Faraona alla Creta

  • Per due persone:
    • Una faraona da 1kg  
      Uno spicchio d'aglio
      Sei fette di pancetta
      Un rametto di salvia
      Un rametto di rosmarino
      Sale, pepe
      2 kg di creta (si trova nei colorifici)
      Un rotolo di carta da forno
      Un MARTELLO



      Fiammeggiate la faraona, pulitela delle piume rimaste, lavatela e asciugatela con amore, quasi fosse la vostra compagna.
      Farcitela con l'aglio, il rosmarino, salate e pepate, dentro e fuori.
      Faciatela con le fette di pancetta e avvolgetela con la cartra da forno (legandola, eventaualmente, con dello spago).
      Stendete la creta con un mattarello, rivestite la faraona sigillandola bene e abbandonandovi al vostro senso artistico (se ne avete ancora uno).
      Posate il tutto su di una teglia rivestita di carta da forno ed infornate a 160°C per circa tre ore.
      Portate in tavola e PRENDETELA A MARTELLATE (la faraona, non la parner).

Asparagi alla Cupido

Fin da tempi molto antichi, gli asparagi venivano considerati altamente afrodisiaci. I Greci addirittura consigliavano di mangiarli con moderazione per non incorrere in effetti secondari non molto piacevoli. Per la vostra serata romantica ecco dunque un piatto raffinato e leggero che accompagnato a del buon vino bianco secco, alle note del Clair de lune di Debussy, vi farà sentire più innamorati che mai.

Ingredienti (per 2 persone)

  • 400 gr di asparagi, ben lavati e puliti
  • 2 uova
  • 80 gr di ventresca di tonno
  • 2 cucchiai di olio
  • 1 cucchiaiata di capperi
  • succo di 1 limone
  • sale
  • un pizzico di paprika

Preparazione

Cuocete gli asparagi al vapore e fateli raffreddare. Frullate i tuorli d'uovo con tutti gli ingredienti e aggiungete la crema ottenuta agli albumi che avete montato a neve ben ferma. Disponete gli asparagi su due piatti e ricopriteli con questa spuma. Ricordate che gli asparagi si mangiano con le mani o con le apposite pinzette.

SPAGHETTINI AI GAMBERETTI

per 4 persone

Ingredienti:

300 grammi di spaghettini

300 grammi di gamberetti

2 zucchini

1 cucchiaino di curry

3 cucchiai di panna liquida

una noce di burro

una cipolla piccola

una carota

sedano

prezzemolo

sale

pepe nero macinato

Preparare un curt-boillon con un litro d’ acqua, una cipolla piccola, una carota, del sedano, del prezzemolo, del sale e del pepe nero macinato.

Dopo mezz’ ora di bollitura, lessare i gamberetti in questo brodo per 10 minuti circa. Lasciare raffreddare, poi rosolare con una noce di burro mezza cipolla tagliata finissima, aggiungere i gamberetti nel frattempo sgusciati (di cui 8 saranno lasciati per poter guarnire il prodotto finale).

Rosolare per qualche minuto il tutto, poi aggiungere la panna e il curry.

Cuocere nel frattempo in una padella con poco olio gli zucchini a rondelle, e intanto mettere a bollire gli spaghettini.

Scolare la pasta al dente, condirla nella padella degli zucchini, aggiungendovi poi la salsa di gamberetti ottenuta precedentemente.

Guarnire ognuno dei 4 piatti così ottenuti con due gamberetti e del prezzemolo tritato.

L’OLIO AFRODISIACO?

 “PIU’ DEL VIAGRA”

L’olio più del Viagra. Come già pubblicato anche dalla “Gazzetta” , non è solo l’alimento base in cucina, ma è anche un grande afrodisiaco. A ribadire i poteri racchiusi in questo fluido denso è la dottoressa Gabriella Belisario.

“Non possiamo chiedere miracoli a questo liquido vegetale –dice l’esperta- ma quel che è certo è che l’olio è un alimento erotico, in grado di trasmettere una particolare energia magnetica”. Ovviamente, però, c’è olio e olio. Perciò, raccomanda la dottoressa, non bisogna generalizzare. “Occorre fare una distinzione, e precisare subito che gli olii attivi dal punto di vista ddell’eros sono quelli liguri, seguiti dai pugliesi”. Il segreto di tanta potenza è racchiuso nel fatto che gli olivi di Liguria, come quelli della Puglia, crescono in un ambiente marino. “E’ l’acqua di mare –spiega la Belisario- che conferisce il potere afrodisiaco all’olio”

Pollice verso, invece, quanto ad effetti erotici, per gli olii delle zone collinari, più dolci, quindi più adatti ed appropriati per soddisfare il palato in cucina che per suscitare fantasie erotiche. Perciò, se i vostri appetiti sono indirizzati più alla tavola che al sesso, l’esperta consiglia l’olio della Toscana, delle Marche (si salva in corner l’olio campano, dalle caratteristiche a metà strada tra il marino e il collinare), o quello del Lazio.

“Del resto-prosegue la Belisario- è risaputo che Cesare pretendeva un olio tutto suo con aggiunta di aglio, porri e cipolle, che conferivano al fluido un poter afrodisiaco”. Già perché le erbe vegetali, combinate con olio, possono conferirgli un potere erotico ancor maggiore.

E , se non dovesse funzionare, ecco la ricetta afrodisiaca consigliata dalla Belisario: prendete un piccione, friggetelo a pezzi in olio con aggiunta di zenzero, aglio e timo. Aggiungete pomodori a ciliegina ( 5 o 6), un cucchiaino di cipolline, acqua minerale frizzante, due patate piccole. Fate bollire per 45 minuti, poi filtrate il trito di cipolla fresca e prezzemolo, e unite tutto con pane e olio crudo.

Cous Cous di carne indiavolata  

Una confezione di Cous cous già preparato (precotto)
Una scaloppina di vitello,
Un nodino di maiale,
Un paio di costatine di agnello
Un petto di pollo  
Una cipolla
Olio d'oliva Extravergine
Prezzemolo tritato
Vino rosso
Aglio
Peperoncino


Tagliate a listarelle la carne e metterla a marinare in un bagnetto con due bicchieri di vino rosso, due spicchi d'aglio tagliati in quattro, peperoncino e prezzemolo tritato (se vi sentite particolarmente esotici potete aggiungere anche un cucchiaino di semi di sesamo o uno di curry) per almeno sue ore.
Al momento di mangiarla, cuocetela in padella con un trito di cipolla soffritta in olio e servitela con il cous cous (preparato seguendo le semplicissime istruzioni sul retro).

Aragosta alla Vahiné


I primi esploratori sbarcati in Polinesia, rimasero incantati dall'accoglienza che questi popoli riservarono loro.
Uno di questi, Etienne Marchand, nel 1791 annotava nel suo diario: "Un gran numero di giovani belle e attraenti ci vennero incontro con le loro canoe. I loro sguardi e gesta lasciavano ben pochi dubbi sulle loro intenzioni che vennero poi confermate dai loro uomini che fungevano da interpreti".
Erano bellissime donne dalla pelle chiara, dai lunghi capelli neri cinti da corone di fiori, vestite solo di un gonnellino di fibre di cocco, che venivano incontro a questi stranieri cantando dolcissime canzoni, ballando il tamuré e cingendo il loro collo con collane di fiori multicolori.
Per queste vahiné non c'era niente di male nel donarsi completamente a loro. Sceglievano il compagno in un modo molto buffo: lo prendevano in braccio e se questo preliminare era da esse gradito, lo portavano nel loro faré.
Circondati da una natura meravigliosa, con donne splendide il cui unico scopo era di farli felici, questi poveri marinai ritornavano in patria molto a malincuore. Fra le tante cose che ricordavano con pungente malinconia c'era un piatto che le vahiné preparavano per ritemprarli dopo una giornata particolarmente felice... in tutti i sensi.

1 aragosta di circa 1 kg.
2 tazze e mezzo di succo di lime (va bene il limone)
1 cucchiaio di erbe polinesiane finemente tritate (va bene il prezzemolo)
Salsa Tabasco
Se non avete la vostra vahiné a prepararvela, chiedete al vostro pescivendolo di togliervi dal guscio la polpa di una bella aragosta.
Una volta a casa, ponetela in un piatto fondo coprendola completamente con il succo di lime.
Aggiungete le erbe e mettete in frigo per 12 ore fino a quando l'aragosta sarà completamente cotta dal succo di lime.
Al momento di servirla, tagliatela a fettine e aggiungete il tabasco a piacere.
Un'ottima idea è quella di preparare il piatto al mattino presto in modo che sia pronto alla sera.