LA DIFFERENZA NELLA PARITAGli
stereotipi dellinferiorità femminile Diversità
antitesi di discriminazione
Gli stereotipi dellinferiorità femminile allinterno della famiglia, della letteratura, dei media e della politica hanno sempre suscitato un dibattito diffuso relativo ai temi della parità tra i sessi, dei concetti e dei processi di uguaglianza, di pari opportunità, di differenze. Tale processo di elaborazione ha affrontato il tema dellidentità e della diversità di genere.E difficoltoso individuare un corpus teorico per rispondere alle grandi questioni pedagogiche ed educative, perché molti quesiti si insinuano nelle zone grigie della conoscenza di canoni e impalcature cognitive, si innestano nelle differenti poliedricità dellesistenza e nelle molteplici sfaccettature della vita quotidiana. Il processo di cambiamento allinterno della società e della cultura è caratterizzato da una complessità di certezze, di dogmi, di origini caratterizzanti luniverso femminile, quale realtà composita di vissuti, storie, esperienze, aspettative in modi privati e politici. Anche lidentità maschile, costellata di stereotipi di virilità, di forza, di durezza, nei vari modi di incontrarsi con lalterità di genere, agisce ed è agita in un complesso percorso di cambiamento reciproco di diversità tra i sessi. Queste risultano questioni propedeutiche rispetto ai processi formativi in età adulta per partire dallassunto che identità e differenza sono processi che si costruiscono nellinfanzia e nelladultità. Differenza
e oblio Il concetto di differenza implica il problema della sua dimenticanza. Lassenza di elaborazione culturale e filosofica della differenza conduce a un oblio tipico del pensiero occidentale dellunico e dellunilaterale, per cui la differenza deve essere ancora rielaborata dal mondo occidentale. Lidentità è posta in crisi dalla diversità. Luno è lassoluto, la norma, il logos, sovrano e centrale nelluniverso che esiste in quanto la differenza è eliminata ed assorbita. Lalterità è svalutata per la sua connotazione negativa, inferiore, opposta. I diversi dal punto di vista sociale costituiscono una minaccia, perché negativi e portatori di caratteristiche contrapposte da eliminare nascondere e sottomettere. Le differenze sono sempre state pregiudizialmente additate quali portatrici di devianze che determinate culture e sistemi politici considerano in dissonanza con la norma. La categoria della differenza è inserita in unoperazione culturale, in una logica tradizionale, che riscopre nellalterità valori e significati nuovi aprendo orizzonti di conoscenza e esperienza. Redimere e riscattare la differenza dalloblio equivale a risignificare il concetto di uguaglianza, per impedire alla diversità di trasformarsi in subalternità e discriminazione. Luguaglianza, deviando e prescindendo dal connotato affine al concetto e valore di differenza, assume il carattere di omologazione, in quanto differenza e uguaglianza non possono essere pensate separatamente. Le
dualità universali Se la dualità non si fonda sul concetto di uguaglianza attribuisce al secondo elemento le caratteristiche negative della differenza. La dualità di genere pone in discussione la soggettività neutra e universale che in sé e per sé comprende la differenza: lalterità. Il maschile ha pensato il femminile che non ha produzione di pensiero perché le donne sono state per secoli escluse dai canali dellistruzione e della divulgazione culturale. Le ambiguità del neutro costituiscono un ostacolo a comprendere che il pensare è sempre al maschile o al femminile, ma soprattutto che si può e si deve pensare insieme.[1] Il maschile paradigma universale dellumanità, vede il soggetto femminile compreso nel neutro universale uomo, per cui lalterità della donna è fondata al negativo. La diversità femminile è posta in una doppia ambiguità: come neutro universale nella dualità con il maschile e contrapposta alluniversale dominante come specificità negativa, inferiore, dipendente. La storia, il pensiero, la cultura hanno ostacolato lo specifico femminile, evitando la valorizzazione della positività delle differenze, comportando così il dominio storico sulle donne. Luniverso femminile sta elaborando la propria differenza da posizioni subalterne, discriminatorie. Le donne hanno cercato di eliminare la comune ingiustizia di uninferiorità imposta. La cultura emancipazionistica rivendica la parità e non luguaglianza come fattore di omologazione identitaria e limitazione di modelli maschili, negando così nelle donne lidentità femminile, quale occultamento del sé con tutto lannesso patrimonio di cultura, ricchezza interiore, valori, creatività. La valutazione positiva dellarchetipo femminile è la base per la costruzione di una corretta eguaglianza, senza annullare le differenze allinterno del conformismo e delluniformità. La differenza di genere esclude ogni tipologia di subalternità e discriminazione, costruendo un graduale processo di concepimento del valore delluguaglianza fino allacquisizione del concetto di differenza, quale passaggio difficile e ostacolato, per scarsa considerazione umana, sociale e culturale.
[1] AAVV, Con
voce diversa. Pedagogia e differenza sessuale e di genere,
Guerini, Milano 2001 |