Storia personale No, non dirò tutta la verità. Non parlerò di tutta la mia storia personale. Sarebbe impossibile, ne sarei incapace, neanche vorrei farlo a dire il vero. Ma dirò sinteticamente qualcosa della mia storia personale nellambito della rubrica: il mio fisico, la concezione che ho sempre avuto della mia "espressione fenomenica" , per dirla meglio: dirò quanto mi sono sempre fatto schifo e perché. Voglio fare un piccolo inciso che si esaurisce in unavvertenza: la maggior parte dei miei problemi sono di natura probabilmente psicologica, come ho accennato nellintroduzione alla rubrica, quindi non stupitevi del mio insopportabile piangermi addosso: i problemi fisici centrano poco. Sono sempre stato,come si dice dalle mie parti, piulu. Ho deciso di scrivere oggi perché dell umore adatto. So riconoscere molto bene oramai lodore delloscurità che mi opprime. Depressione, nullaltro. Non sono neanche originale. Sin da quandero piccolo ero "anomalo". Ero alto,troppo alto per la mia età, pienotto e fisicamente impacciato, niente di grave, ne di tragico, tanto è bastato per farmi sentire sin dalle scuole elementari, un disadattato. Il mio fisico imponeva un atteggiamento particolare: non so se è stato indotto da mio padre, dalla gente che mi circondava allora o dai miei ormoni. Calma,riflessività ,pazienza, saggezza. Tutti i miei amici mi hanno sempre visto come un essere a se stante, un uomo super partes, di cui fidarsi ciecamente, a cui dovere rispetto. Cè da dire che neanche psicologicamente ero molto "normale". Quando i miei mi portavano in un parco giochi, giocavo e correvo tranquillo e felice fino a quando non vedevo un altro bambino, a quel punto smettevo di giocare e tornavo da mia madre. Asociale fino al midollo. Alle medie non è cambiato poi molto, fisicamente le cose son rimaste le stesse,io sono diventato solo un pochino più intraprendente, forse anche merito dellattività fisica che avevo iniziato a svolgere: il karate. Lo adoravo, stavo benissimo quando lo facevo,mi sentivo veramente bene. Stavo dimagrendo e prendevo velocemente familiarità con il mio corpo: imparavo ad "usarlo". La pacchia è durata solo un anno, alla fine del quale i miei hanno ben pensato di trasferirsi in unaltra città. Avevo quattordici anni. Ho perso tutti i miei amici, nella nuova città, non avevo parenti (come nella mia città natale)ne conoscenti. Mia madre (figura genitoriale dominante,non tanto per il carattere - persona dolcissima e comprensiva - ma tanto per la mancanza quasi costante dellaltra, che era costantemente fuori per lavoro) ha subito un forte contraccolpo psicologico, si è depressa. E di conseguenza Al liceo ho avuto grandissime difficoltà ad inserirmi fra i miei compagni. Sono riuscito a farlo su per giù al secondo anno. Erano tutti dei bravi ragazzi, alcuni intelligenti e sagaci; la maggior parte sono a tuttoggi miei amici. Al liceo la mia vita sociale ha puntato allo zero assoluto; le mie attività in questo periodo erano poche e facilmente elencabili. Dedicavo la maggior parte del mio tempo allo studio, all angoscia che il pensiero dello studio mi procurava, al cibo ed agli immancabili progetti di suicidio che quotidianamente deliziavano la mia mente. In questo periodo ho cominciato a coltivare quelli che sono i miei attuali interessi. Leggevo molto, come i carcerati. Prendevo circa 15 kg lanno. Al quarto - quinto anno lapice:ero diventato un grande obeso. Avrei potuto portare agevolmente una quinta di reggiseno, i miei enormi seni poggiavano flaccidamente sul mio addome rigonfio quando stavo in piedi, mi avrebbero impedito di respirare se mi fossi seduto. La mia schiena non era altro che un enorme massa cascante di grasso: qualsiasi posizione prendessi tutto ciò che esternamente si poteva notare era quell immensa mole di adipe, il mio viso era una circonferenza,la mia pelle butterata, le mie braccia avevano la circonferenza di una coscia appartenente ad una persona normale. I miei fianchi Beh, inutile continuare, avrete visto almeno una volta nella vostra vita un "ciccione stomachevole" trotterellare buffamente in giro. Sapete comè fatto. Lobesità è un terribile incubo, ma ci sono due cose che ricordo con maggiore angoscia
Se vedi una persona obesa, non noti nientaltro che non sia il suo carico di adipe. Non noti se ha dei bei occhi, se è depressa,allegra, ingegnosa, affabile, solitaria, loquace Noti solo la sua obesità, è normale, fisiologico ed è una dannazione. Lobesità è una luce che acceca i tuoi interlocutori, oscurandoti irrimediabilmente. Il secondo tremendo scherzo dellobesità è il circolo vizioso che si viene ad instaurare, quando ci sei dentro. Mangi, ingrassi, ti muovi poco perché fai fatica quindi ingrassi, ti deprimi perché ti vedi grasso/a quindi mangi e allora ingrassi, ti muovi poco perché fai fatica quindi ingrassi,ti deprimi Fino alla rovina. Una volta abbandonato il liceo mi son iscritto alluniversità nella mia città natale, ove ho preso una casa con dei miei amici. E stato traumatico, orrendo,ma era necessario. Ho cominciato una dieta e ho cominciato a dimagrire. Avrei dovuto perdere circa 70kg. Ce l ho fatta in due anni. Con diete forzatissime,esercizi sfiancanti ed una caparbietà a me sconosciuta. Ce l ho fatta. Il resto è storia attuale. Non sono mai stato così magro,lo so per certo,dai numeri, da come mi muovo, da come reagiscono le tipe che raramente ho "importunato"; che strano!Adesso ridono con me, non di me. Nonostante questo sono ancora solo. Di gusti difficili forse, o impossibili "Non si può star bene con gli altri se non si sta bene prima con se stessi",è vero. Io non mi sono mai sentito tanto deforme. Il problema non è più il peso,sono dimagrito Il mio dietologo si incazza quando perdo ancora peso. I problemi sono altri: impalpabili, estetici, soggettivi. Le smagliature. Irrimediabile. La pelle rilassata, dovrei rassodare moltissimo, sono pieno di sacche vuote Non so se potrò, nessuna sa dirmelo, nessuno. Ho parlato con medici generici, chirurghi generici, dietologi, fisioterapisti, fisiatri, fisiokinesiterapeuti, chirurghi plastici, allenatori di spinning, nuoto e body building Ognuno dice la sua. Ho la pancia "a grembiule" sotto lombelico, unico modo per eliminarla unoperazione : laddominaloplastica. Ho ancora un po di tette, oltre allareola enorme dilatatesi a causa del mio enorme sovrappeso. Problema risolvibile con un altro intervento: pseudoginecomastia. A causa dellassurda dieta che ho seguito i miei capelli si sono indeboliti, prima sempre fluenti folti e forti. Non mi sono ancora informato, non so cosa fare. E una delle cose che più mi rattrista nei momenti neri, come questo. E se facessi tutte queste operazioni? E se i miei capelli ricrescessero una volta assorbito il contraccolpo causato dallefferata dieta? Se tutte le ragazze di questo mondo mi verrebbero dietro? Sarei felice? Sarei soddisfatto? Non lo so,forse no . Forse andrei a farmi spremere i punti neri dal naso una volta alla settimana, cambierei forma di baffo ad ogni piè sospinto, starei attentissimo alla linea, al volume dei miei bicipiti La bellezza? Cosè? Quando sarei contento? Sarò mai contento? Soddisfatto Non contento Lo sarò mai? No,non credo di voler essere bello. Voglio solo sentirmi come tutti gli altri. Almeno una volta. Ho paura. [Glottis] Glottiss@hotmail.com 29/07/2002 |