GIUSEPPE ALBANO : UN
RIVOLUZIONARIO DEL 1944
LA BANDA DEL GOBBO
ROMA 31.8.1943 - 16.1.1945
di
francesco valori
Con questa denominazione - che pero divenne
duso comune soltanto nel dopoguerra - si indica
quello che probabilmente fu, nei nove mesi
delloccupazione tedesca nella capitale, il
piu attivo e determinato gruppo partigiano operante
a Roma e provincia.
Il nome deriva da Giuseppe Albano, meglio noto come
il gobbo del Quarticciolo che fu sicuramente
in quei mesi il partigiano piu ricercato da nazisti
e fascisti .
Nato il 5.6.1927 a Gerace Superiore (Reggio Calabria), a
soli sedici anni inizio la sua lotta partigiana
nelle giornate tra l8 e il 10 settembre 1943 dove,
prima a Porta S.Paolo e poi nella zona di Piazza
Vittorio, insieme ad un gruppo di giovanissimi, quasi
tutti di origine calabrese e tutti abitanti nelle borgate
romane di Centocelle e Quarticciolo, impegno
pesantemente i tedeschi che invadevano la citta di
Roma.
Giuseppe Albano era appunto gobbo e la sua
malformazione fece si che, pur non identificandolo
per nome e cognome, i nazisti lo riconoscessero con
sicurezza in ogni azione partigiana cui partecipava al
punto che in certo periodo, intorno allaprile del
1944, il Comando tedesco arrivo ad ordinare
larresto di tutti i gobbi di Roma.
Va comunque detto che se Giuseppe Albano fu
senzaltro il capo riconosciuto dei giovani
guerriglieri di Centocelle e Quarticciolo e se
sicuramente il suo eroismo in azione e lodio che
gli portavano nazisti e fascisti ne fece in quei mesi un
personaggio carismatico, egli non fu mai il vero
responsabile della banda.
Questa figura fu invece assunta da Franco Napoli, nome di
battaglia Felice, suo compaesano e vecchio
militante socialista, gia negli anni trenta
arrestato per un tentativo di attentato a Mussolini in
Calabria.
Fu infatti Franco Felice Napoli che negli
ultimi giorni di Agosto del 1943, in una riunione
clandestina in una scuola di Piazza Vittorio, diede vita
alla banda partigiana che assunse infatti , anche nei
documenti ufficiali dellANPI, il nome di
banda Napoli.
Allinizio il gruppo fu del tutto autonomo dai
partiti antifascisti e fu di fatto lunico gruppo
organizzato che insieme a qualche centinaio di militari
antifascisti e a qualche decina di volontari
civili, impegno appunto per tre giorni i tedeschi
che invadevano Roma.
In una foto famosissima, che tra laltro fara
da copertina ad uno dei primi libri che analizzo la
resistenza romana (Il sole e sorto a
Roma di Giorgio Amendola) si vede il
gobbetto, in pantaloncini corti e col
gembiule di garzone di farmacia, mestiere che svolgeva,
combattere riparato dietro un carro armato a Porta
S.Paolo.
Durante quelle giornate Franco Napoli fu arrestato e
condannato a morte, ma riusci ad evadere il 13
Settembre 43, insieme ad altri partigiani, da Villa
Wolkonsky, allora sede del comando tedesco.
Successivamente alla compiuta invasione di Roma, buona
parte del gruppo si trasferi nella zona dei
Castelli, fondendosi con unaltra banda partigiana
operante in quella zona, banda formata quasi
esclusivamente da membri della famiglia Ferracci,
anchessi vecchi militanti socialisti. Il
trasferimento avvenne dopo che Franco Napoli e Giuseppe
Albano avevano giustiziato, in Piazza dei Mirti a
Centocelle, un ufficiale tedesco.
Una parte dei partigiani del gruppo fu catturata dai
tedeschi nel dicembre 43 nella zona di Lanuvio e
rinchiusi a Villa Dusmet, comando tedesco di Frascati.
Una altro scontro tra la banda e i tedeschi avvenne il
26.12.43 e fu chiamato la battaglia di
S.Cesareo, vi mori un compagno di Zagarolo,
CLAUDIO SCACCO, e furono catturati 13 partigiani,
rinchiusi, sempre a Frascati, in Villa Torlonia, sede
messa a disposizione dei nazisti dal
fascistissimo duca Alessandro Torlonia.
Il 1 Gennaio 1944 la banda attacca Villa Torlonia e
libera tutti i prigionieri.
Il 13 Gennaio i nazisti per rappresaglia uccidono i
partigiani arrestati a Lanuvio.
I morti furono :
MARZIO DALESSIO, GIANBATTISTA DI MARCO, LUIGI
LINARI, CESARE E ANGELO TROMBETTA (padre e figlio),
ANGELO VARESI, ALBERICO VENANZI ed ELIO ZIMEI.
I partigiani rispondono giustiziando il Segretario del
Fascio di Lanuvio.
Per questa azione molti di loro saranno poi arrestati nel
dopoguerra e subiranno una lunga persecuzione giudiziaria
che finira solo negli anni sessanta.
Mentre Napoli, il gobbo e altri erano
impegnati nella zona dei Castelli, la frazione della
banda che operava nella zona romana di Monte Mario,
congiuntamente ai partigiani del gruppo trotzkista
Bandiera Rossa, assalta il 30 Novembre Forte
Bravetta e libera alcuni militanti dello stesso gruppo
trotzkista che stavano per essere fucilati dai fascisti
della PAI (Polizia Africa Italiana ) . Il gruppo di
Bandiera Rossa era diretto dal mitico
Vincenzo Guarnera, nome di battaglia Tommaso
Moro, un ex fascista fervente divenuto poi uno dei
piu valorosi partigiani romani, quello della Banda
Napoli da Fernando De Angelis, recentemente scomparso.
Anche Napoli, Albano e gli altri rientrano a Roma,
lasciando il presidio del territorio dei Castelli al
gruppo dei Ferracci.
A Roma , dopo un fallito tentativo di alleanza col
Partito Comunista, che non vede troppo bene questo gruppo
di partigiani eroici ma troppo autonomi e
spesso provenienti dalla mala di borgata - il
P.C.I. aveva smanie legalitarie gia durante
loccupazione nazista - Franco Napoli aggrega la
banda allorganizzazione militare del P.S.I. , agli
ordini di due futuri presidenti della repubblica, Sandro
Pertini e Giuseppe Saragat.
Sandro Pertini e Franco Napoli avevano organizzato, per
il 24 Marzo 1944, unassalto al carcere tedesco di
Via Tasso, dove i prigionieri politici venivano
sistematicamente torturati e spesso uccisi dai nazisti.
Contemporaneamente i partigiani dei GAP del P.C.I.
dovevano svolgere l'azione contro i tedeschi in Via
Rasella.
Lazione di Via Rasella venne invece fatta, per
motivi contingenti, il giorno precedente senza che i
partigiani socialisti potessero esserne preventivamente
informati.
I rastrellamenti e la rappresaglia delle Fosse Ardeatine
che ne seguirono impedirono lazione di Via Tasso il
giorno successivo.
Nei rastrellamenti fu arrestato anche Franco Napoli che,
per una questione di pura casualita, non fu anche
lui inserito tra i giustiziati delle Ardeatine. In Via
Tasso fu torturato lui ed in sua presenza fu torturata
anche lanziana madre.
Alle Ardeatine morirono comunque otto membri della banda
Napoli, precedentemente catturati.
Erano : LEONARDO BUTTICE, CARLO CAMISOTTI, GIUSEPPE
CELANI, PAOLO FRASCA, RAUL PESACH e FRANZ SCHIRA (
due disertori tedeschi unitisi ai partigiani), DOMENICO
RICCI, FILIPPO ROCCHI
Dopo lo smarrimento causato dalla rappresaglia tedesca,
che colpira in modo particolare i partigiani di
Bandiera Rossa ( un centinaio di fucilati sui
totali 335 martiri delle Ardeatine), soltanto la Banda
Napoli rimarra in piedi come gruppo organizzato su
base cittadina, con cellule a Centocelle-Quarticciolo,
Quadraro, Ponte Milvio, Salario, Trastevere, Tufello,
Pietralata, Garbatella e Tuscolano, mentre il gruppo di
Monte Mario, pur mantenendo i contatti con la banda,
passera quasi in blocco nelle file di
Bandiera Rossa.
Larresto di Pertini e Saragat - che poi fuggiranno
rocambolescamente da Regina Coeli - e quello dello stesso
Franco Napoli faranno pero perdere alla banda i
contatti con lorganizzazione militare del P.S.I.
E nel periodo Gennaio - Aprile del 1944 che nasce
il mito del gobbo.
Per due mesi infatti, grazie alle azioni dei giovani
guerriglieri della zona guidati da Giuseppe Albano -
spesso in alleanza con quelli di Bandiera
Rossa, di Armata Rossa ( comunisti
libertari) e dello stesso P.C.I. ( nella zona si erano
rifugiati due partigiani di Via Rasella, Sasa
Bentivegna e Carla Capponi ) - tedeschi e fascisti
rinunciarono ad entrare a Centocelle e al Quarticciolo.
In piu resero impraticabili di notte le vie
Casilina e Prenestina ai mezzi tedeschi che dovevano
rifornire il fronte di Anzio.
Si narra che il gobbo da solo abbia in quel
periodo giustiziato una cinquantina tra nazi e fasci, in
alcuni casi armato solo di coltello.
Sicuramente fu la sua banda la prima a reagire alla
rappresaglia delle Ardeatine.
Il 10 Aprile 44, infatti, a pochi giorni dalla strage,
giustiziarono tre tedeschi nel quartiere Quadraro.
Lazione fu condotta dai compagni :
GIUSEPPE ALBANO ( il gobbo ), VINCENZO SPAZIANI, ENRICO
ROCCHI, MARIO DEL PAPA, VITTORIO PETTINELLI, FRANCESCO
DAGOSTINO, GUIDO DI GIOVANBATTISTA E ROCCO
BASILOTTA.
La composizione sociale del commando e estremamente
interessante . se si esclude Basilotta, piccolo
imprenditore di simpatie socialiste, tutti gli altri sono
giovani sottoproletari - allora si diceva
ladroni - del Quarticciolo, molti con
precedenti penali per cosiddetti reati
comuni.
Per tutta risposta, i nazi rastrellarono 700 uomini del
quartiere e li deportarono in Germania, ove ne morirono
circa la meta.
Il 17 Aprile anche Albano sara arrestato,
probabilmente in seguito ad una spiata, mentre si
rifugiava, insieme ad un folto gruppo di compagni di
Bandiera Rossa nellazienda di
Basilotta.
Il fatto di essere stato sorpreso insieme a compagni di
un gruppo diverso dal suo e lo stesso ridicolo ordine
tedesco di arrestare tutti i gobbi di Roma - Via Tasso e
Regina Coeli erano pieni di poveracci con le spalle curve
- fece si che Albano non fosse riconosciuto come il
famoso partigiano e non fosse quindi eseguita la condanna
a morte che era stata promulgata nei suoi confronti.
Questo non impedi pero che in Via Tasso fosse
ferocemente torturato.
Il 4 Giugno, con gli americani alle porte di Roma e i
tedeschi in fuga, la popolazione assalto Via Tasso
e libero i detenuti, tra cui il gobbo.
Anche Napoli sara liberato dalla folla che invase
Regina Coeli e partira quasi subito per il Nord
dove continuava la guerra e dove ebbe un ruolo nella
cattura di Mussolini.
Nella Roma liberata, Giuseppe Albano e i suoi
parteciperanno alla cattura di molti fascisti, per alcuni
giorni addirittura in collaborazione con i poliziotti
della Questura, divenuti per incanto tutti
antifascisti.
Ma, come altri partigiani, fu ben presto deluso dalla non
volonta del nuovo governo di epurare i
fascisti ed anzi di cominciare a perseguitare i compagni
( anche Sasa Bentivegna verra arrestato dopo
uno scontro a fuoco in cui mori un fascista).
Si dedichera quindi ad azioni di
esproprio contro gli arricchiti della
borsa nera, distribuendo vettovaglie e generi
di prima necessita alla popolazione affamata.
In una di queste azioni rimarra fortuitamente
ucciso un militare inglese.
Questo tipo di attivita illegale non
gli impedisce pero di riprendere i contatti col
Partito Socialista.
E fu quindi per ordine di Pietro Nenni ( Franco Napoli
sostiene anche di Palmiro Togliatti) che Albano si
infiltrera nel gruppo Unione
Proletaria.
Questo gruppo, con sede in Via Fornovo 12, nonostante il
nome di sinistra e nonostante che fosse
diretto da un ex appartenente di Bandiera
Rossa - Umberto Salvarezza - in realta aveva
aggregato molti ex fascisti allo scopo di svolgere,
daccordo con ambienti monarchici, opera di
provocazione contro le forze di sinistra.
Fu sicuramente grazie al gobbo se , nel
novembre 1944, fu sventato un attentato dinamitardo dei
provocatori dell Unione Proletaria contro un corteo
di P.C.I. e P.S.I.
L avere sventato lattentato svelo
probabilmente il ruolo di infiltrato di
Giuseppe Albano.
Il 16 Gennaio 1945 , mentre usciva dalla sede
dellUnione Proletaria in Via Fornovo, verra
ucciso con un colpo di pistola alle spalle.
La versione ufficiale e che mori in un
conflitto a fuoco con i carabinieri che lo ricercavano
per la morte del militare inglese.
Una successiva controinchiesta, condotta da
Franco Napoli, rientrato a Roma nel maggio 45,
stabili con certezza che Albano fu ucciso a
tradimento da tale Giorgio Arcadipane, gia spia dei
tedeschi tra i detenuti di Regina Coeli, aggregatosi tra
i provocatori dell Unione Proletaria.
La provocazione fu ancora piu chiara due giorni
dopo, quando centinaia di poliziotti e carabinieri
circondarono il Quarticciolo, con la scusa di arrestare i
complici del gobbo.
Nei durissimi scontri che seguirono al rastrellamento
rimase ucciso dai carabinieri ARDUINO FIORENZA, anziano
militante del P.C.I. e vennero arrestati centinaia di
proletari.
ALLA FACCIA DEL NUOVO STATO DEMOCRATICO ! ! !
Tra gli arrestati anche IOLANDA CICCOLA, fidanzata
quindicenne di Giuseppe Albano che diverra poi,
molti anni dopo, una apprezzata dirigente della nuova
sinistra rivouzionaria ( il cosiddetto filo rosso ! ).
Andra ancora peggio ai partigiani dei Castelli,
quelli della banda Ferracci i quali per lesecuzione
del fascista di Lanuvio - considerato chissa
perche reato comune dal nuovo stato
repubblicano ed antifascista - furono incarcerati e
coinvolti in una persecuzione giudiziaria che
finira soltanto nel 1963.
A nessuno comunque dei partigiani della banda Napoli e
nemmeno ai deportati del Quadraro
sara mai riconosciuta la pensione o altro
riconoscimento dovuto per legge ai combattenti della
Resistenza.
BELLA RICONOSCENZA ! ! !
Principali fonti :
FRANCO FELICE NAPOLI : VILLA
WOLKONSKY autoedizione del 1996
MARISA MUSU - ENNIO POLITO : ROMA RIBELLE ed.
TETI del 1999
SILVERIO CORVISIERI : IL RE, TOGLIATTI E IL
GOBBO ed. ODRADEK del 1997
ROBERT KATZ : MORTE A ROMA Editori Riuniti
del 1973
LA BANDA DEL GOBBO - commento politico
Sinceramente non credo che lapproccio strettamente
repressivo che il nuovo stato democratico/borghese
riservo ai compagni della banda del
gobbo vada letto nella categoria di una generica
ingraditudine.
Come gia detto, nel dopoguerra la repressione
antipartigiana fu un fenomeno enorme e colpi
pesantemente anche i compagni del P.C.I. e persin di
formazioni piu moderate come il Partito
dAzione.
Ancora piu pesante fu il trattamento riservato ai
combattenti dei gruppi eretici come Bandiera
Rossa.
Ma nei confronti degli eretici, con un misto
di bastonate e di blandizie, il sistema gioco poi
la carta della cooptazione ; infatti quasi
tutti i militanti eretici finiranno per
entrare nei partiti della sinistra tradizionale.
La verita e che questi gruppi erano si
fortemente ideologizzati e combattivi, ma erano pur
sempre sotto la direzione di un ceto politico
intellettuale od artigiano che pure ben aveva saputo
radicarsi nel proletariato delle borgate romane.
Il gobbo ed i suoi uomini, al di la delle vaghe
idee socialiste e dei rapporti coi futuri presidenti
della repubblica, erano invece essi stessi quel
proletariato, ribelle e potenzialmente
irriducibile ai giochetti della democrazia borghese che
tutti gli altri finiranno poi piu o meno per
accettare.
Per questo dovevano essere repressi ed annientati, anche
nella memoria.
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