B"H__ GLI ULTIMI GIORNI DI ISRAEL PARTE II Di Barry Chamish 00972 089720804 MOLCA, traduzione di Maritsė & Franco JAL Joseph Arturo Levi Via Fratelli Fraschini, 7 20142 MILANO di Sotto GRATOSOGLIO PH 02 89301262 FX 0289306182 CELL 3492217868 3492218113 levidlmontemolcazion@libero.it L investigatore riluttante La settimana scorsa ho incontrato un ex consulente del Laboratorio anticrimine della Polizia d Isračl, il quale mi ha detto d aver usate le sue connessioni con la Polizia per mettere insieme nuove poderose prove sulla cospirazione per uccidere Rabėn. Nel suo appartamento mi ha raggiunto Natan Gefen, autore di FATAL STING, nonché da un ricercatore di fama nazionale col suo celebre telereporter. Il consulente, pių che dire la veritā, possiede alcune fra le prove pių sconvolgenti che io avessi viste in tanti mesi. Ho portato alcune delle mie pių recenti scoperte, inclusa la incriminante intervista di Shimon Peres alla PBS, e l intervista, al Britannico Channel Four con Yifah Barāk, che mette come testimone dell assassinio la figlia dell autista di Rabėn, sulla sua auto, figlia allora di 12 anni. Mia politica č non tenermi in tasca le prove, ma diffonderle prima possibile, pių vastamente possibile. Il consulente mi ha chiesto di registrare le registrazioni mie, e io ho subito acconsentito. Tuttavia, dopo che egli mi ha mostrato qualche saggio di quanto possiede, si č rifiutato di darmene copia, spiegando di avere in programma di venderlo, un giorno, a una ancor da trovare rete TV. Io gli ho detto che, nei miei primi due anni, ho subita una grave perdita finanziaria, concentrandomi sulle mie investigazioni su Rabėn, e che soltanto dal Gennajo scorso le vendite di libri, e le conferenze, han cominciato finalmente a sostenere la continuazione della mia ricerca. Ho aggiunto che mio movente primo č salvare Isračl, la mia Patria, dal finire sotto il controllo degli assassini. E che tutti i ricercatori principali condividono la mia filosofia, e fanno libero, gratųito Scambio d informazioni, man mano che arrivano. L indomani gli ho parlato, e gli ho detto in faccia di ritenere ributtante il suo atteggiamento, di non voler continuare con nessuna relazione di lavoro =======PAGE 72 ========= che sia cosė tanto unilaterale. Mi ha risposto di avere bollette da pagare, e bisogno di mangiare. Ma mi darā le prove che ho viste, a condizione che io non dia loro pubblicitā. Io NON ho accettato. La nostra Nazione č alle soglie di ritirarsi su confini indifendibili, e di dividere la sua Capitale. Non č il tempo degli egoismi o dei profitti. La veritā sull assassinio di Rfabėn č l unica arma visibile per buttar gių il regime del male, e se questo ricercatore ha la sua propria personale agenda, ebbene io con lui non collaborerō. Ciō detto, non posso che riferire quanto ho visto. Ma, ne son certo, Gefen sarā lieto di testimoniare che dico il vero. Il consulente ha mostrato un insieme di immagini della cosiddetta zona sterile dove Amėr sparō i suoi colpi a salve, vista pochi minuti prima dell assassinio farsa. Tali foto furono presentate alla Commissione Shamgār, ma ne fu proibita la pubblicazione. Le pių importanti sono tre:
Le prove nei suoi confronti si fanno sempre pių schiaccianti, e Damti sta crollando. Una Fonte a lui vicina mi ha informato che egli č divenuto instabile, e che il suo comportamento Sta minacciando il suo lavoro e il suo matrimonio. Inoltre, la figlia pių giovane č sparita,e č Stata rintracciata dalla Polizia. E stata restituita a Damti col mōnito: "Faresti meglio a Tenerla d occhio con attenzione".
IN ATTESA CHE RAVIV CANTI IL DOSSIER AVISHAI RAVIV Benché il 6 Luglio Avishai Ravėv debba essere processato in pretura per l illecito di "non aver prevenuto un crėmine", in realtā egli ha istigato crėmini violenti, e ci sono numerosi testimoni dei suoi metodi. I seguenti crėmini possono essere provati oltre ogni ombra di dubbio,se il sistema giudiziario d Isračl cercherā davvero la giustizia:
============PAGE 76 ===== seminario per ragazze di Sarah Eliāsh, le quali giā hanno deposto alla Commissione Shamgār sulle minacce a alta voce di Ravėv contro la vita di Rabėn, e sulle sue provocazioni a Amėr affinché perpetrasse l omicidio.
Probabili Crimini Pių Profondi: Tre anni fa, un reportage TV mostrō da vicino bene ingrandita una Beretta calibro 9 mm, tenuta in mano da Amėr in un fotogramma. I numeri di serie corrispondevano a quelli dell arma usata da Amėr per sparare a salve a Rabėn. Vari testimoni hanno riferito che Ravėv era accanto a Amėr dietro al palco, al fatale comizio di Tel Avėv, circa venti minuti prima che Rabėn discendesse i gradini. Molti ritengono che sia stato Ravėv a consegnare a Amėr l arma caricata a salve. Varie voci pure indicano che Ravėv sia entrato nella Grotta di Machpela con Barųch Goldstein verso la fine del Febbrajo 1994. Tali elementi čsulano dal processo a Ravėv del 6 Luglio, perō sono degni di ulteriori indagini di Polizia. La precedente lista di crėmini, dimostrati, di Ravėv, č rilevante, persino in vista delle poche e piccole infrazioni per le quali sarā processato. Se la Procura non ne terrā conto, l intero sistema giudiziario d Isračl dovrā salire sul banco degl imputati, per rispondere dellaccusa di grave ingiustizia profonda. ============== PAGE 77 ================ LETS TWIST THE NEWS AGAIN LIKE WE DID LAST SUMMER Torniamo a torchiare le notizie come abbiam fatto l estate scorsa " Isračl TEL AVIV, 25 Aprile (UPI) -- Il Ministero Israeliano della Giustizia ha formulato accuse contro Avishāi Ravėv, ex agente della Sicurezza; non ha informato, afferma l atto, i suoi responsabili che un attivista della estrema destra intendeva uccidere Yitzhāk Rabėn, allora Premier." . La vera accusa sarebbe dovuta essere: istigazione all omicidio. Il crėmine di Ravėv č la perfetta fattispecie. Se ha mancato d informare i suoi burattinaj, ebbene dovrā dipanare lui la matassa, e prendersi la punizione, a nome e per conto di: (a) i veri assassini concreti; (b) i suoi burattinaj; (c) quanti diedero loro l ordine di eliminare Rabėn. Naturalmente, tutti noi sappiamo che ai burattinaj egli lo disse, perché non era meramente un agente della Sicurezza, bensė un ufficiale della Shabāk. Quanto a Yigāl Amėr "attivista dell estrema destra", no, egli era una risorsa dei Servizi Segreti, e lavorava mano nella mano con Ravėv, per incriminare quei fastidiosi coloni, e altri avversari degli "Accordi di Oslo". Nzomma, la United Press International, UPI, non ne azzecca una nel lead. E poi: "Rabėn, insignito del Premio Nobel [ma quando? Un po di sbadataggine non guasta], fu ucciso nel 1995, e ciō sconvolse il Processo di Pace [Dopo quell assassinio, il "Processo di Pace" ebbe impulso enorme, se pe questo s intende la devastazione di esso, che non vi fu]. Il suo [asserito e presunto e cosė incarcerato] assassino, Yigāl Amėr, sta scontando l ergastolo. Il PM ha accusato Ravėv, nome in codice "Champagne", dopo anni di esitazione. Le GSS (General Security Services) temevano che un processo, a porte chiuse persino, potesse rende noti le sue vie per manipolare agenti e per racimolare informazioni, e ostacolarne le probabilitā di arruolare nuovi agenti." --UPI- E quella l unica ragione per la quale, tre anni dopo il crėmine, Ravėv ancora non era stato citato in giudizio? Se il processo fosse stato celebrato a porte chiuse, chi avrebbe avuto accesso alle "VIE"? Di certo non il pubblico, né potenziali reclute della Shabāk. L "esitazione" forse aveva altri moventi. Per esempio il timora che uscissero i nomi di tutti coloro i quali conoscevano le attivitā di Ravėv, e le avevano approvate. Come a dire fra gli altri: Dorit Beinish; Michael Ben Yaėr; Yossi Sarėd; Benny Begin (uno dei figli del defunto Premier Menachčm Begin); Moshč Shahāl; e Rabėn medesimo. Cosė giusto per cominciare, la crčme dell establishment al potere. ============== 78 ============ "Tuttavia, voci secondo le quali le stesse GSS fossero coinvolte in una congiura e in provocazioni per assassinare Rabėn hanno spinto Ami Ayalōn, capo delle GSS, a cambiare idea". -UPI- L espressione giusta si chiama PRESSIONE DEL PUBBLICO. Ayalōm ha mutato atteggiamento, in quanto le prove nel frattempo emerse dimostravano che la Shabāk stessa (GSS) era coinvolta; e i sondaggi rivelavano che un terzo del pubblico proprio cosė pensava. Benchč le GSS avessero mobilitato tanto potere politico, giudiziario, e mediatico, per coprire e insabbiare, le prove stavano vincendo. Pertanto, un processo farsa, con Ravėv a testimoniare di essere l unico al corrente delle intenzioni di Amėr, era considerato la miglior opzione e l ųnica alternativa alla prosecuzione del cover-up. "L atto di citazione affidato al Foro di Gerusalemme afferma: Ravėv apparteneva al movimento Kach, di estrema destra, e ora fuori Legge. Le GSS lo reclutarono nel Dicembre 1987, per sventare attivitā violente".-UPI- Altre attivitā violente erano state perpetrate a nome e per conto dei partiti politici convenzionali. Era dovere di Ravėv infiltrarsi nel Kach. E poi trasformare legittima protesta politica in estremismo fuorilegge politico. "Ravėv, che tudiava vicino a Tel Aviv, all Universitā Bar Ilān, fece amicizia con Amėr, che vi studiava Giurisprudenza". -UPI- No, stando a Amėr non andā cosė. Nella sua deposizione agl inquirenti della Commissione Shamgār, Amėr disse che nessuno prendeva Ravėv sul serio, sinchč EGLI non prese in mano l organizzazione dei seminari politici di EYAL. "L atto di citazione afferma: "Durante le loro discussioni sulla maniera efficace con cui impedire l attuazione degli Accordi di Oslo coi Palestinesi", Amėr ha detto e ripetuto che Rabėn andava assassinato. In sčguito a parecchi attacchi assassini contro civili Israeliani, Amėr ha detto che avrebbe ucciso Rabėn".-UPI- Sbagliato: i Testimoni alla Commissione Shamgār, che avevano assistito ai seminari Ravėv/Amėr, hanno dichiarato: era RAVIV a dire e dichiarare e ripetere e ribadire che Rabėn doveva essere ammazzato. Di tanto in tanto Amėr accennava di sė, a grugniti. Of course, lungi dall UPI far la fatica di leggersi i verbali della Commissione Shamgār. ======================PAGE 79 ============ "Il foglio coi capi d imputazione afferma: Ravėv disse ai suoi gestori del ruolo di Amėr nelle dimostrazioni anti-governative, ma non riferė delle sue minacce omicide" -UPI- Cosė dice perché i burattinaj di Amėr nella Shabāk (Carmi Gillōn, Chezi Kalo e Eli Barāk) hanno coordinate le loro testimonianze, e hanno giurato il falso alla Commissione Shamgār. Ciascuno di essi ha testimoniato che Ravėv aveva detto loro ZERO sulle minacce assassine di Amėr. Per tale crimine, non avere riconosciuta una grave minaccia assassina, Margalit Har Shefi č stata condannata a mesi di carcere nove. Ravėv potrebbe beccarsene altrettanti, e ricevere premj belli se si prenderā la colpa addosso tutto da solo a meno che la Procura non si dėa una svegliata, e non ėntimi di deporre sotto giuramento tutti coloro i quali hanno visto Ravėv in azione. In tal caso il bluff andrā gambe all aria. In tal caso Ravėv avrā da spiegare perché egli vigorosamente esortasse tanti giovani a accoppare il Capo del Governo. In tal caso, lo Stato subirā forti pressioni e dovrā spiegare per qual motivo Ravėv sia processato solamente per aver mancato di prevenire un omicidio. Sarebbe giusto che il giudice lo condannasse a ben pių di nove mesi di galera, se Ravėv non vuota il sacco. Ma Isračl č come č, dunque non trattenete il respiro. Su HATZOFE Adėr Zik ha scritto che tal eventualitā č stata presa in considerazione, e i testimoni han ricevute terribili minacce affinché al processo tengano la bocca chiusa. "Ravėv č pure accusato di aver incoraggiata un organizzazione terroristica, creando un gruppo dei estrema destra, EYAL, il quale "Incoraggiō la violenza che avrebbe potuto comportare la morte di una persona" ". -UPI- Avrebbe potuta comportare la morte di persona diversa da Rabėn. Si scavalca Rabėn,e adesso Ravėv č accusato d aver incoraggiati atti, che avrebbero potuta comportare la morte d un Arabo. E vediamo i successivi due capoversi: "Un rapporto prima secretato della Commissione di Stato d Inchiesta sulle attivitā di Ravėv, e poi pubblicato nel Novembre 1997, dice: "I suoi gestori sapevano che egli aveva anche molestato e assaltato Arabi della Sponda Occidentale o Cisgiordania, ma nulla č stato fatto per frenarlo"." -UPI- "Il rapporto del 1997 dice: Ravėv era noto per aver forato pneumatici agli Arabi, per averne aggrediti, per averne rovesciate le bancarelle, per averne percossi con tirapugni di ottone A tali attivitā partecipō attivamente, e diceva che molti Arabi avevano da lui riportate gravi lesioni." "Per quasi tutti quegli attacchi, Ravėv non fu processato in quanto i suoi gestori ammettevano che egli aveva fornite importanti informazioni sulle attivitā Ebraiche d estrema destra. Hanno convinto il Pubblico Ministero a non incriminarlo, cosė afferma il rapporto". -UPI Risultato: un capo d accusa patetico. Al fine di sorvegliare gli estremisti Ebrei, Ravėv č andato un po troppo oltre, nel suo ruolo d impersonarne uno. E avrebbe dovuto riferire le minacce di Amėr alla vita di Rabėn, ma era troppo occupato a farne di sue, per prestarvi attenzione. ==========================PAGE 81 ============ CON NOI LORO GIUOCANO, ECCO COME. LA GIUSTIZIA D ISRAEL IN AZIONE Ho appena chiamato Palazzo di Giustizia a Gerusalemme. Provate a indovinare: il processo a Ravėv č stato rinviato, dall 1 Settembre al 3 Ottobre. Che fortuna, per quanti nascondono la veritā. Si dava per il 6 Luglio l inizio del processo, ma cosė tante persone avevano deciso di essere in aula, quali testimoni, che la data č stata spostata all 1 Settembre. La scusa: la Procura non era riuscita a Procurarsi prove delicate, che aveva scoperte, e d importanza vitale, giusto due giorni prima, il 4 Luglio. Stavolta la portavoce del Foro non si č presa il disturbo nemmeno di raccontare un esile pretesto. Non abbiate paura: il 3 Ottobre staranno seduti sul banco dei testimoni, i molti testi che avevano intenzione di scrutinare il processo il 6 Luglio, e l 1 Settembre. Coincidenze? Coincidenze? Il rinvėo č stato deciso un giorno dopo che la Corte Suprema, non soltanto ha respinta la richiesta dei fratelli Amėr di una derubricazione delle loro condanne, ma in sostanza ne ha prolungate le pene di sette anni. Vi piacerebbe se lavorasse per voi l Avv. Di Yigāl Amėr, Shmųel Fleischman ? Sentite come ha parlato del suo cliente ai reporter: "Io non lo ho sentito esprimere rincrescimento. E convinto che fose la cosa giusta ciō che ha fatto." Questo sė č un avvocato deciso a difendere l assistito con tutta la propria preparazione professionale! Allora, confrontiamo ciō con quanto lo stesso Fleischman disse nel 1997 alla NBC, programma "Extra": "Siamo ancora a Dallas, con John Fitzgeralad Kennedy e tutto il resto. Fra 20 o 25 anni, penso, avremo una versione nuova di zecca sull assassinio." Cari miei, che cambiamento d opinione, in due anni. Venerdė scorso ho tenuta una conferenza davanti a un pubblico di giornalisti, organizzata dalla produttrice di CANALE " TV Isračl, Ilana Ziv. Un famoso reporter di Maarėv poi mi ha detto:"Tu sembri un bravo ragazzo, e forse hai ragione. Ma non leggerō mai il tuo libro, perché quanto vai facendo č sbagliato." Quale etica giornalistica! Morale quasi quanto l etica giudiziaria di questo Paese. ==================== PAGE 82 ========== LA DIFESA DI RAVIV E LA VERITA Poiché il processo a Avishāi Ravėv si tiene a porte chiuse, anzi, per dirla tutta con esattezza, poiché al pubblico d Isračl vienenegato il diritto di sapere quanto va accadendo al processo verso Ravėv, io farō del mio meglio per seguirne gli sviluppi, attraverso gli scarni bollettini diffusi al pubblico una volta la settimana. Dopo le prime due udienze, cominciate il 22 Febbrajo, č chiaro: il Pubblico Ministero, Moshč Shiloh, gestisce il cover-up del Governo. Eyal Shomroni-Cohen, avvocato di Ravėv, vigorosamente protesta in quanto la Procura dello Stato non rende nota la maggior parte dei documenti richiesti per la difesa di Ravėv. Nessuna sorpresa sinora, ma guardiamo che cosa Shomroni-Cohen richiede !!!! Cito dal settimanale MAKOR RISHON. "L avvocato di Avishai Ravėv, agente della Shabāk, Eyal Shomroni-Cohen ha chiesta copia della Perizia del Patologo dello Stato sulla morte di Yitzhāk Rabėn. Ha chieste inoltre copie delle altre perizie cliniche. Egli ha annunciato: " Finchč non avrō viste tali perizie, finchč non avrō potuto esaminare il vero omicidio, non dormirō la notte, e respingerō ogi affermazione su questo assassinio." La Procura ha accusato Ravėv di non aver prevenuto l assassinio di Rabėn, e Shomroni-Cohen ha osservato che il suo assistito non si puō difendere se non si puō esaminare l assassinio stesso. Benché non abbia proclamato che vi fu una cospirazione, Shomroni-Cohen ha sottolineato che "Dai documenti emerge un interrogativo primario". Ha aggiunto:i documenti da noi richiesti sfidano l accettata versione dell assassinio di Rabėn. Ha sottolineato: la HK Onorevole Dalia Rabėn-Pelosoff, figlia di Yitzhāk Rabėn, ha dichiarato: "Esiste chiara contraddizione fra il Rapporto del Patologo dello Stato, e quelli dell Ospedale Ichilov. L avvocato accusa il PM di negargli i documenti accampando la scusa della privacy. Ha fatto notare: il diritto di difendersi in Tribunale ha la prioritā sulla privacy. " -MAKOR RISHON- Bene, bene, bene. Guarda chi ha scoperta la tesi della cospirazione per l assassinio di Rabėn !!! E diamo all Avvocato di Rabėn il merito di difendere acconciamente il suo assistito. Ove gli sia dato accesso proprio a quei documenti mesmi, che io ho pubblicati nelle versioni in Ivrėth (Ebraico) e in Russo del mio libro "CHI E L ASSASSINO DI YITZHAK RABIN ? ", l avv. Shomroni-Cohen dimostrerā che il suo cliente č innocente; non č stato lui a non prevenire lassassinio di Rabėn, in quanto non č stato Yigāl Amėr a perpetrare il crimine. Se vuole copia dei suddetti documenti, tutto ===================================PAGE 83 ======= ciō che ha da fare, č chiamarmi. Noi gli auguriamo buona fortuna, e alcuni di noi hanno intenzione di premere, premere, premere affinché questo processo sia aperto alla cittadinanza e alla stampa. Per favore, fate la vostra parte. Il mio bravo Popolo, in base alle mie recenti esperienze, il Popolo Ebraico si va svegliando, e chiede di conoscere la veritā. Tutto esaurito, ho tenuto conferenze Tre nell area New York-New Jersey. A Manhattan, Hineni House era stipata come una scatola di sardine sin oltre il corridojo di dietro. A Teaneck, nella Sinagoga Bnei Yeshurum, 250 anime assetate di veritā mi hanno ascoltato. Ho preso l aereo per tornare a casa, in Isračl, e l indomani 250 persone sono venute a sentirmi a Gush Katif. Da allora ho tenute conferenze no-stop in lungo e in largo in tutta Isračl, e gl inviti continuano a piovere. Il Tribunale puō nascondere quel che gli pare, certa stampa puō favorire il cover-up, ma giā il popolo vuol conoscere la veritā. Il processo a Ravėv puō continuare a porte chiuse, ma l argomento, "Come davvero morė Yitzhāk Rabėn?" non finirā in archivio, sinchč i fatti non verranno resi noti. Ecco intanto due brevi informazioni segnalatemi di recente. (1) Charles Bronfman sta pagando milioni di dollari per mandare Studenti Universitari Ebrei Americani in Isračl gratis, nell ambito del programma chiamato: "Operation Birthright". Vende il piano come beneficenza, come dono benčfico al Popolo Ebraico. Ma tanti dei primi 6.000 arrivati in Isračl riferiscono: sono stati sottoposti a sofisticate esercitazioni di propaganda finalizzate a instillare amore per la Sinistra Israeliana,e per l impopolare "Processo di Pace". Gli studenti protestano: sono state respinte le loro richieste di visitare Giudea e Samaria. Una guida turistica mi ha detto che la stragrande maggioranza delle guide assoldate da Bronfman viene dall estrema sinistra, e impone la linea "Peace Now" agli studenti caduti nella loro trappola. Edgar Bronfman, fratello di Charles, č autorevole esponente del CFR, Council on Foreign Relations. Egli e due altri membri del CFR, Lawrence Tisch, e Henry Kissinger, hanno forniti i soldini per avviare la carriera politica di Ehųd Barāk, nel 1995. (2) E noto: il patto di Yitzhāk Rabėn con gli Hizbullah dopo la "Operation Accountability" includeva il diritto di uccidere i nostri soldati delle IDF. E poi stato ampiamente raccontato che il patto proibiva bombardamenti, o il lancio di Katyusha sulle cittā d Isračl. Ma non č cosė. Gli Hizbullah hanno concordato di non bombardare QUASI tutte le cittā come Betulla, Nahariya, Rosh Hanikrā, e kibbutzėm come Dan, e Daphne etc. che appoggiano il Partito Laburista, e il cui residenti sono prevalentemente ===========================PAGE 84 ======= Ashkenaziti, Ebrei di origine Europea. Perō quando i Katyusha vanno lanciati, si concentrano sulla cittā di Kiryat Shmoeh, abitata in prevalenza da Ebrei di origine Marocchina, di destra. Hizbullah ha rispettato i patti, e soltanto Kiryat Shmoneh da un decennio subisce gli attacchi coi razzi. ==========================================PAGE 85 ========== AVISHAI RAVIV HA AVUTO UN PROCESSO, UNA SPECIE DI PROCESSO La miglior notizia sull udienza del 3 Ottobre del processo verso Avishāi Ravėv: la grande folla che č arrivata a seguirla. Ha riempita l aula, obbligando il personale a lasciare in corridojo un gruppo enorme. Tanta folla ha palesemente sorpreso quanti han tentato di strumentalizzare, e di giudicare Ravėv. Il PM, Moshč Shiloh, ha continuato a protestare . aveva difficoltā nell esporre le ragioni sue, a causa dell imprevisto grande numero di estranei. Ha persino suggerito di far sgombrare l aula. Eppure chi č riuscito a sedersi in quell aula garantiva che giustizia fosse fatta. Avanti l inizio dell udienza, la maggior parte degli esperti si aspettava che i giuochi fossero fatti, e che le parti avessero patteggiato. Ravėv si sarebbe riconosciuto colpevole delle due accuse contro di lui: non aver prevenuto l assassinio di Rabėn, e aver creata un organizzazione istigatrice, EYAL (Guerrieri Ebrei). Avrebbe ammesso di non aver nulla saputo delle intenzioni omicide di Yigāl Amėr contro Rabėn, eppertanto di non averne informati i suoi superiori nella Shabāk (le GSS), Come premio per la sua onestā e per il suo pentimento, avrebbe svolto qualche comodo lavoro al servizio del pubblico, e la Shabāk sarebbe stata salvata. Soltanto pochi ottimisti erano sicuri che si sarebbe immediatamente celebrato un processo.Da Luglio questa udienza giā era stata posposta due volte, molto tempo per consentire a ambo le parti di preparare compiutamente i loro casi. Questi pochi speranzosi parlavano di restare in aula sino alla settimana ventura, almeno. Ravėv č entrato in aula senza la kippāh sui suoi capelli, accuratamente rasati corti, cosė tutte le pretese che fosse proprio religioso sono cadute. Due čquipe TV si sono ritirate, han lasciato un po di spazio, cosė ho potuto guardare da vicino la faccia di Ravėv. Poi lui mi ha restituito lo sguardo, mi ha fissato intensamente. Ho immaginato che conoscesse bene il mio libro sull assassinio di Rabėn, poiché tanto si concentra sui crėmini suoi, e deve aver avuto un ruolo nel suo stare in aula in quel momento. Mi ha fissato fino a farmi voltare lo sguardo. Benché le sue provocazioni a nome e per conto della "Pace" abbiano scatenata una sofferenza cosė profonda che mai prima era stata sentita in un Paese che ha sofferta ben pių della sua parte di dolore, egli era un uomo spaventato e confuso, e giovane. I suoi occhi, e la sua faccia senza espressione, parlavano di ore infinite di minacce al suo essere ove al processo avesse cantato, di anni di cinica manipolazione, e di controllo della mengte, sottile o sfacciato. Doveva domandarsi come fosse finito in tale inferno, se goli era rimasta sufficiente indipendenza cerebrale per porsidomande. Nella folla, altre persone che avevano ajutato a trascinare Ravėv a processo. Come Adėr Zėk, giornalista di HATSOFE e di ARUTZ SHEVA, che lo aveva pressato instancabilmente per anni, riferendo ============ PAGE 86 ======== al pubblico ogni suo gesto e movimento e mossa. Aveva addirittura creata una HOTLINE Ravėv, consentendo a chiunque di chiamare per dire dove avesse visto il malfattore. Vicino a me sedeva Yisračl Medād, il cane da guardia verso la stampa, che ha svelato un aspetto importante dell affaire Ravėv, la sceneggiata della cerimonia di "Giuramento fino alla morte" , la "INIZIAZIONE" DI EYAL in diretta TV. E la ha sciorinata davanti alla Corte Suprema. Nella fila dietro a noi era Arieh Zaritzky, dirigente di "Professori per una Isračl Sicura", il quale aveva risvegliata da lungo sonno la comunitā accademica, mettendo davanti ai suoi occhi i veri fatti della morte di Rabėn, cosė dando legittimitā nel Mondo Universitario alla "teoria della cospirazione". Poiché il pubblico in aula non aveva dubbi, Ravėv č un mostro, aspettavamo in silenzio e immobili il Procuratore Moshč Shiloh. Una trentina d anni pių anziano dell avvocato difensore, Eyāl Shomroni-Cohen, aveva i benefici del rispetto proveniente dall etā, da un volto amichevole,e di quando in quando, da una battuta spiritosa. Quanto a Shomroni-Cohen, bene, sappiamo. Era un altoparlante della Shabāk, il quale sbucō nella abitazione dei genitori di Yigāl Amėr proprio la sera dell assassinio, si fece dare da loro 2.000 US$ per difendere il figlio, se la svignō col malloppo, per ricomparire come l avvocato di Avishāi Ravėv. Per giunta era giovane, privo di humor, e dall aria untuosa e ipocrita. E, naturale, non avevamo dubbi: il suo cliente era colpevole; ciō non aiutava i suoi problemi d immagine. Cosė abbiamo cercati sinistri motivi, quando Shomroni-Cohen ha deplorato che la Procura gl impedisse d incontrare gli ex-capi delle GSS: Yaacōv Perry, e Carmi Gillōn, e che gli fosse negato l accesso a 1.300 pagine di materiale stampato, incluse parti ancora classificate delle conclusioni della Commissione Shamgār. L Avv. Eyāl Shomroni-Cohen ha insstėto: Perry e Gillōn avevano ruolo primario nel caso sin dall inizio, e per sottrarsi a processo loro, entrambi avevano affermato Ravėv essere totalmente all oscuro dei piani di Yigāl Amėr per Rabėn. Ha ripetuto due volte: egli per Legge ha il diritto di usare pienamente gl incartamenti della pubblica accusa, per potersi preparare alla causa. Ancor prima che Shiloh si alzasse a rispondere, fra me ho pensato: "Perché non vuole sul banco Perry e Gillōn ? Non č proprio su questo che verte il processo? No č che stia pregustando l opportunitā di fare a brandelli i boss della Shabāk, per arrivare al fondo di quanto implicavano davvero i crimini di Ravėv?". Poi ho pensato: se li chiamasse sul banco, alla fine raggiungerebbe la vera verita, l assassinio di Rabėn all inizio doveva essere finto; Yigāl Amėr ha sparato petardi, e qualcuno ha approfittato dell "esercitazione" per ammazzare Rabėn sul serio. Il pensiero č passato quasi senza lasciar traccia, mentre Shiloh snocciolava le solite scuse di Sicurezza Nazionale per non concedere testimoni, e testimonianze, =========== PAGE 87 ====== alla difesa. Poi Shiloh ha avanzata una offerta; avrebbe permesso alla difesa pieno accesso ove essa si impegnasse a non pubblicare il materiale, e a guardare il tutto soltanto alla presenza d un Ufficiale della Sicurezza, o della Shabāk, o del Ministero della Giustizia. A sto punto il Giudice Amnon Cohen, che guidava la Commissione di tre Giudici, ha respinta l offerta d un Ufficiale della Sicurezza, o della Shabāk, o del Ministero della Giustizia, affermando che avrebbe nominato lui un appropriato osservatore di Sicurezza, dalla Corte. Cosė, domandammo noi, che cosa lo rende tanto fiducioso verso, non diciamo la Shabāk, cosa prevista, ma perfino verso il suo primo datore di lavoro, il Ministero della Giustizia ? Anche Shomroni-Cohen si č molto agitato, perché Shiloh non ha nominati i Rabbini che avrebbe chiamati come testimoni. Quando gli han chiesto perché, egli ha risposto che le intenzioni di Yigāl Amėr verso Rabėn erano arcinote all intera comunitā religiosa; e senza rinunciare alla sua linea difensiva, che Ravėv era preso di mira soltanto perché agente della Shabāk. Il giudice Amnon Cohen ha osservato a questo punto: "Agente della Shabāk o no, č un crimine non riferire dell imminente assassinio del Primo Ministro . Ora io voglio sapere, il suo cliente sapeva dei piani di Yigāl Amėr per uccidere il Premier, sė o no?". Per la prima, e unica volta nell udienza, dal pubblico č arrivato un rantolo quando l avv. Shomroni-Cohen ha rispostO: "No". Ravėv si stava preparando a difendersi. Nessun accordo, nessun patteggiamento. Ravėv non ha confessato, un processo ci sarebbe stato. Poi siamo caduti gių, ancora coi piedi per terra. L avv. Shomroni-Cohen ha chiesto il diritto di appellarsi alla Corte Suprema, perché tolga il segreto alle parti classificate del Rapporto Shamgār, prima che il processo cominci. Il Giudice Cohen ha sospirato, ha sorriso ammiccando,e ha detto: "Io ho a malapena il controllo di questa Corte, per non parlare della Corte Suprema. Le dovrebbero perō bastare due mesi, per rispondere alla sua petizione. Allora, il processo comincerā in Dicembre". Ma non č detto. Ove la Corte Suprema aspettasse di pių, in processo potrebbe cominciare pių tardi. In Febbraio magari. Siamo usciti da Palazzo di Giustizia in grande agitazione, quasi tutti noi convinti d aver vista un altra ===============page 88 ================ tattica dilatoria da parte e dell avvocato di Ravėv, e dei Giudici. Ma il Professor Zaritzky ha spiegata la vera situazione con mia soddisfazione: "Non questo č successo.E stato Shiloh a tentare di coprire e insabbiare ogni cosa. La sua strategėa. Negare a Ravėv accesso ai testimoni e ai documenti pių delicati, e pervenire a una sentenza affrettata. La veritā potrā venir fuori in un sol caso: se Ravėv sta lealmente combattendo. I Giudici hanno sentenziato in favore della difesa ogni volta, e avevano ragione. D ora in poi, terrō gli occhi guardinghi sulla pubblica accusa, e sarō felice se Ravėv si avvarrā d una forte difesa". Ecco, il sospetto prende corpo, diventa realtā concreta. E proprio vero. PER L ACCUSA PRINCIPALE CONTRO DI LUI, RAVIV E INNOCENTE. Amėr NON sapeva che Amėr si apprestasse a uccidere Rabėn. IN REALTA, A UCCIDERE RABIN N O N E STATO YIGAL AMIR . Ravėv sapeva soltanto di UN FALSO TENTATIVO DI ASSASSINIO. Se porta avanti la veritā sino infondo, verrā assolto. Sempre che glie lo consentano. Mi ero inchinato alle superiori abilitā analitiche di Zaritzky. E mi dovevo inchinare due volte. Subito dopo č venuto da me Itamār Ben Gvir, che dimostrava davanti a Palazzo di Giustizia. Doveva essere furibondo. Nel mio libro, ho citato paragrafi da tre fonti: il rapporto sulle investigazioni Shamgār; i verbali del Tribunale; i verbali di Polizia. Tutti registrano le parole di Amėr, il quale dichiara: la sera dell assassinio di Rabėn era stato informato che Avishai Ravėv aveva dato all attivista di destra Itamār Ben Gvir un arma, caricata a salve, e egli con essa intendeva sparare a Rabėn. "Ti rendi conto dei guai che mi hai combinati?" ha chiesto Ben Gvir. "I miei genitori hanno letto il tuo libro e sono rimasti sconvolti profondamente. A un comizio sono stato malmenato perché la gente pensava che io fossi un agente della Shabāk. Non ho mai conosciuto Amėr, io. Amėr ha tentato di coinvolgere me nell assassinio perché io conoscevo Ravėv troppo bene. Era tutta disinformazione. Non vedi? Io sono un altra vittima di Raviv, ecco perché oggi sono qui." In quel momento, ho visto. Ma non ho smesso di avere dubbi. ======== PAGE 89 ======== 7 CAPITOLO settembre UN ALTRA FRENCH CONNECGTION IL TENTATIVO DI FUGA DI CARMI GILLON Il cover-up sull assassinio di Rabėn ha raggiunto nuovi, e pių orrendi, picchi di truffa jeri (14 Aprile) sulla stampa Israeliana. Yediōt Achronōt, e Ha-Aretz han pubblicate lunghe interviste , sui supplementi settimanali, a Shabtai Ziv, ex direttore degli Affari legali della Shabāk (GSS, General Security Services). Cari miei, che coincidenza, due giornali, mesmo oscuro personaggio. E giusto pochi giorni prima Yediōt Achronōt, grande strillo in prima pagina, ha pubblicato due capitoli del nuovo libro di Carmi Gillōn, ex capo della Shabāk [[[ nel 2001 Sahimon Peres, Ministro degli Esteri, ha nominato Carmi Gillon Ambasciatore di Isračl in Danimarca]]]. Libro sull assassinio di Rabėn, e proprio sulla rivista supplemento di Pčsach, Pasqua.. Ci vuol poco a avvertire il terrore nei Quartieri Generali della Shabāk, mentre i goffi e maldestri Alti Ufficiali fanno i piani di un blitz a 360° sulla stampa, per stroncare l impressione, diffusa e dettagliata, che Gillon fosse uno dei cospiratori, dietro all assassinio di Rabėn. In realtā, Ziv ammette: l attuale capo della Shabāk, Ami Ayalon, non ha tentato di prevenire il processo verso il socio di Yhigāl Amėr nella provocazione e nel crimine, Avishāi Ravėv, e non lo ha fatto proprio perché "Era stufo di sentir tanto bofonchiare sulla teoria della cospirazione". In questi cover-up della stampa, ciō che č ųtile sono i fatti che non vengono eliminati nella bella copia definitiva. Ziv ha detto a Ha-Aretz, come ha detto a Yediōt Achronōt: "Io posso dichiarare che tutte le attivitā di carattere giudiziario in connessione con Ravėv venivano fatte in consultazione, e in piena trasparenza, con la signora Avvocatura dello Stato, e col di Lei dipartimento. Si tennero numerose discussione a proposito di Ravėv, nelle quali noi demmo al Ministero della Giustizia tutte le informazioni che possedevamo a proposito delle infrazioni da lui perpetrate .." Nulla di nuovo, proprio questo io affermo nel mio libro "Chi č l assassino di Yhitzhāk Rabėn?". Allora perō dice Ziv, non ero io il capo del Dipartimento Affari Legali della Shabāk. La rimarchevole ammissione di Ziv signėfica: Davėd Libai, ex Ministro della Giustizia; e Dorit Beinish, ex Attorney Gedneral dello Stato, e il personale di lei, erano stati resi edotti dei crėmini di Ravėv, e delle sue provocazioni, e ne avevano approvata la prosecuzione. Ciō giustifica la incriminazione verso loro, quali attivi accessorii in innumerevoli ======================= PAGE 90 ============ crėmini. E piuttosto complicato perō. Come si fa a muovere denunce verso la gente che muove le denunce? E Ziv, come chiaramente richiesto dalle Autoritā, č andato fuori del suo tracciato, per esprimere complimenti verso Carmi Gillōn: "E un gentiluomo umano, simpatico e comprensivo", ha ripetuto. Ma no, qui deraglia. Gillon č un gorilla brutale e crudele. E pure un inveterato bugiardo, ecco perché ne sto presentando un ritratto pių veritiero rispetto a quello fornito dal libro suo. Gillōn che l assassinio di Rabėn fu una serie di equėvoci, e che se ne sentė tanto coinvolto, da offrire le dimissioni l indomani. Dipingerā il ritratto di una comunitā assassina nemica della Pace, che andava infiltrata da gente tipo Ravėv per proteggere la gloriosa Democrazia d Isračl. Magari arriva a ripetere, come giā fece una volta, di non aver manco mai incontrato Avishāi Ravėv.Ergo, avanti chiunque corra il rischio di crčdere a cotale bugiardo, mi si consenta di pittare un quadro pių reale di cotanto mostro. ECCO COME FECE A DIVENTARE CAPO DELLA SHABA K Nel 1990 all Universitā di Haifa Gillon scrisse una Tesi di Laurea, sui pericoli che la Destra d Isračl costituisce per la nazione. Mica poca gente sostiene che se la č fatta scrivere, come č ben chiaro che si č fatta scrivere pure l analisi sulla Pace, subito dopo l assassinio di Rabėn, analisi cui vari giornali han data vasta pubblicazione. Era, allora, capo del "Dipartimento Ebraico della Shabāk", e stava utilizzando Avishāi Ravėv per infiltrare varii gruppi di confine come il Kach, come i "Fedeli del Monte del Tempio". Tuttavia, qualcuno, molto potente, aveva piani pių grandi per lui, e, dopo il massacro di Hebrōn, nel Febbraio 1994, Gillōn divenne Capo Della Shabāk. In un Mondo onesto, naturalmente ciō sarebbe stato impossibile, poiché, da capo del "Dipartimento Ebraico", aveva miserabilmente fallito, a quanto si supponeva, nel suo cōmpito di prevenire il massacro. In realtā aveva proprio fatto il suo dovere. Ma questa non č la sede nella quale spiegare come il Dott. Barųch Goldstein venne incastrato per prendersi la colpa dello spargimento di sangue programmato da altgri. L unico punto difficile da superare era Yitzhāk Rabėn, il quale si opponeva vigorosamente alla nomina di Gillōn. E cosė Gillōn mandō Avishai Ravėv a organizzare una protesta contro l abitazione dei Rabėn, a Mevasssčret Tziōn, per avviare tramite lui il braccio di ferro con Rabėn. Il qaule poi ha accettata la sua nomina se, e soltanto se l allora capo della Shabāk, Yaacōv Perry, avesse fatta la supervisione delle sue prestazioni, procedura inusitata. Rabėn ammetteva che la scarsa esperienza di Gillōn nell affrontare il terrorismo Arabo lo rendeva inadatto al posto, perō decise di cedere "a causa di pressioni dal Governo". Il che, col Governo dell čpoca, voleva dire: Shėmon =======================================PAGE 91 =========== Peres sosteneva Gvillōn. Oggi Gillōn č chairman dell "Istituto Shėmon Peres per la Pace". Nzomma, qual Capo Della Shabāk, Gillōn era strumento di Shėmon Peres. Diamo ora uno sguardo alle attivitā di Gillōn, e al suo ruolo centrale nell assassinio di Rabėn, sentendo il parere di Israeliani esperti. Cominciamo con certe cose che Adėr Zik ha scritte di HATSOFE: "Carmi Gillōn fu il gestore diretto di Avishāi Ravėv per lungo periodo. E stato lui a fare di Ravėv il pių grosso provocatore nella storia d Isračl Persino quando i vice di Gillōn guidavano Ravėv, Gillōn era in diretto contatto con lui. Gillōn gli ordinō di sposare una colona nata in Russia, come copertura delle sue attivitā. Gillōn ordinō a Ravėv d intraprendere una lunga serie di crėmini violenti, contro Ebrei e contro Arabi, a Hebrōn; a Gerusalemme; a Tel Avėv; alle Universitā Bar Ilān . Gillōn ordinō a Ravėv di compiere violenti attacchi contro gli Onorevoli HK Tamār Guzonsky, e Shulamėt Aloni, a nome e per contgo di EYAL, organizzazione di facciata della Shabāk. L odio di Gillon contro la destra lo portō a avvalersi dei servigi d uno strumento della Shabāk nella IBA (Israel Broadcasting Authority) di nome Eitan Oren. Affinché filmasse e trasmettesse una serie di falsi servizi, il cui scopo era umiliare i residenti della Giudea, e della Samaria . Gillōn ordinō a Ravėv di stampare un fotomontaggio di Rabėn in divisa delle SS, e di diffonderlo in un grande comizio anti-governativo. Rabėn convocō Gillōn nel proprio ufficio, e gli chiese una spiegazione. Gillōn disse a Rabėn: "Non ti preoccupare, Ravėv č sotto lo autoritā mia". Immediatamente dopo l assassinio di Rabėn, Ravėv disse agl investgigatori di Polizia d aver udėto Yigāl Amėr minacciare la vita di Rabėn quattro o cinque volte. Ravėv DEVE averne informati i superiori, Gillōn incluso. E loro devono avere deliberatamente ignorati gli avvertimenti." LE MISTERIOSE PREVISIONI DI GILLON Il 24 Agosto 1995, due mesi prima dell assassinio di Rabėn, Gillōn disse a un gruppo di giornalisti che la vita di Rabėn era messa a repentaglio da |