MEGLIO
NON FIDARSI DELLE ETICHETTE??!! di angela mamma
Tra le tante denunce di
contaminazione alimentare esplose in questi ultimi mesi,
vorrei comunque riprendere questa in quanto conferma seri
dubbi sulla poca sicurezza insita nel sistema di
controllo delle etichette......
Scoppia in Germania lo scandalo <<carne marcia
fatta ritornare "fresca">> semplicemente
contraffacendo le etichette. 50 aziende implicate finora
e <<più si va avanti con gli accertamenti più
casi si riscontrano>>. Il ministro all'agricoltura
tedesco si impegna per un sistema di leggi nazionali ed
europeo più severo e maggiori controlli, ma cambiare
delle etichette non è certo così difficile e le
garanzie per i consumatori sono sempre meno. Questo
avviene mentre si sta permettendo in Italia coltivazioni
di piante ogm in campo aperto, vicino alle piantagioni
biologiche e tradizionali. Non si riesce a controllare il
sistema della distribuzione di prodotti, figuriamoci le
leggi della natura sull'impollinazione .. vento e
percorso kilomtrico degli insetti....
Per gli organismi geneticamente modificati, l'Unione
europea ha scelto la strada della tracciabilità: se vi
è più del 0,9% di ogm è obbligatoria l'etichetta (da
La Repubblica del 28 novembre 2005). Dopo esperienze e
scandali simili, questo può essere un percorso che
rassicura i consumatori italiani?!
Come denunciato da Monica Frassoni, Co-presidente del
gruppo dei Verdi al Parlamento europeo, <<una
varietà non autorizzata di mais geneticamente
modificato, il Bt 10, è stata importata nell'Unione
europea in questi ultimi quattro anni sotto una falsa
etichettatura che indicava il prodotto come Bt 11, il
quale è invece autorizzato in quanto prodotto alimentare
per animali. La varietà Bt 10 contiene dei geni
resistenti agli antibiotici vietati dalla normativa
comunitaria>> (notizia diffusa il 3 maggio
2005)...CI SONO VOLUTI QUATTRO ANNI PER ACCORGERSENE!!!,
QUATTRO ANNI DURANTE I QUALI IL MAIS NON AMMESSO VENIVA
UTILIZZATO SOTTO FALSA ETICHETTATURA.
Angela Donati - Bologna
<<COSI' FACEVANO TORNARE FRESCA LA CARNE INVENDUTA
E MARCIA>>
GERMANIA MAXI TRUFFA DEI PRODUTTORI, UN
<<PENTITO>> RACCONTA LO SCANDALO
(articolo pubblicato su Il Resto del Carlino del 27
novembre 2005)
MONACO - In Germania, mentre si cerca il latte in
confezioni con Itx, scoppia anche lo scandalo della
carne: si tratta della truffa messa in piedi da numerosi
rivenditori che, per non perdere l'invenduto o evitare i
costi di smaltimento, riciclavano tonnellate di carne
marcia mascherandone l'aspetto. <<Per anni ho fatto
tornare "fresca" la carne andata a
male>>, rivela pentito al quotidiano Bild il
dipendente di una delle 50 aziende finora implicate.
Un dipendente espressamente addetto alla manomissione
delle etichette sulle quali ogni produttore è tenuto a
riportare la data di scadenza della merce. Il 33enne, che
ha preferito rimanere anonimo, ha spiegato
dettagliatamente quale incarico il responsabile
dell'impresa aveva affidato ai 6 addetti alla cella
frigorifera che per 6,5 euro l'ora facevano turni di 12
ore al giorno. Conservata alla temperatura di 28 gradi
sotto 0, la carne, a seconda delle necessità, veniva
tolta dal cellophane, passata sotto l'acqua calda o
<< scaldata con un asciugacapelli>> per
privarla della vecchia etichetta. <<Una vera
porcheria>>, ammette il ragazzo che per due diverse
aziende, a Flensburg e Bad Bramstedt, ha svolto la stessa
mansione. I nuovi talloncini con la data di scadenza
contraffatta (la carne "ringiovaniva" di due
anni) venivano preparate da un dirigente esperto e la
confezione veniva affidata alle macchine. Dopo, tutto era
pronto per la vendita ai grossisti.
Il ministro dell'Agricoltura, Horst Seehofer, oltre a
garantire il massimo impegno da parte sua e delle
autorità responsabili delle verifiche, in corso ovunque
in Germania, si è detto favorevole ad una maggiore
severità delle leggi nazionali ed europee che
disciplinano il settore e a controlli più rigidi e
qualificati. Pur non volendo diffondere la psicosi da
carne andata a male, Seehofer non ha potuto impedire ai
suoi collaboratori di asserire che <<più si va
avanti con gli accertamenti più casi si
riscontrano>>.
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