DIFFERENZE DI GENEREI percorsi di costruzione dellidentità
di genere
Elaborato dellincontro con Elena Riva della serie IL DISAGIO INVISIBILE presso LA CASA DELLA CULTURA di Milano- Novembre 2004 Esistono diversi percorsi di identificazione dellidentità di genere maschile e femminile. La costruzione dellidentità è evidentemente il compito nucleare delladolescenza in quanto fase in cui si ridefinisce unidea di sé che diventa consapevole e in particolare si ridefinisce e diventa cosciente come idea sessuata di sé. Ladolescenza e lidentità contemporanea si costruiscono tramite sistemi diversi rispetto al passato, in quanto le tappe identitarie si forgiavano attraverso sistemi e gerarchie sociali collettivi e celebrazioni di rito, come per esempio i rituali iniziatici e le fasi di celebrazione collettiva dei passaggi da un ruolo sociale ad un altro, dove i ruoli sia sociali che affettivi in cui ci si inseriva erano molto ben definiti. Mentre lidentità contemporanea si costruisce attraverso percorsi di elaborazione più soggettiva, più individuale che si inserisce in modalità sociali molto meno precise e meno definite. Essere maschio o femmina oggi è qualcosa di molto meno stabilito socialmente di quanto avveniva in passato, così come per quello che riguarda gli altri ruoli, sia sociali, sia affettivi. Quindi si tratta di percorsi più lunghi e costruiti attraverso percorsi soggettivi ed obiettivi di elaborazione individuale o meno, organizzati socialmente e fondamentalmente definiti. Ladolescente attuale deve inserirsi non in percorsi rigidamente organizzati, ma in aspettative di ruolo molto meno chiare rispetto al passato che aumentano il livello di complessità, di flessibilità, con tutti gli aspetti positivi e negativi del caso. Lidentità contemporanea è sicuramente più complessa, più flessibile e lascia spazio maggiore alla libertà individuale, ma quindi anche allincertezza soggettiva meno contestualizzata in ambiti fondamentalmente rassicuranti. I percorsi maschili e femminili nella costruzione dellidentità non sono gli stessi. Quando si tratta di identità di genere si identifica qualcosa che concerne le aspettative relative allessere maschio e allessere femmina, allinterno di un determinato ambito psicosociale. Quindi non si tratta di un concetto biologico, perché diverso dallidentità e dallorientamento sessuale. E qualcosa che riguarda le aspettative di ruolo relative allessere maschio o femmina allinterno di una determinata cultura. Linfanzia e la definizione delle identità. Le origini dellidentità di genere, ossia lidentità nucleare di genere si costituiscono nella prima infanzia, sono addirittura precedenti alla consapevolezza della differenza anatomica fra i sessi. E un qualcosa che riguarda uno stato soggettivo del sentirsi maschio o femmina che si costruisce a partire dal fatto che i genitori pensano di avere un neonato sessuato. E qualcosa che riguarda limmagine di sé che si costruisce attraverso il rispecchiamento nelle relazioni di base con i genitori. Sussiste un nucleo dellidentità di genere che si fonda sostanzialmente nella prima infanzia e che intanto per maschi e per le femmine comporta una differenza di base. Il primo oggetto damore e didentificazione per entrambi i sessi è la madre, significando che il bambino maschio ha come primo oggetto di identificazione unaltra, appunto di altro sesso da cui deve disidentificarsi e separarsi per rivolgersi altrove, ma che ritroverà in altri aspetti e sembianze nel futuro come nuovo oggetto damore. Mentre la bambina ha come primo altro da sé un altro uguale a sé e da cui non dovrà quindi disidentificarsi nelle stesse modalità maschili. Però la bambina dovrà fare uno spostamento per loggetto damore verso un altro di un altro sesso. Questa differenza di base determina discrepanze e diversità importanti per quello che riguarda la costruzione differenziata e sessuata dellidentità di genere. La paternità nel processo di individualizzazione e di crescita. Per
ladolescenza maschile, in quanto loggetto
damore primario è la base, la problematica
fondamentale è la separazione della disidentificazione,
di doversi staccare da quello che rimane un nucleo
dattrazione primaria, in quanto comporta
problematiche di dipendenza e passività. Risulta
necessaria la figura paterna che sostenga il processo
identificatorio. La presenza del padre è un elemento
fondamentale per consentire la costruzione
dellidentità di genere nelladolescente
maschio, in quanto altro valorizzato da sé e
dalla madre. Non è il padre di freudiana memoria con le sue valenze limitanti e castranti, ma è un padre che fornisce modelli, sistemi di valori, norme di comportamento, che accompagna la funzione di tutore della crescita, in una funzione maschile essenziale per la costruzione del sistema di valori che governano lidentità di genere maschile e di cui sentiamo una forte carenza nellattuale sistema sociale, per esempio considerando il processo di femminilizzazione della scuola, come una delle istituzioni per cui forse i preadolescenti maschi si trovano più a disagio nel percorso di scolarizzazione, per cui la dimensione femminile preclude lidentificazione con la componente maschile. Nel momento in cui viene meno il ruolo maschile adulto, come ruolo ostetrico rispetto al fare emergere i valori maschili, si presenta il rischio che questi ultimi agiti nellambito del gruppo dei pari assumano, proprio per effetto dattrazione degli aspetti infantili come la passività e la dipendenza, forme di radicalizzazione e vengano estremizzati, nella difficoltà di integrazione dellaggressività quale istanza virile. Quindi lelemento virile propositivo, costruttivo, attivo, si trasforma purtroppo in violenza che deriva dalla mancata presenza di una funzione adulta come potenziale contenitore e integratore di un preciso sistema di valori. Ladolescenza femminile rispetto al ruolo maternoProblematiche
diverse si riscontrano nel percorso adolescenziale
femminile. Al momento della scoperta anatomica e della
differenziazione sociale tra maschile e femminile
subentra una sorta di delusione narcisistica da parte
della bambina per la propria identità che nasce da una
ferita, secondo Freud linvidia del pene, quale
trauma complesso riguardante limmagine di sé, del
proprio valore in quanto donna, maturando un senso
dinferiorità viscerale. Si tratta comunque di una
ferita che facilita lo spostamento della simbolizzazione
verso il padre, verso il maschile, decentrando
loggetto damore, ma che rende il percorso di
costruzione dellidentità di genere unistanza
da ricostruire rispetto ad una delusione primaria,
attraverso processi di identificazione e
controidentificazione con individui dello stesso sesso. Integrare le caratteristiche della costruzione dellidentità di genere così come viene proposta e suggerita dalla società contemporanea con quello che concerne lo specifico dei valori della femminilità e del materno, in aree che riguardano la realizzazzione della femminilità e dellarea materna, della seduttività, in una società così complessa risulta essere unoperazione molto complicata. |