Grazie alla prudenza donabbondiesca

I NOSTRI CONCITTADINI RESTANO OSTAGGI IN IRAQ

Chi mai toccherà il cuore ai nostri ormai quasi INNOMINABILI?

di Luigi Melilli

I furbi hanno ancora una volta fatto fiasco: una miseranda figura donabbondiesca è albergata in tutti i petti dei rappresentanti del Centrosinistra, a cominciari dai Prodi e non forti.

“Non si cede al ricatto dei terroristi” ma si fa il corteo facendo finta che essi non esistano:   per una pace che però loto, i terroristi, non avevano turbato.

Uomini del genere si mettono al livello dei ladri di polli: entrano nel pollaio, e se il cane di guardia li morde se la prendono con lui che diventa una belva.

Complimenti compagno Fassino! Come ha fatto a pensare che solo perché era stato chiesto dai “terroristi” marciare contro l’occupazione dell’Iraq diventava un delitto politico?

Ho citato nel mio precedente pezzo sull’argomento, il povero mio compaesano Balorscio. Bene: la coerenza di quel povero uomo era certamente stolta ed autolesionista, ma era dettata da un profondo rispetto di sé. Infatti mio padre, coetaneo di Balorscio e compagno della non lieta emigrazione in USA, apprezzava Balorscio: “sémo tantu poerélli che se non sémo mancu crisi que ce remane?” mi diceva e cioè: Siamo tanto poveri che se ci manca anche la fiducia degli altri cosa ci rimane?.

Giro questa angosciata domanda ai nostri politici di una sinistra forse non senza qualche lurida ragione dichiarata di “sinistri” del più sinistro degli uomini che abbia conosciuto il nostro paese dopo Mussolini.

Pensavate che gli Iracheni fossero tanto stupidi da non comprendere il giuoco ipocrita che avete messo in campo per non disturbare le delicatissime orecchie dell’alleato non certo pacifico statunitense e, conseguentemente quelle un po’ più lunghe e appuntite del nostro ragliante presidente del consiglio?

Io l’ho sentito un pacifista dichiarare che lui avrebbe marciato contro la guerra di invasione: la pensavo così da prima che ce lo chiedessero, perché dovrei cambiare idea solo perché Ce l’hanno chiesto?

La morale borghese non coincide con la morale tou court. La morale dei poveri è quella che mi insegnava papà: se perdiamo la stima cosa ci resta, che siamo cos’ poveri?

O sinistra, sinistra! Quanta voglia hai di soppiantare le classi contro cui oggi combatti! Ma la morale del “levati che mi ci metto io” è una morale assassina: per questo non sono più attivo e vi seguo per quel poco che è decente seguirvi, e non per il  meglio che rappresenti, ma per il minor male

Non voglio vilipendere alcuno, massime la religione, quale che essa sia: ma vi siete trovati in compagnia del 2Ministro degli Esteri Papa, sedicente vicario di cristo. Vi risulta che il Vicariato avesse un Ministro degli esteri?

Trilussa ci consolerebbe col dirci: “Così va er monno!”….

Rieti, sabato 1 maggio 2004