Roma, 2 febbraio 2006

Carissimi del giornale Namir - www.namir.it

avete ragione quando chiedete di non trascurare l’importanza dei media (soprattutto televisivi) ai fini dell’orientamento elettorale. Nel lungo periodo i media, attraverso tutta la loro programmazione, contribuiscono alla formazione della personalità individuale, oltre che ai grandi orientamenti culturali della società, nel suo insieme. Nel medio e nel breve periodo, settori non marginali di voto, meno attrezzati per una valutazione autonoma della situazione, possono essere influenzati da una campagna martellante, come quella che sta conducendo, in barba alle indicazioni ed ai moniti del Presidente della Repubblica, l’attuale premier. Infatti vengono influenzati, nel senso che si produce una maggiore motivazione al voto di alcuni elettori di Forza Italia, strappati all’astensionismo, ma specularmene si motiva di più al voto anche una porzione di elettorato di centrosinistra. Non so se il gioco è a somma zero, tuttavia tenderei a non fidarmi troppo, tantopiù che quel comportamento del premier è arrogante, diseducativo e vagamente fuorilegge.

Il problema che abbiamo di fronte è quello di superare l’imbarazzo (come è possibile raggiungere quelle vette di sublime spudoratezza, senza rinunciare alla propria personale dignità?) e tentare di impostare la campagna elettorale sui temi che interessano il Paese, senza rispondere alle continue provocazioni. E’ insomma quello di riuscire a imporre l’agenda elettorale obbligando tutto il centrodestra a inseguirci cercando le risposte che gli sembrano giuste. Fino a questo momento non ci siamo del tutto riusciti, ma è la strada che stiamo cercando di imboccare.

E’ necessario anche dire che una stampa e una televisione rispettabili non dovrebbero rinunciare a mettere in evidenza almeno le bugie più plateali, le operazioni più spregiudicate di manipolazione della realtà. Un esempio l’avete fatto anche voi citando la vergognosa equiparazione Dell’Utri – Fassino. I media non sono un terreno libero e neutrale sul quale due opposte squadre giocano la loro partita. Oltre alle squadre ci sono i giornalisti, i quali hanno o dovrebbero avere una loro deontologia professionale che spesso rimane tragicamente invisibile. Perché diversi giornalisti non sono per nulla neutrali a tal punto da voler imitare la naturale spregiudicatezza propagandistica di Berlusconi, ma soprattutto perché molti di quelli che vorrebbero far credere di essere neutrali, rinunciano ad essere giornalisti. Non faccio nomi perché non sta bene farli e perché la realtà è alla portata di tutti, quindi tutti sono in grado di giudicare autonomamente.

Su Michele Santoro si è avviata una storia infinita costellata di nefandezze e di menzogne. Santoro deve rientrare in Rai, c’è anche una sentenza a suo favore.

Anche i tempi ovviamente sono importanti, non si può trascinare all’infinito una vicenda come questa dai risvolti grotteschi. Santoro è un epurato come Biagi, ma ha una volontà di rientrare al lavoro, il suo lavoro, per il quale ha rinunciato persino a un seggio parlamentare e nessuno ha il diritto di impedirglielo. Questo centrodestra, del quale bisogna sbarazzarsi al più presto, ha talmente paura delle idee, dell’autonomia dei giornalisti, che usa ogni mezzo per censurare, bloccare, impedire, emarginare, con ragioni risibili. Faremo tutto quanto è in nostro potere per cambiare la situazione, ma a questo punto il potere più grande ce l’hanno fra le mani gli elettori.

Cordiali saluti

Vannino Chiti