LIBERE
TUTTE Oggi
assistiamo ad un chiaro tentativo di riportare indietro
le lancette
della società italiana. Questo tentativo colpisce in
primo luogo tutte le
donne, minacciando gli spazi di libertà conquistati dal
movimento
femminista, che è riuscito a scardinare schemi
oppressivi radicati grazie ad
una nuova cultura di liberazione, di democrazia, di
affermazione dei diritti
individuali.
Lincontrollata ingerenza della Chiesa cattolica
nella sfera pubblica ed il
tentativo di conformare lo Stato laico ad una concezione
etico-religiosa
costituiscono un fenomeno gravissimo che investe la vita,
la libertà e la
dignità delle cittadine e dei cittadini di questo paese.
Nella generale subalternità ai desideri delle
gerarchie ecclesiastiche, si
torna ad affermare un modello unico di famiglia,
tradizionale e patriarcale
e si nega legittimità al pluralismo etico e culturale,
base di ogni
democrazia. Mentre la retorica sulla vita inonda i mezzi
di comunicazione,
la precarizzazione del lavoro e larretramento dello
stato sociale rendono
sempre più difficile la condizione delle donne,
limitandone di fatto la
libertà di scelta su questioni fondamentali: la
maternità, laffettività, la
possibilità di progettare il proprio futuro. Si tratta
di problemi complessi
a cui è parodistico rispondere con lofferta di
assegni una tantum.
Anche una parte della cultura giuridica sembra
assecondare questa avanzata
reazionaria: la recente sentenza della Corte di
Cassazione, che ritiene meno
grave lo stupro se la vittima non è vergine, è uno dei
molti episodi che
gettano una luce sinistra sullo stato di salute del
diritto e quindi della
stessa democrazia.
Di fronte a tutto questo, è indispensabile riaffermare
con forza il
principio dellautodeterminazione delle donne,
principio che non può e non
deve divenire oggetto di trattativa nei programmi e nelle
pratiche di
governo. Cè bisogno infatti di uno scatto di
orgoglio laico da parte della
coalizione che si candida per il nuovo governo del paese,
perché la classe
politica che ci governa da cinque anni ha scelto
strumentalmente di
rinunciare alla propria autonomia, ed ha spesso tradotto
in legge principi
religiosi.
- Respingiamo i ripetuti e violenti attacchi alla legge
194 e il tentativo
di limitare la libertà di scelta sull'interruzione di
gravidanza, anche
attraverso linserimento degli integralisti del
"Movimento per la vita" nei
consultori pubblici.
- Condanniamo la legge 40 sulla procreazione medicalmente
assistita.
Rifiutiamo il principio che divide le donne in base a
categorie morali:
sposate o stabilmente conviventi da una parte, single,
divorziate, vedove e
lesbiche dallaltra, riconoscendo solo alle prime
laccesso ad un servizio
pubblico; riteniamo inaccettabile che si riservi un ruolo
prioritario alla
tutela dell'embrione, subordinando il diritto alla salute
delle donne e la
libertà di scelta sul proprio corpo ad un principio
religioso.
- Condanniamo l'ostinato rifiuto di introdurre la pillola
RU486, già in uso
in molti paesi europei, che permette una tecnica di
interruzione di
gravidanza meno invasiva. - - Condanniamo ogni atto di
violenza contro le
donne e chiediamo con forza che nello spazio del
diritto non si fondi la
gravità di un reato su paradossali distinzioni.
- Condanniamo questo rinnovato integralismo, specchio dei
fondamentalismi
che soffocano i diritti di donne e uomini in vaste parti
del mondo e che
alimentano e giustificano le guerre.
In occasione dell8 marzo, il movimento fiorentino
LIBERE TUTTE invita tutte
e tutti a partecipare alla manifestazione che si terrà
sabato 11 marzo a Firenze
partendo da P.za S. Croce (lato fontana) alle ore 15,30
- per lautodeterminazione delle donne, libertà di
scelta su sessualità,
maternità, aborto.
- per la laicità dello Stato, garanzia dei diritti di
donne e uomini nelle
scelte sessuali e affettive.
- per la presenza delle donne nei luoghi decisionali del
potere.
- contro ogni fondamentalismo e contro ogni forma di
violenza sulle donne.
Firenze
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