Estero
su estero di Marco Travaglio Labbiamo sempre detto che le cronache dall'estero sono il peggior nemico della politica italiana. E cominciamo a pensare che il Cavalier Crescina abbia fatto malissimo a lasciare a metà le sue epurazioni. Non basta cacciare dalla tv Biagi, Santoro, Luttazzi, Sabina Guzzanti, Paolo Rossi, Massimo Fini, Oliviero Beha e tutti gli altri, se poi si permette a giornali e telegiornali di raccontarci quel che avviene nel resto del mondo. Uno legge le cronache dall'Iraq e magari si domanda se valesse proprio la pena esportare il terrorismo e ora anche la guerra civile in un paese che non li aveva mai conosciuti. Uno legge le cronache da Londra, dove la ministra preferita da Blair, Tessa Jowell, rischia il posto per aver aiutato il marito David Mills a incassare 600 mila dollari sporchi, bersagliata dalle interrogazioni parlamentari dell'opposizione che chiede spiegazioni, e magari si domanda come mai in Italia l'opposizione non abbia presentato una sola interrogazione per chiedere spiegazioni a colui che versò quei 600 mila dollari, tanto più che non si tratta della moglie di un ministro: si tratta del presidente del Consiglio. Uno vede le prime pagine dei giornali inglesi e si domanda perché noti campioni dell'informazione libera e indipendente come Vespa, Mentana, Mimun, Martelli, Pivetti, Ferrara & Ritanna, Floris e La Rosa non ritengano di dedicare al caso Mills almeno l'1% dell'attenzione riservata al caso Mills dalla stampa straniera o al caso Unipol da essi medesimi. Uno sente il presidente del Consiglio italiano chiedere la scarcerazione di Fiorani e si domanda in quale Paese il capo del governo potrebbe schierarsi con un galeotto,suo vecchio sodale, accusato di associazione per delinquere, aggiotaggio, insider trading, restando al proprio posto nel silenzio generale. Uno sente il premier suddetto annunciare che non lascerà la politica «prima di aver restituito agli italiani una giustizia imparziale», e si domanda se fosse per rendere più imparziale la giustizia che lui pagò 434 mila dollari al giudice Squillante e 600 mila dollari al testimone Mills, estero su estero. Uno legge che il sindaco di Londra è stato sospeso per un mese dalla carica per aver dato del «kapò nazista» a un giornalista, e si domanda che sarebbe accaduto a un premier inglese che avesse dato del kapò nazista al capogruppo dell'opposizione al Parlamento europeo, visto che il premier italiano l'ha fatto il 2 luglio 2003 e non è successo niente. Uno legge che il governo francese s'interessa attivamente al futuro energetico del proprio Paese, al punto da favorire la nascita di un colosso nazionale nel settore, e si domanda perché in Italia il governo è presieduto da un tizio amico di Putin che ci sta tagliando le forniture di gas, con interessi anche affaristici nella Gazprom, e perché l'Enel continua ad esportare gas all'estero. Uno vede Tremonti atterrare a Bruxelles e appellarsi all'Europa perché condanni l'antieuropeismo francese, e si domanda se non sia per caso lo stesso Tremonti che ha sempre sputato sull'Europa. Uno scopre che, come somma ritorsione antifrancese, il ministro Scajola detto Sciaboletta ha annullato una visita in Francia, e prova a immaginarsi la costernazione del governo De Villepin per una perdita così incalcolabile. Uno legge della gita premio del Cavalier Cesare Ragazzi sulla nave Intrepid per ricevere l'Intrepid Freedom Fard 2006 «per la sua coraggiosa leadership nella guerra al terrore», e si domanda: ma la nostra non era una «missione di pace»? Uno viene a sapere che il Cavalier Rasta parlerà al Congresso degli Stati Uniti in seduta plenaria, e si domanda in quale lingua lo farà, visto che non spiccica una parola d'inglese e l'ultima volta che ci provò, a Bruxelles, se ne uscì con un «I give you the salutation of my president of the Republic», e la penultima arringò l'Assemblea dell'Onu leggendo un testo con la pronuncia onomatopeica («iu», «uot», «gud bai», «de zen is on de teibol»), e ancora al Palazzo di Vetro se ne parla. Uno scopre che Piercasinando candida un imputato per mafia, un imputato per favoreggiamento alla mafia e un discreto numero di pregiudicati, poi raccoglie firme in piazza contro Libero Mancuso che, avendo lasciato la magistratura, è divenuto assessore comunale a Bologna, e si domanda in quale paese uno così sarebbe presidente della Camera. A parte l'Italia, si capisce. Striscia rossa Il nanetto cera già. «Dopo lanfiteatro greco-romano con falsa torre nuragica, lago dei cigni, piscine per la talassoterapia, giardino degli ulivi e degli agrumi, foresta con 400 specie rare di cactus tropicali, approdo-bunker scavato fra le rocce e cascata sul mare, Silvio Berlusconi non ha saputo negare a sé e agli amici che attende per lestate a Villa Certosa una sorprendente ottava meraviglia: la statua di una donna-centauro alta più di tre metri».
Da quale pulpito A fronte del video Maria Novella Oppo FA VERAMENTE male vedere i carabinieri, ai quali ci affidiamo quando abbiamo bisogno di aiuto, pestare un poveruomo messo a nudo e non più in grado di nuocere. E anche da Milano arrivano immagini drammatiche, che mostrano il cadavere di un altro immigrato ucciso da un vigilante. Qualunque cosa ci sia dietro questi episodi visti in tv, sono il segno di una situazione intollerabile, che pretende giustizia. E non leggi orrende e inefficaci, varate per raccogliere voti da un governicchio forte con i deboli e debole con i forti (soprattutto uno). Anche di questo parlavano, ieri ad Omnibus, alcuni ex magistrati passati alla politica. Tra i quali Bobbio (di An), che - abbiamo scoperto - viene addirittura dal Fronte della gioventù ed è andato a scrivere leggi ad personam per il centrodestra. E ha pure il coraggio di criticare Gerardo D'Ambrosio, che, non essendo mai stato iscritto a partiti, ha scelto ora, da pensionato, di andare in Parlamento a difendere la legalità dagli amici degli amici, nemici di sempre della Costituzione. |