di firmare un impegno: mai Isračl avrebbe attaccato l’ oleodotto, manco in una guerra contro Giordania o Irāq. Il prezzo era buono, SETTANTAMILIONIDIDOLLARIUSA L’ANNO PER DIECI ANNI, da versarsi sul Conto dell’ Isračl Labor Party. Ma arrivō a Washington una soffiata su questa costosa polizza di assicurazione con dividendo, e Meese si dovette dimettere da Attorney General, nzomma da Ministro della Giustizia. Ma in Isračl, come al solito, lo scandalo non fece nemmeno il solletico a Shimon Peres.

Col blocco del tubo, Baghdād si trovō a dipendere TOTALmente da Siria e Irān, per garantire al suo greggio il salvacondotto. Ma c’ era un problemino, no anzi, al contrario una soluzioncina.

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Esiste un passaggio alternativo, e quanto mai pratico, e lucrativo. Che perō si puō aprire se, e soltanto se, Isračl molla per sempre il Golān. A tale scopo, sei anni dopo Saddām lanciava i suoi mėssili su Isračl.

Eppure, gl’Iraqeni restano un elemento minore nel nodo scorsojo del Golān. I veri boss rimangono la Bechtel Corporation, e il Governo Francese.

Prima la Bechtel. E’ una immensa Engineering Corporation, che tanto tanto tempo fa decise: la strategėa pių remunerativa č combinare i guadagni con la GEOPOLITICA. Allo scopo di assicurarsi i pių sontuosi contratti per costruzioni, che il Mondo fosse in grado di offrire, la Bechtel sentenziō: il Governo Americano doveva avere libero accesso a qualsiasi parte del Mondo nella quale i capi potessero venire compromessi, e le risorse naturali potessero venir localizzate. Da sempre Bechtel fa sentire la sua voce in favore del LIBERO COMMERCIO. Che in sostanza significa: le Ditte Americane e Europee sono libere di buttar fuori del mercato le Ditte locali, nel Globo Terracqueo tutto.

Nella prima metā del Secolo Ventesimo Cordell Hull, Vicepresidente della Bechtel, ebbe il cōmpito di vendere, prima la Lega delle Nazioni, e poi le NU, al Popolo Americano. Superfluo a dirsi, tale infelice retaggio permane, vivo e vegeto.

Proprio come la Bechtel ha suprema influenza sulla Politica Estera degli USA: strumento per tal fine č un Pensatojo con 3.000 membri, a Manhattan, chiamato CFR, Council on Foreign Relations.Cotanta miniera cotale di cervelloni ha mandato la maggior parte dei Presidenti,e dei Segretarii di Stato a Washington, nelle ultime due generazioni. Qualche recente esempio: Caspar Winberger era VP, Vicepresidente, alla Bechtel Power Corporation. Gorge Schultz ha fatto per un po’ da Presidente della Compagnėa. Quando la Bechtel č a corto di executives che direttamente gestiscano la politica Americana, essa ne rčcluta altri, con la promessa di ricchezze. Esempio: Henry Kissinger decide di non servire pių il Pubblico, preferendo il settore privato. E Bechtel diventa subito il primo e pių munifico dei suoi clienti.

Un balzo indietro nei Sčcoli sino all’ era di Cordell Hull. Nell’ Anno di Grazia 1917, le Forze Britanniche travolsero i Turchi Ottomani, e se ne misero in tasca l’ Impero. Nel 1923, i Britanni lottizzarono il Vicino Oriente, lasciando qualche scampolo agli Alleati Francesi. Dopo aver setacciata la Siria, trovando petrolio soltanto nel Nord, nella regione di Mosul, la Pčrfida Albione decise di cedere le Alture del Golān, "prive di valore", ai Parigini. Avessero fatto ricorso a qualche lungimiranza geologica, i Britanni sarebbero stati ben pių riluttanti a mollare tanto tesoro.

Balziamo al 1942. Ben consigliato da Hulle Bechtel, Roosevelt trascina l’ America nella Seconda Guerra Mondiale. Ce ne vuole di petrolio

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per vincere una guerra, e da alcuni decenni i prospettori Americani e Europei hanno scoperto che almeno metā delle riserve mondiali č sepolta sotto alle sabbie attorno al Golfo (Persico o Arabico, attenti a dire l’ aggettivo giusto con le persone giuste). L’ Arabia Saudita fa la parte del Leone. I nazisti minacciano il Canale di Suez. Alle superpetroliere non si puō ancora pensare. Far giungere tale oro nero agli Alleati in Europa č faccenda estremamente rischiosa.

Hull perō ha una soluzione: costruire un oleodotto Transarabico, dal Golfo al Mediterraneo. E metā del petrolio del Mondo fluirā in Europa sicuro e con poca spesa. E per costruire la condotta, chi č pių adatto della sua Ditta? Con rapiditā inusitata in tempo di guerra persino, la ARAMCO (Arab American Company) dā la commessa alla Bechtel, costruire il tubo.

C’ č un ostacolo sulla via del completo controllo sull’ afflusso di greggio del Golfo: i Francesi. Per mandare il petrolio al Mediterraneo, la rotta ideale č il Golān con le sue Alture, e poi la Natura, la Forza di Gravitā, lo porterā gių a livello del Mare.Perō i Parigini hanno l’ egemonia legale sul Golān, cosė ARAMCO e Bechtel non hanno scelta, devono spartire i profitti con loro. Tale accordo fu confermato come parte integrante della partenza della Francia dalla Siria nel 1946, proprio l’ anno nel quale l’ oleodotto fu completato.

Venne poi la Guerra dei Sei Giorni. Col 1967 Isračl liberō le Alture del Golān, e gli Stati Arabi chiusero i rubinetti, fino al giorno nel quale nessun Ebreo calcherā pių col suo piede tali ubertose plaghe. All’ inizio, la politica Americana approfittō del controllo Sionista sul Canale di Suez di nuovo liberato, e sulle Alture del Golān, guadagnando forte sul business delle superpetroliere. Ma la politica a lungo termine era buttar fuori Isračl da ambo i posti. Della sua sicurezza chi se ne impipa.

Caspar Weinberg, membro del CFR, sistema con Meese la bustarella a Peres, sotto il Presidente Ronald Reagan. Mentre col Presidente Bush Senior, il suo Gorge Schultz, membro del CFR, viene incaricato di sloggiare Isračl dal Golān. Ho giā spiegato in dettaglio come la Guerra del Golfo fu creata a tal fine. Veloce la Siria aderė alla coalizione di Bush contro l’ Irāq, in cambio della promessa: Washington avrebbe spinto fuori del Golān l’ entitā Sionista, e intanto l’ Irāq avrebbe ammorbidito Isračl coi suoi attacchi missilistici, dimostrando che i Territori significano poco nell’ era degli Scud.

Il Primo Ministro Shamėr si rifiuta di piegarsi, dopo la Guerra del Golfo, alle domande di ritiro dal Golān? No problem. Bush si avvale di tutti i poteri del suo Governo, per buttare fuori lui, e rimpiazzarlo con un cliente pių rispettoso, Yitzhāk Rabėn. Tutti contenti, anche per i Parigini l’ ascesa al potere di Rabėn č una gioja, il cui factotum a lungo termine Shėmon Peres ormai č il secondo nei Posti Di Comando quale Ministro Degli Esteri. Ora del Settembre 1992, Peres aveva promesso ai Francesi che avrebbe arrangiata la discesa d’ Isračl dalle Alture. La promessa scatenō una spola fra il Cairo e Damasco da parte del Ministro degli Esteri Roland Dumas, con grande aperto disgusto di Rabėn.

O descritta la gara fra Anglo-Americani e Francesi per diventare il primo della classe a scacciare Isračl dal Golān, ma non avevo ancora spiegato: primario scopo era far fluire il greggio della Bechtčl al Mediterraneo dai giacimenti dell’ Iraq, dell’ Arabia Saudita, del Golfo…. E’ primaria considerazione diplomatica: col petrolio del Golfo che scorre indisturbato fino al Mediterraneo, quanti hanno le dita sui rubinetti saranno nella posizione di dosare ridurre controllare le disponibilitā di petrolio nel Mondo intero.

Non ci sono eroi Israeliani nella triste svendita del Golān, ma va notato che Rabėn manifestō grande coraggio nel sostenere un compromesso che avrebbe almeno lasciate le truppe d’ Isračl, su un asse strategico delle Alture. Ciō gli č costata la vita. Con Peres deciso a svendere ogni pollice della sicurezza settentrionale d’ Isračl, i Francesi decisero d’ incassare la loro percentuale di profitti dell’ oleodotto Transarabico, mettendo al potere lui. Sfortunatamente per loro, un assassinio da balordi č stato reso noto almeno al pubblico d’ Isračl, e mette a repentaglio, non soltanto la loro fetta di guadagni, ma pure l’ avvenire politico di Peres, e dell’ intero Movimento Sionista Laburista. E’ in atto una corsa a perdifiato in Isračl per salvare i congiurati, ma va loro sempre pių di traverso.

Agiron o da soli i Parigini per "rimuovere" Rabėn ? Sinora la pista che porta all’ Eliseo č soverchiante. Per citare due soli nomi, il capo allora dei Servizi Segreti, Carmi Gillōn, era all’ ombra della Tour Eiffel la sera dell’ assassinio a Tel Aviv, e il fatale comizio dove Rabėn cadde fu organizzato e pagato dall’ alleato Francese di Peres, il magnate schivo dei mass media Francesi Jean Frydman. (((Nel 2001 Peres ha nominato Gillon Ambasciatore d’ Isračl in Danimarca-Nota del traduttore))). Ma nessuno deve dimenticare che la Bechtel e certi Americani han ricevuto grande giovamento dalla scomparsa del recalcitrante Rabėn, e poi dall’ ascesa al potere del loro cliente Ehųd Barāk. Come minimo, le prove sinora dimostrano: loro non hanno fatto nulla per ostacolare l’ assassinio.

Rabėn si rifiutō di obbedire alla Bechtel, e se ne dovette andare. Ora nessun politico d’ Isračl mette le ruote fra i bastoni della loro segreta svendita delle Alture del Golān.

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LA FORMULA PER IL DISASTRO

Pochi giorni prima che USA e EU collettivamente mobilitassero la NATO e mandassero le loro fortezze di guerra contro la Serbia, Binyamin Netanyahu, Primo Ministgro d’ Isračl, era a Berlino a incontrare i leader dell’ Unione Europea. Voi penserete: con l’ imminente attacco ai Balcani, erano troppo occupati per in piccolo tete-a-tete con lui. Ma no, gli organizzarono il pių fatale dei loro incontri con un leader Israeliano dall’ inizio dell’ Unificazione del Continente. Gli dissero di non rompere le scatole alla formazione d’ uno Stato dell’ OLP, con Gerusalemme Est sua capitale. Altrimenti guarda….

Lo spettacolo didattico era il Kosovo.

Netanyahu colse la sfumatura, e come Milosevic, Presidente jugoslavo prima di lui, corse in Russia per cercare un contrappeso. Ecco strabiliate, il Cremino lo accolse come un Re. Conclusa la visita, Bibi e Boris decisero di diffondere un comunicato congiunto "Contro il fanatismo Islamico". Ma ciō che intendevano senza poterlo dire, č che tanto Isračl quanto la Russia erano stufe delle congiure del NOM o NWO o Nuovo Ordine Mondiale contro di loro, e che stavano formando una -probabilmente futile- piccola alleanza contro la Trilateral Commission, e contro il CFR, e contro il Gruppo di Bilderberg, e contro quanti stavano surriscaldando la Cecenia, i Balcani, la Turchia e tutti i luoghi ove le tensioni etniche potessero venire trasformate in massacri.

Boris e Bibi senza dubbio conoscono il metodo. Prendi un autobus, carico di bambini Libanesi Cristiani. Fallo saltare per aria, dā la colpa all’ OLP, e presto avrai un po’ di Cristiani perfettamente civilizzati che assetati di sangue uccidono i Musulmani. Oppure prendi un villaggio Serbo, parecchi se necessario, manda qualche Musulmano Bosniaco a uccidere ogni essere vivente in vista,e in un attimo otterrai furia selvaggia di pari tipo da parte dei Serbi.

Poi fa’ dei Libanesi Cristiani i cattivi, con una bene orchestrata campagna mediatica, che li presenti come fascisti, assetati di sangue, decisi a cancellare i Palestinesi sventurati e innocenti che tentavano di farsi il loro feudo in un angolino del Libano. Applica la stessa ricetta ai Curdi, ai Tutsi, agl’ Israeliani…. La

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cosa importante č appoggiare dittatori, possibilmente Musulmani contro democratici, Cristiani e Ebrei. Non appena il Mondo č stato indottrinato, al punto di pensare che si debba affrontare un problema del giusto contro l’ ingiusto, si mandano gli aeroplani, seguiti dalle Truppe di Terra dei Servizi Armati del Nuovo Ordine Mondiale o NOM.

Una volta che i cattivi Cristiani e Ebrei sono privi d’ ogni potere in Africa, diventa cosė facile assumere il controllo delle ricchezze e delle risorse d’ un intero continente. Basta metter su altri dittatori,sfruculiare guerre, diffondere epidemie di morbi incurabili, ecco altri pomi facili da raccogliere.

Intorno al 1992, il CFR decise di avviare una campagna di "Processi di Pace" a livello mondiale, tutti formulati per risultare in guerre orrende. E manipolando la caduta dell’ Unione Sovietica pochi anni prima, innumerevoli opportunitā li aspettavano, dietro alla ex Cortina di Ferro. Dopo che personalitā del Nom quali Henry Kissinger e Lord Carrington hanno eliminato gli ultimi bastioni del benessere e della sicurezza in Africa, č stato facile come bere un bicchier d’ acqua, per loro, avviare sanguinosi conflitti, in Somalia e in Rande per esempio. Presto i programmisti del NOM concentreranno l’ attenzione su altri "Processi di Pace" da loro avviati nell’ Irlanda del Nord e in Isračl, ma per prima hanno sistemata la Jugoslavia, dove ora trionfano la non violenza e la DUDU, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Tutto cominciō attorno al 1990, quando il CFR mandō il partner della Kissinger Associates a Belgrado, per corrompere e farsi strada strisciando come un verme fra i dirigenti della Jugoslavia. Comprō per i suoi boss la quota di controllo della pių grande banca del Paese, introdusse persino in America l’ auto Yugo, mettendo sul suo ruolino paga una grande catena di rappresentanti.

Una volta corrotte le classi dirigenti, furono impiegati i metodi standard per scatenare le rivalitā etniche, e per forzare la mano ai Serbi. Come al solito, persone che erano giunte a rivoli in terre storicamente Serbe per cercarvi opportunitā economiche migliori, sono state riempite di propaganda e surriscaldate al punto di volere dichiarare stati secessionisti pių che indipendenti. Nessuna Nazione sovrana puō accettare ciō, e come i Russi in Cecenia, o come gl’ Israeliani a Gerusalemme, i governi non hanno avuta scelta: tirare le somme per salvare l’ anima delle loro Nazioni.

E cosė era necessario finanziare le sfide organizzate contro i Governi. E come l’ OLP, e gli Afgani, e una mezza dozzina di gruppi ribelli dell’ America Latina prima di loro, ecc etc ecc, il traffico Europeo della droga č stato spalancato all’ Esercito per la Liberazione del Kosovo. Oggi la NATO sta combattendo a nome e per conto di uno dei massimi rifornitori d’ eroina all’ Europa Occidentale. Ma č normale per il corso del NOM.

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Una volta cominciati i combattimenti, sono arrivati i Pacificatori del NOM: Cyrus Vance, Warren Christopher, Holbrooke, la Albright…ciascuno di loro un leale membro del CFR. A imporre condizioni che nessun Serbo mai avrebbe potute accettare.

Netanyahu ha ricevuto il messaggio. Se non sta al loro giuoco, il Mondo verrā istigato a odiarlo, e interverrā l’ Aviazione del NOM. Se non dā all’ OLP il suo Stato, su territori storicamente Ebraici, e questo anno 2.000 , ecco quanto accadrā.

L’ OLP proclamerā unilateralmente uno Stato. Isračl annetterā i pochi Territori della Sponda Occidentale che rimangono in suo controllo. Un’ ondata di terrorismo Arabo obbligherā Isračl a fare rappresaglie. Comincerā un ciclo di violenze come in Jugoslavia. Arriveranno i "Pacificatori" del NOM, insisteranno che Isračl accetti ogni clausola degli "Accordi di Oslo", rinunci alla sua storia e alla sua tradizione, concedendo tutto all’ OLP, e dividendo Gerusalemme. Quando Isračl si rifiuterā di cedere completamente, sarā rappresentata come pericolo mortale per la Pace del Pianeta. E al fine di "salvare Isračl da se stessa" le forze del NOM attaccheranno, imponendole le sue soluzioni.

E alla maggior parte dei cittadini del Mondo, gli eventi che comporteranno tale guerra parranno del tutto logici. E come oggi in Kosovo, i mass media condiranno bene ogni passo della guerra. E il Mondo, sotto anestesia televisiva, crederā a quelle emittenti, a quei generali, a quegli analisti militari. Poi al risveglio cambierā canale.

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I NON-EBREI DIETRO AL KOSOVO

La squadra Americana dietro alla guerra di Jugoslavia ha nomi Ebraici, e facce molto Ebraiche. E’ un fatto triste e umiliante… e non impiegheranno molto gli antisemiti prima di fare un po’ di associazioni, e di raccontare che lo spargimento di sangue nei Balcani č una congiura Ebraica. Perō, se un complotto esiste, viene manovrato proprio dall’ antitesi stessa dell’ Ebraismo, da quanti hanno abbandonato l’ Ebraismo per sempre.

1. William Cohen -Segretario alla Difesa, come dire Ministro della Difesa degli States - Da lunga pezza membro del CFR - Ha diretta la famigerata "Task Force on the Middle East 1997" del CFR, che esigeva il ritiro d’ Isračl alle linee del 1948, e la divisione di Gerusalemme. Poi degnamente rimpiazzato da Henry Seigman. Di Padre Ebreo, William Cohen č stato educato da Protestante, e non mantiene, con l’ Ebraismo, alcun legame religioso o qualsivoglia.

2. Mad Madeleine Albright, Mad Madeleine, Madeleine la Matta. Segretario di Stato, come dire Ministro degli Esteri degli States - Da lunga pezza membro del CFR. Vicenda surreale, assolutamente. Nata e cresciuta da Ebrea in Cecoslovacchia, sfuggė all’ Olocausto, e fu allevata da parenti Ebrei a Londra. Ma col passar degli anni dimenticō del tutto l’ infanzia e l’ adolescenza, affermando di essere da sempre Cristiana. La memoria le si č risvegliata soltanto quando THE WASHINGTON POST ha stampata l’ intera sua biografia, proprio nella settimana in cui ella č stata nominata Segretario di Stato. Non soltanto rinnegava le sue radici Ebraiche, ma per cinquant’ anni fece finta che non fossero mai esistite. E per gran parte del suo mandato, č stata ossessionata dalla sua missione, premere su Isračl affinché si ritirasse a confini suicidi.

3. James Rubėn - Portavoce del Dipartimento di Stato, come dire del Ministero degli Esteri degli States - Membro del CFR. Di recente ha sposata, in una Chiesa, Cristiane Amanpour, reporter della CNN dal Kosovo. James afferma di avere abbracciato il Cristianesimo. Ted Turner, boss della CNN, membro del CFR, propaga al Mondo intero attraverso la Amanpour le visioni del NOM, e Rubėn coordina tali illusioni come possente voce di Mad Madeleine.

Il terzetto si sta nascondendo dietro allo spargimento di sangue che provoca, con una cortina intessuta di bontā umanitaria per i profughi del Kosovo. Nulla importa se i profughi non sarebbero tali, ove la NATO avesse evitato di bombardare la Jugoslavia. Sinora la facciata sta

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su, ma la cortina alla fine cadrā, e a quel punto grazie al terzetto infernale la colpa verrā attribuita agli Ebrei.

Quando verrā quel giorno, tutte le persone propense a vedere la Mano Degli Ebrei nelle macchinazioni del NOM faranno bene a ricordare: questa guerra č in mano a persone che trovarono non di loro gradimento la profonda moralitā del Giudaismo.Hanno abbandonato l’ Ebraismo, loro. E mentre la Jugoslavia č l’ attuale bersaglio per la loro distruzione, Isračl č la prossima della lista.